martedì 30 aprile 2013

L'ex

Non c'e niente di peggio dell'ex.
L'ex fumatore, l'ex marito, l'ex moglie, l'ex obeso, l'ex alcolista.
Tutti per una ragione o per l'altra hanno un senso di picca e di rivincita costante nei confronti di quello che erano e che ora non sono più.
Si narra che, nel medioevo, i mamelucchi, gli schiavi cristiani convertiti all'Islam, facessero a gara per essere posti sulle tolde delle navi dei corsari musulmani e che per primi dessero l'arrembaggio contro i cristiani con inaudita violenza e credo incrollabile.
Anche chi fa il percorso opposto non si sottrae a questa tradizione.
Magdi Allam ex "vicedirettore ad personam" del Corriere della Sera da quando nel 2008 s'è convertito al cristianesimo, oltre al nome, ha assunto anche il cipiglio d'un Torquemada.
A questo felice costume, neanche a dirlo, non si sottraggono i politici.
L'ex comunista, l'ex socialista, l'ex grillino, l'ex leghista, l'ex berlusconiano sono i più critici nei confronti di quel credo che avevano professato fino a poco prima.
Non fa eccezione neanche il Capo dello Stato, Napolitano.
Nel 1956, all'indomani dell'invasione dei carri armati sovietici a Budapest, affermava: "In Ungheria l'Urss porta la pace!"
Una pace che agli ungheresi costò 25.000 vittime.
A pochi giorni dalla sua rielezione Napolitano, portato sugli scudi da tutto il centro destra, è riuscito a sfasciare in un colpo solo quel che resta del vecchio PCI. Alla faccia del 60% dei cittadini ch'è aveva deciso di rottamare un vent'ennio di concertazione.
L'ex dura l'ex, sed l'ex.

lunedì 29 aprile 2013

Mal d'Africa

Mal d'Africa è l'amore che unisce la Lega Nord al continente nero.
Mal d'Africa sono gli investimento del carroccio in Tanzania.
Mal d'Africa sono i 400 mila euro investiti in diamanti nigeriani.
Mal d'Africa sono i 5 kg di lingotti d'oro sudafricano che l'ex tesoriere della Lega, Francesco Belsito, ha fatto scomparire e poi riapparire come un prestigiatore.
Mal d'Africa è anche il porto tunisino di El Kantaoui dove un giornalista del Corriere della Sera afferma di aver trovato il mitico yacht da 2.5 milioni di euro di Riccardo Bossi, il figlio del Senatur.
Come riporta il Corriere della Sera, sembra che lo yacht "Sunseeker" modello "predator 72", denominato "Delta Stella", 21 metri, 45 tonnettate, tre cabine e tre bagni appartenga a Riccardo Bossi e sarebbe stato pagato con i soldi sottratti ai finanziamenti elettorali della Lega e che il giudice Gianfranco Crescione mette al centro dell'inchiesta sugli ultimi affari dell'ex tesoriere della Lega Francesco Belsito e del procacciatore d'affari Romolo Giradelli entrambi arrestati per associazione a delinquere il 24 aprile scorso.
Lo yacht immatricolato nel 2008 apparterrebbe alla società "Stella luxyry charter ltd" fondata nel 2007 in Inghilterra dove ha sede un patrimonio di beni di oltre un milione e 172mila sterline. Amministratore unico della società sarebbe Riccardo Bossi.
Come ricorda il cronista del Corriere è curioso pensare che dal porto tunisino di El Kantaoui, nei giorni caldi e pericolosi della primavera araba fuggirono quegli stessi natanti che esponenti della Lega Nord volevano «mitragliare» per impedire che raggiungessero le coste italiane.
Padania, mal d'Africa si, ma a casa loro.

