venerdì 29 gennaio 2010

Effetto Moore

Lo scorso mese di settembre scrivevo di come il regista Michael Moore racconta in un suo libro di Rudolph Giuliani che per anni si era opposto con forza all'assistenza sanitaria a spese della città di New York per i bambini malati e non coperti da assicurazione, e poi, dopo essersi ammalato di cancro, ci ha ripensato. E ancora come la fervida antiabortista Nancy Reagan, al capezzale del vecchio Ronald malato di Alzheimer, corse a chiedere all'antiabortista G.W. Bush di finanziare la ricerca sulle cellule staminali degli embrioni. E infine, come Dick Chaney fermasse ogni iniziativa antigay finchè non venne a conoscenza che la figlia fosse lesbica. Da qui, la preghiera, di Moore a dionnipotente di far toccare con mano ai politici le disgrazie su cui legiferano con estrema leggerezza.Non per cattiveria ma solo per limitare i danni collettivi.
Sembra che ogni tanto il signore ascolti le preghiere anche di noi senzadio.
Milano, da decenni, in questa stagione vive una qualità dell'aria allarmante.
I politici che fanno? Un ecopass, un blocco, un paio di giorni a targhe alterne.
E intanto i cittadini muoiono. Di smog. Si stimano due/tre morti al giorno. Senza contare tutti quelli che si ammalano soprattutto vecchi e bambini.
Anche il figlio Marco della consigliera comunale del Pdl, Barbara Ciabò, s'è ammalato di leucemia.
"Bisogna fare qualcosa per rendere questa città migliore sotto il profilo dell’ambiente - afferma sul Corrire della Sera giovedì della scorsa settimana. Non si può vivere nella cinica incoscienza di chi spera di non avere mai a che fare con certi drammi. Sia chiaro: non si sa perché la leucemia si manifesti. Qualcuno parla del benzene come di una sostanza che la favorisce. Ma di una cosa sono sicura: i nostri figli in questa città passano inverni che sono un susseguirsi di asma-tosse-bronchiti. Dobbiamo fare qualcosa"
La giornalista chiude l'articolo con una domanda: Perché la politica dovrebbe cambiare passo proprio ora?
La Ciabò parla di atti di coraggio, io più modestamente credo sia l'effetto Michael Moore.
Auguri Sig.ra Ciabò, a suo figlio Marco, e anche ai nostri.

giovedì 28 gennaio 2010

Capitalismo in salsa rosa


L’italo-canadese Sergio Marchionne è sempre più “un americano a Roma” di cinematografica memoria.
Così come la fissazione di Nando Mericoni (Alberto Sordi) consisteva nell' "americanizzare" tutto ciò che lo circondava, anche il nostro Marchionne sta lanciando la via statunitense alla consunta imprenditorialità italica.
Marchionne è un uomo tutto d'un pezzo, un lavoratore che non ha tempo di indossare la giacca e la cravatta: casual style: pochi fronzoli e tanta sostanza.
Il frutto di tanto lavoro si vede: il rilancio della FIAT, l'accordo con Chrysler, la promessa chiusura di strutture economicamente improduttive come Termini Imerese e, prprio ieri, finalmente i dividendi per gli azionisti.
Appena il tempo di vuotare le coppe di champagne che arriva la richiesta di Cassa Integrazione per 15 giorni per tutti gli stabilimenti FIAT italiani.
Il nuovo corso del capitalismo italiano: privatizzare gli utili e socializzare le perdite.
Macarò… m'hai provocato e io me te magno!

mercoledì 27 gennaio 2010

Liberté, (L)éga-lité et fraternité

La Francia è ad un passo dal vietare il burqa negli uffici e nei trasporti pubblici.
Il divieto gode dell’appoggio del presidente Nicolas Sarkozy che mesi fa lanciò una frase diventata celebre: «Qui il burqa non è benvenuto».
Appena c'è qualcosa di buono da copiare il governo italiano ci si butta sopra come un extracomunitario su un gommone.
Ululati e latrati di vero godimento sono arrivati dal Ministro delle Pari Opportunità e dalla Lega.
Personalmente mi associo alla folla plaudente, ricordando tuttavia che in Francia da qualche anno sono vietati non solo i simboli religiosi in tutti i luoghi pubblici ma anche gli abbigliamenti religiosi negli uffici pubblici.
"Se proprio devi copiare, almeno copia bene!" diceva la mia maestra.
Da noi invece nessuna legge impedirà mai ai nostri prelatoni di scorazzare per scuole e ospedali con tonaca e camauro e alle nostre suore di indossare veli e scapolari.

