Lara Comi è una delle facce nuove della politica.
Giovane, carina, apparentemente preparata, laureata all'Università Cattolica di Milano, nonostante abbia solo 30 anni è stata la manager della Giochi Preziosi e pupilla degli occhi di Maria Stella Gelmini.
Dal 2009 siede al Parlamento Europeo dov'è stata nominata coordinatrice dei giovani deputati del Ppe.
Negli ultimi anni ha ricoperto cariche prestigiose: vicepresidente e membro di commissioni, relatrice di regolamenti, vicepresidente di working group. E' stata addirittura premiata dalla testata The Parliament Magazine con un MEP Award come miglior giovane donna europarlamentare.
A casa nostra è stata nominata nel 2011 presidente del gruppo "Donne del PDL" della provincia di Varese, vice-coordinatore PdL della Lombardia, a marzo 2012 è stata eletta coordinatore PdL della provincia di Varese.
Insomma una carriera e una preparazione di tutto rispetto, mica igenista dentale, tanto per intenderci.
Eppure tutto il suo backgroud non impedisce a Lara Comi di dire qualche stronzata come tutti i comuni mortali.
Durante il talk show mattutino di approfondimento “Agorà” in onda su Rai3, il 20 novembre, commentando le morti dell'alluvione in Sardegna, Lara Comi afferma: "Quella persona che è andata nello scantinato, nel momento in cui c'era l'alluvione... Ma la sembra il caso? Qui manca un'educazione... Manca l'ABC e mi perdoni l'ABC non costa miliardi!" Il bravo giornalista Gerardo Greco, chiosa: "...ma quei Signori, abitavano nello scantinato!"
Sarà la lontananza tra Bruxelles e Arzachena oppure un'interruzione del flusso dei neutrini nel tunnel che collega il CERN di Ginevra e il Gran Sasso ma anche l'uso della lingua italiana non mi sembra dei più fluidi, nel dibattito successivo Lara Comi afferma: "...io rispondo delle mie dichiarazioni e me ne prendo la consapevolezza".
Consapevole lei...
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giovedì 21 novembre 2013
domenica 4 agosto 2013
Tu chiamale se vuoi... emozioni
Diciamocelo.
La conferma della condanna in Cassazione di Berlusconi, gli amici del Cavaliere, non l'hanno proprio presa sportivamente.
Michele Perini, presidente di Fiera Milano, membro del Consiglio di Amministrazione di Mediaset e del Consiglio Direttivo e della Giunta di Assolombarda, qualche minuto dopo la sentenza scrive sulla pagina FB di Giulio Gallera, consigliere regionale del Pdl, e ospite costante di Aria Pulita: "Al giudice De Pasquale bisogna augurare un brutto vivere, di soffrire". Roba da fattucchiere e da toccarsi i maroni.
Mezz'ora dopo aggiunge: “Facciamo come in Egitto, segniamo le case dei giudici che tutti sappiano dove vivono”.
In realtà, leggendo la Bibbia, in Egitto, gli ebrei segnavano le proprie case, non quelle degli egiziani, chi segnava le case degli ebrei invece erano i nazisti, in Germania negli anni '30. Ma la bibbia come la storia probabilmente non sono il forte di Perini.
Prontamente rimossi, sia i post che la pagina FB, Perini si scusa: “A volte le emozioni e le tensioni superano l’intento"
Vedersi in un sol colpo il titolare della propria azienda in carcere e a rischio i propri emolumenti, come diceva Lucio Battisti: "tu chiamale se vuoi... emozioni"
La conferma della condanna in Cassazione di Berlusconi, gli amici del Cavaliere, non l'hanno proprio presa sportivamente.
Michele Perini, presidente di Fiera Milano, membro del Consiglio di Amministrazione di Mediaset e del Consiglio Direttivo e della Giunta di Assolombarda, qualche minuto dopo la sentenza scrive sulla pagina FB di Giulio Gallera, consigliere regionale del Pdl, e ospite costante di Aria Pulita: "Al giudice De Pasquale bisogna augurare un brutto vivere, di soffrire". Roba da fattucchiere e da toccarsi i maroni.
Mezz'ora dopo aggiunge: “Facciamo come in Egitto, segniamo le case dei giudici che tutti sappiano dove vivono”.
In realtà, leggendo la Bibbia, in Egitto, gli ebrei segnavano le proprie case, non quelle degli egiziani, chi segnava le case degli ebrei invece erano i nazisti, in Germania negli anni '30. Ma la bibbia come la storia probabilmente non sono il forte di Perini.
Prontamente rimossi, sia i post che la pagina FB, Perini si scusa: “A volte le emozioni e le tensioni superano l’intento"
Vedersi in un sol colpo il titolare della propria azienda in carcere e a rischio i propri emolumenti, come diceva Lucio Battisti: "tu chiamale se vuoi... emozioni"
giovedì 25 luglio 2013
La notizia che non c'è
Il Consiglio Regionale Lombardo ha bocciato, con voto bipartisan
di Pdl, Pd, Lega, Lista Ambrosoli e Lista Maroni, la proposta di Movimento 5
Stelle di istituire un fondo per il microcredito.
Il Movimento, in accordo con gli uffici della Giunta,
avrebbe così destinato le risorse decurtate dallo stipendio dei consiglieri del
gruppo.
Il fondo, avrebbe consentito l'accesso trasparente a
piccole e medie imprese al microcredito.
I Consiglieri del Movimento 5 Stelle, riducendosi lo
stipendio, hanno già accantonato più di 200 mila
euro.
PD e PDL a chiacchiere divisi su tutto appaiono uniti ed
allineati quando si parla di soldi.
Nel corso della discussione i consiglieri di maggioranza
e opposizione hanno parlato di “elemosina” alle imprese.
