sabato 30 marzo 2013

Roberto Vacca - Contro la crisi: investire in scuole, ricerca, infrastrutture

Non si esce dalla crisi discutendo di austerità, rappresentando il deficit come una minaccia mortale, né proponendo di controllare le spese in caramelle. 
Le notizie negative su produzione industriale e prodotto nazionale in calo indicano quali siano le misure necessarie: far crescere la domanda creando occupazione  e a questo scopo:

  • investire in infrastrutture, notoriamente antiquate e difettose
  • investire in ricerca e sviluppo (soprattutto da parte delle aziende)
  • investire in scuole professionali avanzate e insegnare Internet a tutti (non solo la patente europea di computer – ma l’uso della Rete.

Invece si pensa a ridurre ogni spesa, anche quelle più costruttive e ci si concentra anche su risparmi, certo opportuni, ma di entità minima. Queste idee le ha pubblicate oggi sul New York Times Paul Krugman, l’economista contemporaneo più acuto e profondo (è anche Premio Nobel, ma quello è un dettaglio). Lo leggerete probabilmente domani su Repubblica.
Krugman combatte la destra americana che teme ancora l’ìmpennata dei tassi di interesse – che non si verifica affatto e mira a ridurre le spese sociali, per la sanità e per le scuole.
Gli USA vanno meglio dell’Europa, ma non abbastanza. Le ricette di Krugman hanno solide basi scientifiche, ma sono caratterizzate anche da un buon senso facilmente comprensibile da chiunque.
Leggetele e poi scrivete ai deputati e senatori per cui avete votato invitandoli a meditarle e ad agire subito. Purtroppo in qualche caso sorge il dubbio che alcuni eletti siano in grado di leggere e capire bene: studiamo ed esortiamoli a studiare.

venerdì 29 marzo 2013

Si potrebbe andare tutti al tuo funerale

"Per me è sempre stato il più grande, era un artista assoluto. Io credo che tra tutti i poeti della canzone, i cantautori, lui sia stato l'unico così radicalmente originale, di più... Lui ha creato un'origine. Era un autentico genio e poi è stato il cantore dei poveri cristi. Quello che ha cantato la bellezza malinconica degli ultimi, dei disperati e ne ha capito la bellezza e la verità profonda rispetto a tutto lo schifo dell'arroganza di quelli che si credono qualcosa. Adesso senza Enzo basta, è come se un'intera Milano avesse preso congedo da noi e non so se saremo all'altezza di ritrovarla"
Moni Ovadia

lunedì 25 marzo 2013

I figuranti

Silvio Berlusconi deve avere sicuramente un fratello gemello.
Se solo una settimana, a Milano, fa i media ci rendevano l'immagine di un vecchio malcilento in tuta e cappellino con l'uveite e problemi cardiovascolari braccato in ospedale dai torquemada della magistratura, sabato, a Roma, abbiamo ritrovato il solito leone in splendida forma.
Problemi di salute a parte, sulla rete impazza la polemica sulle centinaia di ottuagenari pagati 10 euro reclutati dall'agenzia Aba.video, per conto del partito di Berlusconi,  per riempire la piazza. 
"La paga è una miseria - accenna uno dei figuranti - 10 euro per un pomeriggio, ma la pensione è uno schifo e si deve pur arrotondare in qualche modo".
Tutti hanno un prezzo: dopo le signorine dell'Olgettina, i vegliardi del Pio Albergo Trivulzio!  

mercoledì 20 marzo 2013

La livella

Il grande Totò, scriveva che la morte è una "livella".
Nell'aldilà tutti sono uguali: il nobile marchese e il netturbino.
Nell'aldiquà le cose sono un po' diverse.
Bobo Maroni, segretario federale della Lega Nord e neo presidente della Regione Lombardia, questa mattina "cinguetta" su Twitter le condoglianze per il capo della polizia Manganelli, morto nella serata di ieri.
Proprio in questi giorni il Centro studi del COMITAS - Coordinamento Microimprese per la tutela e lo sviluppo, pubblica un allarmante dato statistico secondo il quale, in Italia, lo scorso anno, i problemi legati a fallimenti, perdita del lavoro, o difficoltà economiche di varia natura, hanno portato al suicidio più di 500 persone. Dato in difetto, secondo il COMITAS, infatti è emerso da un campione che, almeno per il 18% dei casi di suicidio, la causa economica scatenante non è stata conclamata anche per il pudore delle famiglie.
Coi suoi 621 mila euro lordi l'anno, a cui andrebbero aggiunti eventuali cumuli e benefit, possiamo certamente affermare che, quella economica, non è la causa della morte di Manganelli.
Capisco l'amicizia e la sensibilità di Maroni.
Capisco anche che, per un politico, twittare due volte al giorno le condoglianze a chi si toglie la vita, non è proprio comodissimo, soprattutto se la causa di quelle morti è annoverabile anche alla propria incapacità nella gestione della cosa pubblica.
Il vecchio telegramma e una bella corona di fiori avrebbero fatto miglior figura.

