giovedì 28 novembre 2013

Referendum radicali

Fonti della Cassazione fanno filtrare la notizia che nessuno dei quesiti sulla Giustizia e sui Diritti Civili, presentati a settembre dai Radicali, ha raggiunto il quorum delle 500 mila firme valide per ottenere il via libera al referendum.
I quesiti erano stati presentati a settembre, quando i Radicali godevano anche del sostegno del Pdl. Silvio Berlusconi in persona, sabato 31 agosto, aveva firmato in un gazebo dei Radicali non solo i sei quesiti sulla Giustizia Giusta, ma anche altri sei sui Diritti Civili, compreso quello sulla legalizzazione delle droghe leggere.
Delle 5 milioni di firme promesse da Berlusconi, annunciate dal capogruppo PDL alla Camera Renato Brunetta, nemmeno l'ombra.
Ma si sà che le promesse come i numeri di Berlusconi durano lo spazio di una notte.
Insomma per farsi una canna, bisognerà rivolgersi al pusher sotto casa che, guarda caso, sarà un immigrato clandestino, che rischierà l'ergastolo comminato da un giudice senza responsabilità civile. 

giovedì 21 novembre 2013

ABC

Lara Comi è una delle facce nuove della politica.
Giovane, carina, apparentemente preparata, laureata all'Università Cattolica di Milano, nonostante abbia solo 30 anni è stata la manager della Giochi Preziosi e pupilla degli occhi di Maria Stella Gelmini. 
Dal 2009 siede al Parlamento Europeo dov'è stata nominata coordinatrice dei giovani deputati del Ppe.
Negli ultimi anni ha ricoperto cariche prestigiose: vicepresidente e membro di commissioni, relatrice di regolamenti, vicepresidente di working group. E' stata addirittura premiata dalla testata The Parliament Magazine con un MEP Award come miglior giovane donna europarlamentare.
A casa nostra è stata nominata nel 2011 presidente del gruppo "Donne del PDL" della provincia di Varese, vice-coordinatore PdL della Lombardia, a marzo 2012 è stata eletta coordinatore PdL della provincia di Varese.
Insomma una carriera e una preparazione di tutto rispetto, mica igenista dentale, tanto per intenderci.
Eppure tutto il suo backgroud non impedisce a Lara Comi di dire qualche stronzata come tutti i comuni mortali.
Durante il talk show mattutino di approfondimento “Agorà” in onda su Rai3, il 20 novembre, commentando le morti dell'alluvione in Sardegna, Lara Comi afferma: "Quella persona che è andata nello scantinato, nel momento in cui c'era l'alluvione... Ma la sembra il caso? Qui manca un'educazione... Manca l'ABC e mi perdoni l'ABC non costa miliardi!" Il bravo giornalista Gerardo Greco, chiosa: "...ma quei Signori, abitavano nello scantinato!"
Sarà la lontananza tra Bruxelles e Arzachena oppure un'interruzione del flusso dei neutrini nel tunnel che collega il CERN di Ginevra e il Gran Sasso ma anche l'uso della lingua italiana non mi sembra dei più fluidi, nel dibattito successivo Lara Comi afferma: "...io rispondo delle mie dichiarazioni e me ne prendo la consapevolezza".
Consapevole lei... 