Carità per carità, meglio è che il danaro è pubblico,
sottratto alle casse regionali, continui ad affluire nel fondo di sostentamento
dei partiti piuttosto che in quello delle aziende.
venerdì 19 luglio 2013
F-35, spreco criminale: è un insulto all’Italia che agonizza
Ogni famiglia, soprattutto in questo momento di grave crisi economica, sa benissimo che per far quadrare il bilancio familiare si deve dare spazio alle priorità e tagliare le cose superflue e non necessarie. Se una cosa superflua una famiglia non può permettersela, la si elimina, perché le priorità sono altre. È uno dei principi basilari che ogni genitore conosce benissimo. Principio che governo ed esponenti della maggioranza trasversale, sotto l’egida del presidente della Repubblica, sembrano non conoscere. In questo momento di gravissima crisi economica, mentre moltissimi piccoli artigiani e piccoli commercianti sono sommersi di tasse e non riescono a far fronte alle pretese dello Stato, il governo e la maggioranza Pd, Pdl e “Scelta Civica” pensano di usare decine di miliardi di euro di soldi pubblici per acquistare inutili, difettosi e superflui aerei da guerra. Ma le priorità, come tutti sanno, sono altre. Qualsiasi buon padre di famiglia, trovandosi al governo del paese, avrebbe applicato il principio delle priorità e lo avrebbe fatto perché ama la sua famiglia.
Qualsiasi madre, dovendo governare il paese, avrebbe capito subito che le priorità sono bene altre. Lo avrebbero fatto non per fare un dispetto al figlio Il controverso cacciabombardiere F-35 che pretende il giocattolo difettoso e inutile, ma perché sanno benissimo che mangiare, garantirgli un’istruzione e delle cure mediche, in una sanità sempre più privata, sono le priorità. Ogni buon genitore che amministra una famiglia sa che comprare un giocattolo costoso e difettoso solo per far arricchire un venditore straniero di armi, non è la priorità. Ogni buon padre avrebbe messo al centro il bene della famiglia; ogni madre avrebbe avuto a cuore il futuro del figlio. Ogni persona di buon senso e in buona fede avrebbe optato per la salvaguardia della famiglia e non del venditore estero. Questo non sembra farlo il governo. Spendere 13 miliardi di euro (ma la cifra è destinata a salire sino a 15/20 miliardi) frutto delle tasse dei cittadini, del sacrificio di milioni di pensionati e lavoratori, frutto dell’asfissiante pressione fiscali su piccole e medie imprese è semplicemente folle. Significa non avere a cuore il bene della famiglia, significa non rispettare la nazione nel nome della quale si dice di governare.
Stiamo parlando di uno dei più grandi sprechi di soldi pubblici della storia repubblicana. Con quei soldi si può detassare il lavoro, dare respiro alle piccole e medie imprese, far sentire ai piccoli commercianti che lo Stato è con loro. Non regalare quei soldi alle multinazionali delle armi, tra le quali anche la Finmeccanica (partner di Lockheed-Martin attraverso la controllata Alenia Aermacchi) significherebbe avere risorse per creare 150.000 posti di lavoro per giovani, diminuire le tasse, migliorare il servizio sanitario nazionale e aumentare le pensioni. Ci dicono che si creeranno posti di lavoro. Pensare di investire 15/20 miliardi di euro per 2.000 posti di lavoro è semplicemente una presa in giro. Con gli stessi soldi, infatti, si possono aprire 3.000 asili nido: pensate a quanti posti di lavoro si creerebbero e all’utilità che ogni asilo avrebbe. Una madre o un padre di famiglia non avrebbe dubbi su cosa scegliere. Ma un padre e una madre di Napolitanofamiglia non hanno interessi celati, se non quello di amare e proteggere la famiglia e dare un futuro ai propri bambini.
Con gli stessi soldi si potrebbero costruire 10 milioni di pannelli solari: pensate a quanti posti di lavoro si potrebbero creare nell’energia pulita, oltre a dare un futuro meno inquinato alle future generazioni. Ogni buon genitore non avrebbe dubbi, ma il suo agire sarebbe dettato solo dall’amore per la famiglia e non da altri oscuri motivi. Con gli stessi soldi si potrebbe dare un assegno di disoccupazione a tutti i precari che hanno perso il lavoro. Anche in questo caso: chi avrebbe dubbi su come gestire i soldi pubblici? Chi, tra quelli che sono motivati da genuini e sani principi, avrebbe dubbi su quali siano le priorità del nostro paese ora? È criminale, chiedo scusa per la durezza ma nessun altro aggettivo rende meglio l’idea, regalare i nostri soldi per comprare aerei da guerra (difettosi). Ci sono priorità. E la disoccupazione, che ha raggiunto il picco massimo dal 1977, da quando la rilevazione statistica è stata inserita, è una di queste.
Tutti gli altri paesi, viste le difficoltà economiche, hanno pensato di rivedere il programma: l’Olanda ha avviato un’inchiesta parlamentare; la Danimarca e la Gran Bretagna decideranno solo dopo il 2015; la Turchia ha rinviato l’acquisto. Tutti ci ripensano, tranne l’Italia. Napolitano che presiede il Consiglio supremo di Difesa ha preteso che fosse il governo (dove c’è unanimità di vedute) a decidere sui caccia F-35, e non il Parlamento. Una decisione molto discutibile. Stefano Rodotà nutre fortissimi dubbi, Costituzione alla mano, sul tentativo di Napolitano di bloccare la discussione parlamentare, dove Sel, M5S e alcuni esponenti del Pd si dicono contrari all’acquisto, ricordando che siamo in una Repubblica parlamentare. Ma, ahimè, non è Rodotà il nostro presidente della Repubblica.
Massimo Ragnedda
Qualsiasi madre, dovendo governare il paese, avrebbe capito subito che le priorità sono bene altre. Lo avrebbero fatto non per fare un dispetto al figlio Il controverso cacciabombardiere F-35 che pretende il giocattolo difettoso e inutile, ma perché sanno benissimo che mangiare, garantirgli un’istruzione e delle cure mediche, in una sanità sempre più privata, sono le priorità. Ogni buon genitore che amministra una famiglia sa che comprare un giocattolo costoso e difettoso solo per far arricchire un venditore straniero di armi, non è la priorità. Ogni buon padre avrebbe messo al centro il bene della famiglia; ogni madre avrebbe avuto a cuore il futuro del figlio. Ogni persona di buon senso e in buona fede avrebbe optato per la salvaguardia della famiglia e non del venditore estero. Questo non sembra farlo il governo. Spendere 13 miliardi di euro (ma la cifra è destinata a salire sino a 15/20 miliardi) frutto delle tasse dei cittadini, del sacrificio di milioni di pensionati e lavoratori, frutto dell’asfissiante pressione fiscali su piccole e medie imprese è semplicemente folle. Significa non avere a cuore il bene della famiglia, significa non rispettare la nazione nel nome della quale si dice di governare.