domenica 28 aprile 2013

Tutti insieme... mortalmente

Era il 1983 quando, il direttore de "il Manifesto", Luigi Pintor, scrisse un celebre articolo titolato "Non moriremo democristiani".
Preveggenza: dieci anni dopo, è cominciato il ventennio berlusconiano.
Questo nostro paese è vecchio, più dentro che fuori. 
Fedeli al motto latino: "in medio stat virtus", non esiste una destra e una sinistra, la rincorsa è al centro.
Sembra un'esercitazione semantica: la destra rimanda a catastrofi belliche, meglio chiamarla moderatamente centro-destra, la sinistra foriera di analoghe catastrofi post belliche, è cattocomunisticamente centrosinistra.
Il nuovo governo è il figlio di questo binzantinismo. Un merletto di finissima diplomazia.
Tutti inseme appassionatamente al centro, a partire dal primo ministro, così consanguineo con il mentore dello schieramento opposto.
La spartizione dei ministeri, neanche a dirlo, è degna del democristiano manuale Cencelli, la formula algebrico-deterministica di ripartizione in base al peso elettorale di ogni singolo partito o corrente politica.
Berlusconi ci ha insegnato che giovani e donne "at-tirano" e allora mettiamone un terzo.
Come un Circo non sarebbe tale se non avesse l'uomo forzuto e la donna barbuta, il ministro dell'Integrazione, è di origine congolese, per "par condicio" geografica, il ministro dello sport è un tedesco pluri campione olimpico, entrambe donne, entrambe senza portafoglio.
Emma Bonino andrebbe pure bene è stata candidata sia col centro destra che col centro sinistra e votata anche come Presidente della Repubblica dal movimento di Grillo, ma è troppo anticlericale, meglio metterla all'estero.
I ministeri col portafoglio di peso sono tutti in mano a politici seri e riconoscibili di PDL e PD meno L e adesso comincia la spartizione dei sottosegretariati.
A Palazzo Chigi si brinda, in piazza si spara.
Grillo, prevedeva che Barabba sarebbe resuscitato, e aveva ancora ragione lui...  

sabato 27 aprile 2013

Roberto Vacca - Democrazia e partecipazione

La democrazia è la peggiore forma di governo – eccetto per tutte le altre forme che sono state provate di tempo in tempo [che sono ancora peggio]” – disse Winston Churchill alla Camera dei Comuni l’11 novembre 1947.
Chi ha vissuto al tempo del fascismo ricorda che allora si stava peggio. Poca cultura (tranne eccezioni note e quasi mai dovute al regime) – giustizia coartata – libertà assente – decisioni governative improvvisate e sbagliate che portarono al disastro. Ora viviamo in democrazia e vediamo bene i difetti del sistema cui alludeva Churchill. Non dimentichiamo, però, i guai più gravi che conseguirebbero a innovazioni che aboliscano la elezione di rappresentanti senza vincolo di mandato (v. Art.67 della Costituzione). Le maggioranze bulgare del 99% puzzano orrendamente. Taluno mira a realizzarle qui oggi e vorrebbe anche vincolare i deputati con votazioni/sondaggio fatte via Internet, ma non sa definire modi di prevenire brogli e messaggi falsi. Si parla di una democrazia non fatta col voto, ma con la partecipazione diretta. Questa è un’idea che suona attraente, ma è illusoria: chi partecipa può farlo solo con le conoscenze e le competenze che ha. Se sono troppo scarse, procede a caso.
Anche se leggi e mozioni in Parlamento talora sono confuse, sono scritte seguendo regole funzionanti. Chi le propone ha il dovere di renderle univoche e comprensibili. La partecipazione a blog o social network si esprime, invece, con testi corti, “tanto si sa di che cosa stiamo parlando”. Le implicazioni inespresse sono manipolabili e portano a polemiche. La media dei cittadini non ha cultura adeguata a decidere questioni che abbiano aspetti tecnici, legali, costituzionali, scientifici. Neanche i deputati sono tutti esperti: dovrebbero studiare e chiedere aiuto a esperti credibili. 
Sarebbe meno rischiosa la cogestione aziendale da parte dei dipendenti. Ha il vantaggio che i lavoratori sono chiamati a partecipare a decisioni su argomenti di cui hanno conoscenza diretta. È cominciata in Germania (Mitbestimmung) ed è adottata, ma non generalmente anche in Svezia, Olanda e Repubblica Ceca. 
È ingenua l’idea che con Internet ed e-mail risolveremmo ogni problema politico di informazione, correttezza, ottimizzazione delle decisioni, tempestività. Potremmo solo aprire canali su cui tutti ricevano informazioni e notizie – ma questi ci sono già. Poi chiunque potrebbe esprimere pareri o voti – di scarso valore se sono pilotati da riassuntini e twitter che ha appena ricevuto.
Allego estratto di un mio articolo di 12 anni fa, scritto durante il Terzo Global Forum sull’E-Government, tenutosi a Napoli nel Marzo 2001, in cui sostenevo che l’uso di reti telematiche è opportuno per diffondere conoscenza – non come strumento politico. Credo abbia ancora qualche interesse

