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lunedì 12 settembre 2011

Italian style

L'italian style comincia a contagiare anche il mondo della politica internazionale.
Il ministro dell’economia giapponese Yoshio Hachiro, in visita a Fukushima, l’aveva definita «una città di morte» ed aveva cercato di toccare un giornalista dicendogli per scherzo «Ti passo un po' di radiazioni».
Affermazioni definite "inadeguate" dallo stesso neopremier Yoshihiko Noda - che aveva chiesto e ottenuto delle scuse immediate da parte del ministro - mentre il paese è intento a far tornare tutto alla normalità: "Mi dispiace sinceramente che la frase abbia causato incomprensione, sono estremamente dispiaciuto e ritiro le mie affermazioni", aveva rettificato il ministro.
Le scuse che non sono valse a fermare gli attacchi della stampa e dell'opposizione, che hanno costretto Hachiro a gettare la spugna.
Una facezia, rispetto alla "culona, inchiavabile" con cui il nostro primo ministro avrebbe apostrofato la collega tedesca Angela Merkel, ma la democrazia giapponese è giovane, damogli tempo...

lunedì 14 marzo 2011

Le supercazzole nucleari


Umberto Veronesi [Oncologo]: “Le centrali nucleari sono sicure, chi è contrario è fermo a una vecchia mentalità ideologica che si basa su presupposti sbagliati


Valerio Rossi Albertini [Cnr]: “Le fughe radioattive mi sentirei di escluderle, nella peggiore delle ipotesi si tratta di materiale contaminato da radiazioni, ma non ci sarà il cosiddetto effetto Chernobyl


Fabrizio Cicchito [PDL] “La posizione del governo italiano sul nucleare rimane quella che è, non è che si può cambiare idea ogni minuto


Chicco Testa [Dirigente industriale, ex-Politico comunista]: “Gli impianti nucleari hanno retto, hanno dimostrato di tenere botta. Chi trae spunto da questa tragedia per fare polemica sul nucleare è uno sciacallo, questo la dice lunga sul livello di certi politici


Franco Battaglia [Scienziato]: “Avremmo la prova ahimè sperimentale che i reattori nucleari sono non sicuri, ma sicurissimi in ordine al timore terremoti


Oscar Giannino [Giornalista]: “Nucleare sicuro è la prova del 9


Stefania Prestigiacomo [Ministro dell'ambiente]: "La linea italiana rispetto al programma nucleare chiaramente non cambia. Non era ancora finito l'effetto dello Tsunami che gia'in Italia gli antinuclearisti sfruttavano la catastrofe a fini domestici"


Franco Frattini [Ministro degli esteri]:  "Non penso che quanto sta avvenendo in Oriente possa mettere in discussione il nostro ritorno al nucleare"


Pier Ferdinando Casini  [Politico]: "Sono favorevole al nucleare anche dopo l'incidente alla centrale nucleare di Fukushima Quella ambientale e' una grande questione di cui dobbiamo farci carico''


Renato Brunetta [Ministro per la Pubblica Amministrazione e l'Innovazione]:  "Non si può decidere lo stop di fronte a notizia ancora confuse che vengono dal Giappone. Le centrali che l'Italia si appresterebbe a costruire saranno in termini di sicurezza superiori"

domenica 13 marzo 2011

Arigatò




Mi auguro che quanto accaduto alla centrale di Fukushima ponga la parola fine alle velleità nucleari italiane.
Da mesi, il solito gruppo di benpensanti, afferma che, avendo l'Italia centrali nucleari poste a 20 chilometri dal confine in caso di incidente nessuno può ritenersi al sicuro, tanto vale quindi dotarci anche noi dei trappoloni radioattivi.
Un po' come dire: visto che il cane del mio vicino caga sul marciapiede perchè non dovrei cominciare a defecare anch'io in mezzo alla strada?
Ai referendum sul nucleare del 1987 ho votato contro la produzione di energia nucleare in Italia e tutte le volte che si ripropongono questi eventi ringrazio dio della mia scelta e di quella dell'80% degli italiani.
Qualcuno si è fatto una vaga idea di cosa serebbe potuto accadere se il terremoto dell'Aquila avesse interessato una centrale nucleare?
In un paese in cui la prevenzone sismica è analoga a quella contro le mafie, per diventare tutti verdi luminescenti ci manca solo il nucleare.