domenica 17 novembre 2013

I figli di Franti

Nel libro "Cuore", Edmondo De Amicis, sabato 28 gennaio, fa raccontare dal giovane Enrico Bottini, della madre di Franti, di come lei si umiliasse davanti al Direttore della Scuola che aveva cacciato il figlio, chiedendo di riammeterlo, "Franti, tu uccidi tua madre! - tuonò il Direttore - Tutti si voltarono a guardar Franti. E quell’infame sorrise."
Il romanzo non racconta che fine fece Franti, mi piace pensare che l'infame abbia viaggiato parecchio per l'Italia, lasciandosi dietro un codazzo di figli.
Un sacco di gente sempre pronta a sghignazzare delle disgrazie altrui.
Ne sanno qualcosa i terremotati dell'Aquila.
Due figli di Franti sono sicuramente l'imprenditore Francesco Maria De Vito Piscicelli e il cognato Pierfrancesco Gagliardi, sodali dell'ex Presidente Generale del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici, Angelo Balducci e dell'imprenditore Diego Anemone. Il 6 aprile 2009, poche ore dopo che la scossa sismica che ha ridotto l'Aquila ad un ammasso di macerie provocando 308 vittime, oltre 1500 feriti e oltre 10 miliardi di euro di danni, Piscitelli chiama Gagliardi per pianificare la ricostruzione. Gagliardi, intercettato al telefono, affermava: "...io ridevo stamattina alle 3 e mezzo dentro il letto".
Ieri è stato rintracciato un altro figlio di Franti, è il presidente della Regione Puglia, il "comunista" duro e puro Nichi Vendola.
La telefonata del 2010 tra il Presidente con l'orecchino e Girolamo Archinà, il pr della famiglia Riva, entrata nel filone d'inchiesta della Procura di Taranto sui veleni del siderurgico, inizia con una risata incontrollabile del presidente Nichi Vendola su un video che amici romani da cui si trovava ospite gli avrebbero mostrato, relativo ad una conferenza stampa sull'Ilva. Un cronista, Luigi Abbate di Blue Star TV, chiedeva notizie sui malati di tumore a Riva e Archinà "con un guizzo felino" gli avrebbe tolto velocemente il microfono. 
Come sentenziava Antonio Delfini: "Se non ci fossero le sofferenze degli altri a farci ridere, non rideremmo mai".

sabato 16 novembre 2013

La necessità aguzza l'ingegno

Un proverbio, non più molto usato nell'italiano corrente recita: "La necessità aguzza l'ingegno" e in periodi di crisi come quello attuale di ingegno ce n'è parecchio bisogno per sopravvivere.  
I cinesi per scrivere la parola "crisi" usano due ideogrammi: bian - huà.
Il primo significa paura e l'altro opportunità.
Due fatterelli di cronaca dell'ultima settimana trovano un'applicazione pratica delle saggezze popolari.
Il 14 novembre scorso, intorno alle 14, in via Benedetto Spinoza, a Milano una donna di 70 anni è stata rapinata della collanina d'oro.
La pensionata ha raccontato alla polizia che un uomo, un nordafricano di circa trent’anni, l'ha aggredita alle spalle mentre stava rientrando in casa, mettendole una mano sulla bocca per non farla urlare. 
La signora ha reagito prontamente, mordendo la mano dell'aggressore. 
A quel punto anche il rapinatore, avendo entrambe le mani occupate (una che stringeva la collanina e l’altra sulla bocca della donna) ha morso la donna sul naso, riuscendo a divincolarsi e a scappare con il bottino.
Nei giorni scorsi, a Roma, un pregiudicato romano di 39 anni, aveva sviluppato un ingegnoso, quanto semplice sistema per evitare di farsi pizzicare.
Le rapine avevano tutte lo stesso modus operandi: dopo aver avvicinato le vittime designate a bordo di uno scooter, le minacciava con una pistola, parlando loro con un forte accento campano e le derubava dei costosi orologi che sfoggiavano al polso, soprattutto Rolex. 
L’uomo ha confessato di aver utilizzato l’accento campano durante i colpi per impedire alle forze dell’ordine un facile riconoscimento.