GLOBAL FORUM SU E-GOVERNMENT - IL MATTINO 13/3/2001
Saremmo tutti anarchici, se l'anarchia funzionasse anche con i grandi numeri. Invece non funziona e la vita associata di milioni di persone ha bisogno di strutture, registrazioni, imposte, leggi e anche di regolamenti. Non sempre questi vincoli sono studiati e applicati bene. I casi in cui ci opprimono troppo sono ben noti a ciascuno - e sono stati descritti in modo angoscioso da tanti scrittori.
Dispiace che gruppi di giovani, certo animati da buone intenzioni, manifestino contro fattibili innovazioni informatiche. Credo che abbiano capito male e che immaginino strutture miranti a rafforzare le disparità, a favorire chi ha più familiarità con la tecnologia ed è più ricco, ad asservire il nostro Paese a nazioni più avanzate. Uno degli obiettivi, invece, è proprio la riduzione del divario fra paesi ricchi e poveri. Ma i disinformati temono eventi non pericolosi e non pensano nemmeno ai rischi veri.
Io credo che sia opportuno riprogettare e modernizzare (certo! ricorrendo alla tecnologia) i grandi sistemi pubblici e privati in modo integrato per cooperazione fra governi, banche, aziende e scuole. Il fine non è quello di ricreare un'economia di tipo sovietico, ma un'arena in cui discutere le priorità della società per offrire agli utenti scelte più variate a livelli di qualità più alti. Ciò richiede che si addestri anche il pubblico: è in questa direzione che l'impegno è ancora inadeguato. In tutta Europa, e in Italia peggio, mancano esperti in reti telematiche nei settori di progetto e pianificazione, realizzazione, manutenzione e gestione. Uno studio commissionato da CISCO e redatto da International Data Corporation stima che nel 2002 la carenza in Europa occidentale sarà di 600.000 addetti (di cui 60.000 in Italia). Altro studio analogo condotto da Accenture è più pessimista e indica per l'anno prossimo la carenza in Europa in 2 milioni di esperti. I rischi implicati da questa situazione sono ovvi. Mentre i nuovi strumenti telematici e in generale di alta tecnologia innalzano i rendimenti di ogni attività umana e, quindi, offrono una migliore qualità della vita, un eventuale strozzatura nel loro sviluppo dovuta alla mancanza di esperti in numero sufficiente, vanificherà sviluppi positivi e manterrà il nostro Paese a un livello di sviluppo basso e antiquato. Anche peggiore sarà la situazione di paesi che cercano di emergere e che noi stessi non saremo in grado di aiutare. 
Ogni innovazione di funzioni del Web  deve essere supportata da piani concreti per creare con urgenza molte scuole avanzate in cui ai nostri giovani si insegnino ad alto livello scienza, informatica, alta tecnologia.
La ricerca e la tecnologia moderne ci hanno allungato la vita, ci hanno dato occasioni (non immaginate fino a tempi recenti) di scelte non solo pratiche e utilitarie, ma anche culturali e spirituali. È un falso altruista chi le rifiuta in nome di una vita semplice e bucolica, ma disastrata per troppi individui mantenuti nell'ignoranza e privi di scelte ed esposti a flussi di informazione precotta e fornita sotto forma di slogan.

