Nell'aprile del 1920 Lenin scriveva il saggio: "L’estremismo, malattia infantile del comunismo".
In realtà la malattia del comunismo è l'emorragia cerebrale.
Lenin lo scoprirà qualche anno dopo, vittima di una serie di ischemie che lo porteranno alla morte.
Di emorragia cerebrale moriranno anche i due più importanti segretari del Partito Comunista Italiano: Togliatti e Berlinguer.
Ieri a cadere vittima dell'emorragia cerebrale è stato Pierluigi Bersani ex segretario di quel PD che del PCI dovrebbe esserne in parte l'erede.
Bersani, per sua fortuna, non è morto.
Da capire se la responsabilità e del progresso della scienza medica oppure della mancanza di ideale.
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lunedì 6 gennaio 2014
lunedì 9 dicembre 2013
Renzi
Dopo Matteo Salvini, un altro Matteo è diventato segretario del proprio partito.
Ieri sera Matteo Renzi è stato eletto segretario del PD.
Appena eletto ieri sera, Renzi, da Firenze, ha tenuto un discorso all'americana.
Grazie a tutti, agli sfidanti, alla famiglia, allo staff, ai due milioni e mezzo di simpatizzanti che sono andati a votare. Grazie anche a Nelson Mandela.
Maurizio Crozza mi fa incazzare, mi ha "imprintato" come le paperelle di Lorenz: non riesco più a prendere sul serio un politico che parla, mi scappa sempre da ridere.
Renzi, nel discorso di incoronazione a nuovo segretario del PD, le uniche due citazioni che ha fatto ad un altra forza politica sono state per il Movimento 5 Stelle.
Ha ricordato che domenica scorsa qualche decina di migliaia di italiani stremati e nauseati dalla politica si sono riuniti insieme per fare il giorno dell'insulto: il vaffaday. Complimenti se non ce l'avesse ricordato lui, dai giornali non ce ne saremmo accorti.
Renzi ha anche ricordato che se la legge elettorale è incostituzionale e il parlamento è costituito da nominati, nominati sono anche quelli del Movimento. Un brivido, per un attimo avevo creduto che i parlamentari illegittimi fossero solo quelli del Movimento.
Proprio per questo, Renzi ha teso la mano ai "grillini" per la riforma elettorale.
Come si dice chi ben comincia è a metà dell'opera.
Grazie di tutto Renzi e buon lavoro!
Ieri sera Matteo Renzi è stato eletto segretario del PD.
Appena eletto ieri sera, Renzi, da Firenze, ha tenuto un discorso all'americana.
Grazie a tutti, agli sfidanti, alla famiglia, allo staff, ai due milioni e mezzo di simpatizzanti che sono andati a votare. Grazie anche a Nelson Mandela.
Maurizio Crozza mi fa incazzare, mi ha "imprintato" come le paperelle di Lorenz: non riesco più a prendere sul serio un politico che parla, mi scappa sempre da ridere.
Renzi, nel discorso di incoronazione a nuovo segretario del PD, le uniche due citazioni che ha fatto ad un altra forza politica sono state per il Movimento 5 Stelle.
Ha ricordato che domenica scorsa qualche decina di migliaia di italiani stremati e nauseati dalla politica si sono riuniti insieme per fare il giorno dell'insulto: il vaffaday. Complimenti se non ce l'avesse ricordato lui, dai giornali non ce ne saremmo accorti.
Renzi ha anche ricordato che se la legge elettorale è incostituzionale e il parlamento è costituito da nominati, nominati sono anche quelli del Movimento. Un brivido, per un attimo avevo creduto che i parlamentari illegittimi fossero solo quelli del Movimento.
Proprio per questo, Renzi ha teso la mano ai "grillini" per la riforma elettorale.
Come si dice chi ben comincia è a metà dell'opera.
Grazie di tutto Renzi e buon lavoro!
venerdì 15 novembre 2013
Cavallo Pazzo
L'Ordine al “Merito del Lavoro” è l'istituzione della
Repubblica Italiana destinata ai cittadini italiani, «che si siano resi singolarmente benemeriti,
nell'industria, nel commercio e
nell'artigianato».
Il Ministero dell'Industria, ci ricorda che, tra i
requisiti indispensabili per ottenere il titolo di Cavaliere del Lavoro occorre
aver tenuto «una spiccata condotta civile e
sociale».
Dopo le note vicende che vedono coinvolto il Cavaliere
più conosciuto d'Italia, vien da domandarsi, con quale criterio vengano scelti i
papabili al titolo.
E' di questi giorni la notizia dell'inclusione agli
atti, da parte della Procura di Ivrea, di alcuni documenti relativi al nuovo
filone d’inchiesta, per omicidio colposo, all'Olivetti, che, ad oggi, vede 24
indagati, tra cui i Cavalieri del Lavoro: Corrado Passera e Carlo De Benedetti e
il fratello di quest'ultimo il senatore del PD
Franco.
