giovedì 29 marzo 2012

Il "pizzo"

Quando parli di Milano, parli di scienza e tecnologia.
Sembra Futurama, la capitale dell'innovazione. Una "Silicon valley" in salsa giapponese "de noantri"
Torme di persone si aggirano per le strade e i viali del centro, armati di smartphone, iPhone, iPad, e qualsiasi altra diavoleria tecnologica. 
Tutti in un'unica rete virtuale sempre connessi in modo inscindibile. 
Ora poi, con il l'EXPO alle porte, più che mai.
L'accesso all'Area C lo puoi pagare col telepass, col telefono, oppure attivando l'apposito tagliando collegandoti alla sezione Servizi on line del sito appositamente predisposto dal Comune, come ho fatto io la settimana scorsa.
Sarebbe interessante sapere chi ha predisposto e cura il servizio on line di Area C. Esiste una legge, la n°4 del gennaio 2004, seguita da un Decreto Ministeriale dell'8 luglio 2005 che detta i requisiti tecnici e i diversi livelli per l'accessibilità agli strumenti informatici. Dire che chi offre il servizo ha disatteso la legge, è un eufemismo. 
Il processo di attivazione del Ticket è un vero delirio: una sola lingua, pulsanti con scritte piccolissime dal senso incomprensibile, processo poco chiaro e ridondante. Arrivato alla fine dell'attivazione la domanda è lecita: avrò fatto tutto regolarmente? 
Telefonata di conferma. 
Tutto ok! 
Esprimo all'operatore alcune perplessità sulla chiarezza del processo e lui sarcasticamente mi risponde che dovrei scrivere all'Ufficio Relazioni con il Pubblico.
Il tabaccaio chiama il ticket "Gratta&Vinci". 
Cosa grattino è chiaro, molto meno quello che vinciamo.
Io lo chiamerei più simpaticamente: "Il Pizzo"

martedì 27 marzo 2012

I "pirla"

Questa mattina mi fa piacere vedere in video Stefano Zamponi.
Qualche giorno fa il cattolicissimo Presidente della Regione Lombardia gli ha dato pubblicamente del pirla.
Come non bastasse Formigoni rincara la dose: "...dare del pirla a Zamponi non e' reato!"
Le immagini televisive restituiscono il clima goliardico dell'ultimo anno d'università.
Vorrei tranquillizzare Zamponi: lei è in buona compagnia.
A cominciare da me, i pirla sono molti di più di quanto si possa pensare.
Noi che in nome di questa "roba", che ci ostiniamo a chiamare democrazia, continuiamo a tollerare che un decimo del Consiglio Regionale sia inquisito a vario titolo.
Noi che l'università coi suoi lazzi goliardici l'abbiamo finita tanti anni fa ma ancora oggi ci domandiamo perchè i professori ci facciano passare le notti in bianco.

lunedì 26 marzo 2012

Caramelle dagli sconosciuti

Un vecchio adagio di quella povera donna di mia madre, a me bambino, era: "Mi raccomando, non prendere caramelle dagli sconosciuti!"
M'è tornato in mente ieri sera sentendo il ministro Fornero a REPORT mentre parlava di previdenza.
Perchè siamo stati chiamati a far parte di un governo tecnico? Perché c'era un lavoro sgadevole da fare. Perchè se si fosse trattato di distribuire caramelle, c'erano i politici di prima
Questo è il governo dei professori e i loro sferzanti giudizi non risparmiano niente e nessuno.
Meno di un mese fa, il Ministro per la Cooperazione Internazionale affermava che la politica fa schifo, ieri sera il Ministro del Lavoro, ci ha spiegato perchè.
E' bello guardare questa mattina Aria Pulita, alla luce di questa nuova consapevolezza: una sfilata di incapaci anche un po' pedofili.

sabato 24 marzo 2012

Roberto Vacca - Perché sono e scrivo fuori dal coro?

Roberto Vacca è uno dei miei guru.
I giornali hanno smesso di pubblicare i suoi articoli bollandoli come: "troppo tecnici". 
Singolare, proprio in questo periodo che il "tecnico" va di gran moda.
Roberto vacca ha deciso di smettere d'inviare gli articoli ai giornali e si affida solo agli amici della sua mailing list.
Offro volentieri asilo nel mio blog a Roberto pubblicando tutti gli articoli che avrà il piacere di mandarmi.