sabato 16 marzo 2013

Messico e nuvole

Del nuovo Papa mi hanno colpito le scarpe.
Venerdì, nella prima udienza pubblica del Pontefice con i giornalisti, ho notato il suo modo di incedere, accorto, quasi incerto che mal s'addice ad un monarca assoluto.
Sotto la tonaca bianca s'intravedono i pantaloni, le calze e le scarpe.
Rigorosamente neri, quelli di ogni buon parroco di periferia.
Scarpe diverse da quelle rosse del "Diavolo veste Prada" del suo predecessore.
Scarpe grosse, come quelle dei contadini, comode come quelle dei pellegrini medioevali lungo la via francigena.
Ricordano quelle di Fernandel nei film di don Camillo.
Mi piacerebbe aprire una linea di credito a questo papa, i problemi sul tappeto, per lui, sono tanti e tutti spinosi: nei prossimi mesi c'è il pagamento dell'IMU.
Se il buongiorno si vede dal mattino, è anche vero che una rondine non fa primavera.
Staremo a vedere.

lunedì 11 marzo 2013

Roberto Vacca - Finanziamenti, olocausto nucleare: i numeri

È giusto che lo Stato finanzi i partiti? Certo che no. 
Infatti nel 1993 il 90% degli italiani votò a favore del referendum (promosso dal Partito Radicale) che abrogava il finanziamento pubblico ai partiti. 
Però già nel dicembre 1993 il Parlamento approvò un’altra legge per il rimborso delle spese elettorali ai partiti.
Questo veniva calcolato in 5 €  per voto ricevuto, ma le spese da rimborsare (non rendicontate) sono state molto inferiori ai rimborsi.
Oggi si dibatte fra partiti, e dentro i partiti, se vadano aboliti questi rimborsi. Il 90% dei votanti molto probabilmente è ancora a favore dell’abrogazione. Le discussioni sono inane. Ma guardiamo i numeri. 
Di che cosa si sta discutendo? 
Cito a memoria – sbagliando di poco: gli ordini di grandezza sono questi. 
Prodotto interno lordo (PIL) italiano - 1.600 miliardi di € 
Bilancio dello Stato - 500 miliardi di € 
Rimborsi elettorali - 200  milioni di € 
Dunque i rimborsi elettorali da abolire equivalgono a un centesimo dell’1% [cioè a un decimillesimo] del PIL e a 3 centesimi dell’1% del Bilancio dello Stato. 
È una somma grossa, ma non sconvolgente. Inopportuna, ma non rovinosa. Non è quella che taglia le gambe al Paese.
Passo ad argomento ben più (cento volte più) vitale. Gli investimenti totali (pubblico + privato) in ricerca e sviluppo sono di circa 20 miliardi di € annui – percentualmente sono 2 ordini di grandezza più grandi. 
Si tratta di poco più di 1 centesimo del PIL (non di decimillesimi). Questi investimenti dovrebbero essere triplicati: dando forza alla nostra industria e alla nostra economia. Contribuirebbero a innalzare il livello professionale e culturale della nostra forza lavoro – e della popolazione. 
Le prime pagine dei giornali, le televisioni, i dibattiti pubblici non ne parlano. 
È segno grave di degrado culturale.
C’è un altro segno grave di cui non si parla affatto. Tre giorni fa il governo della Corea del Nord dichiara che la tregua delle guerra coreana dopo 60 anni è scaduta. La Nord Corea ritiene di esser minacciata di annientamento da parte di Sud Corea e USA e afferma il suo diritto di attaccare con missili nucleari sia la Corea del Sud, sia gli Stati Uniti. I pochi che ne hanno scritto, asseriscono che il dittatore Nord Coreano non lo farà mai. Non ci riuscirebbe. Verrebbe annientato. 
Dovremmo esserne ben più sicuri, parlarne, cercare rimedi, assicurazioni. Dovremmo propugnare il disarmo nucleare totale. Qui non si tratta di minime percentuali della nostra ricchezza. Se proliferasse una guerra nucleare, distruggerebbe le nostre risorse e le nostre vite.
Si sveglia nessuno?

domenica 10 marzo 2013

Cecità

Che Silvio Berlusconi avesse un problema oftalmico non doveva certo scoprirlo il Tribunale di Milano, qualcuno di noi, visto come siamo stati governati negli ultimi 4 lustri, nutriva già da tempo qualche sospetto.
I guardiaspalle di Mr. B, gli "onorevoli" avvocati Longo e Ghedini avevano chiesto la sospensione del processo per legittimo impedimento per motivi di salute.
I giudici del processo d’appello Mediaset, hanno mandato al San Raffaele due medici-periti: "Non sussiste un impedimento alla partecipazione, l’infiammazione agli occhi c’è, va curata, ma non è tale da non poter presenziare alle udienze".
Di fronte all’esito della perizia, la Corte non poteva che respingere la richiesta.
Gli 8.600.000 italiani, che alla fine dello scorso febbbraio hanno votato per il PDL, sembrano vivere nel romanzo di José Saramago "Cecità".
L'unico augurio è che l'epidemia si risolva presto, esattamente come nelle fantasticherie dello scrittore portoghese.

