sabato 28 aprile 2012

Roberto Vacca - Corruzione: misurarla ed eliminarla

Dove ti giri, trovi corruzione, furti, concussione (perpetrata da pubblici ufficiali o da ministri), tangenti, stipendi e pensioni pantagrueliche. È difficile sapere a quanto ammonti questo bottino: i criminali coprono le tracce – per fortuna non sempre. Secondo Gherardo Colombo l’ammontare annuo nel 2011 è stato di 60 miliardi di euro (60 G€). Adottiamo la sua stima: è un esperto e ha condotto le inchieste di Mani Pulite, Imi-Sir, Lodo Mondadori, SME. La cifra che indica è grossa: il 4% del Prodotto Interno Lordo. Se la eliminassimo, la nostra economia crescerebbe più di quelle dei paesi nordici. Speriamo che le scoperte di ruberie e appropriazioni degli ultimi mesi servano da deterrenti - ma: quale è stata la tendenza negli ultimi anni? Ai tempi di Mani Pulite  il PIL era di 1.100 miliardi (in Euro odierni - oggi è di circa 1500). Quindi è verosimile che il bottino sottratto da corrotti e parassiti fosse di una quarantina di miliardi. Una fonte approssimativa, ma credibile, è Transparency International, organizzazione indipendente non governativa fondata nel 1993 da Peter Eigen, già della Banca Mondiale, che promuove trasparenza e responsabilità nello sviluppo internazionale. Dal 1995 questo gruppo pubblica ogni anno tabelle dell’Indice di Corruzione Percepito – valutato per ogni nazione (ne sono considerate 182) mediante ricerche e interviste a esperti, magistrati, commercianti, istituzioni pubbliche. È un indice qualitativo e approssimativo: vale 10 per un Paese ove la corruzione sia assente e vale zero se il Paese è profondamente corrotto. Nel 2011 la Nuova Zelanda sta al primo posto con un indice di 9,5 – all’ultimo posto Somalia e Nord Corea con un indice di 1. La tabella seguente dà numero d’ordine e indice di corruzione per l’Italia negli ultimi 20 anni.


Anno 2002 2004 2006 2008 2011
Indice corruzione
5.2
4.8
4.0
4.8
3.9
Numero d'ordine
31
42
45
55
61


La situazione è grave e peggiora. Le leggi ci sono: mancano indagini adeguate, principi etici condivisi ed equità. Sono ben noti casi di parlamentari incriminati e protetti da mancate autorizzazioni a procedere delle Camere. Il Consiglio d’Europa propose nel 1999 una convenzione Internazionale contro la corruzione su proposta di 19 Paesi. La Convenzione impegna gli Stati firmatari (riuniti nel Gruppo di Stati contro la Corruzione – GRECO con sede a Strasburgo) a promulgare leggi adeguate che colpiscano pubblici ufficiali (nazionali o comunitari), parlamentari, funzionari e giudici per reati di riciclaggio, falsi contabili, corruzione passiva e attiva. La Convenzione è stata firmata e ratificata da 43 Paesi. È stata firmata, ma non ratificata da: Austria, Germania, Italia, Lichtenstein, San Marino, USA, Messico. Non è stata nemmeno firmata da Canada, Giappone e Santa Sede. L’11 Aprile scorso Transparency International ha censurato l’Italia per i trasferimenti eccessivi di fondi pubblici ai partiti politici. I nostri governi, che portano un ritardo di molti anni nel ratificare la Convenzione, hanno atteso che la situazione fosse svelata recentemente per reagire debolmente. I funzionari GRECO redassero il 2/7/2009 un lungo rapporto sulla corruzione in Italia Andrebbe pubblicizzato e discusso ampiamente. Rileva autorevolmente fatti noti: legami fra corruzione e mafia; il governo ha mirato a incrementare l’efficienza della Pubblica Amministrazione, NON a prevenire e colpire la corruzione; molte condanne vengono evitate per decorrenza dei termini o per abuso dell’immunità. Il numero di condanne per corruzione pubblica, furto alla Pubblica Amministrazione, abuso d’ufficio e concussione è diminuito gradualmente da 3.627 nel 1996 a 494 nel 2006. Non era il numero dei reati a decrescere – dell’86,4 % in 10 anni! - diminuivano l’energia e la tempestività nel perseguirli. Il rapporto suggerisce nuove leggi, procedure e snellimenti, che dovremmo discutere ampiamente e apertamente. Non lo hanno fatto i nostri politologi. Lassismo e apatia sono stati anche favoriti da ingenue teorie. Secondo Robert Klitgaard (“Controlling Corruption”, University of California  Press, 1991) e consulente di 21 governi, la corruzione si combatte con i controlli, che costano. Più corruzione si elimina, maggiori sono i costi. Oltre un certo limite  la società spende di più per i controlli di quanto risparmi in corruzione evitata: conviene tollerarne piccole dosi. Sono bizantinismi, dato che le dosi sono massicce. Oltre a leggi più stringenti ed efficaci, ci vuole una riscossa morale. Non servono a produrla le prediche dei guru. La può esprimere il pubblico (la società civile?). E’ già accaduto. Mezzo secolo fa nessuno avrebbe creduto che gli italiani avrebbero smesso di vantarsi di non pagare le tasse, di fumare al cinema, di gettare cocci dalla finestra l’ultimo giorno dell’anno, di non superare 130 km/h in autostrada. Invece lo hanno fatto e reagiscono ai trasgressori. I corrotti e i concussori, vanno bloccati prima che si ritirino latitanti nelle ville comprate all’estero con il bottino. L’Italia deve ratificare la citata convenzione del 1999 per rendere più agevoli gli espropri di immobili e capitali in Paesi stranieri. Servono deterrenti più efficaci. Ad esempio, corrotti e concessori devono essere esposti alla gogna. Non vanno legati in piazza a blocchi di legno e bersagliati con frutta marcia. Una riforma della giustizia dovrebbe istituire fustigatori che in rete e sui media descrivano i loro reati, l’odiosità dei danni che arrecano, la loro infima meschinità, il penoso cattivo gusto.