PERCHÈ SONO E SCRIVO FUORI DAL CORO? 
di Roberto Vacca -  8/3/2012
“I messaggi improbabili trasmettono più informazione di quelli che hanno alta probabilità”.
È un’affermazione che si può trarre in modo immaginoso dagli insegnamenti della teoria dell’informazione. La teoria, però, non ci dice quanto certi messaggi siano davvero rilevanti per noi. Per deciderlo dobbiamo ragionare. In casi estremi il giudizio è  ovvio. Sono irrilevanti i testi che ripetono più volte ogni concetto  o una stessa frase. Lo sono gli articoli che rimasticano questioni e parole che abbiamo già letto spesso in varianti uniformi tra loro. Troviamo stucchevoli le discussioni di temi troppo facili. In inglese curiosamente si commentano i testi ripetitivi che non dicono niente di nuovo con il commento: Old hat!  [Cappello vecchio!]”
Molti periodici pubblicano troppe pagine dedicate ad argomenti banali e minimalistici: cibo, vestiti, divertimenti, paure ingiustificate. Io tendo a cercare cose nuove e metto in pratica l’unico insegnamento che do (da guru):
“Impara ogni giorno almeno una cosa nuova [meglio se più di una]”
Studio ogni giorno questioni di tecnologia e di scienza, di comunicazione, di management, di morale, di politica internazionale. Quando ne trovo di interessanti, ci scrivo qualche pagina e mi piace farla leggere agli altri. Così da anni oltre a fare l’ingegnere e lo scrittore ho cominciato a fare il giornalista. Per la storia – il primo che mi propose di collaborare a un quotidiano, nel 1971, fu Alberto Ronchey, direttore della STAMPA.
In 40 anni ho pubblicato più di mille articoli su quotidiani e mensili. Parecchi lettori li hanno trovati decenti. Recentemente, però, direttori e redattori di testate più o meno importanti, non li vogliono quasi più.
Dopo il disastro di Fukushima, taluno disse: “Nucleare? NO. Quell’incidente è successo perfino ai giapponesi – tecnicamente tanto più perfetti di noi: figuriamoci che accadrebbe in Italia!” Io avevo scoperto che dal punto di vista sistemico, la rete dell’energia giapponese era un disastro – altro che perfezione!. Il paese è diviso in due metà alimentate da energia a frequenza di 50 Hertz a Oriente e a 60 Hertz a Occidente. Non comunicano fra loro altro che per una connessione di potenza minima. Da qui i disagi che subisce ora la regione orientale, ove sono venuti a mancare reattori di Fukushima. Sono ostacolati anche i lavori per mettere in sicurezza le centrali inutilizzate – e radioattive. Lo dissi ai miei tanti amici ingegneri e se ne stupirono: non conoscevano i fatti. Scrissi un articolo su questa storia e fu rifiutato da una mezza dozzina di quotidiani. Nell’aprile 2011 lo pubblicò LA STAMPA, senza particolare rilievo, ma mi dissero di non essere interessati a miei ulteriori contributi.
Negli ultimi mesi ho trovato parecchi altri argomenti importanti e insoliti, ma non li hanno trovati rilevanti i direttori dei quotidiani ai quali mi ero rivolto. Così ho deciso di mandare i miei pezzi solo a voi – amici che avete gradito di avere la vostra e-mail nella mia mailing list.
Come vi scrissi due giorni fa, continuo a mandarvi i miei scritti. Potete trasmetterne copia a chi volete, duplicarli e inserirli in blog, altre mailing list, bacheche, bollettini. Credo che sia importante che girino notizie e nozioni non evanescenti e che generino altre idee e opinioni. Come dicevo nell’ultimo messaggio, anticipo qui gli argomenti che tratterò nei prossimi invii.
1. Ho trovato i diari del funzionario giapponese addetto ai robot, necessari per indagare l’accaduto entro le centrali radioattive in cui  non potevano entrare esseri umani. È una storia di ritardi e inefficienze.
2. Si discute se esistano neutrini appena appena più veloci della luce. È più interessante che intere galassie distanti si allontanano da noi al doppio della velocità della luce – o sembra solo che lo facciano?
3. Eliminare in Italia prefetti e prefetture consentirebbe risparmi maggiori dell’abolizione delle provincie – e sarebbe una svolta democratica.  Proposta già fatta da Luigi Einaudi nel 1944
4. L’alimentazione cerimoniale e compulsiva conduce all’obesità – grave rischio per la salute in vari paesi (USA, Irlanda, etc) . Ratti alimentati con dieta minima hanno allungato la loro vita media del 40%. Campagna di rieducazione dietologica e culturale.
5. Nei processi tecnologici complessi entrano in gioco migliaia di fattori Non c’è modo di analizzarli tutti. Sono sistemi energetici, di trasporto, telecomunicazioni etc. e comprendono computer dedicati con il loro software. Si chiamano CPS, Cyber Physical Systems (= sistemi ciber.fisici). Vengono gestiti da super-computer che integrano anche i segnali prodotti dai processi fisici.
6. L’arsenale nucleare cinese - organizzato con immagazzinamento in grande sistema di tunnel da cui treni portano missili intercontinentali a piattaforme di lancio multiple non neutralizzabili. Il numero di testate nucleari cinesi sarebbe molto maggiore di quanto valutato finora.
7. A Fukushima si lavorava anche per produrre bombe atomiche?
8. Gli tsunami di Fukushima  avrebbero dovute essere ben previsti dai progettisti. In un archivio pubblico giapponese ci sono dati sugli tsunami degli ultimi 8 secoli: alcuni più forti di quello del 2011
Su questi argomenti e su tanti altri si ripetono anche pareri improvvisati o distorti. Soffocano il senso critico e il senso comune. Ignorano l’esperienza e la logica. Fanno male specialmente ai giovani che vengono indotti a considerarli come insegnamenti profondi. Per questo sento il dovere civico di stare fuori dai cori che mi paiono sbagliati. Spero di sortire qualche buon effetto. Talora ne dubito - perché ricevo messaggi di approvazione e solidarietà soprattutto da chi già tende all’approccio logico-sperimentale. Invece i pensatori fumosi, gli imbroglioni e i creduloni non mi rispondono e non si risentono. Fanno una loro la congiura del silenzio. Combattiamoli. Additiamo ai giovani e ai meno giovani la via della ragione.