venerdì 8 marzo 2013

Medioevo prossimo venturo

L'attacco mediatico, lo stavo aspettando con impazienza.
Il sacco di letame nei confronti di Beppe Grillo è arrivato immancabile dalle pagine de "l'Espresso".
Grillo è ladro come tutti gli "altri".
Il retropensiero del complottismo sempre ed ad ogni costo è insopprimibile nella nostra cultura levantino-bizantina.
Figli del romano "do ut des", mal digeriamo coloro che sembrano far niente per niente.
Dov'è il loro interesse? Dove si annida il loro guadagno? Cosa non sappiamo, o meglio cosa ci nascondono?
L'idea della politica in cui tutti sono uguali s'è ben radicata nella moderna società italiana.
"Tutti sono uguali" è la madre naturale del "meno peggio".
Siccome tutti rubano non scegliamo chi non ruba, ma colui che fa rubare un poco anche a noi.
In questo medioevo prossimo venturo i roghi non li accendiamo più sotto gli eretici, divampano già dentro le nostre teste.


giovedì 7 marzo 2013

Tiro al piattello

La sindrome del "pugile suonato" è quella che affligge la nostra classe politica.
Nessuno sa bene cosa fare, passo incerto, guardia bassa e gragnola di diretti sul naso.
Mentre i politici sono in spasmodica attesa del gong, la gente comune, se va bene si suicida, se va male, prima ammazza qualcuno e poi si suicida.
La colpa, neanche a  dirlo, non è l'inadeguatezza della classe dirigente ma l'instabilità mentale.
Resta solo da appurare se il vero matto è quello che impugna la pistola oppure quello che governa la cosa pubblica.
I dipendenti della Regione Umbria oggi faranno una mezz'oretta di sciopero per commemorare le due colleghe sparate ieri dal "matto rovinato".
Da domani elmetto e giubbotto antiproiettile in tutta la Pubblica Amministrazione.

mercoledì 6 marzo 2013

L'invito

Finalmente torna uno dei vecchi cavalli di battaglia della lega: l'immigrato clandestino brutto, sporco e cattivo.
La campagna elettorale ce l'aveva fatto mancare per un pezzo!
L'immigrato clandestino è come un abito di grisaglia grigio, buono per tutte le occasioni, solleva un po' di polvere e sfuma il panorama.
Prendersela con il negro cattivo sposta l'attenzione dal bianco ladro.
Non è chiaro se questi sedicenti politici facciano finta oppure continuino a non capire davvero.
Mao Tse-Dong diceva che la rivoluzione non è un pranzo di gala e non si può fare con grazia o cortesia, la rivoluzione è un atto di violenza.
I cittadini hanno mandato un invito chiaro e preciso, via scheda elettorale, purtroppo sembra che la richiesta non sia ancora arrivata.

lunedì 4 marzo 2013

Arrendetevi!²

Elezioni a parte, continua incessante il lavoro della magistratura circa le collusioni tra politica e malavita.
Questa mattina sono finite in manette 37 persone tra cui Giovanni Antonicelli, già assessore all’Ambiente e acque in carica dal 2007 al 2012 e Renzo De Biase un ex consigliere comunale di Milano, attivo tra il 2009 e il 2011. 
Per Antonicelli anche l'accusa di voto di scambio con alcuni esponenti dei clan camorristici Gionta e Mariano.
L'indagine, denominata "Briantenopea", avrebbe consentito di svelare l’esistenza di una associazione per delinquere.
L'arresto del politico, in diretta, per il giornalista che per primo riesce a dare la notizia è sempre un bello scoop.
Per il cittadino vedere la reazione dei politici in studio è uno spettacolo!
Questa mattina in studio Elena Centemero, ex-coordinatore del Pdl della provincia di Monza e Brianza, non nasconde una certa soddisfazione.
"Silurata" esattamente un anno fa dal suo ruolo e promossa alla commissione Cultura della Camera dei Deputati, oggi si leva un sassetto dalla scarpa.
Si scompone giusto quel poco, ma tra le righe, ancor prima che i nomi degli assessori coinvolti appaiano sulla rete, di fatto ammette che se l'aspettava.
Sembra uno di quegli imbranati rapinatori di banca uscito da un vecchio film western.
Appena arriva lo sceriffo mollano bottino e pistole e alzano le mani.
Meno di 15 giorni fa, Grillo dal palco di Piazza Duomo a Milano, urlava: "Arrendetevi, siete circondati!"
Stia tranquilla Elena, era solo la battuta di un comico...