La vicenda si riferisce all'esposizione alle fibre
d’amianto cui sono stati vittime i lavoratori dell'Olivetti negli anni '80 e
'90.
Ad oggi il mesotelioma ha già fatto due vittime e un
numero imprecisato di dipendenti affetti da tumore
polmonare.
Il cavaliere del Lavoro Carlo De Benedetti, tessera n° 1
del PD, è stato presidente dell’azienda di Ivrea dal 1978 al
1996.
Già nel 1981 il Politecnico di Torino evidenziava la
presenza in "elevate proporzioni"
della tremolite d’amianto nel
talco utilizzato, in fabbrica, in moltissime lavorazioni.
Ma c’è di più, nell’aprile 1988, un’indagine del
servizio Ecologia della Olivetti rilevava la presenza di fibre d’amianto in
molte strutture, dalle controsoffittature agli intonaci, dove lavorano centinaia di dipendenti.
mercoledì 16 ottobre 2013
Epifani Guglielmo, a sua insaputa...
Tra il 2002 e il 2010, Epifani e’ stato Segretario Generale della Cgil.
Fino al 2004 Epifani, per il suo lavoro, percepiva una paga base lorda, di 2.926 euro e un’indennità di 1.473 euro. Totale, 4.399 euro lordi al mese. L’anno successivo, però, ottiene uno scatto da favola, il 18%: la paga complessiva passa a 5.183,69 euro.
La notizia non è nuova, uscì già nello scorso mese di agosto, a portarla nuovamente in auge è stato il servizio delle "Iene", ieri sera su Italia 1.
Intervistato da Filippo Roma sull'argomento, il Segretario del PD risponde: "...stiamo facendo una storia su niente: c’è una regola della Cgil e quelle si sono applicate. Non mi sono aumentato lo stipendio, è stata la segreteria della Cgil!" ... a sua insaputa, ça va sans dire
Fino al 2004 Epifani, per il suo lavoro, percepiva una paga base lorda, di 2.926 euro e un’indennità di 1.473 euro. Totale, 4.399 euro lordi al mese. L’anno successivo, però, ottiene uno scatto da favola, il 18%: la paga complessiva passa a 5.183,69 euro.
La notizia non è nuova, uscì già nello scorso mese di agosto, a portarla nuovamente in auge è stato il servizio delle "Iene", ieri sera su Italia 1.
Intervistato da Filippo Roma sull'argomento, il Segretario del PD risponde: "...stiamo facendo una storia su niente: c’è una regola della Cgil e quelle si sono applicate. Non mi sono aumentato lo stipendio, è stata la segreteria della Cgil!" ... a sua insaputa, ça va sans dire
giovedì 25 luglio 2013
La notizia che non c'è
Il Consiglio Regionale Lombardo ha bocciato, con voto bipartisan
di Pdl, Pd, Lega, Lista Ambrosoli e Lista Maroni, la proposta di Movimento 5
Stelle di istituire un fondo per il microcredito.
Il Movimento, in accordo con gli uffici della Giunta,
avrebbe così destinato le risorse decurtate dallo stipendio dei consiglieri del
gruppo.
Il fondo, avrebbe consentito l'accesso trasparente a
piccole e medie imprese al microcredito.
I Consiglieri del Movimento 5 Stelle, riducendosi lo
stipendio, hanno già accantonato più di 200 mila
euro.
PD e PDL a chiacchiere divisi su tutto appaiono uniti ed
allineati quando si parla di soldi.
Nel corso della discussione i consiglieri di maggioranza
e opposizione hanno parlato di “elemosina” alle imprese.
Carità per carità, meglio è che il danaro è pubblico,
sottratto alle casse regionali, continui ad affluire nel fondo di sostentamento
dei partiti piuttosto che in quello delle aziende.
venerdì 19 luglio 2013
F-35, spreco criminale: è un insulto all’Italia che agonizza
Ogni famiglia, soprattutto in questo momento di grave crisi economica, sa benissimo che per far quadrare il bilancio familiare si deve dare spazio alle priorità e tagliare le cose superflue e non necessarie. Se una cosa superflua una famiglia non può permettersela, la si elimina, perché le priorità sono altre. È uno dei principi basilari che ogni genitore conosce benissimo. Principio che governo ed esponenti della maggioranza trasversale, sotto l’egida del presidente della Repubblica, sembrano non conoscere. In questo momento di gravissima crisi economica, mentre moltissimi piccoli artigiani e piccoli commercianti sono sommersi di tasse e non riescono a far fronte alle pretese dello Stato, il governo e la maggioranza Pd, Pdl e “Scelta Civica” pensano di usare decine di miliardi di euro di soldi pubblici per acquistare inutili, difettosi e superflui aerei da guerra. Ma le priorità, come tutti sanno, sono altre. Qualsiasi buon padre di famiglia, trovandosi al governo del paese, avrebbe applicato il principio delle priorità e lo avrebbe fatto perché ama la sua famiglia.