venerdì 15 novembre 2013

Cavallo Pazzo

L'Ordine al “Merito del Lavoro” è l'istituzione della Repubblica Italiana destinata ai cittadini italiani, «che si siano resi singolarmente benemeriti, nell'industria, nel commercio e nell'artigianato».
Il Ministero dell'Industria, ci ricorda che, tra i requisiti indispensabili per ottenere il titolo di Cavaliere del Lavoro occorre aver tenuto «una spiccata condotta civile e sociale».
Dopo le note vicende che vedono coinvolto il Cavaliere più conosciuto d'Italia, vien da domandarsi, con quale criterio vengano scelti i papabili al titolo.
E' di questi giorni la notizia dell'inclusione agli atti, da parte della Procura di Ivrea, di alcuni documenti relativi al nuovo filone d’inchiesta, per omicidio colposo, all'Olivetti, che, ad oggi, vede 24 indagati, tra cui i Cavalieri del Lavoro: Corrado Passera e Carlo De Benedetti e il fratello di quest'ultimo il senatore del PD Franco.
La vicenda si riferisce all'esposizione alle fibre d’amianto cui sono stati vittime i lavoratori dell'Olivetti negli anni '80 e '90.
Ad oggi il mesotelioma ha già fatto due vittime e un numero imprecisato di dipendenti affetti da tumore polmonare.
Il cavaliere del Lavoro Carlo De Benedetti, tessera n° 1 del PD, è stato presidente dell’azienda di Ivrea dal 1978 al 1996.
Già nel 1981 il Politecnico di Torino evidenziava la presenza in "elevate proporzioni" della tremolite d’amianto nel talco utilizzato, in fabbrica, in moltissime lavorazioni.
Ma c’è di più, nell’aprile 1988, un’indagine del servizio Ecologia della Olivetti rilevava la presenza di fibre d’amianto in molte strutture, dalle controsoffittature agli intonaci, dove lavorano centinaia di dipendenti.

mercoledì 13 novembre 2013

Mal d'Africa

All'inizio del mese avevo già scritto un post sulle meravigliose imprese del genere femminile di quest'esecutivo.
Ho volutamente tralasciato qualsiasi riferimento al ministro di colore Cecile Kyenge, il suo approccio disinvolto alla politica riguarda solo l'utilizzo della scorta mentre va in palestra (...la senatrice Finocchiaro ci aveva già abituato a questo e altro).
Ben più succulenta la notizia rilanciata da “Libero” relativa all’attività dell’associazione Dawa, fondata a Modena dal ministro dell'integrazione nel 2002
I fatti contestati dal quotidiano milanese si baserebbero sulla documentazione raccolta dal consigliere comunale di Reggio Emilia Zeffirino Irali (ex Lega Nord) relativi a vicende del 2006-2007. “Libero” punta il dito contro il progetto di alcuni poliambulatori in Congo avviato dall’associazione della Kyenge ma pare mai realizzati, e sulla gestione dei fondi di alcune cene di autofinanziamento che gravitavano intorno al progetto.
La onlus Dawa, scrive “Libero”, sarebbe «un’organizzazione a conduzione famigliare: il presidente di Dawa è Franca Capotosto, amica personale di Kyenge, il responsabile relazione esteri e comunicazione è il marito di Kyenge, Domenico Grispino; la responsabile arte e e cultura è sua cognata, la preside di scuola media Maria Teresa Grispino; il revisore dei conti è l’altro cognato, il farmacista Gianni Mazzini».
Oggetto dell’attacco alla ministra sono le cene di beneficenza per il trasporto di un container e di un’autoambulanza in Congo. 
Nel 2007 parte una delegazione di dodici persone che avrebbe dovuto inaugurare una nuova struttura sanitaria progettata dall’ingegner Domenico Grispino (marito di Kyenge) all’interno del parco Kundelungu. Ma «Là non c’era proprio nessuna struttura da avviare» ha raccontato una infermiera reggiana a “Libero”. Pare che i volontari abbiano trovato solo un «Centre maternité Kyenge» ma anche questo in stato inaccettabile. Che fine hanno fatto i soldi raccolti? E le promesse fatte? Per ora la Kyenge, che ha gestito l’associazione fino all’aprile scorso, rimanda al presidente di Dawa.