martedì 26 gennaio 2010

Maestra del porno

"Meglio pornostar che maestra precaria". Ha svoltato, Michela, quarantenne trevigiana che, nome d'arte Michelle Liò, ha deciso di buttarsi sull'hard e interpretare film a luci rosse. Il motivo lo spiega lei stessa: "Ero stufa di aspettare".
Dopo una vita passata a fare la supplente in scuole pubbliche e in istituti religiosi, Michelle ha detto stop. Stop al precariato, stop a quel posto traballante di docente. S’è spogliata delle incertezze e pure della lingerie e anziché di fronte a una scolaresca s’è messa davanti a un obiettivo. Nuda.
Giovanni De Nicola, assessore PDL della Provincia di Milano, stigmatizza la degenerazione dei costumi, dimenticando che di pornografico ci sono soltanto i meccanismi accuratamente progettati per non consentire accesso ad un lavoro stabile.
Possibile che il diritto di infilarcelo nel culo sia diventato un'esclusiva solo di questa classe politica?

lunedì 25 gennaio 2010

Coerenza innanzitutto!

Maria Stella Gelmini si e’ sposata. AUGURI. Il Ministro dell’Istruzione, infatti, quando era da poco passata la mezzanotte di venerdi’, e’ convolata a giuste nozze con il suo compagno, Giorgio Patelli, immobiliarista bergamasco, dal quale Maria Stella Gelmini aspetta una bambina, che nascera’ nel mese di aprile. Il luogo delle nozze e’ stato il comune di Sirmione, dove la coppia si e’ giurata amore eterno secondo il rito civile.
Ma Maria Stella è lo stesso cattolicissimo ministro che difende il crocefisso nelle aule scolastiche?
Perchè, quindi non si sposa in chiesa davanti ad un alto porporato?
Perchè gode del piacere della carne prima del matrimonio restando gravida di un uomo già sposato?
"Mah - come dice Jannacci - l'è la cuerenza che ghe manca a 'sta gent chi!
 

sabato 23 gennaio 2010

All'anima... di Giordano Bruno

Il Consiglio Superiore della Magistratura ha bruciato Luigi Tosti, magistrato sessantunenne di Camerino, nelle Marche, sul rogo moderno della rimozione dall'ordine giudiziario.
Fedele al proverbio latino "omen nomen", il giudice Tosti da anni, caparbiamente, si oppone alla presenza di simboli religiosi in luoghi "istituzionali".
Per questo motivo è stato condannato ad un anno di carcere (assolto in cassazione) e tenuto da 5 senza stipendio.
Ieri l'ultima pietra della lapidazione: il CSM sentenzia che il giudice Luigi Tosti è indegno di fare il magistrato, almeno nella Colonia Pontificia italiana.
Silenzio assordante da parte del governo e delle istituzioni solitamente molto attive nei confronti della magistratura comunista e politicizzata.
Dev'essere il potere taumaturgico del crocefisso: guarire le ferite e ricomporre le divergenze. Anzi, contemporaneamente, il novello crociato, sottosegretario alla presidenza del consiglio Gianni Letta ha annunciato il ricorso, che «l'Italia presenterà con abbondanza di documentazione e di argomentazioni», contro la decisione di Strasburgo relativa ai crocefissi nelle aule scolastiche.
Il presidente della CEI, card. Angelo Bagnasco, ringrazia: "È da apprezzare decisamente questa iniziativa del governo italiano, rispetto alla sentenza della Corte europea dei diritti umani di Strasburgo".
Interessante, Strasburgo nello stesso periodo dovrà sentenziare sull'appello di Luigi Tosti e del Guelfo Governo Italiano.

giovedì 21 gennaio 2010

Un gladiatore nell'Arena

A Verona, mercoledì 20 gennaio 2010 alle 20.45, presso l'Auditorium della Gran Guardia, Curia veronese e Comune di Verona hanno organizzato l'incontro pubblico: "Dialogo su fede e scienza" tra il vescovo di Verona monsignor Giuseppe Zenti e l'astrofisica Margherita Hack.
Un incontro ad alto rischio fortissimamente voluto dal presule, che ama le grandi sfide ma, soprattutto, che ama vincere facile.
L'incontro è organizzato in un piccolo auditorium che contiene 700 persone, con un po' di buona volontà si arriva a mille, peccato che, tra posti riservati e ingressi "pilotati" dalla curia, di coloro che fanno la fila all'ingresso entrano solo 50 persone e circa un migliaio resta fuori o torna a casa.
La struttura dell'incontro è all'americana: un moderatore, venti minuti a testa per sintetizzare le proprie idee, quattro domande di esperti (un industriale biomedico, un docente universitario, un preside, un prete-giornalista), infine un dialogo diretto. Brevi intermezzi musicali. E niente applausi fino alla fine.
Il moderatore è cattolico e, per sua stessa ammissione, fa domande stupide.
Credenti sono pure 3 "esperti" su 4.
Insomma una vera fossa di leoni.
Ma Margherita è un lottatore.
L'ironia e il sarcasmo, che tradiscono le sue origini toscane, unite alla profonda intelligenza, alla cultura e all'attenzione per gli altri sono le sue armi migliori e l'esito della competizione non ha storia: anche se tutti rimangono con le proprie idee la vera dominatrice è lei.


