Tempo fa suscitarono un certo chiacchericcio le fotografie della Senatrice Anna Finocchiaro intenta a far la spesa con la scorta che spingeva il carrello.
Poteva apparire come uno dei soliti inaccettabili abusi della casta politica. Almeno fino a ieri.
Sabato sera alla trasmissione "In Onda" l'ex ministro per le pari opportunità Mara Carfagna ci racconta che mentre stava facendo la spesa in un market di Roma, non lontano da Palazzo Chigi, è stata presa pesantemente e ripetutamente a male parole da due cittadini, che poi si sarebbero dileguati.
"Io sono stata offesa al supermercato non da disperati - racconta - ma da signori distinti. Il loro è stato un modo per denigrare volgarmente e violentemente una donna che per una loro logica malata ritenevano meritevole di questo trattamento di fronte alla gente. Io un clima così non l' ho mai visto".
Benvenuta nel mondo reale, onorevole Carfagna!
La nostra classe politica "stupra" il cittadino tutti i giorni ma se provi a protestare i politici si risentono e ti denunciano.
Avessero lavorato per il bene del paese, forse ora riceverebbero ringraziamenti e non insulti…
Pensiero troppo profondo per un'ex velina?
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domenica 19 maggio 2013
venerdì 7 ottobre 2011
Ricorrenze
Ieri ricorreva il decimo anniversario della guerra in Afganistan.
Quella a cui, orgogliosamente, partecipa anche l'Italia, camuffandola da “missione di pace”.
Quella per chi abbiamo speso, fino ad ora, quasi 4 miliardi di euro e guadagnato una 50ina di morti.
Restando in tema, ieri si sono svolti i funerali delle 5 donne di Barletta, schiacciate del crollo della galera dove lavoravano.
Grande partecipazione di folla, migliaia di persone.
Le istituzioni erano in tutt'altre faccende affaccendate.
Il Presidente Giorgio Napolitano, da Cuneo, ha trovato il tempo per mandare dei fiori.
Il Presidente Giorgio Napolitano, da Cuneo, ha trovato il tempo per mandare dei fiori.
Il Presidente Berlusconi, da Roma insieme al messaggio "Forzagnocca!" ha mandato una gnocca vera il ministro delle pari opportunità Mara Carfagna.
Una che in comune con le vittime ha il sudore con cui si guadagna da vivere.
C'erano anche gli immancabili sindacati con in testa ben due segretari generali.
Come ci insegnano i migliori giallisti, l'assassino torna sempre sul luogo del delitto.
mercoledì 27 gennaio 2010
Liberté, (L)éga-lité et fraternité
Il divieto gode dell’appoggio del presidente Nicolas Sarkozy che mesi fa lanciò una frase diventata celebre: «Qui il burqa non è benvenuto».
Appena c'è qualcosa di buono da copiare il governo italiano ci si butta sopra come un extracomunitario su un gommone.
Ululati e latrati di vero godimento sono arrivati dal Ministro delle Pari Opportunità e dalla Lega.
Personalmente mi associo alla folla plaudente, ricordando tuttavia che in Francia da qualche anno sono vietati non solo i simboli religiosi in tutti i luoghi pubblici ma anche gli abbigliamenti religiosi negli uffici pubblici.
"Se proprio devi copiare, almeno copia bene!" diceva la mia maestra.
Da noi invece nessuna legge impedirà mai ai nostri prelatoni di scorazzare per scuole e ospedali con tonaca e camauro e alle nostre suore di indossare veli e scapolari.
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