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mercoledì 5 ottobre 2011

Le spagnole fanno bene all'economia

Questa mattina mi sarebbe piaciuto scrivere di Tremonti, del lapsus all'ECOFIN.
Ne sarebbe venuto fuori uno dei miei pezzi migliori con un sacco di doppi sensi tipo: "non ci spread più" oppure "le spagnole fanno bene all'economia".
Insomma tutte quelle cosa che fanno venire l'orticaria a Simona Arrigoni.
Anche oggi purtroppo a farci sorridere è solo il wonderland della politica nazionale.
La realtà invece è morire per 4 euro l'ora in nero.
Un esempio di civiltà.
"Produzione vera" come dice Davide Boni.
Infatti perchè affamare un rumeno o un cinese quando possiamo sfruttare tranquillamente un pugliese o un molisano.
Moody's ci declassa?
Macchissenefrega un bel funerale di stato non ce lo toglierà nessuno.

venerdì 2 settembre 2011

Le scritte nei cessi


Questo pomeriggio rientro a casa e leggo, su RaiNews24 delle minacce al ministro Giulio Tremonti da parte delle BR.
Mi tuffo in internet e scopro che le fantomatiche minacce, che coinvolgono anche un docente di Economia Politica, tal Carlo Dell'Aringa (facente parte del gruppo che stese il Libro bianco sul mercato del lavoro in Italia coordinato da Marco Biagi), sarebbero apparse negli scorsi giorni, vergate con un pennarello, nientemeno che sulla porta di uno dei cessi vicini alle aule dove si tengono gli esami all'Università Cattolica in largo Gemelli a Milano.
Sulla scritta stanno indagando gli investigatori della Digos.
Lo spazio per la tragedia è terminato, siamo al ridicolo!
Mentre il paese sbanda un ragazzino con un pennarello si aggiudica la prima pagina dei giornali
Niente di incredibile, se il Primo ministro dichiara che l'Italia è un "paese di merda…" è normale che le notizie si cerchino dentro ai cessi.

sabato 20 agosto 2011

Il "canottiera"

Momenti difficili, giovedì scorso, per il "canottiera" in vacanza in Cadore. 
La contestazione popolare arriva all'apice durante la cena di compleanno del ministro dell'Economia Giulio Tremonti, alla presenza anche del ministro della semplificazione, il dentista Roberto Calderoli.
I ministri, scrutati dalle telecamere, e schermati dalle guardie del corpo non hanno rilasciato dichiarazioni ai giornalisti che li attendevano in strada. Puntuali sono invece arrivate le contestazioni di alcuni passanti: «Cialtroni, andate a casa», si è sentito urlare da un'auto in corsa.
La giornata non era cominciata meglio: il sindaco di Calalzo, Luca De Carlo, eletto in una lista civica del Pdl, piazza di fronte alle finestre dei padani uno striscione che chiede «Lasciateci scegliere», per chiedere il ritorno del voto di preferenza. E poi c'è il presidente della Federalberghi bellunese, Gildo Trevisan, che domanda «Non solo tagli, ma anche sviluppo». Ma il gruppo senz' altro più numeroso è quello organizzato dall' ex presidente della Provincia di Belluno Sergio Reolon: un gran lenzuolo con la scritta «Bossi e Calderoli non siete i benvenuti!» e una serie di cartelli, da «lavoro cancellato» a «dignità cancellata». A loro si uniscono gli «autonomisti», che vogliono una nuova Regione Dolomiti che fonda le Province di Trento, Bolzano e Belluno. Bossi non li riceve.
Ai ministri tocca vivere blindati
Nella notte, subito dopo la cena, il Senatùr salda il conto e lascia l'albergo con un giorno d'anticipo.
Un passettino avanti, rispetto alla prima repubblica, quando i ministri lasciavano gli alberghi senza pagare il conto, ma il tintinnare delle monetine risuona ancora nell'aria...

venerdì 15 luglio 2011

Titanic

L'epica cinematografica ormai ha contagiato la politica.
Un apocalittico ministro dell'economia Tremonti paragona l'europa al Titanic.
Metafora azzeccata: quasi tutti quelli di prima classe sulle scialuppe di salvataggio, gli altri a mare.
La manovra da 70 miliardi per noi comincia lunedì, per la casta tra due anni.
La vita è tutta un film, ma per noi è neorealimo, l'happy end è per pochi noti.

domenica 10 luglio 2011

Casa, dolce casa...