sabato 9 novembre 2013

Il sindaco di (L)Adro

Come dimenticarsi di Oscar Danilo Lancini, lo sceriffo del Comune di Adro.
Delle sue gesta ne avevamo già ampiamente parlato tre anni fa da questo blog.
Come dimenticare le imprese relative al restauro del Polo Scolastico, col Sole delle Alpi stampato sui banchi e i crocefissi imbullonati alle pareti?
Oppure, come dimenticare, i bambini allontanati dalla mensa perché figli di genitori "morosi" e tutta la polemica seguita all'onorificenza che il Presidente della Repubblica Giorgetto Tavor Napolitano ha riconosciuto all'imprenditore che per consentire ai ragazzi di tornare a mangiare, s'era accollato il debito?
Oggi il mitico Oscar Danilo Lancini, torna prepotente agli onori delle cronache, in circostanze non meno inquietanti.
Ieri mattina alle 6 i carabinieri del nucleo investigativo di Brescia, gli hanno notificato presso la propria abitazione gli arresti domiciliari.
Secondo l’accusa Lancini è coinvolto in una turbativa d’asta riguardante la realizzazione dell’area feste del paese: avrebbe favorito aziende edili «amiche» nella gara di appalto per la realizzazione delle opere e falsificato anche l’asta.
Lancini, insieme ad altre 23 persone, è indagato per: “turbata libertà degli incanti, turbata libertà di scelta del contraente, falsità ideologica commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici”. In poche parole, un milioncino di euro da spartire con gli amici degli amici.
E' la famosa aria di rinnovamento che si respira in Padania, la Lega aveva candidato Oscar Danilo Lancini nelle ultime elezioni parlamentari, ma i carabinieri sono arrivati prima dell'immunità.

venerdì 8 novembre 2013

Doccia fredda!

Un fenomeno senza dubbio interessante è quello scoperto dall’equipe del prof. Luca Bernardo, direttore del reparto di pediatria dell’ospedale Fatebenefratelli di Milano. Otto ragazzine, adolescenti di età compresa tra i 14 e 16 anni, figlie di famiglie benestanti, si prostituiscono a scuola in cambio di oggetti.
Secondo il dossier le ragazzine vengono perlopiù da scuole private. «Abbiamo individuato per ora otto ragazze ma ci risulta che il fenomeno sia molto più esteso – spiega il prof. Luca Bernardo – Le chiamano ragazze-doccia perché così come ci si fa la doccia tutti i giorni, loro quotidianamente fanno sesso. I maschietti–clienti vengono scelti in base a ciò che possono dare in cambio alle ragazze. Durante le lezioni delle prime ore sui telefonini gira il menù con prestazioni, richieste e orari per gli appuntamenti nei bagni, dove avvengono i rapporti sessuali. Le ragazze offrono le loro prestazioni anche a più persone. Finora abbiamo accertato otto casi, sette di ragazze di “famiglia bene” del centro di Milano e una invece proveniente dalla periferia. Le scuole coinvolte nel “giro” sono prevalentemente istituti privati. Non posso pensare che in questi ambienti non girino anche soldi. Inoltre sembra che ora ci siano dei ragazzi, dai diciassette anni in su che fanno da procacciatori di clienti e il timore è che nel giro, già molto preoccupante, stiano entrando anche dei clienti adulti».
Singolare come questo fenomeno colpisca prevalentemente le scuole private, quelle in cui, secondo l'ex Presidente di Regione Lombardia, Roberto Formigoni, esiste maggiore libertà d'insegnamento, più etica e rettitudine morale.
Nota a margine, dal 2000, grazie al Governo D’Alema bis, con la legge 62/2000 i finanziamenti agli istituti paritari ammontano a circa 500 milioni di euro all'anno. 
I governi successivi, si son ben guardati da modificare la norma, non solo in odore di anticostituzionalità, ma soprattutto assolutamente inadeguata sotto il profilo qualitativo. Secondo l'OSCE (Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico), infatti, le performances  della scuola italiana "pendono, in grado statisticamente significativo, a favore delle scuole pubbliche", e - sempre per l'OSCE - anche il clima disciplinare nelle scuole pubbliche italiane è migliore.
Insomma mai come ora possiamo affermare, senza paura di smentite, che i soldi alle scuole private, vanno letteralmente a puttane!