Qualsiasi madre, dovendo governare il paese, avrebbe capito subito che le priorità sono bene altre. Lo avrebbero fatto non per fare un dispetto al figlio Il controverso cacciabombardiere F-35 che pretende il giocattolo difettoso e inutile, ma perché sanno benissimo che mangiare, garantirgli un’istruzione e delle cure mediche, in una sanità sempre più privata, sono le priorità. Ogni buon genitore che amministra una famiglia sa che comprare un giocattolo costoso e difettoso solo per far arricchire un venditore straniero di armi, non è la priorità. Ogni buon padre avrebbe messo al centro il bene della famiglia; ogni madre avrebbe avuto a cuore il futuro del figlio. Ogni persona di buon senso e in buona fede avrebbe optato per la salvaguardia della famiglia e non del venditore estero. Questo non sembra farlo il governo. Spendere 13 miliardi di euro (ma la cifra è destinata a salire sino a 15/20 miliardi) frutto delle tasse dei cittadini, del sacrificio di milioni di pensionati e lavoratori, frutto dell’asfissiante pressione fiscali su piccole e medie imprese è semplicemente folle. Significa non avere a cuore il bene della famiglia, significa non rispettare la nazione nel nome della quale si dice di governare.
Stiamo parlando di uno dei più grandi sprechi di soldi pubblici della storia repubblicana. Con quei soldi si può detassare il lavoro, dare respiro alle piccole e medie imprese, far sentire ai piccoli commercianti che lo Stato è con loro. Non regalare quei soldi alle multinazionali delle armi, tra le quali anche la Finmeccanica (partner di Lockheed-Martin attraverso la controllata Alenia Aermacchi) significherebbe avere risorse per creare 150.000 posti di lavoro per giovani, diminuire le tasse, migliorare il servizio sanitario nazionale e aumentare le pensioni. Ci dicono che si creeranno posti di lavoro. Pensare di investire 15/20 miliardi di euro per 2.000 posti di lavoro è semplicemente una presa in giro. Con gli stessi soldi, infatti, si possono aprire 3.000 asili nido: pensate a quanti posti di lavoro si creerebbero e all’utilità che ogni asilo avrebbe. Una madre o un padre di famiglia non avrebbe dubbi su cosa scegliere. Ma un padre e una madre di Napolitanofamiglia non hanno interessi celati, se non quello di amare e proteggere la famiglia e dare un futuro ai propri bambini.
Con gli stessi soldi si potrebbero costruire 10 milioni di pannelli solari: pensate a quanti posti di lavoro si potrebbero creare nell’energia pulita, oltre a dare un futuro meno inquinato alle future generazioni. Ogni buon genitore non avrebbe dubbi, ma il suo agire sarebbe dettato solo dall’amore per la famiglia e non da altri oscuri motivi. Con gli stessi soldi si potrebbe dare un assegno di disoccupazione a tutti i precari che hanno perso il lavoro. Anche in questo caso: chi avrebbe dubbi su come gestire i soldi pubblici? Chi, tra quelli che sono motivati da genuini e sani principi, avrebbe dubbi su quali siano le priorità del nostro paese ora? È criminale, chiedo scusa per la durezza ma nessun altro aggettivo rende meglio l’idea, regalare i nostri soldi per comprare aerei da guerra (difettosi). Ci sono priorità. E la disoccupazione, che ha raggiunto il picco massimo dal 1977, da quando la rilevazione statistica è stata inserita, è una di queste.
Tutti gli altri paesi, viste le difficoltà economiche, hanno pensato di rivedere il programma: l’Olanda ha avviato un’inchiesta parlamentare; la Danimarca e la Gran Bretagna decideranno solo dopo il 2015; la Turchia ha rinviato l’acquisto. Tutti ci ripensano, tranne l’Italia. Napolitano che presiede il Consiglio supremo di Difesa ha preteso che fosse il governo (dove c’è unanimità di vedute) a decidere sui caccia F-35, e non il Parlamento. Una decisione molto discutibile. Stefano Rodotà nutre fortissimi dubbi, Costituzione alla mano, sul tentativo di Napolitano di bloccare la discussione parlamentare, dove Sel, M5S e alcuni esponenti del Pd si dicono contrari all’acquisto, ricordando che siamo in una Repubblica parlamentare. Ma, ahimè, non è Rodotà il nostro presidente della Repubblica.