Stiamo parlando di uno dei più grandi sprechi di soldi pubblici della storia repubblicana. Con quei soldi si può detassare il lavoro, dare respiro alle piccole e medie imprese, far sentire ai piccoli commercianti che lo Stato è con loro. Non regalare quei soldi alle multinazionali delle armi, tra le quali anche la Finmeccanica (partner di Lockheed-Martin attraverso la controllata Alenia Aermacchi) significherebbe avere risorse per creare 150.000 posti di lavoro per giovani, diminuire le tasse, migliorare il servizio sanitario nazionale e aumentare le pensioni. Ci dicono che si creeranno posti di lavoro. Pensare di investire 15/20 miliardi di euro per 2.000 posti di lavoro è semplicemente una presa in giro. Con gli stessi soldi, infatti, si possono aprire 3.000 asili nido: pensate a quanti posti di lavoro si creerebbero e all’utilità che ogni asilo avrebbe. Una madre o un padre di famiglia non avrebbe dubbi su cosa scegliere. Ma un padre e una madre di Napolitanofamiglia non hanno interessi celati, se non quello di amare e proteggere la famiglia e dare un futuro ai propri bambini.
Con gli stessi soldi si potrebbero costruire 10 milioni di pannelli solari: pensate a quanti posti di lavoro si potrebbero creare nell’energia pulita, oltre a dare un futuro meno inquinato alle future generazioni. Ogni buon genitore non avrebbe dubbi, ma il suo agire sarebbe dettato solo dall’amore per la famiglia e non da altri oscuri motivi. Con gli stessi soldi si potrebbe dare un assegno di disoccupazione a tutti i precari che hanno perso il lavoro. Anche in questo caso: chi avrebbe dubbi su come gestire i soldi pubblici? Chi, tra quelli che sono motivati da genuini e sani principi, avrebbe dubbi su quali siano le priorità del nostro paese ora? È criminale, chiedo scusa per la durezza ma nessun altro aggettivo rende meglio l’idea, regalare i nostri soldi per comprare aerei da guerra (difettosi). Ci sono priorità. E la disoccupazione, che ha raggiunto il picco massimo dal 1977, da quando la rilevazione statistica è stata inserita, è una di queste.
Tutti gli altri paesi, viste le difficoltà economiche, hanno pensato di rivedere il programma: l’Olanda ha avviato un’inchiesta parlamentare; la Danimarca e la Gran Bretagna decideranno solo dopo il 2015; la Turchia ha rinviato l’acquisto. Tutti ci ripensano, tranne l’Italia. Napolitano che presiede il Consiglio supremo di Difesa ha preteso che fosse il governo (dove c’è unanimità di vedute) a decidere sui caccia F-35, e non il Parlamento. Una decisione molto discutibile. Stefano Rodotà nutre fortissimi dubbi, Costituzione alla mano, sul tentativo di Napolitano di bloccare la discussione parlamentare, dove Sel, M5S e alcuni esponenti del Pd si dicono contrari all’acquisto, ricordando che siamo in una Repubblica parlamentare. Ma, ahimè, non è Rodotà il nostro presidente della Repubblica.
Massimo Ragnedda
giovedì 4 luglio 2013
Ma anche, no!
Ricordate Walter Veltroni il candidato premier di
qualche anno fa, quello comunista ma
anche non comunista?
Il maanchismo è il pensiero che caratterizza
la collezione politica primavera-estate 2013.
Il PD è partito di governo ma anche con il
PDL.
La lega ha il nuovo segretario in Roberto Maroni,
ma anche Umberto
Bossi.
Gli F35 sono uno spreco di danaro pubblico inaccettabile
in questo periodo di crisi, ma
anche un necessario ammodernamento delle forze
armate.
Berlusconi è il leader del PDL, ma anche di Forza
Italia.
Le Province dovranno essere abolite antro la fine
dell'anno, ma anche mantenute, secondo la Consulta.
L'Europa concede più flessibilità ai conti italiani,
ma anche se non sfondiamo la
regola del 3% sul debito, che abbiamo già sfondato.
Papa Francesco è un santo, ma anche un demonio che va a Lampedusa ad
abbracciare i clandestini sui gommoni.
Un atteggiamento schizoide più degno di un reparto
psichiatrico che di un sistema di governo.
In questo inferno "freudiano", coloro che mantengono le
promesse sembrano essere diversi almeno quanto gli alieni di Star
Trek.
I parlamentari del Movimento 5 Stelle, in questi giorni
hanno cominciato a pubblicare sul web i bonifici della restituzione della diaria
parlamentare: un milione e mezzo di euro in due
mesi!
Ieri sul sito della camera ho letto le proposte di
legge, le interrogazioni e le interpellanze dei
grillini.
Mi sembrano tante e concrete per un movimento che la
stampa continua a descrivere come tutto preso a litigare sul rimborso degli
scontrini fiscali.
Chiacchere? Ma anche no!
venerdì 10 maggio 2013
C'era una volta...
Parlare ancora delle vicende giudiziarie di Berlusconi è eccitante quanto un Tavor.
Una delle favolette che ci vengono propinate
costantemente dagli esponenti del PDL, è quella che l’evasione fiscale per cui è stato condannato
Berlusconi sarebbe per una cifra irrisoria.
Sembra incredibile che un gruppo che paga 580 milioni di
euro di tasse ne evada 7.
In realtà l’inchiesta partì per 368 milioni di dollari
di evasione, poi prescrizioni e leggi “ad personam” hanno limato la cifra fino a
quella che oggi ci viene propinata.
Il problema più che economico è morale, se questa
cifra viene evasa da un singolo cittadino è un fatto grave, ma se chi si macchia
di questo reato è esponente politico che ottiene il 28% dei voti degli elettori,
è inaccettabile.
Domani il PDL manifesterà a Brescia, per fortuna
pioverà.
lunedì 4 marzo 2013
Arrendetevi!²
Elezioni a parte, continua incessante il lavoro della magistratura circa le collusioni tra politica e malavita.
Questa mattina sono finite in manette 37 persone tra cui Giovanni Antonicelli, già assessore all’Ambiente e acque in carica dal 2007 al 2012 e Renzo De Biase un ex consigliere comunale di Milano, attivo tra il 2009 e il 2011.