venerdì 26 aprile 2013

XXV Aprile - Dedicato a tutti quelli che stanno scappando

Ieri pomeriggio a Milano corteo per la festa del XXV aprile. 
Subito dopo la “Brigata Ebraica” i più contestati sono stati gli esponenti del PD.
Una scena penosa in entrambe i casi, ma se la “Brigata Ebraica” sfilava tra due cordoni polizia in assetto antisommossa, gli esponenti del PD per difendersi avevano solo la faccia.
La mia memoria storica registra questa festa del XXV Aprile, come quella meno affollata e con l’età anagrafica più alta. Poca gente, vecchia e stanca.
Il XXV Aprile è come la politica: se non è morto, è moribondo.
La resistenza non è morta, è stata tradita.


mercoledì 24 aprile 2013

Marcia su Roma e dintorni

I dirigenti leghisti, in linea con l'età media del proprio elettorato, denunciano problemi di alzheimer.
Davide Boni, questa mattina si straccia le vesti di fronte alle parole "golpe" e "marcia su Roma" espresse nei giorni scorsi dal Movimento 5 Stelle di Beppe Grillo.
Mi sembra corretto, domani è il 25 aprile.
Peccato che solo nello scorso mese di ottobre le stesse parole furono usate da Roberto porcellum Calderoli quando Monti progettava di togliere poteri alle Regioni, cambiando il Titolo V della Costituzione.
Oltre alla dignità, a questa gente qui, manca anche la memoria.

martedì 23 aprile 2013

Madama la Marchesa

Nel discorso d'insediamento a presidente "finché morte non ci separi", nonno Giorgio si rimbocca le maniche e scudiscia i partiti.
"Siete sordi ed irresponsabili, una vera massa di coglioni" e loro, babbei, che fanno? Applaudono 30 volte!
Ricordano il malvagio Franti del libro "Cuore" che, cazziato dal Direttore, infame sorrise.
Franti fu espulso dalla scuola, i nostri politici invece sono inamovibili.
I cittadini gettano la spugna, quelli che ancora non si ammazzano, non vanno a votare.
In Friuli diserta le urne il 50%.
La credibilità politica è al minimo storico, ma va bene lo stesso.
Madama la Marchesa Serracchiani è il nuovo presidente della Regione.
La politica è morta. Viva la politica!

lunedì 22 aprile 2013

Cassandra

Ci sono persone che come Cassandra raccontano di sventure future e proprio per questo non vengono credute.
Beppe Grillo sono mesi che urla: "Siete Morti!" Ma Grillo è solo un comico e poi porta un po' sfiga. Parola di Callisto Tanzi 
Quanto abbiamo visto negli ultimi giorni, col Presidente della Repubblica, più che un elezione sembrava un western.
I partiti arroccati nel fortino e tutt'intorno gli indiani pronti a fargli lo scalpo.
Dagli spalti cominciano a cadere i primi valorosi, ma non si capisce bene se sono colpiti dai Sioux e qualcuno li ha spinti da dietro.
Il terrore attanaglia la classe politica: fuori ci sono i forconi, ma anche dentro non c'è da star tranquilli, meglio allora affidarsi ancora a Napolitano.
Nuovo giro di governo non scelto dai cittadini, ancora un po' di democrazia sospesa.
Il 25 aprile si avvicina, speriamo bene...  

venerdì 19 aprile 2013

Spese pazze... consiglieri indagati

Le briglie del cavallo, i pneumatici per l'auto, i vestiti acquistati da Olimpic, il negozio delle grandi griffe di Torino. Un «massaggio particolare» da tremila euro effettuato da una ragazza non italiana. Gioielli di Cartier. Abbonamenti al solarium, sedute ai centri benessere. Panettoni, champagne e vini pregiati. Moltissimi elettrodomestici, soprattutto frigoriferi e televisioni e un generatore di corrente elettrica. E ancora mobili e un intero trasloco pagato. Libri scolastici e sottofiletti del macellaio, un vassoio d'argento da quattromila euro come regalo di nozze, un ciondolino e un catering per un battesimo. Tutto pagato con i soldi della Regione Piemonte, per un ammontare di oltre un milione e trecentomila euro, dal 2010 al 2012 compreso. 
Sono i primi risultati dell'inchiesta ribattezzata «Sprecopoli».
La guardia di finanza di Torino ha consegnato avvisi di garanzia a 52 consiglieri regionali, compreso il governatore Roberto Cota e il presidente Valerio Cattaneo, entrambi leghisti. Sono quasi tutti accusati di peculato. Avrebbero usato in modo irregolare - spesso per scopi personali – con i finanziamenti erogati dalla Regione per i rimborsi spese dell'attività politica dei gruppi consiliari. Ad alcuni viene contestato anche il finanziamento illecito e a un solo consigliere la truffa, per una fattura falsa per la realizzazione di gadget promozionali.