La casa da sempre è il bene rifugio degli italiani e anche dei suoi politici.
Inutile ricordare come le fortune economiche del nostro primo ministro si fondano nel suo controverso passato di palazzinaro in odore di mafia.
In tempi più recenti abbiamo avuto le varie affittopoli romane e milanesi, con schizzi di letame che sono arrivati a lambire anche il nuovo sindaco di Milano, proprio mentre il vecchio sindaco era intento ad arginare le voci in merito alla singolare casa, da supereroe dei fumetti, del figlio. 
Una nota di rilevo nel panorama politico immobiliare riguarda l'ex-ex ministro Claudio Scajola, quello che definì Marco Biagi, il juslavorista accoppato dalle BR, un "rompicoglioni" e per questo motivo venne dimesso una prima volta.
La seconda volta venne dimesso poco più di un anno fa, dopo che si scoprì che la sua casa romana era stata pagata, per un terzo, da altri. Recentemente la magistratura l'ha scagionato. Non è reato se un altro paga la casa ad un politico, anche se sarebbe interessante capire perché lo fa.
Ultimo arrivato, ma solo in ordine di tempo, è il draconiano ministro dell'economia.
Com'è o come non è, Giulio Tremonti viveva in una casa romana, in via Campo Marzio 24, 200 metri quadri con tanto di salone affrescato, il cui fitto di 8500 euro mensili era pagato dal parlamentare del Pdl Marco Milanese.
E' abbastanza singolare immaginare l'inesorabile falcidiatore degli sprechi della politica, il nemico della casta, quello che ha limitato anche la cilindrata delle auto-blu, impelagato in storie simili.
«Non sarò vittima del metodo Boffo» ha affermato il ministro dell’Economia Giulio Tremonti.
Conoscendo i gusti sessuali di Dino Boffo, la frase di Tremonti potrebbe essere tradotta anche in "Non riuscirete a mettermelo al culo!"

martedì 5 luglio 2011

Le chiappe flaccide

Cominciano a delinearsi con maggior chiarezza i contorni della bozza della nuova psico-finanziaria tremontiana.
Dopo aver tagliato la spesa sociale, imposto i ticket sanitari, appiedato il trasporto pubblico e affondato le rinnovabili, la nuova legge di stabilità economica conterrebbe il solito codicillo salva-chiappe a Mister B.
Il caso è noto, e riguarda il risarcimento multi milionario che il tribunale ha disposto che Mister B. debba pagare a De Benedetti per avergli scippato La Mondadori.
Con buona pace di Carmela Rozza che definisce il furto: una "lite tra privati". Seguendo questa logica bizzarra Vallanzasca sarebbe uno scavezzacollo un po' irrequieto, mica un delinquente.
Poi la cifra non è neanche così proibitiva: una robetta da 750 milioni di euro, poco più di un paio di mesi di pensione minima.
L'incostituzionalità del dispositivo sarebbe così palese, da svegliare dalla narcolessi anche Napolitano.
L'Ing. Carlo De Benedetti, destinatario del risarcimento, intervistato sulla vicenda, si è limitato a commentare con un laconico "...ho sentito".