Riporto i link per poter vedere l'incontro integrale su YouTube:


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Conferenza stampa tenuta dall'astrofisica Margherita Hack, presidente onorario dell'UAAR, prima del confronto pubblico con Giuseppe Zenti, vescovo di Verona in cui si svela come è stato organizzato l'incontro: video






P.S.


Quand’era vescovo di Vittorio Veneto, il Vescovo di Verona Giuseppe Zenti scrisse due lettere a Romano Prodi perorando la causa delle famiglie tartassate e dei precari. Oggi deve aver perso la penna.


 
I tempi sono bui ma le notti non possono essere eterne.

mercoledì 20 gennaio 2010

WEOOOOOOOUUUUUUMMM

Ricordi la pubblicità di una birra azzurra di qualche tempo fa incui a Valentino Rossi veniva chiesto: "come fa la tua moto?" e lui spiritoso come sempre: "weooooooouuuuuummm". E' notizia di lunedì che la Dainese, azienda vicentina diventate un'icona nel mondo dell'abbigliamento motociclistico, fa come la moto di Valentino: weooooooouuuuuummm e velocissima trasferisce la produzone in Tunisia.
La griffe è stata costretta, fanno sapere, per mantenere la leadership in una nicchia di mercato.
Neanche a dirlo le maestarnze Vicentine, vanno in cassa integrazione a spese dei contribuenti italiani.
La famosa imprenditorialità padana: il manager coi soldi degli altri.
Piccoli Marchionne crescono: capitalismo coi soldi dello stato.

martedì 19 gennaio 2010

Ricorrenze e rimembranze

E' da tempo che fervono i preparativi per la commemorazione del decennale della scomparsa di Benedetto Craxi detto Bettino.
Oggi, finalmente, Letizia Moratti ci svelerà dove, a Milano, sarà intitolata una via all'illustre suo figlio (di Milano non della Moratti).
Due giorni fa ben tre ministri della Repubblica (Brunetta, Cicchitto e Sacconi) sono partiti in pellegrinaggio al sepolcro dello politico morto in terra africana.
Ieri, anche il capo dello stato ha voluto ricordare la figura dell'illustre statista, inuna lettera alla moglie parlando di «un’impronta incancellabile» nella storia italiana.
Così a naso mi sembra che si stia un pochino esagerando con colui che tra i moltissimi meriti politici e istituzionali s'è distinto per corruzione e latitanza. Vorrei poter ricordare cotanta figura di politico, con quella che fu la battuta che costò sette anni di censura televisiva a Beppe Grillo:
"Missione in Cina del premier socialista. Craxi s'era portato dietro un codazzo di parenti, famigli, amici, portaborse, damazze, contesse, fidanzate. La sera a Pechino, durante la cena, Martelli dice a Craxi: Ma 'sti cinesi ce n'è un miliardo, e son tutti socialisti!
Craxi: E allora?
Martelli: Allora a chi rubano?"

domenica 17 gennaio 2010

Anna Frank

A volte vengo preso da un senso di disperata desolazione.


Leggo venerdì, che il deputato leghista Paolo Grimoldi ha presentato un'interpellanza al ministro dell'istruzione, Mariastella Gelmini, chiedendo il suo intervento nei confronti di una scuola elementare brianzola in cui è stato letto il testo integrale del Diario di Anna Frank. Secondo il leghista, nella versione integrale "vi è un passo nel quale Anna Frank descrive in modo minuzioso e approfondito le proprie parti intime e la descrizione è talmente dettagliata da suscitare inevitabilmente turbamento in bambini della scuola elementare".
"Io sono stato interpellato dagli stessi genitori della scuola per ben tre volte - ha detto Grimoldi - La prima volta ho riposto che c'è l'autonomia scolastica, la seconda che forse c'e stato un abuso dell'autonomia, la terza mi sono sentito in dovere di fare questa interrogazione: credo che quelle pagine per bambini di nove anni si possano definire hard".