martedì 20 marzo 2012

Saluto Romano

La visibilità televisiva ha i suoi vantaggi ma anche qualche controindicazione.
E' un po' di tempo che affermo che partecipare alla trasmissione Aria Pulita non porta granchè bene ai suoi ospiti.
Ieri l'ennesima riconferma.
Ad aggiungersi all’elenco degli assessori, ex assessori e consiglieri indagati in Regione Lombardia è Romano La Russa e siccome i panni sporchi si lavano in famiglia, nell'inchiesta è finito anche il genero nonchè consigliere a Palazzo Marino Marco Osnato e l’assessore al comune di San Donato Milanese, Gianfranco Baldassarre.
Secondo la procura, in questo caso, nessun "sistema" articolato, ma una semplice storiella di finanziamento illecito: contributi per 10 mila euro, serviti per stampare manifesti e santini per le regionali nel 2010, le provinciali a Vercelli e le comunali a Milano dell’anno scorso. Cifra pagata senza rispettare le norme di legge.
Sembra che il danaro venisse da un manager di quell'ALER di cui Osnato, è direttore dell’area gestionale.
Mi chiedo, come di questo passo, al posto della nuova sede della Regione,  non si sia pensato a dotare di un nuovo raggio il carcere di San Vittore.
Propongo anche un cambio del titolo della trasmissione: da Aria Pulita ad Ora d'aria.

lunedì 19 marzo 2012

19 marzo

19 marzo è giornata di ricorrenze.
Nel 1848 erano appena iniziate le 5 giornate di Milano.
A guardarle, oggi, con disincantato distacco, pensando a quanto pagano la benzina a Bolzano, in molti pensano che forse sarebbe stato meglio se fossimo rimasti con Radetzky.
Il 19 marzo di dieci anni fa un commando ammazzava Marco Biagi.
La cosa che davvero m'infastidisce di più di questa vicenda è che, da diec'anni, Marco Biagi è diventato un "martire" e oggi affermnare che la riforma del lavoro di Biagi è una porcata significa mettersi dalla parte dei terrosti.
Fosse ancora vivo Giorgio Gaber direbbe: "Se gli ha sparato un brigatista, diventa l'unico juslavorista!"
Ma oggi è anche San Giuseppe, la festa del papà.
Troppi papà, di un giorno di festa, ne avrebbero davvero bisogno.
Tutti quelli che il lavoro non ce l'hanno o ne hanno uno precarizzato da Biagi.
Per tutti i papà separati, che come me, i figli li sentono solo al telefono; costretti ad ogni sevizia da un Diritto di Famiglia di stampo medioevale a cominciare dal pagamento di "mantenimenti" che non si possono detrarre.
Come si dice: cornuti e mazziati.
D'altre parte con un patrono come San Giuseppe, costretto a lavorare per mantenere un figlio non suo, non potevamo aspettarci niente niente di meglio.