Per Antonicelli anche l'accusa di voto di scambio con alcuni esponenti dei clan camorristici Gionta e Mariano.
L'indagine, denominata "Briantenopea", avrebbe consentito di svelare l’esistenza di una associazione per delinquere.
L'arresto del politico, in diretta, per il giornalista che per primo riesce a dare la notizia è sempre un bello scoop.
Per il cittadino vedere la reazione dei politici in studio è uno spettacolo!
Questa mattina in studio Elena Centemero, ex-coordinatore del Pdl della provincia di Monza e Brianza, non nasconde una certa soddisfazione.
"Silurata" esattamente un anno fa dal suo ruolo e promossa alla commissione Cultura della Camera dei Deputati, oggi si leva un sassetto dalla scarpa.
Si scompone giusto quel poco, ma tra le righe, ancor prima che i nomi degli assessori coinvolti appaiano sulla rete, di fatto ammette che se l'aspettava.
Sembra uno di quegli imbranati rapinatori di banca uscito da un vecchio film western.
Appena arriva lo sceriffo mollano bottino e pistole e alzano le mani.
Meno di 15 giorni fa, Grillo dal palco di Piazza Duomo a Milano, urlava: "Arrendetevi, siete circondati!"
Stia tranquilla Elena, era solo la battuta di un comico...
Questa mattina sono finite in manette 37 persone tra cui Giovanni Antonicelli, già assessore all’Ambiente e acque in carica dal 2007 al 2012 e Renzo De Biase un ex consigliere comunale di Milano, attivo tra il 2009 e il 2011.
Per Antonicelli anche l'accusa di voto di scambio con alcuni esponenti dei clan camorristici Gionta e Mariano.
L'indagine, denominata "Briantenopea", avrebbe consentito di svelare l’esistenza di una associazione per delinquere.
L'arresto del politico, in diretta, per il giornalista che per primo riesce a dare la notizia è sempre un bello scoop.
Per il cittadino vedere la reazione dei politici in studio è uno spettacolo!
Questa mattina in studio Elena Centemero, ex-coordinatore del Pdl della provincia di Monza e Brianza, non nasconde una certa soddisfazione.
"Silurata" esattamente un anno fa dal suo ruolo e promossa alla commissione Cultura della Camera dei Deputati, oggi si leva un sassetto dalla scarpa.
Si scompone giusto quel poco, ma tra le righe, ancor prima che i nomi degli assessori coinvolti appaiano sulla rete, di fatto ammette che se l'aspettava.
Sembra uno di quegli imbranati rapinatori di banca uscito da un vecchio film western.
Appena arriva lo sceriffo mollano bottino e pistole e alzano le mani.
Meno di 15 giorni fa, Grillo dal palco di Piazza Duomo a Milano, urlava: "Arrendetevi, siete circondati!"
Stia tranquilla Elena, era solo la battuta di un comico...
sabato 23 febbraio 2013
Chiusura della campagna elettorale
Se non ci fossero ancora abbastanza prove della distanza siderale tra politica e cittadini, ve ne fornisco un'altra fresca-fresca appena sfornata.
Ieri sera, chiusura della campagna elettorale ddl PDL qui a Trezzo sull'Adda.
L'avvenimento non è avvenuto in piazza, ma in oscuro bar di periferia, alla presenza di poco più di 50/60 persone.
Ad andare aventi così, la prossima volta chiuderanno la campagna elettorale nel salotto di casa mia.
Guest star della serata due bei formigoniani di Ferro, fuoriclasse della politica: l'assessore regionale Alessandro Colucci e il nientepopodimenochè Vicepresidente della Camera dei deputati Maurizio Lupi.
La mia attenzione non cade sul ritrito bla-bla-bla dei candidati ma sul parcheggio in cui sostano le auto blu dei candidati: due meravigliosi SUV BMW, con tanto di autista, transenne, auto di scorta con 4 carabinieri e due vigili della polizia locale.
Siamo alle solite, la loro campagna elettorale pagata coi soldi nostri.
Come diceva l'indimenticabile Ricucci: "...fare il frocio col culo degli altri!"
Ieri sera, chiusura della campagna elettorale ddl PDL qui a Trezzo sull'Adda.
L'avvenimento non è avvenuto in piazza, ma in oscuro bar di periferia, alla presenza di poco più di 50/60 persone.
Ad andare aventi così, la prossima volta chiuderanno la campagna elettorale nel salotto di casa mia.
Guest star della serata due bei formigoniani di Ferro, fuoriclasse della politica: l'assessore regionale Alessandro Colucci e il nientepopodimenochè Vicepresidente della Camera dei deputati Maurizio Lupi.
La mia attenzione non cade sul ritrito bla-bla-bla dei candidati ma sul parcheggio in cui sostano le auto blu dei candidati: due meravigliosi SUV BMW, con tanto di autista, transenne, auto di scorta con 4 carabinieri e due vigili della polizia locale.
Siamo alle solite, la loro campagna elettorale pagata coi soldi nostri.
Come diceva l'indimenticabile Ricucci: "...fare il frocio col culo degli altri!"
mercoledì 30 gennaio 2013
Rerum Vecchiarum
Gente alla prima esperienza, volti della società civile.
Che siano alla prima esperienza si vede, che facciano parte della società civile, un po' meno.
Colpisce la Dr.ssa Maria Teresa Baldini, ex giocatrice di basket e chirurgo estetico, candidata (...e trombata) con la Lega Nord a sindaco di Forte dei Marmi.
Il "Michael Jordan de noantri", in gonnella, ci riprova ad un anno di distanza, al consiglio regionale lombardo, seconda in lista dopo "Bobo-75%-Maroni".
L'ultima volta alla Baldini non andò proprio benissimo, a Forte dei Marmi, raccolse 115 voti, probabilmente meno dei suoi amici su facebook, ma adesso seconda in lista a Milano le sue chances sono maggiori.
A fianco della "plastica" Baldini, siede Silvano Martinotti.
Martinotti è l'imitazione di un politico vecchio stampo, e come i politici vecchio stampo racconta storielle che capisce solo lui, infatti non ride nessuno.
Silvano Martinotti, novarese, è candidato in Regione Lombardia con il PDL.