Massimo Ragnedda
Qualsiasi madre, dovendo governare il paese, avrebbe capito subito che le priorità sono bene altre. Lo avrebbero fatto non per fare un dispetto al figlio Il controverso cacciabombardiere F-35 che pretende il giocattolo difettoso e inutile, ma perché sanno benissimo che mangiare, garantirgli un’istruzione e delle cure mediche, in una sanità sempre più privata, sono le priorità. Ogni buon genitore che amministra una famiglia sa che comprare un giocattolo costoso e difettoso solo per far arricchire un venditore straniero di armi, non è la priorità. Ogni buon padre avrebbe messo al centro il bene della famiglia; ogni madre avrebbe avuto a cuore il futuro del figlio. Ogni persona di buon senso e in buona fede avrebbe optato per la salvaguardia della famiglia e non del venditore estero. Questo non sembra farlo il governo. Spendere 13 miliardi di euro (ma la cifra è destinata a salire sino a 15/20 miliardi) frutto delle tasse dei cittadini, del sacrificio di milioni di pensionati e lavoratori, frutto dell’asfissiante pressione fiscali su piccole e medie imprese è semplicemente folle. Significa non avere a cuore il bene della famiglia, significa non rispettare la nazione nel nome della quale si dice di governare.
Stiamo parlando di uno dei più grandi sprechi di soldi pubblici della storia repubblicana. Con quei soldi si può detassare il lavoro, dare respiro alle piccole e medie imprese, far sentire ai piccoli commercianti che lo Stato è con loro. Non regalare quei soldi alle multinazionali delle armi, tra le quali anche la Finmeccanica (partner di Lockheed-Martin attraverso la controllata Alenia Aermacchi) significherebbe avere risorse per creare 150.000 posti di lavoro per giovani, diminuire le tasse, migliorare il servizio sanitario nazionale e aumentare le pensioni. Ci dicono che si creeranno posti di lavoro. Pensare di investire 15/20 miliardi di euro per 2.000 posti di lavoro è semplicemente una presa in giro. Con gli stessi soldi, infatti, si possono aprire 3.000 asili nido: pensate a quanti posti di lavoro si creerebbero e all’utilità che ogni asilo avrebbe. Una madre o un padre di famiglia non avrebbe dubbi su cosa scegliere. Ma un padre e una madre di Napolitanofamiglia non hanno interessi celati, se non quello di amare e proteggere la famiglia e dare un futuro ai propri bambini.
Con gli stessi soldi si potrebbero costruire 10 milioni di pannelli solari: pensate a quanti posti di lavoro si potrebbero creare nell’energia pulita, oltre a dare un futuro meno inquinato alle future generazioni. Ogni buon genitore non avrebbe dubbi, ma il suo agire sarebbe dettato solo dall’amore per la famiglia e non da altri oscuri motivi. Con gli stessi soldi si potrebbe dare un assegno di disoccupazione a tutti i precari che hanno perso il lavoro. Anche in questo caso: chi avrebbe dubbi su come gestire i soldi pubblici? Chi, tra quelli che sono motivati da genuini e sani principi, avrebbe dubbi su quali siano le priorità del nostro paese ora? È criminale, chiedo scusa per la durezza ma nessun altro aggettivo rende meglio l’idea, regalare i nostri soldi per comprare aerei da guerra (difettosi). Ci sono priorità. E la disoccupazione, che ha raggiunto il picco massimo dal 1977, da quando la rilevazione statistica è stata inserita, è una di queste.
Tutti gli altri paesi, viste le difficoltà economiche, hanno pensato di rivedere il programma: l’Olanda ha avviato un’inchiesta parlamentare; la Danimarca e la Gran Bretagna decideranno solo dopo il 2015; la Turchia ha rinviato l’acquisto. Tutti ci ripensano, tranne l’Italia. Napolitano che presiede il Consiglio supremo di Difesa ha preteso che fosse il governo (dove c’è unanimità di vedute) a decidere sui caccia F-35, e non il Parlamento. Una decisione molto discutibile. Stefano Rodotà nutre fortissimi dubbi, Costituzione alla mano, sul tentativo di Napolitano di bloccare la discussione parlamentare, dove Sel, M5S e alcuni esponenti del Pd si dicono contrari all’acquisto, ricordando che siamo in una Repubblica parlamentare. Ma, ahimè, non è Rodotà il nostro presidente della Repubblica.
Massimo Ragnedda
giovedì 4 luglio 2013
Ma anche, no!
Ricordate Walter Veltroni il candidato premier di
qualche anno fa, quello comunista ma
anche non comunista?
Il maanchismo è il pensiero che caratterizza
la collezione politica primavera-estate 2013.
Il PD è partito di governo ma anche con il
PDL.
La lega ha il nuovo segretario in Roberto Maroni,
ma anche Umberto
Bossi.
Gli F35 sono uno spreco di danaro pubblico inaccettabile
in questo periodo di crisi, ma
anche un necessario ammodernamento delle forze
armate.
Berlusconi è il leader del PDL, ma anche di Forza
Italia.
Le Province dovranno essere abolite antro la fine
dell'anno, ma anche mantenute, secondo la Consulta.
L'Europa concede più flessibilità ai conti italiani,
ma anche se non sfondiamo la
regola del 3% sul debito, che abbiamo già sfondato.