giovedì 7 novembre 2013

Indennizzati

Che sfiga!
Erano appena entrati nella stanza dei bottoni e subito sono inciampati nello scalino.
I sei senatori a vita, attualmente in forza a Palazzo Madama (Claudio Abbado, Renzo Piano, Elena Cattaneo, Carlo Rubbia, Mario Monti, e Carlo Azeglio Ciampi) si sono visti tagliare la diaria.
I senatori a vita, infatti, sono stati finora esentati dal rilevamento relativo alle presenze in aula ai fini della corresponsione della parte variabile della diaria.
Con l'ordine del giorno presentato dal MoVimento Cinque Stelle al bilancio di Palazzo Madama e fatto proprio anche dalla Lega e da alcuni senatori Pdl, il Senato si impegna a introdurre la decurtazione prevista nei casi di assenza a più del 30% delle votazioni di ciascuna seduta. Le proposte all'ordine del giorno prevedono la riduzione dell'indennità dei senatori a 5.000 euro e la diaria a 3.500, sulla base esclusiva delle presenze in Aula.
Secondo il senatore Vincenzo Maurizio Santangelo, portavoce al Senato per il MoVimento Cinque Stelle: "Una piccola vittoria verso la Riduzione dei privilegi!"
Piccola davvero, se la notizia s'è meritata solo un dispaccio d'agenzia e qualche trafiletto sui giornali.

mercoledì 6 novembre 2013

L'Atm di Pisapia

Alessandro Morelli, il capogruppo della Lega Nord al Comune di Milano, sulla sua pagina Facebook, si definisce: Giornalista de "la Padania" e di "Radiopadania Libera".
La sua professione non gli ha impedito, il 25 ottobre scorso, di pubblicare sulla propria pagina l'immagine di un autobus della linea 90-91 in panne sulla circonvallazione in viale Tibaldi, a Milano, con i passeggeri che scendono e lo spingono.
Il capogruppo leghista ci aggiunge la scritta "l'Atm di Pisapia", con in alto a sinistra la foto di Pisapia vestito da tranviere.
La fotonotizia è indiscutibilmente simpatica, peccato che l'immagine risalga al 2008, quando il sindaco di Milano era Letizia Moratti e la Lega governava con il PDL il Comune di Milano da un ventennio.
"Sgamato" dai seguaci della community di Facebook, il povero Morelli raccoglie una scarica di commenti sarcastici.
Nella foto, in bell'evidenza tra i passeggeri che spingono il mezzo inchiodato al centro di un incrocio, si intravedono 3 uomini di colore.
Un vero lavoro da negri!  

lunedì 4 novembre 2013

Poker di donne!

Qualcuno, mesi fa, ci raccontava che un governo di sole donne avrebbe salvato questo paese, quasi che essere femmina sia, da sola, una garanzia di serietà, correttezza e capacità amministrativa.
Quanto accaduto in questi mesi prova l’esatto contrario.
Apre le danze il viceministro Biancofiore (pdl) che a maggio, appena insediata, non perde occasione di sparare qualche bordata sugli omosessuali con il risultato che le vengono ritirate le deleghe.
Il mese dopo è stato il turno dell'olimpionica Josefa Idem (pd) che, dimentica di pagare l'IMU della casa-palestra, esce dall'esecutivo con la stessa velocità con cui è entrata.
Peccato, in questo caso solo medaglia d'argento...
A luglio scoppia il caso legato all'espulsione dall'Italia della moglie e della figlia del dissidente kazako Mukhtar Ablyazov.
A fronte delle richieste di dimissioni il Ministro degli Esteri, Emma Bonino (pd), prima afferma di non averne saputo nulla, poi, che, a questo punto, le dimissioni sarebbero state un gesto inutile.
Di questi giorni, dopo la lunga pausa estiva, la tegola sul Ministro Cancellieri (indipendente).
E' vero, come recita, l'adagio le donne sono gli angeli del focolare e non vanno a troie.
Altrettanto vero che con questo modo di fare politica non si differenziano molto dai colleghi maschi e a puttane ci stanno mandando l'immagine del paese.