Marinotti è presidente dell'associazione cattolica "Rerum Novarum"
Ho trovato sulla rete un video della convention del MIR, il movimento di Gianpiero Samorì, costola del PDL, del novembre scorso in cui Martinotti si scappella davanti a Stefania Craxi, figlia di cotanto babbo "Bottino".
Rerum Vecchiarum...
venerdì 7 dicembre 2012
Il corvo Rockfeller
La saga di Berlusconi sembra quella di Rocky Balboa.
Il segretario del Pdl, Angelino Alfano, ieri ha finalmente sciolto la riserva: «Oggi Berlusconi mi ha espresso la volontà di tornare in campo da protagonista. È lui il detentore del titolo. Nel 2008 alzò lui la coppa. Ciò rende inutili le primarie del centrodestra».
In serata lo stesso Berlusconi ha commentato quando detto da Alfano affermando: «Sono assediato dalle richieste dei miei affinché annunci al più presto la mia ridiscesa in campo».
Berlusconi assediato non è una gran novità, davvero nuovo sarebbe che i "suoi" non fossero maggiordomi prezzolati.
In questo senso Angelino Alfano fa più pena che pietà, solo il 1° dicembre aveva detto: «Avremo primarie per il premier e primarie di programma anche in rete». Sembra uno sketch del ventriloquo J.Luis Moreno col corvo Rockfeller.
Berlusconi ci mette le battute, lui la faccia e il culo.
Capirne la differenza è l'unico problema.
Il segretario del Pdl, Angelino Alfano, ieri ha finalmente sciolto la riserva: «Oggi Berlusconi mi ha espresso la volontà di tornare in campo da protagonista. È lui il detentore del titolo. Nel 2008 alzò lui la coppa. Ciò rende inutili le primarie del centrodestra».
In serata lo stesso Berlusconi ha commentato quando detto da Alfano affermando: «Sono assediato dalle richieste dei miei affinché annunci al più presto la mia ridiscesa in campo».
Berlusconi assediato non è una gran novità, davvero nuovo sarebbe che i "suoi" non fossero maggiordomi prezzolati.
In questo senso Angelino Alfano fa più pena che pietà, solo il 1° dicembre aveva detto: «Avremo primarie per il premier e primarie di programma anche in rete». Sembra uno sketch del ventriloquo J.Luis Moreno col corvo Rockfeller.
Berlusconi ci mette le battute, lui la faccia e il culo.
Capirne la differenza è l'unico problema.
martedì 4 dicembre 2012
La trattoria della politica
Le primarie in Italia sembrano essere
diventate l'unico modo per cercare di riavvicinare i cittadini al buffet della
politica.
Stili e modi diversi per ciascuno
"chef ".
Alla Lega che preferisce l'acclamazione
gazebo-popolare e il "piatto" unico in stile rumeno, si contrappone il
PD: "piatto" unico e contorno a scelta.
Maggiore scelta sembra esserci alla
tavola calda del Movimento 5 Stelle, ma qui si acquista solo on-line, i nomi
delle portate sono da ristorante giapponese e al di là delle foto sul menù, non
sai mai bene cosa ti metteranno sul piatto.
Situazione più complessa alla trattoria
del PDL. Ancora oggi non si sa bene se si potrà scegliere tra diverse portate o
mangiare la solita minestra.
Forse il nodo verrà sciolto domani da
Silvio Berlusconi, all'ennesima presentazione dell'ennesimo libro di Bruno
Vespa: i libri più presentati e meno letti nella storia della letteratura di
sempre.
Si candiderà, non si candiderà.
Dentro, fuori, dentro...
Più che politica sembra il copione di
un film porno: noioso e ripetitivo dove i buchi da riempire sono sempre i
nostri.
venerdì 16 novembre 2012
I sogni son desideri...
Non ci sono ancora le candidature ufficiali dei diversi schieramenti, ma il clima della campagna elettorale per le elezioni regionali in Lombardia è già caldissimo.
Il centro sinistra sembra coagularsi intorno alla candidatura di Umberto Ambrosoli.
Mi sono sempre chiesto quali siano i meriti per cui l'avv. Umberto Ambrosoli sia stato scelto a governare la Regione Lombardia, se non per essere il figlio di Giorgio, commissario liquidatore della Banca Privata Italiana, assassinato dalla mafia criminalfinanziaria nel 1979.
Forse sarà perché l'avv. Umberto Ambrosoli è componente del Comitato Antimafia istituito dal Sindaco di Milano Giuliano Pisapia e con l'aria 'ndranghetista che ultimamente tira in Regione sembra una garanzia.
Continuo a pensare che, così come le colpe dei padri non dovrebbero ricadere sui figli, allo stesso modo neanche i meriti.
Un po' più confusa appare la situazione del centro destra.
All'ex Ministro dell'interno Bobo Maroni acclamato vox populi dalle farsesche primarie leghiste, si contrappone l'ex Sindaco milanese Albertini.
Albertini minaccia di stracciare la tessera del PDL se il partito si allea con Maroni, ma in politica si sa che, come cantava Cenerentola: "I sogni son desideri che nel sonno ci sembran veri..."
Il centro sinistra sembra coagularsi intorno alla candidatura di Umberto Ambrosoli.
Mi sono sempre chiesto quali siano i meriti per cui l'avv. Umberto Ambrosoli sia stato scelto a governare la Regione Lombardia, se non per essere il figlio di Giorgio, commissario liquidatore della Banca Privata Italiana, assassinato dalla mafia criminalfinanziaria nel 1979.
Forse sarà perché l'avv. Umberto Ambrosoli è componente del Comitato Antimafia istituito dal Sindaco di Milano Giuliano Pisapia e con l'aria 'ndranghetista che ultimamente tira in Regione sembra una garanzia.
Continuo a pensare che, così come le colpe dei padri non dovrebbero ricadere sui figli, allo stesso modo neanche i meriti.
Un po' più confusa appare la situazione del centro destra.
All'ex Ministro dell'interno Bobo Maroni acclamato vox populi dalle farsesche primarie leghiste, si contrappone l'ex Sindaco milanese Albertini.
Albertini minaccia di stracciare la tessera del PDL se il partito si allea con Maroni, ma in politica si sa che, come cantava Cenerentola: "I sogni son desideri che nel sonno ci sembran veri..."
venerdì 5 ottobre 2012
La "piazzata"
Antonio Piazza fino a qualche giorno fa era presidente dell'ALER di Lecco ed esponente di spicco del PDL.