martedì 24 aprile 2012

Roberto Vacca – Austerità: produce ripresa economica?


Quasi tutti siamo convinti che il Governo Monti sia molto meglio del Governo Berlusconi. Solo qualche fastidioso critica aspetti formali: l’eccessiva sobrietà, la freddezza. Numeri crescenti di cittadini obiettano agli aumenti delle imposte e dei prezzi. Nei sondaggi la popolarità del Professore e del suo governo declina lentamente. Incontrai il Prof. Monti in aereo il 29 ottobre scorso. Mi presentai e gli dissi: “La prego: accetti la Presidenza del Consiglio dei Ministri.” Rispose gentilmente: “Ma non sono nemmeno in politica.” Dissi: “Questo è un dettaglio: abbiamo bisogno di lei.” Ha fatto bene Monti ad accettare l’incarico. Però ha fatto bene anche Giampaolino, presidente della Corte dei Conti, a criticare (il 23 aprile) il Documento Economia e Finanza 2012: “La somma di entrate e spese pubbliche supera il 90% del PIL: è un drenaggio incompatibile con un’efficace rilancio dell’Economia [...] L’impianto del Documento […] non appare adeguato a ridurre la pressione fiscale e le spese primarie e a rilanciare gli investimenti pubblici, privati e nelle infrastrutture.
Per rilanciare l’economia non servono più tasse, ma più equità e creazione di posti di lavoro che si ottiene con investimenti privati e pubblici. Il PIL consiste in Consumi + Investimenti + Spese Governative. Dovrebbe essere ovvio che: Chi non guadagna non consuma – Se non si investe, non si acquista mercato e non si crea lavoro. Se i governi non investono, manca un fattore essenziale della crescita. Sono concetti che ripete da anni Paul Krugman, Premio Nobel per l’Economia, [La Repubblica pubblica i suoi editoriali del NY Times, ma pochi li leggono]. Cercatelo su Internet: dimostra falsa la dottrina che l’austerità crei fiducia nei mercati e lo documenta. Dice: “50 anni fa ogni studente che avesse letto il manuale ECONOMICS di Paul Samuelson, sapeva che ricorrere all’austerità durante una depressione è una cattiva idea
Il Presidente Roosevelt dal Maggio 1937 al Giugno 1938 adottò politiche fiscali pesanti, tagliò le spese e restrinse il credito – mirando a ridurre il deficit e bloccò .la modesta ripresa che c’era stata e il numero dei disoccupati tornò al 19%. Poi ci ripensò: fece partire un programma di edilizia pubblica sovvenzionata realizzando una piccola ripresa dal 1939 al 1941. L’economia statunitense riprese energicamente (arrivando al pieno impiego) negli anni di guerra. I consumi, razionati, si ridussero drasticamente, ma il prodotto interno lordo cresceva energicamente per la produzione di armi nuove. Ricerca e sviluppo militari scatenarono l’innovazione del dopoguerra e per decenni di fu un’espansione economica mai vista, interrotta da depressioni brevi e leggere.
Paradosso: dopo il successo dei socialisti francesi nel primo turno delle elezioni presidenziali, le borse vanno giù. Si teme che con Hollande la Francia diventi meno austera. Ma proprio l’aumento delle spese creerebbe occupazione e aiuterebbe l’economia. Per la ripresa, però, non bastano investimenti in opere e prodotti tradizionali. Ci vuole innovazione i cui prerequisiti sono creazione e diffusione di cultura – ma non se ne parla. Ripetiamo la frase del cancelliere svedese Axel Oxenstierna (1645) “Vedrai, figlio mio, con quanto poca sapienza sia governato il mondo.