Papa Francesco è un santo, ma anche un demonio che va a Lampedusa ad
abbracciare i clandestini sui gommoni.
Un atteggiamento schizoide più degno di un reparto
psichiatrico che di un sistema di governo.
In questo inferno "freudiano", coloro che mantengono le
promesse sembrano essere diversi almeno quanto gli alieni di Star
Trek.
I parlamentari del Movimento 5 Stelle, in questi giorni
hanno cominciato a pubblicare sul web i bonifici della restituzione della diaria
parlamentare: un milione e mezzo di euro in due
mesi!
Ieri sul sito della camera ho letto le proposte di
legge, le interrogazioni e le interpellanze dei
grillini.
Mi sembrano tante e concrete per un movimento che la
stampa continua a descrivere come tutto preso a litigare sul rimborso degli
scontrini fiscali.
Chiacchere? Ma anche no!
domenica 12 maggio 2013
Lettino analitico
Ieri pomeriggio, il premier Enrico Letta è intervento all’Assemblea del Partito democratico in cui è stato eletto segretario Guglielmo Epifani.
Dopo l'augurio di circostanza al nuovo leader del partito, il presidente del Consiglio afferma: «Questo governo che non è quello per il quale io ho lottato e quindi non è il mio governo ideale e nemmeno il mio presidente del consiglio ideale».
Se non ci crede neanche lui, cominciamo bene...
Dopo l'augurio di circostanza al nuovo leader del partito, il presidente del Consiglio afferma: «Questo governo che non è quello per il quale io ho lottato e quindi non è il mio governo ideale e nemmeno il mio presidente del consiglio ideale».
Se non ci crede neanche lui, cominciamo bene...
venerdì 26 aprile 2013
XXV Aprile - Dedicato a tutti quelli che stanno scappando
Ieri pomeriggio a Milano corteo per la festa del XXV aprile.
Subito dopola “Brigata Ebraica ”
i più contestati sono stati gli esponenti del PD.
Subito dopo
Una scena penosa in entrambe i casi, ma se
la “Brigata
Ebraica ” sfilava tra due cordoni polizia in assetto
antisommossa, gli esponenti del PD per difendersi avevano solo la
faccia.
La mia memoria storica registra questa festa del XXV
Aprile, come quella meno affollata e con l’età anagrafica più alta. Poca gente,
vecchia e stanca.
Il XXV Aprile è come la politica: se non è morto, è moribondo.
La resistenza non è morta, è stata
tradita.
Mentre sfilavo m’è tornata in mente la scena finale del
film “Mediterraneo”: “Non si viveva così bene in Italia… Non ci hanno lasciato cambiare niente… E allora gli ho detto… Avete vinto voi, ma almeno non riuscirete a considerarmi vostro complice”
martedì 4 dicembre 2012
La trattoria della politica
Le primarie in Italia sembrano essere
diventate l'unico modo per cercare di riavvicinare i cittadini al buffet della
politica.
Stili e modi diversi per ciascuno
"chef ".
Alla Lega che preferisce l'acclamazione
gazebo-popolare e il "piatto" unico in stile rumeno, si contrappone il
PD: "piatto" unico e contorno a scelta.
Maggiore scelta sembra esserci alla
tavola calda del Movimento 5 Stelle, ma qui si acquista solo on-line, i nomi
delle portate sono da ristorante giapponese e al di là delle foto sul menù, non
sai mai bene cosa ti metteranno sul piatto.
Situazione più complessa alla trattoria
del PDL. Ancora oggi non si sa bene se si potrà scegliere tra diverse portate o
mangiare la solita minestra.
Forse il nodo verrà sciolto domani da
Silvio Berlusconi, all'ennesima presentazione dell'ennesimo libro di Bruno
Vespa: i libri più presentati e meno letti nella storia della letteratura di
sempre.
Si candiderà, non si candiderà.
Dentro, fuori, dentro...
Più che politica sembra il copione di
un film porno: noioso e ripetitivo dove i buchi da riempire sono sempre i
nostri.
venerdì 16 novembre 2012
I sogni son desideri...
Non ci sono ancora le candidature ufficiali dei diversi schieramenti, ma il clima della campagna elettorale per le elezioni regionali in Lombardia è già caldissimo.
Il centro sinistra sembra coagularsi intorno alla candidatura di Umberto Ambrosoli.
Mi sono sempre chiesto quali siano i meriti per cui l'avv. Umberto Ambrosoli sia stato scelto a governare la Regione Lombardia, se non per essere il figlio di Giorgio, commissario liquidatore della Banca Privata Italiana, assassinato dalla mafia criminalfinanziaria nel 1979.
Forse sarà perché l'avv. Umberto Ambrosoli è componente del Comitato Antimafia istituito dal Sindaco di Milano Giuliano Pisapia e con l'aria 'ndranghetista che ultimamente tira in Regione sembra una garanzia.
Continuo a pensare che, così come le colpe dei padri non dovrebbero ricadere sui figli, allo stesso modo neanche i meriti.