Nei giorni scorsi ha dato le dimissioni sia dalla presidenza dell'Azienda Lombarda di Edilizia Residenziale che dal partito.
Le motivazioni che hanno portato alle dimissioni hanno dell'incredibile e si riconducono ad un episodio accaduto nel pomeriggio dello scorso 28 agosto.
Piazza parcheggia la propria Jaguar fuori dalla sede dell'ALER, in via Caduti lecchesi a Fossoli, a cavallo di due posti riservati ai disabili.
Giuseppe Scuderi, disabile di Lecco, arriva con la propria autovettura e non potendo parcheggiare fa intervenire i vigili urbani che elevano al Piazza una multa di 80 euro e gli intimano di spostare l'auto.
Il Piazza prima sposta la Jaguar poi, una volta che gli agenti si erano allontanati, convinto di non essere visto, taglia due gomme all'auto dello Scuderi, ripreso dalle telecamere di video sorveglianza.
Antonio Piazza s'è dimesso due giorni fa scusandosi ma facendo comunque notare che: «C'è gente che ha fatto cose peggio di me ed è ancora lì. Non è nella mia indole offendere queste persone, venerdì scorso ero a pranzo con 36 disabili».
Il pranzo era stato gentilmente offerto dall'Associazione Gommisti Lariani!
Antonio Piazza è impiegato delle Poste Italiane di Valmadrera, in aspettativa, sindacalista dell'UGL, percepisce, in qualità di Presidente dell'ALER un'indennità di 46.000 euro lordi l'anno.
Nei giorni scorsi ha dato le dimissioni sia dalla presidenza dell'Azienda Lombarda di Edilizia Residenziale che dal partito.
Le motivazioni che hanno portato alle dimissioni hanno dell'incredibile e si riconducono ad un episodio accaduto nel pomeriggio dello scorso 28 agosto.
Piazza parcheggia la propria Jaguar fuori dalla sede dell'ALER, in via Caduti lecchesi a Fossoli, a cavallo di due posti riservati ai disabili.
Giuseppe Scuderi, disabile di Lecco, arriva con la propria autovettura e non potendo parcheggiare fa intervenire i vigili urbani che elevano al Piazza una multa di 80 euro e gli intimano di spostare l'auto.
Il Piazza prima sposta la Jaguar poi, una volta che gli agenti si erano allontanati, convinto di non essere visto, taglia due gomme all'auto dello Scuderi, ripreso dalle telecamere di video sorveglianza.
Antonio Piazza s'è dimesso due giorni fa scusandosi ma facendo comunque notare che: «C'è gente che ha fatto cose peggio di me ed è ancora lì. Non è nella mia indole offendere queste persone, venerdì scorso ero a pranzo con 36 disabili».
Il pranzo era stato gentilmente offerto dall'Associazione Gommisti Lariani!
Antonio Piazza è impiegato delle Poste Italiane di Valmadrera, in aspettativa, sindacalista dell'UGL, percepisce, in qualità di Presidente dell'ALER un'indennità di 46.000 euro lordi l'anno.
mercoledì 9 maggio 2012
Woody Allen
Che bel clima da mezzogiorno e mezzo di
fuoco questa mattina!
I rappresentanti dei partiti continuano
a parlare, ma non ascoltano.
Nei paesi normali chi perde va a casa,
da noi c'è sempre un tempo supplementare,
C'é sempre una chiacchera da bar: un
fuori gioco non visto, un rigore non dato.
L'avvocato Giulio Gallera afferma che il responsabile unico della sconfitta elettorale del centro destra è la divisione.
Sembra un candido bimbetto: incapace di
cattivi pensieri.
L'idea che il vero motivo della
sconfitta sia stato il malaffare, le ruberie e l'incapacità palese di gestire la
cosa pubblica, non lo sfiora nemmeno.
Ieri sera ho rivisto al cinema
"Amore e guerra" il capolavoro di Woody Allen del 1975.
Il protagonista, condannato alla pena
capitale afferma: "Domattina alle sei saro' giustiziato per un crimine che non
ho commesso. Dovevo essere giustiziato alle cinque, ma ho un avvocato in
gamba."
Anche voi...
sabato 29 ottobre 2011
Un uomo da badile
L'alluvione in Italia ormai è diventato un classico autunnale, come la festa della castagna, il regalo a Natale o il "gavettone" a Ferragosto.
Un altro classico è il pellegrinaggio dei politici nelle zone del disastro, accompagnato dal rituale pianto greco e dalla solidarietà pelosa.
Ieri abbiamo assistito a qualcosa d'insolito.
Le auto blu su cui viaggiavano i sindaci della Lunigiana e il ministro Altero Matteoli mentre stavano compiendo un sopralluogo ad Aulla una delle zone più duramente alluvionate, sono state circondate da una decina di persone che hanno cominciato a colpirle con pugni, calci e colpi di badile.
"Vergogna, vergogna", hanno urlato alcuni, e del fango è partito contro le macchine, colpendo il primo cittadino di Pontremoli, la pidiellina Lucia Barachini.
Michele Lecchini, consigliere comunale della Lega Nord nella stessa città, ha aperto il finestrino e si è sporto per offrire dell'acqua a una ragazza.
Imprudente! E' stato colpito con un pugno in faccia.
Non erano anarco-insurrezionalisti e neanche esponenti dei centri sociali, non c'era "er pelliccia", c'erano solo cittadini disperati, maltrattati, esasperati.
La distanza della politica dalla gente ha raggiunto distanze siderali.
In mattinata il presidente PD della Regione Toscana, Enrico Rossi, anche lui in pellegrinaggio, entrando in un bar, è stato apostrofato da un uomo che gli ha detto: "Vai a lavorare!". A questa battuta lui ha replicato: "Lo sto facendo, piuttosto vai a lavorare tu, prendi una pala!".
All'incapacità amministrativa si aggiunge l'arroganza spocchiosa.
La politica non è più lavoro, men che meno servizio, la politica è privilegio, e a Rossi è andata bene che l'avventore, la pala non sia andata a prenderla davvero...
Un altro classico è il pellegrinaggio dei politici nelle zone del disastro, accompagnato dal rituale pianto greco e dalla solidarietà pelosa.