venerdì 16 marzo 2012

Il feroce Saladino

E' come quando non vedi un vecchio amico da tempo.
Mi stavo chiedendo dove fossero finiti gli spietati terroristi musulmani.
I tagliagole, con la scimitarra e il turbante, che riempivano le pagine dei giornali fino alla primavera scorsa.
L'idea che, con il mordere della crisi, si fossero definitivamente estinti, mi preoccupava non poco.
Poi ieri finalmente un segno di vita: arrestato a Brescia un ragazzo di 20 anni di origine marocchina.
Secondo gli inquirenti il ragazzo utilizzava Facebook per addestrare all'uso di armi ed esplosivi altri giovani.
Dalle perquisizioni nella sua abitazione e sul suo computer risulta che l'arrestato stesse raccogliendo materiale sulla sinagoga di Via della Guastalla a Milano, con sopralluoghi virtuali grazie a Google maps.
Si, vabbè niente a che vedere con quei bei kamikaze di un tempo, duri e puri con autobomba, cinture esplosive e Kalashnikov.
A questo qui non hanno trovato neanche un martello, al massimo poteva tirarti dietro un modem.
Tuttavia, in clima di crisi, non è il caso di fare troppo lo schizzinoso.
Teniamo duro e speriamo in tempi migliori.

giovedì 15 marzo 2012

Giornata della memoria

Dopo la giornata della donna, ieri s'è celebrata quella del bambino.
Vergine e martire.
Ieri due insegnanti di una scuola dell'infanzia pugliese sono state indagate per maltrattamenti agli alunni di tre e quattro anni e una 14enne è stata violentata da due coetanei.
Ma come sempre è il nord a pagare il tributo maggiore coi 22 bambini belgi schiantati in galleria.
La politica lombarda versa una lacrima pelosa ma fa finta di dimenticare che dal 2008, dopo vent'anni, Formigoni ha cancellato l'assicurazione regionale per gli infortuni degli studenti.
Più che la giornata del bambino bisognerebbe indire una nuova giornata della memoria per ricordare ai nostri figli di andare a scuola con l'elmetto.

martedì 13 marzo 2012

1981

Questa mattina ho scoperto che economicamente siamo tornati indietro di trent'anni.
Trent'anni fa c'era ancora il muro di Berlino, ed io stavo facendo la patente.
Trent'anni fa la Grecia entrava nella Comunità Europea e Regan diventava Presidente degli stati Uniti.
Trent'anni fa moriva in un attentato il presidente egiziano Sadat, sopravviveva, invece ad un altro attentato, il papa polacco.
Trent'anni fa un bambino cadeva in un pozzo artesiano e l'Italia si fermò con Pertini, per una settimana, in un campo, a Vermicino.
Nel Regno Unito si sposavano Carlo d'Inghilterra e Diana Spencer e anche gli inglesi si fermarono per una settimana.
Trent'anni fa morivano Bob Marley e Rino Gaetano, ma Simon e Garfunkel, tenevano a New York in Central Park un concerto davanti a 500.000 spettatori.
Trent'anni fa avevo appena dato l'esame di maturità, cominciavo a lavorare e insieme a Giovanna sognavo il grande amore.
Molte cose son cambiate rispetto a trent'anni fa, il ragazzo di allora, convinto di spaccare il culo ai passeri, ha ridimensionato le sue ambizioni.
Giovanna è sposata con un altro, la pensione s'è allontanata di trent'anni, la benzina costa 6 volte di più, Pertini è morto e insieme con lui tutta la dignità della politica.

lunedì 12 marzo 2012

Matrimoni

Finalmente sta tornando la primavera e con lei il gioioso clima delle elezioni amministrative.
Stavo entrando in crisi d'astinenza e davvero cominciavo a non farcela più.
Sabato scorso il segretario del Popolo della Libertà, ha affermato che se la sinistra andrà al governo, verrà introdotto matrimonio gay.
Da uno, con un nome da vero maschio come lui, non potevamo aspettarci nulla di diverso.
In fondo bisogna capirlo, dopo il divorzio con la lega, il matrimonio è diventato una vera ossessione.
Crisi dei salari e delle pensioni sono ormai in ricordo del passato e allora è meglio concentrarsi sui problemi reali della gente: matrimoni gay e testamento biologico.

