Adam Kabobo, il ghanese che a maggio 2013, a Milano, ha ucciso tre passanti a colpi di piccone, deve rimanere in carcere. Lo ha deciso il Tribunale del Riesame di Milano, rigettando l'istanza della difesa di trasferimento in un ospedale psichiatrico giudiziario. Kabobo resterà a San Vittore nonostante la perizia medica indicasse che le sue condizioni di salute mentale fossero incompatibili con la prigione.
Si fosse chiamato Ligresti probabilmente oggi sarebbe a fare shopping in via della Spiga.
Qualcuno gli passi il numero di telefono della Cancellieri!
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sabato 1 febbraio 2014
lunedì 4 novembre 2013
Poker di donne!
Qualcuno, mesi fa, ci raccontava che un governo di sole
donne avrebbe salvato questo paese, quasi che essere femmina sia, da sola, una
garanzia di serietà, correttezza e capacità
amministrativa.
Quanto accaduto in questi mesi prova l’esatto
contrario.
Apre le danze il viceministro Biancofiore (pdl) che a
maggio, appena insediata, non perde occasione di sparare qualche bordata sugli
omosessuali con il risultato che le vengono ritirate le
deleghe.
Il mese dopo è stato il turno dell'olimpionica Josefa
Idem (pd) che, dimentica di pagare l'IMU della casa-palestra, esce dall'esecutivo con
la stessa velocità con cui è entrata.
Peccato, in questo caso solo medaglia d'argento...
A luglio scoppia il caso legato all'espulsione
dall'Italia della moglie e della figlia del dissidente kazako Mukhtar Ablyazov.
A fronte delle richieste di dimissioni il Ministro degli
Esteri, Emma Bonino (pd), prima afferma di non averne saputo nulla, poi, che, a
questo punto, le dimissioni sarebbero state un gesto
inutile.
Di questi giorni, dopo la lunga pausa estiva, la tegola
sul Ministro Cancellieri (indipendente).
E' vero, come recita, l'adagio le donne sono gli angeli
del focolare e non vanno a troie.
Altrettanto vero che con questo modo di fare politica non si differenziano molto dai colleghi maschi e a puttane ci stanno mandando l'immagine del paese.
Altrettanto vero che con questo modo di fare politica non si differenziano molto dai colleghi maschi e a puttane ci stanno mandando l'immagine del paese.
giovedì 31 ottobre 2013
Tesoro di papà (...e di mammà)
Tutta la vicenda legata alla famiglia Ligresti e alla Compagnia Assicuratrice Fondiaria-SAI, inizia nella scorsa estate.
Un'inchiesta, avviata dalla Procura di Torino, sulla base di due segnalazioni ricevute, una dalla Consob e dall'ISVAP (oggi IVASS), sulla sottovalutazione dei sinistri e la seconda dal socio Amber, che denunciava l'inopportunità di alcune operazioni volte a drenare risorse dalla società, portava tutta la famiglia Ligresti in carcere preventivo per evitare il rischio di fuga degli indagati.
Il patriarca Salvatore finisce ai domiciliari per raggiunti limiti di età, le figlie Jonella e Giulia Maria in galera, rispettivamente a Cagliari e a Vercelli.
L'ordinanza di arresto a carico di Paolo Gioacchino Ligresti, non è stata eseguita perché il figlio di don Salvatore, diventato cittadino svizzero da soli 21 giorni (!), trovandosi nella sua abitazione sul lago di Lugano evita l'arresto.
Storie quasi "normali" nel paese dei capitani coraggiosi, ma come nella migliore tradizione nostrana, non è un caso se un po' di malaffare si mescola con un po' di malapolitica.
Piergiorgio Peluso, figlio dell'ex Ministro dell'Interno del governo Monti e attuale ministro della Giustizia, Anna Maria Cancellieri, per un anno, è stato Direttore Generale della compagnia assicurativa Fon-SAI di proprietà dei Ligresti.
Approdato da pochi giorni sulla poltrona di Direttore Finanziario di Telecom Italia, dopo la fusione di Fon-SAI con Unipol, è stato liquidato dall'ex Compagnia Assicurativa con una buonuscita di 3,6 milioni di euro, tutti da pagare il prossimo novembre.
Il contratto con l'ex Direttore Generale era stato firmato nel maggio 2011 dal Presidente di Fon-SAI, Jonella Ligresti.
“Tutti voi – scrive il Guardasigilli in una lettera inviata ai Presidenti ci Camera e Senato – conoscete l’attenzione e l’impegno che fin dal primo giorno del mio mandato ministeriale ho riservato alle condizioni in cui versano i detenuti; condizioni che, troppo spesso, hanno portato, specialmente le persone più vulnerabili, a compiere scelte estreme”.