Ieri abbiamo assistito a qualcosa d'insolito.
Le auto blu su cui viaggiavano i sindaci della Lunigiana e il ministro Altero Matteoli mentre stavano compiendo un sopralluogo ad Aulla una delle zone più duramente alluvionate, sono state circondate da una decina di persone che hanno cominciato a colpirle con pugni, calci e colpi di badile.
"Vergogna, vergogna", hanno urlato alcuni, e del fango è partito contro le macchine, colpendo il primo cittadino di Pontremoli, la pidiellina Lucia Barachini.
Michele Lecchini, consigliere comunale della Lega Nord nella stessa città, ha aperto il finestrino e si è sporto per offrire dell'acqua a una ragazza.
Imprudente! E' stato colpito con un pugno in faccia.
Non erano anarco-insurrezionalisti e neanche esponenti dei centri sociali, non c'era "er pelliccia", c'erano solo cittadini disperati, maltrattati, esasperati.
La distanza della politica dalla gente ha raggiunto distanze siderali.
In mattinata il presidente PD della Regione Toscana, Enrico Rossi, anche lui in pellegrinaggio, entrando in un bar, è stato apostrofato da un uomo che gli ha detto: "Vai a lavorare!". A questa battuta lui ha replicato: "Lo sto facendo, piuttosto vai a lavorare tu, prendi una pala!".
All'incapacità amministrativa si aggiunge l'arroganza spocchiosa.
La politica non è più lavoro, men che meno servizio, la politica è privilegio, e a Rossi è andata bene che l'avventore, la pala non sia andata a prenderla davvero...
venerdì 5 novembre 2010
Hostes
Nella giornata di ieri s'è tenuta la Direzione del PDL, la prima dopo sei mesi e dopo la "defenestrazione" di Fini.
L'ex finiano, Ignazio La Russa interviene con solito il piglio:
"Non preghiamo nessuno di rimanere. Stare nel Popolo Delle Libertà dev'essere un onore, chi non se la senta esca pure, le uscite di sicurezza sono ai lati"
...i sacchetti per il vomito invece sono sotto la poltrona!
L'ex finiano, Ignazio La Russa interviene con solito il piglio:
"Non preghiamo nessuno di rimanere. Stare nel Popolo Delle Libertà dev'essere un onore, chi non se la senta esca pure, le uscite di sicurezza sono ai lati"
...i sacchetti per il vomito invece sono sotto la poltrona!
sabato 11 settembre 2010
Federalismo familiare
Mentre i migliori decreti attuativi del giocoso federalismo all'italiana dormono sonni beati in parlamento e chissà se mai saranno risvegliati, il nord leghista scopre il federalismo familiare.
A pochi mesi dall'elezione e nonostante questa sia ancora in forse in attesa del riconteggio delle schede, l'amministrazione della Regione Piemonte s'è già infarcita di mogli, nipoti e amici di amici, con sostanziosi contratti di consulenza.
Ne fa un dettagliato resoconto Tommaso Labate sul "Riformista".
L'elenco è pressochè sconfinato e gli organigrammi sembrano un gigantesco stato di famiglia. Nessuno mette in dubbio le competenze, tuttavia stupisce la quantità di “figli di” che ruota intorno all’amministrazione Cota. La figlia del capogruppo leghista lavora col governatore, la moglie dell'assessore all'Ambiente sta ai Trasporti e dentro il gruppo del Pdl sembran tutti imparentati. Se il marito segue la comunicazione del presidente, la consorte si occupa del braccio destro.
Contratti a tempo determinato, contratti di collaborazione, consulenze, tutti documentati e documentabili attraverso atti ufficiali protocollati. Stipendi di tutto rispetto e perfino benefit come i buoni pasto.
Nel Piemonte dell'era Cota, per il ricongiungimento familiare non bisogna mica attendere il fine settimana per il pranzo della domenica. Cancellando nomi e simboli potremmo pensare di essere in una qualsiasi delle tanto vituperate regioni del sud con l'assistenzalismo nepotista di stampo democristiano.
Chi ha buona memoria non si stupisce più di tanto ricordando gli stretti legami di parentela che univano i parlamentari europei della lega ai propri portaborse.
Se non fossimo in Italia sarebbe singolare un simile atteggiamento da chi ha fatto le proprie fortune politiche stigmatizzando il "cadreghino"
A pochi mesi dall'elezione e nonostante questa sia ancora in forse in attesa del riconteggio delle schede, l'amministrazione della Regione Piemonte s'è già infarcita di mogli, nipoti e amici di amici, con sostanziosi contratti di consulenza.
Ne fa un dettagliato resoconto Tommaso Labate sul "Riformista".
L'elenco è pressochè sconfinato e gli organigrammi sembrano un gigantesco stato di famiglia. Nessuno mette in dubbio le competenze, tuttavia stupisce la quantità di “figli di” che ruota intorno all’amministrazione Cota. La figlia del capogruppo leghista lavora col governatore, la moglie dell'assessore all'Ambiente sta ai Trasporti e dentro il gruppo del Pdl sembran tutti imparentati. Se il marito segue la comunicazione del presidente, la consorte si occupa del braccio destro.
Contratti a tempo determinato, contratti di collaborazione, consulenze, tutti documentati e documentabili attraverso atti ufficiali protocollati. Stipendi di tutto rispetto e perfino benefit come i buoni pasto.
Nel Piemonte dell'era Cota, per il ricongiungimento familiare non bisogna mica attendere il fine settimana per il pranzo della domenica. Cancellando nomi e simboli potremmo pensare di essere in una qualsiasi delle tanto vituperate regioni del sud con l'assistenzalismo nepotista di stampo democristiano.
Chi ha buona memoria non si stupisce più di tanto ricordando gli stretti legami di parentela che univano i parlamentari europei della lega ai propri portaborse.
Se non fossimo in Italia sarebbe singolare un simile atteggiamento da chi ha fatto le proprie fortune politiche stigmatizzando il "cadreghino"
venerdì 30 aprile 2010
Società giusta
Giorgio Gaber era uno che aveva capito tutto, 30 anni fa in una sua canzone scriveva "...va bene i militari, e va bene i dottori, adesso abbiamo anche i farmacisti obiettori"
Il tema? Sempre lo stesso: la pillola.