giovedì 30 giugno 2011

Tasse a babbo morto

Per pagare e morire c'è sempre tempo, ci ricorda sempre Paolo Zani, nominato consulente politico del ministro dell'Economia Giulio Tremonti al posto del dimissionario Marco Milanese.
L'ennesima finanziaria "lacrime e sangue" sarà il cerino acceso passato al prossimo esecutivo.
Con l'aria di sfiga che tira, la sinistra sta tentando di riesumare il moloch di Romano Prodi insieme alla salma di Tommaso Padoa Schioppa. Difficilmente, infatti, sarebbero reperibili sulla piazza due più sputtanati di così a cui addossare la responsabilità della nuova sciagura.
Per fortuna di noi contribuenti, la profezia Maya sulla fine del mondo dovrebbe realizzarsi alla fine del prossimo anno, così saremo esentati dal pagamento delle tasse. 

Per sempre!

E' un po' di tempo che non vedo Davide Boni qui alla Lega.
No, no, non in via Bellerio, qui da noi agli anonimi alcolisti.
Ne fanno le spese i telespettatori che telefonano e osano fare delle critiche sul suo rimborso spese per l'auto "blu".
In Svezia l'auto blu ce l'ha solo il re, l'esecutivo va in giro in bicicletta, in treno, in taxi e comunque a spese proprie.
Ma questi svedesi stanno troppo a Nord e poi col freddo che fa lì, dove vuoi che vadano?

domenica 20 febbraio 2011

La vendita delle indulgenze

Dal 1300 l'istituto della vendita dell indulgenze si è diffuso nella società occidentale. Un peccato può essere cancellato con un'oblazione in denaro per supportare le opere che stanno a cuore della Chiesa Cattolica.
Sarà per questo motivo che venerdì scorso, la cerimonia per la celebrazione dei Patti Lateranensi tra Italia e Santa Sede, vedeva volti distesi sia tra le gerarchie ecclesiastiche che tra gli esponenti delle istituzioni.
Incassato l'assegnino annuale da 8 miliardi, ricevute le rassicurazioni circa la non promulgazione della legge sul “fine vita” e l'adozione dei single, confermati i soldi alle scuole cattoliche e il crocefisso, un "concreto" Cardinal Bertone ha chiuso volentieri un occhio sui putan-tours del primo ministro.
Anche il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano era ben soddisfatto dal pieno coinvolgimento che la Chiesa ha assicurato ai festeggiamenti del 17 marzo, con tanto di presenza del Papa.
La delegazione italiana oltre all'immarcescibile Gianni Letta comprendeva i ministri Papalino Alfano e Giulio Tremonti che, nel 1984, contribuì fattivamente a stilare il concordato con l'allora governo presieduto da Bottino Craxi.
Da allora Tremonti, premier in pectore, gode del massimo dei favori, dentro le mura vaticane e della massima libertà di saccheggiare le nostre tasche.

mercoledì 6 ottobre 2010

Il polso

Inizio di campagne elettorale: vorrei per una volta, se ci riesco, deporre il sarcasmo e fare un’analisi seriosa. Credo che Aria Pulita sia un buon polso dell’umore politico della gente. Nei precedenti appuntamenti elettorali è andata sempre così: dal tono delle telefonate, dei fax e delle mail è abbastanza facile capire l’aria che tira.
E la sensazione è che non stia tirando una granchè bell’aria per la credibilità della politica in genere e per il governo in particolare.
Ultima martellata sull’attendibilità dell’esecutivo arriva ieri da Tremonti: abolire le province non darebbe un risparmio evidente, meglio tenerle.
Anche gli ultimi stracci della scorsa campagna elettorale giocata sul sensazionalismo svolazzano come le cartacce al vento di questo grigio autunno.