Un po' più confusa appare la situazione del centro destra.
All'ex Ministro dell'interno Bobo Maroni acclamato vox populi dalle farsesche primarie leghiste, si contrappone l'ex Sindaco milanese Albertini.
Albertini minaccia di stracciare la tessera del PDL se il partito si allea con Maroni, ma in politica si sa che, come cantava Cenerentola: "I sogni son desideri che nel sonno ci sembran veri..."
Il centro sinistra sembra coagularsi intorno alla candidatura di Umberto Ambrosoli.
Mi sono sempre chiesto quali siano i meriti per cui l'avv. Umberto Ambrosoli sia stato scelto a governare la Regione Lombardia, se non per essere il figlio di Giorgio, commissario liquidatore della Banca Privata Italiana, assassinato dalla mafia criminalfinanziaria nel 1979.
Forse sarà perché l'avv. Umberto Ambrosoli è componente del Comitato Antimafia istituito dal Sindaco di Milano Giuliano Pisapia e con l'aria 'ndranghetista che ultimamente tira in Regione sembra una garanzia.
Continuo a pensare che, così come le colpe dei padri non dovrebbero ricadere sui figli, allo stesso modo neanche i meriti.
Un po' più confusa appare la situazione del centro destra.
All'ex Ministro dell'interno Bobo Maroni acclamato vox populi dalle farsesche primarie leghiste, si contrappone l'ex Sindaco milanese Albertini.
Albertini minaccia di stracciare la tessera del PDL se il partito si allea con Maroni, ma in politica si sa che, come cantava Cenerentola: "I sogni son desideri che nel sonno ci sembran veri..."
mercoledì 9 maggio 2012
Harakiri e turtlèn
La crisi morde ai polpacci e non guarda
in faccia più a nessuno.
Aveva perso il lavoro meno di due anni
fa e s'è buttato da una finestra del settimo piano.
A naso sembrerebbe una di quelle 3/4
notizie a cui la cronaca c'ha abituato negli ultimi mesi: l'imprenditore, il
commerciante, l'operaio disperato...
E invece no, questa volta tocca ad un
politico.
Estromesso dal suo stesso partito dalla
gara per diventare sindaco di Bologna meno di due anni fa, a causa di un attacco
ischemico, era entrato in depressione e ieri sera s'è lanciato dalla
finestra.
Restare senza lavoro è un dramma, anche
per un politico, che magari non ha avuto il tempo di convertire rimborsi e
mazzette in oro e diamanti.
Il suicidio è molto gettonato
ultimamente.
Non si suicidano solo le persone ma
anche le aziende, e da lunedì scorso anche i partiti.
Un vero macello!
sabato 29 ottobre 2011
Un uomo da badile
L'alluvione in Italia ormai è diventato un classico autunnale, come la festa della castagna, il regalo a Natale o il "gavettone" a Ferragosto.
Un altro classico è il pellegrinaggio dei politici nelle zone del disastro, accompagnato dal rituale pianto greco e dalla solidarietà pelosa.
Ieri abbiamo assistito a qualcosa d'insolito.
Le auto blu su cui viaggiavano i sindaci della Lunigiana e il ministro Altero Matteoli mentre stavano compiendo un sopralluogo ad Aulla una delle zone più duramente alluvionate, sono state circondate da una decina di persone che hanno cominciato a colpirle con pugni, calci e colpi di badile.
"Vergogna, vergogna", hanno urlato alcuni, e del fango è partito contro le macchine, colpendo il primo cittadino di Pontremoli, la pidiellina Lucia Barachini.
Michele Lecchini, consigliere comunale della Lega Nord nella stessa città, ha aperto il finestrino e si è sporto per offrire dell'acqua a una ragazza.
Imprudente! E' stato colpito con un pugno in faccia.
Non erano anarco-insurrezionalisti e neanche esponenti dei centri sociali, non c'era "er pelliccia", c'erano solo cittadini disperati, maltrattati, esasperati.
La distanza della politica dalla gente ha raggiunto distanze siderali.
In mattinata il presidente PD della Regione Toscana, Enrico Rossi, anche lui in pellegrinaggio, entrando in un bar, è stato apostrofato da un uomo che gli ha detto: "Vai a lavorare!". A questa battuta lui ha replicato: "Lo sto facendo, piuttosto vai a lavorare tu, prendi una pala!".
All'incapacità amministrativa si aggiunge l'arroganza spocchiosa.
La politica non è più lavoro, men che meno servizio, la politica è privilegio, e a Rossi è andata bene che l'avventore, la pala non sia andata a prenderla davvero...
Un altro classico è il pellegrinaggio dei politici nelle zone del disastro, accompagnato dal rituale pianto greco e dalla solidarietà pelosa.
Ieri abbiamo assistito a qualcosa d'insolito.