Proprio ieri la senatrice Anna Spadoni Urbani ha presentato il disegno di legge "in materia di obiezioni di coscienza dei farmacisti nella vendita dei farmaci rientranti nella contraccezione di emergenza" come la pillola del giorno dopo.
"L'obiezione di coscienza - dice Ada Spadoni Urbani - deve essere ritenuta un diritto fondamentale e un'esigenza del bene comune: è proprio di una società giusta che non ci siano costrizioni di tale genere"
Mentre leggo la notizia mi vien voglia di saper qualcosa di più di questa paladina della società giusta.
Districandomi tra le varie benemerenze, da Socia del Rotary Club, ad appartenente all’Ordine Equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme, scopro che la senatrice Ada Spadoni Urbani è anche la felice moglie di Bruno Urbani il "re del tartufo".
Bruno Urbani con il fratello Paolo sono balzati agli onori della cronaca due volte, la prima nel marzo del 1998 quando in un magazzino del Gruppo Urbani Tartufi, i NAS trovarono qualcosa come 47 tonnellate di tartufo cinese acquistato a 18 euro al Kg e rivenduto, spacciandolo per tartufo nostrano, a 360 euro.
La seconda volta è nel marzo del 2001 quando i fratelli urbani sono stati arrestati per un giro di fatture false per decine di milioni di euro. Secondo gli investigatori, tra le ditte che avrebbero fornito ai «Re dei tartufi» fatture false, ce ne sarebbero alcune in odore di camorra.
Insomma quando una società è giusta, è giusta e sulla giustezza come sulla coscienza e sui tartufi non si fanno sconti.
Il tema? Sempre lo stesso: la pillola.
Proprio ieri la senatrice Anna Spadoni Urbani ha presentato il disegno di legge "in materia di obiezioni di coscienza dei farmacisti nella vendita dei farmaci rientranti nella contraccezione di emergenza" come la pillola del giorno dopo.
"L'obiezione di coscienza - dice Ada Spadoni Urbani - deve essere ritenuta un diritto fondamentale e un'esigenza del bene comune: è proprio di una società giusta che non ci siano costrizioni di tale genere"
Mentre leggo la notizia mi vien voglia di saper qualcosa di più di questa paladina della società giusta.
Districandomi tra le varie benemerenze, da Socia del Rotary Club, ad appartenente all’Ordine Equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme, scopro che la senatrice Ada Spadoni Urbani è anche la felice moglie di Bruno Urbani il "re del tartufo".
Bruno Urbani con il fratello Paolo sono balzati agli onori della cronaca due volte, la prima nel marzo del 1998 quando in un magazzino del Gruppo Urbani Tartufi, i NAS trovarono qualcosa come 47 tonnellate di tartufo cinese acquistato a 18 euro al Kg e rivenduto, spacciandolo per tartufo nostrano, a 360 euro.
La seconda volta è nel marzo del 2001 quando i fratelli urbani sono stati arrestati per un giro di fatture false per decine di milioni di euro. Secondo gli investigatori, tra le ditte che avrebbero fornito ai «Re dei tartufi» fatture false, ce ne sarebbero alcune in odore di camorra.
Insomma quando una società è giusta, è giusta e sulla giustezza come sulla coscienza e sui tartufi non si fanno sconti.
venerdì 16 aprile 2010
Il buono, il brutto e il cattivo
Capriccetti nel PDL con finta resa dei conti. Fini accusa Berlusconi di "deriva leghista" e minaccia la costituzione di un nuovo gruppo parlamentare Berlusconi risponde minacciando a sua volta la scissione del partito. La politica già ingessata tra una puttana e un travestito, tra una mazzetta e un'elezione non vedeva l'ora di fare ancora un po' di melina invece di affrontare i problemi della gente che, concreti e reali come macigni, restano sul tappeto mentre Fini e Berlusconi litigano per il gelato.
Il rischio di elezioni anticipate con tutto quello che segue sembra concreto, ma ad Aria Pulita si chiacchera del Sindaco di Adro e di alunni interdetti dal servizio mensa.
Mando la solita mail di alleggerimento:
"La notizia del giorno riguarda la crisi interna del PDL che rischia la scissione. Aria Pulita continua a parlare di Adro, del suo sindaco lego-populista e dell'imprendi-benefattore. Sarete mica in registrata?"
Simona Arrigoni mi risponde dal video, dicendo che ai politici presenti in studio la cosa non interessa molto (sic!).
Bontà loro...!
Il rischio di elezioni anticipate con tutto quello che segue sembra concreto, ma ad Aria Pulita si chiacchera del Sindaco di Adro e di alunni interdetti dal servizio mensa.
Mando la solita mail di alleggerimento:
"La notizia del giorno riguarda la crisi interna del PDL che rischia la scissione. Aria Pulita continua a parlare di Adro, del suo sindaco lego-populista e dell'imprendi-benefattore. Sarete mica in registrata?"
Simona Arrigoni mi risponde dal video, dicendo che ai politici presenti in studio la cosa non interessa molto (sic!).
Bontà loro...!
lunedì 1 marzo 2010
Polveroni
Comincia in salita la campagna elettorale di Renata Polverini, candidato PDL per la regione Lazio.
Alfredo Milioni responsabile PDL laziale, a ridosso dell'ora di scadenza della presentazione delle liste, si è allontanato dal tribunale di Roma per andare a mangiare un panino e poi rientrare con 45 minuti di ritardo sul termine ultimo.
Bagarre nel PDL: "Si credono professionisti della politica, ma sono solo dei dilettanti, avevo chiesto di migliorare la lista, non di boicottarla" avrebbe sbottato il premier Berlusconi.
Come non dargli ragione.
Questi non hanno ancora capito che PRIMA si viene eletti e POI si comincia a mangiare e non viceversa.
Alfredo Milioni responsabile PDL laziale, a ridosso dell'ora di scadenza della presentazione delle liste, si è allontanato dal tribunale di Roma per andare a mangiare un panino e poi rientrare con 45 minuti di ritardo sul termine ultimo.
Bagarre nel PDL: "Si credono professionisti della politica, ma sono solo dei dilettanti, avevo chiesto di migliorare la lista, non di boicottarla" avrebbe sbottato il premier Berlusconi.
Come non dargli ragione.
Questi non hanno ancora capito che PRIMA si viene eletti e POI si comincia a mangiare e non viceversa.
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