La repubblica

sabato 16 gennaio 2010

Taglio delle tasse: vorrei ma non posso

Continua la transumanza delle bufale.
Dopo l'annunciato taglio delle tasse, dovuto probabilmente ancora ai postumi dell'agressione milanese e dopo un vertice con Tremonti, arriva puntuale la smentita: "L’attuale situazione di crisi non permette nessuna possibilità di riduzione delle imposte".  :-P
Silvio Berlusconi fa cadere il velo su quello che a questo punto è possibile catalogare come un grande bluff: non ci sarà nessuna riduzione delle imposte, fa sapere. "E’ possibile lavorare intorno all’ipotesi di introdurre il quoziente famigliare”, ma dichiarando nel contempo che in questo momento c’è poco da fare: “Ribadisco che il quoziente familiare resta un nostro impegno, ma purtroppo non c’è nessuna possibilità che questo possa avvenire in questa situazione di bilancio“. :-P
La situazione attuale del debito pubblico comporterà, solo di interessi, una spesa di 8 miliardi di euro all’anno. In questa situazione - sottolinea - è fuori discussione poter pensare a un taglio delle imposte“. D’altro canto, continua non abbiamo introdotto nessuna tassa nuova, non abbiamo messo le mani nelle tasche degli italiani, nemmeno nell’ultima Finanziaria". :-P
Allo studio c’è una semplificazione del sistema tributario: “Sarà un lavoro lungo, duro. Spero che possa essere sufficiente un anno, ma è un lavoro davvero improbo. Siamo di fronte a un caso che ci impone una semplificazione. Anche i commercialisti si mettono le mani nei capelli quando devono interpretare queste norme“. Ma semplificare, ribadisce il premier, non vuol dire tagliare.

venerdì 15 gennaio 2010

La bella e la bestia

Gran bel vedere e sentire questa mattina con l'avvocatessa Elena Cinzia Tomayer.
Per fortuna Fabio Meroni (Assessore Provincia Monza e Brianza - Lega Nord) controbilancia e riporta tutto una tacca sotto la normalità.
L'italia è un paese indiscutibilmente razzista.
E' il paese del campanile, il razzismo si respira tra una città e l'altra, tra un rione e l'altro, un pianerottolo con quello sottostante.
Bergamaschi contro bresciani, pisani contri livornesi, parmensi contro modenesi.
Negli anni 50/60, durante le grandi migrazioni interne, nord contro sud.
Siamo così presi con il nostro razzismo autoctono che i negri sono solo un fastidio in più, ma mica poi così tanto.
Prova ne sia che il "sistema Rosarno" è presente anche in Veneto, alla faccia della legalità e dell'applicazione delle leggi al nord.
Fortuna che un bel terremoto ogni tanto ci riconcilia col genere umano.
Che tenerezza i migliaia di morti haitiani.
A quando una bella raccolta fondi che ci rimetta a posto la coscenza con il sud del mondo?

mercoledì 13 gennaio 2010

Bossi l'egiziano

Nella vicenda di Rosarno scendono in campo i grossi calibri internazionali:
Il ministro degli esteri egiziano chiede la tutela delle minoranze arabe e musulmane.
Il nostro ministro deglie esteri Frattini risponde che l'Italia applica solo la legge.
Il ministro egiziano replica che non parlava con lui ma con i capi delle n'drine locali.
Nella polemica internazionale si inserisce anche Umbertone Bossi: «Guardate come trattano i cristiani loro. Li fanno fuori tutti. Noi invece, i cristiani, ci limitiamo a prenderli per i fondelli»

sabato 9 gennaio 2010

Hic sunt leones

Rosarno comune di 15.885 abitanti nella provincia di Reggio Calabria, vertice settentrionale della Piana di Rosarno. Cosa ci fanno più di diecimila immigrati irregolari nelle campagne calabresi? "Sono qui da noi a fare i lavori che gli italiani non vogliono più fare!" In realtà gli immigrati lavorano in condizioni disumane che gli italiani non potrebbero tollerare, per questo sono qui.Per farlo vivono in condizioni igieniche da porcile, sono pagati 25 euro al giorno e in nero. Non hanno nessun tipo di assistenza.
Chi guadagna dal lavoro dello schiavo-immigrato? I nuovi latifondisti, la criminalità in cerca di mano d'opera a basso costo, chi affitta dei tuguri a peso d'oro. Ma questa è solo la prima fascia, quella più visibile. Gli immigrati sono un bacino elettorale, portano voti sia a destra che a sinistra. Sono uno strumento di distrazione di massa usato dai partiti. Dalla Lega e dal Pdl che vivono dell'uomo nero, del babau e dal PD e dintorni del buonismo a spese delle fasce più deboli della popolazione che vivono a diretto contatto con gli emigrati e si disputano le risorse. Voti a destra, voti a sinistra. A Rosarno migliaia di irregolari sfilano esasperati e la mettono a ferro e a fuoco. E' evidente che lo Stato non c'è più. Africani contro calabresi, in mezzo il nulla di chi non si è mai fatto carico dei flussi migratori, dell'accoglienza, dell'integrazione. L'Italia non ha bisogno di nuovi schiavi, ne ha a sufficienza di autoctoni. E così, una rivolta di Spartacus neri, diventa solo un problema di ordine pubblico, di controllo del territorio. E' in corso una guerra, che qualche volta esplode, tra poveri: immigrati e cittadini italiani, entrambi presi per i fondelli.

Beppe Grillo