Le auto blu su cui viaggiavano i sindaci della Lunigiana e il ministro Altero Matteoli mentre stavano compiendo un sopralluogo ad Aulla una delle zone più duramente alluvionate, sono state circondate da una decina di persone che hanno cominciato a colpirle con pugni, calci e colpi di badile.
"Vergogna, vergogna", hanno urlato alcuni, e del fango è partito contro le macchine, colpendo il primo cittadino di Pontremoli, la pidiellina Lucia Barachini.
Michele Lecchini, consigliere comunale della Lega Nord nella stessa città, ha aperto il finestrino e si è sporto per offrire dell'acqua a una ragazza.
Imprudente! E' stato colpito con un pugno in faccia.
Non erano anarco-insurrezionalisti e neanche esponenti dei centri sociali, non c'era "er pelliccia", c'erano solo cittadini disperati, maltrattati, esasperati.
La distanza della politica dalla gente ha raggiunto distanze siderali.
In mattinata il presidente PD della Regione Toscana, Enrico Rossi, anche lui in pellegrinaggio, entrando in un bar, è stato apostrofato da un uomo che gli ha detto: "Vai a lavorare!". A questa battuta lui ha replicato: "Lo sto facendo, piuttosto vai a lavorare tu, prendi una pala!".
All'incapacità amministrativa si aggiunge l'arroganza spocchiosa.
La politica non è più lavoro, men che meno servizio, la politica è privilegio, e a Rossi è andata bene che l'avventore, la pala non sia andata a prenderla davvero...
martedì 20 settembre 2011
Legno di quercia
La scuola non è iniziata neanche da due settimane e già all'orizzonte si stagliano segnali di nuove future alleanze.
Dopo la serie di Comuni padani amministrati dalla Lega che hanno messo a pane ed acqua i bambini dei genitori che non pagano il servizio mensa, il vezzo è arrivato anche in Provincia di Milano, a Cesate.
Finalmente, verrebbe da dire, ci mancava.
La differenza è che a Cesate il sindaco, Roberto della Rovere, è del PD.
«È stata una decisione sofferta - racconta - ma non avevo altri strumenti. Abbiamo sollecitato i pagamenti per mesi, abbiamo chiamato a casa i genitori fino all'altro giorno, inutilmente».
Della Rovere mi fa tornare in mente l'indimenticabile film di Roberto Rossellini, ma quelli erano i tempi antichi in cui anche un truffatore poteva avere un lampo di eroica dignità.
Oggi con la rovere ci facciamo al massimo un bel mobile, un parquet, al limite una buona cassa da morto.
Dopo la serie di Comuni padani amministrati dalla Lega che hanno messo a pane ed acqua i bambini dei genitori che non pagano il servizio mensa, il vezzo è arrivato anche in Provincia di Milano, a Cesate.
Finalmente, verrebbe da dire, ci mancava.
La differenza è che a Cesate il sindaco, Roberto della Rovere, è del PD.
«È stata una decisione sofferta - racconta - ma non avevo altri strumenti. Abbiamo sollecitato i pagamenti per mesi, abbiamo chiamato a casa i genitori fino all'altro giorno, inutilmente».
Della Rovere mi fa tornare in mente l'indimenticabile film di Roberto Rossellini, ma quelli erano i tempi antichi in cui anche un truffatore poteva avere un lampo di eroica dignità.
Oggi con la rovere ci facciamo al massimo un bel mobile, un parquet, al limite una buona cassa da morto.
martedì 8 febbraio 2011
Politica minore
Il ragazzino del Palasharp mi mancava.
In Italia l'agone politico non risparmia più nulla e nessuno,
Minori sfruttati, scopati, affamati, massacrati di botte o bruciati vivi.
I genitori ricevono una pietosa carezza "napolitana", mentre dovrebbero essere condannati alla Cajenna.
In questo enorme girone dantesco, che chiamiamo Società Civile, c'indignamo per le notizie-bufala sui "morituri" cani svizzeri ma quello che manca davvero è la Lega Antivivisezione Minori.
martedì 16 novembre 2010
Esonda il PD
Ricordate quei bambinetti ricchi e viziati che quando perdevano raccoglievano la palla dicendo: "La palla è mia e adesso vado a casa!" Noi, senza palla, ci facevamo intorno supplicanti: "No dai resta, ti prego, rifacciamo tutto da capo..."
Diventati grandi, quei bimbetti ricchi e viziati si sono iscritti tutti nel PD.
Primarie d'accordo, democrazia dal basso d'accordo, ma a tutto c'è un limite e se non vince il candidato proposto da me allora faccio saltare il banco!
Così il gruppo dirigente del PD milanese, dopo la trombata del favorito Boeri, contro Pisapia, per la corsa a Palazzo Marino, si è preso una settimana di tempo per decidere sul da farsi, rimettendo "temporaneamente" il mandato.
Anni fa, all'epoca dei girotondini un profetico Nanni Moretti sentenziò: "Con questa classe dirigente non vinceremo mai!"