giovedì 27 maggio 2010

Vismonti

Questa mattina vorrei essere un po' più polemico del solito, ma non con con i soliti "cani in chiesa" di politici inconcludenti, piuttosto con le varie "Nonna Pina" e "Sciur Arturo" che frequentano la trasmissione.
Sì, perchè, come si è spesso ricordato, i politici sono lo specchio impietoso della società che li produce.In altre parole, l'equivalenza, gente di "merda" = politici di "merda", regge perfettamente.
Ieri sera alle 19 conferenza stampa di presentazione della nuova manovra economica.
Quella definita "epocale".
Sento parlare Berlusconi e Tremonti e credo di essere caduto in un buco cosmico intertemporale. Parlano loro, ma le parole sono quelle di Prodi e Visco.
Dicono le stesse cose, propongono le stesse soluzioni, suonano la stessa musica.
Ho anche la vaga sensazione che chi se prenderà in saccoccia saranno sempre gli stessi.
Le stesse "Nonna Pina" che hanno votato questo governo e poi telefona rompendo gli zebedei con la pensione che non aumenta e che ora non aumenterà più.
La prenderà in saccoccia anche il "Sciur Piero" che, troppo preoccupato per lo stile di vita dei ROM, non si accorge che chi gli fotte davvero il portafoglio è quello che gli sorride dallo schermo TV.
Avete quello che meritate, smettete di lamentarvi e piegate bene la schiena SERVI DELLA GLEBA!

mercoledì 26 maggio 2010

Non disturbare il manovratore

Cominciano a definirsi meglio i dettagli della manovrina.
Se per un istante abbiamo creduto nel taglio degli stipendi della casta, Tremonti ci riporta alla realtà: chi paga sono statali e pensionati.
I soliti noti, insomma.
Tuttavia, un mercato florido che non risente di crisi o di tagli è quello delle mazzette.
La Procura di Monza contesta all'ex assessore PDL della Regione Lombardia, Massimo Ponzoni, di aver intascato una tangente da 250mila euro per una variante al piano governo e territorio di Desio e Seregno.
Una storia di mazzette e scelte urbanistiche con sullo sfondo l’ombra della malavita organizzata e dei suoi interessi nella politica.
Ipotizzata a carico dell’ex assessore non è la solita ed ordinaria storia di malcostume amministrativo, ma qualcosa di peggio, qualcosa che investe il delicato tema dei consensi elettorali e dei rapporti di Ponzoni con la forte e radicata comunità calabrese della Brianza.
Minchia!

sabato 16 gennaio 2010

Taglio delle tasse: vorrei ma non posso

Continua la transumanza delle bufale.
Dopo l'annunciato taglio delle tasse, dovuto probabilmente ancora ai postumi dell'agressione milanese e dopo un vertice con Tremonti, arriva puntuale la smentita: "L’attuale situazione di crisi non permette nessuna possibilità di riduzione delle imposte".  :-P
Silvio Berlusconi fa cadere il velo su quello che a questo punto è possibile catalogare come un grande bluff: non ci sarà nessuna riduzione delle imposte, fa sapere. "E’ possibile lavorare intorno all’ipotesi di introdurre il quoziente famigliare”, ma dichiarando nel contempo che in questo momento c’è poco da fare: “Ribadisco che il quoziente familiare resta un nostro impegno, ma purtroppo non c’è nessuna possibilità che questo possa avvenire in questa situazione di bilancio“. :-P
La situazione attuale del debito pubblico comporterà, solo di interessi, una spesa di 8 miliardi di euro all’anno. In questa situazione - sottolinea - è fuori discussione poter pensare a un taglio delle imposte“. D’altro canto, continua non abbiamo introdotto nessuna tassa nuova, non abbiamo messo le mani nelle tasche degli italiani, nemmeno nell’ultima Finanziaria". :-P
Allo studio c’è una semplificazione del sistema tributario: “Sarà un lavoro lungo, duro. Spero che possa essere sufficiente un anno, ma è un lavoro davvero improbo. Siamo di fronte a un caso che ci impone una semplificazione. Anche i commercialisti si mettono le mani nei capelli quando devono interpretare queste norme“. Ma semplificare, ribadisce il premier, non vuol dire tagliare.