mercoledì 11 aprile 2012

Cordoglio Padano

Un grande "must" degli ospiti di Aria Pulita è: "...buttare il bambino con l'acqua sporca"
Non passa mattina che non si senta quest'adagio. Dev'essere una questione di moda. Qualche anno fa andava molto la "copertina corta"
Ieri sera sentendo l'Umberto parlare dei figli, credo che, se avesse potuto sceglire, probabilmente avrebbe tenuto l'acqua sporca.

domenica 8 aprile 2012

Settimana di passione


Quest'anno il calendario liturgico della Settimana Santa è stato particolarmente aderente alle vicessitudini della famiglia Bossi e più in generale della Lega Nord.
Le celebrazioni cominciano martedì scorso, il due aprile, quando il figlio del Senatür, il piccolo Roberto Libertà, viene condannato per aver insultato e colpito a Laveno Mombello con gavettoni pieni di candeggina un militante di Rifondazione Comunista. I fatti risalgono alla Campagna elettorale del 2010, quando Roberto Libertà Bossi aveva 19 anni.
Ma è solo l'acquazzone iniziale.
A grandinare davvero inizia mercoledì quando cominciano a trapelare le indiscrezioni della magistratura sul tesoriere nazionale della Lega Nord: Francesco Belsito.
Nel marzo scorso, attraverso un'operazione congiunta tra le procure di Milano, Napoli e Reggio Calabria in un'inchiesta sui finanziamenti della Lega, Belsito viene indagato per le ipotesi di reato di appropriazione indebita e truffa aggravata ai danni dello Stato, proprio in relazione ai finanziamenti pubblici che la Lega percepisce come rimborsi elettorali, e che sarebbero stati utilizzati dalla famiglia Bossi. Belsito, mercoledì, rassegna le dimissioni da tesoriere della Lega. Ma lo tsunami ormai è inarrestabile.
Giovedì c'è una perquisizione della magistratura nella sede Milanese della Lega di via Bellerio.
Le notizie che si susseguono sono inquietanti: gli investimenti della Lega in Tanzania sarebbero solo la punta dell'iceberg.
Si parla di riciclaggio di fondi neri, viaggi, alberghi e cene pagate sia ai figli di Umberto Bossi che all'ex vicepresidente del Senato e segretario generale del Sindacato padano, Rosy Mauro, con i soldi ottenuti per i rimborsi elettorali. 
Non solo: parte dei fondi sarebbero serviti a pagare i lavori di ristrutturazione della villa di Gemonio di Umberto Bossi. Francesco Belsito secondo gli accertamenti degli investigatori, avrebbe utilizzato le somme per pagare soggiorni e cene ai figli del leader della Lega Nord e Rosy Mauro. Addirittura per comperare la laurea al "trota", alla stessa Mauro e al fidanzato di lei. 
Belsito, da quanto si è appreso, avrebbe avuto comportamenti illeciti anche quando era sottosegretario alla semplificazione nel governo Berlusconi, e sarebbe indagato anche per riciclaggio, nell'ambito del filone reggino dell'inchiesta. Secondo l'accusa, sarebbe stato legato a un intermediario ligure che a sua volta era in stretto contatto con esponenti della cosca della 'ndrangheta De Stefano di Reggio, la più potente della città insieme a quella dei Condello.
La vicenda ha scombussolato l'intero partito ed infatti il giovedì santo, siamo all'ultima Cena: il Senatür si è dimette da segretario federale, incarico che ricopriva dal 1989.
La situazione è pesantissima comincia il venerdì di passione.
Mi ritornano in mente le parole del Presidente del consiglio Regionale della Lombardia, l'inquisito leghista Davide Boni: "Un militante della lega ladro, più che della magistratura deve aver paura di Umberto Bossi!"
L'uomo ladro non lo fa più l'occasione, dev'essere la paura.

venerdì 6 aprile 2012

Coscienza padana

"Ha dato talmente tanto a tutti noi, che sarei prontissimo a capire e perdonare se anche si fosse tenuto qualcosa per sè..."
E' il commento a caldo del sindaco di Trezzo sull'Adda, il leghista Danilo Villa, di fronte alle dichiarazione di dimissioni del senatur Bossi a causa della tangentopoli che ha coinvolto la Lega Nord.
"La Lega è Bossi, senza di lui non esisterebbe una coscienza padana"
Coscienzoso...