Dev'essere senz'altro questa la motivazione per cui il ministro Cancellieri, non appena avuta conoscenza, attraverso le telefonate dell'attuale compagna di don Salvatore, delle condizioni psicofisiche della figlia Giulia Maria, s'è sentita in dovere di far sapere agli organi competenti dell’Amministrazione Penitenziaria, che la donna soffriva di anoressia ed era quindi a rischio ed ad invitarli a porre in essere tutti gli interventi tesi ad impedire eventuali gesti autolesivi, senza alcun riferimento a possibili iniziative finalizzate alla eventuale scarcerazione della Ligresti.
L'amicizia con la famiglia Ligresti e la faraonica liquidazione del figlio sono solo illazioni senza fondamento ad uso dei malpensanti.
A quel punto succede che i medici mandano un documento ai pubblici ministeri per segnalare lo stato di depressione della figlia di Salvatore.
Il medico legale certifica lo stato di difficoltà, e a Giulia Maria, dopo 11 giorni di carcere, vengono concessi i domiciliari.
Il Movimento 5 stelle è pronto a presentare una mozione di sfiducia nei confronti della Cancellieri, se non ci sarà un chiarimento sulla vicenda, mentre il ministro dell'Interno Angelino Alfano la difende: "Solidarietà alla Cancellieri, la vicenda è stata strumentalizzata".
Un'inchiesta, avviata dalla Procura di Torino, sulla base di due segnalazioni ricevute, una dalla Consob e dall'ISVAP (oggi IVASS), sulla sottovalutazione dei sinistri e la seconda dal socio Amber, che denunciava l'inopportunità di alcune operazioni volte a drenare risorse dalla società, portava tutta la famiglia Ligresti in carcere preventivo per evitare il rischio di fuga degli indagati.
Il patriarca Salvatore finisce ai domiciliari per raggiunti limiti di età, le figlie Jonella e Giulia Maria in galera, rispettivamente a Cagliari e a Vercelli.
L'ordinanza di arresto a carico di Paolo Gioacchino Ligresti, non è stata eseguita perché il figlio di don Salvatore, diventato cittadino svizzero da soli 21 giorni (!), trovandosi nella sua abitazione sul lago di Lugano evita l'arresto.
Storie quasi "normali" nel paese dei capitani coraggiosi, ma come nella migliore tradizione nostrana, non è un caso se un po' di malaffare si mescola con un po' di malapolitica.
Piergiorgio Peluso, figlio dell'ex Ministro dell'Interno del governo Monti e attuale ministro della Giustizia, Anna Maria Cancellieri, per un anno, è stato Direttore Generale della compagnia assicurativa Fon-SAI di proprietà dei Ligresti.
Approdato da pochi giorni sulla poltrona di Direttore Finanziario di Telecom Italia, dopo la fusione di Fon-SAI con Unipol, è stato liquidato dall'ex Compagnia Assicurativa con una buonuscita di 3,6 milioni di euro, tutti da pagare il prossimo novembre.
Il contratto con l'ex Direttore Generale era stato firmato nel maggio 2011 dal Presidente di Fon-SAI, Jonella Ligresti.
“Tutti voi – scrive il Guardasigilli in una lettera inviata ai Presidenti ci Camera e Senato – conoscete l’attenzione e l’impegno che fin dal primo giorno del mio mandato ministeriale ho riservato alle condizioni in cui versano i detenuti; condizioni che, troppo spesso, hanno portato, specialmente le persone più vulnerabili, a compiere scelte estreme”.
Dev'essere senz'altro questa la motivazione per cui il ministro Cancellieri, non appena avuta conoscenza, attraverso le telefonate dell'attuale compagna di don Salvatore, delle condizioni psicofisiche della figlia Giulia Maria, s'è sentita in dovere di far sapere agli organi competenti dell’Amministrazione Penitenziaria, che la donna soffriva di anoressia ed era quindi a rischio ed ad invitarli a porre in essere tutti gli interventi tesi ad impedire eventuali gesti autolesivi, senza alcun riferimento a possibili iniziative finalizzate alla eventuale scarcerazione della Ligresti.
L'amicizia con la famiglia Ligresti e la faraonica liquidazione del figlio sono solo illazioni senza fondamento ad uso dei malpensanti.
A quel punto succede che i medici mandano un documento ai pubblici ministeri per segnalare lo stato di depressione della figlia di Salvatore.
Il medico legale certifica lo stato di difficoltà, e a Giulia Maria, dopo 11 giorni di carcere, vengono concessi i domiciliari.
Il Movimento 5 stelle è pronto a presentare una mozione di sfiducia nei confronti della Cancellieri, se non ci sarà un chiarimento sulla vicenda, mentre il ministro dell'Interno Angelino Alfano la difende: "Solidarietà alla Cancellieri, la vicenda è stata strumentalizzata".
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