domenica 7 aprile 2013

Mangiare le idee

Gli spaghetti-western ci hanno insegnato che quando gli avvoltoi disegnano, coi loro voli, spirali nel cielo è la prova inconfutabile della presenza di qualche carogna da spolpare.
A poche ore dalla morte, il sindaco milanese Pisapia affermava che, al più presto, sarà dedicata non solo una via o una piazza a Enzo Janacci, ma soprattutto una scuola.
Giovedì scorso il neo "governatur" di Regione Lombardia, in chiusura del suo discorso programmatico, ha citato Giorgio Gaber: "Un grande lombardo - ha sottolineato - che ci ammoniva che le buone intenzioni da sole non bastano. Se potessi mangiare un'idea, cantava il poeta, avrei fatto la mia rivoluzione".
Ci sono voluti 10 anni perché la Lega scoprisse Giorgio Gaber, probabilmente la dirigenza verde stava valutando che fosse davvero morto e che non potesse replicare.
Singolare è anche la citazione: "mangiare" è ormai l'ossessione della politica.
Di concreto, da mangiare, c'è rimasto ben poco, cominciare con le idee potrebbe essere una valida alternativa.

sabato 6 aprile 2013

Auschwitz für immer

Il mondo non è più quello di un tempo, perché la scuola dovrebbe fare eccezione?
E' solo di ieri la notizia di quanto accaduto, un sabato nello scorso ottobre, al Liceo Caravillani di Roma.
Una docente di matematica riprende Yael, un'alunna di origine ebraica un po' distratta: "...ad Auschwitz saresti stata attenta!"
Qualche ragazzo, s'indigna, la famiglia, trascorso il week end, protesta con la Preside che apre un'inchiesta interna.
La docente cerca di spiegarsi: "Ho detto quella frase per indicare un posto organizzato. Non sono antisemita, ma nella scuola italiana non c'è più la disciplina di una volta".
Rischia 15 giorni di sospensione, ma, "potere dello stipendio", si mette in malattia per un mese, in attesa di andare in pensione a settembre per raggiunti limiti d'età.
La famiglia della giovane intanto si rivolge alla Comunità ebraica romana.
A gennaio, in un incontro, Anna Maria Trapani, preside della Caravillani, conferma: "Sì, la frase c'è stata la professoressa non voleva dire quel che le è uscito fuori dalla bocca e i ragazzi hanno interpretato senza filtri. Non voleva offendere nessuno, e infatti non è stata punita". 
La prof ha ragione, nella scuola italiana non c'è più la disciplina di una volta. Quando andava a scuola lei, gli ebrei, a scuola non potevano neanche andarci!

venerdì 5 aprile 2013

Piove, governo ladro!

Nel Regno Lombardo-Veneto, sotto l'occupazione Austriaca, i contadini, tassati in base al raccolto, sapevano che ad un'annata piovosa, con presunto raccolto più abbondante, ci sarebbe stato un conseguente aumento delle tasse. Da qui l’uso: "Piove, governo ladro!"
Di questo momento dev'essersene ricordato anche il Presidente della Regione Veneto Luca Zaia, quando ha aperto le ostilità contro i meteorologi che, per il week end pasquale, prevedevano piogge su tutto il veneto.
Gli albergatori veneti, in era di crisi, non perdonano più nulla e Luca Zaia, a scadenza regolare, ripropone il conflitto per difendere gli interessi di chi, col turismo, ci lavora.
«Oscuriamo i loro siti internet!» è la proposta di Zaia «Con i nostri legali stiamo valutando ipotesi di richieste danni se i gestori dei siti internet continueranno sulla loro strada. Si seguano le previsioni del nostro sito Arpav (Agenzia regionale per la prevenzione e protezione ambientale del Veneto) che sono serie e fatte bene»