venerdì 9 marzo 2012

Lo schifo

La politica fa schifo, ma non puoi dirlo, un politico potrebbe sfiduciarti;
Non pagare le tasse fa schifo, ma non puoi dirlo, il tuo dentista potrebbe applicarti l'IVA alla carie;
Spacciare droga fa schifo, ma non puoi dirlo, il tuo pusher potrebbe tagliarti la cocaina con la stricnina;
I giornali fanno schifo, ma non puoi dirlo, il tuo vicino giornalista potrebbe schiaffarti in prima pagina per una settimana con l'accusa di "pedofilia";
La sanità fa schifo, ma non puoi dirlo, se cadi in coma, un medico del pronto soccorso potrebbe legarti ad una barella e scordarsi di te per 4 giorni;
La religione fa schifo,ma non puoi dirlo, un cazzo di talebano potrebbe farti esplodere con un'auto bomba.
La violenza sulle donne fa schifo, ma non puoi dirlo, l'avvocato della tua ex moglie, potrebbe mandarti a vivere sotto i ponti;
La TV fa schifo, ma non puoi dirlo, se la tua fidanzata lavora in RAI, come precaria, e resta incinta potrebbe restare a casa tua per sempre.
La TAV fa schifo, ma non puoi dirlo, potresti cadere fulminato da un traliccio dell'alta tensione.
A volte mi guardo allo specchio e mi schifo da solo, ma non lo dico neanche a me stesso, sono troppo spaventato anche per ammettermelo.

mercoledì 7 marzo 2012

Demo-critico

Ero molto indeciso se scrivere questa mattina.
Troppo facile farsi prendere dalla mano e fare dell'ironia spicciola su Boni.
Chi mi conosce sa che sono molto distante dalle posizioni dalla Lega, eppure, intimamente non credo che Boni sia coinvolto direttamente in quello di cui viene accusato. Almeno fino a prova contraria.
Quello che invece è certo ed inequivocabile è il fallimento della classe politica.
Qualche mese fa, incapaci di far fronte anche alla gestione minima della cosa pubblica, la politica s'è affidata ai "tecnici".
Viviamo nell'illusione della democrazia con un parlamento che nessuno ha scelto, guidato da tecnocrati che nessuno ha mai conosciuto.
Il cittadino, a cui è rimasto un minimo di dignità, quando riesce, si oppone.
Vota controcorrente i pochi referendum che riescono a passare, sceglie i candidati sindaci fuori dall'establishment proposto dai partiti o magari cade, fulminato, da un traliccio dell'alta tensione.

martedì 6 marzo 2012

Teste di legno

L'umbertone ieri ha espettorato di nuovo.
Ormai, è a cadenza trimestrale, come il pagamento dell'IVA.
La nuova tornata di muco travolge l'attuale premier: "Monti rischia la vita, il Nord lo farà fuori", ma non risparmia neanche quello precedente: "Uno gratta e l'altro tiene il palo".
L'imbarazzo nella dirigenza leghista è palpabile, sembra quello che coinvolgeva l'entourage di Berlusconi dell'ultimo periodo.
Immancabile la smentita: la colpa sarebbe sempre di quelle "teste di legno" dei giornalisti che travisano.
Per dirla alla padana, quando il tacon è pezo del buso.
Più che il cerchio magico servirebbe la camicia di contenzione.

venerdì 2 marzo 2012

Lucio Dalla

Era il 18 giugno del 1984.
Enrico Berlinguer era morto da meno di una settimana, forse anche per questo, il PCI, il giorno prima, superò per la prima volta nella storia la Democrazia Cristiana in una tornata elettorale.
Erano le elezioni Europee, quelle che portarono Enzo Tortora a Bruxelles.
Lucio Dalla volle festeggiare a modo suo l'evento, organizzando, nel tardo pomeriggio, un concerto gratuito in P.zza Duomo a Milano.
Lucio stava davanti ad una pianola sul sagrato della Chiesa, canottiera e l'immancabile cappellino di lana. Io ed alcuni amici a pochi metri.
Dal portone del Duomo si vedevano via Mercanti, via Torino e via Mazzini traboccanti di folla.
Lucio Dalla è morto ieri.
La dignità e l'indignazione delle persone è morta molto prima e il Duomo non ricorda più tanta gente in festa stipata in piazza.
Erano cose del secolo scorso, di un'epoca passata, io c'ero e oggi mi sento un reduce, come un ragazzo del '99 dopo la prima guerra mondiale.
Solo un po' più solo...

giovedì 1 marzo 2012

Pecorella, pecorella...


Mentre la Val di Susa brucia, i media si concentrano sulle vacanze alle Seychelles dei naufraghi della "Costa Allegra".
La politica è distratta per antonomasia.
Ieri s'è ridestato dal suo atavico torpore il paladino del nord Umberto Bossi, parlando a favore dell'Alta Velocità.
Padroni a casa nostra, con la condizionale.
Encomio solenne per il carabiniere sardo definito "pecorella" dal manifestante.
Nessuno s'è accorto che la mancata reazione non è frutto di "self control" ma d'incomprensione linguistica.