Quanto avesse ragione non lo sospettava neanche lui!
Diventati grandi, quei bimbetti ricchi e viziati si sono iscritti tutti nel PD.
Primarie d'accordo, democrazia dal basso d'accordo, ma a tutto c'è un limite e se non vince il candidato proposto da me allora faccio saltare il banco!
Così il gruppo dirigente del PD milanese, dopo la trombata del favorito Boeri, contro Pisapia, per la corsa a Palazzo Marino, si è preso una settimana di tempo per decidere sul da farsi, rimettendo "temporaneamente" il mandato.
Anni fa, all'epoca dei girotondini un profetico Nanni Moretti sentenziò: "Con questa classe dirigente non vinceremo mai!"
Quanto avesse ragione non lo sospettava neanche lui!
venerdì 1 ottobre 2010
Unità nazionale
E' sempre un piacere alzarsi la mattina e scoprire che esiste un politico ladro.
Questa mattina il piacere è doppio.
Ieri a San Michele al Tagliamento, un paesino sulla Laguna Veneta, l’assessore leghista David Codognotto, è stato arrestato in quanto colto in flagranza di reato mentre intascava una tangente da 15 mila euro.
A poca distanza, a Padova, un bancario, un perverso Robin Hood, Stefano Berton, ha preso quattro milioni di euro ai clienti ed è fuggito. In una lettera scrive di averli dati in beneficenza. Quando l'attività illecita stava per essere scoperta, Berton ha rassegnato le dimissioni sia dalla banca che da consigliere comunale del PD e si è reso irreperibile.
Un vero governo di unità nazionale fondato sulla mazzetta!
Questa mattina il piacere è doppio.
Ieri a San Michele al Tagliamento, un paesino sulla Laguna Veneta, l’assessore leghista David Codognotto, è stato arrestato in quanto colto in flagranza di reato mentre intascava una tangente da 15 mila euro.
A poca distanza, a Padova, un bancario, un perverso Robin Hood, Stefano Berton, ha preso quattro milioni di euro ai clienti ed è fuggito. In una lettera scrive di averli dati in beneficenza. Quando l'attività illecita stava per essere scoperta, Berton ha rassegnato le dimissioni sia dalla banca che da consigliere comunale del PD e si è reso irreperibile.
Un vero governo di unità nazionale fondato sulla mazzetta!
mercoledì 4 novembre 2009
Crucifige Crucifige! (alias "Il ritorno di suor Padania")

La bagarre è nell'aria.
Presenti in studio Suor Padania, al secolo Davide Boni (Lega), Carlo Monguzzi (Verde-PD) e Antonello Patta (P.R.C.).
Suor Padania per togliere ogni dubbio sul suo pensiero estrae il rosario dalla tasca e lo mette sul tavolo, come in un film western il biscazziere avrebbe fatto con la pistola. Simona Arrigoni agita il rosario sotto il naso di Patta come si fa con l'aglio e il vampiro, chiedendo: "Il crocefisso la infastidisce?"
Simona, cristo, è un comunista mica un posseduto...
Monguzzi non è ne carne ne pesce. Sembra un cane in chiesa, chiede scusa: "La sentenza è giusta, ma Gesù è buono..." penoso quanto un catechista che confessa il peccato di Onan.
Patta si astiene. Sembra le tre scimmiette (non vedo, non parlo e non sento) riunite in un corpo solo. Non commenta la sentenza ma precisa che al Nord si bestemmia parecchio e al sud molto meno... (Patta!? PatTA?!! PATTA!!! c'è nessuno in casa??...)
Mando una mail d'"alleggerimento":
Ieri mattina sentenza storica per la civiltà.
Davvero non trovo parole per esprimere la mia incontenibile gioia.
La corte europea ha segnato per noi uomini un punto a favore.
Le scuole, come gli uffici pubblici, non sono luoghi di culto, di conseguenza, la simbologia religiosa deve sparire.
Appena ieri s'è sparsa la notizia è cominciata la processione dei "penitenziagite" politici nazionali che, con poche distinzioni, si sono erti a difensori della fede e dell'integrità cristiana, cattolica e romana, opponendo ricorso alla corte europea.
Anche i politici nostrani vedo che non si tirano indietro.
Monguzzi, da bravo chierichetto, ci ricorda che Gesù per primo disse che tutti gli uomini sono uguali.
Peccato che così non sia, molto prima di lui Zaratustra e anche il dio Mitra.
Boni rispolvera addirittura l'amore per la patria e i suoi simboli.
Entrambe dimenticano i milioni di morti provocati dal cristianesimo.
Proporrei di crocefiggere loro nelle piazze, visto che tengono tanto alla simbologia.
Quando la corte si esprimerà sull'imbecillità e la malafede?
La mail deve colpire la suscettibilità di Suor Padania che afferma che qualora la corte si esprimesse su quest'ultimo aspetto dovrei cominciare a preoccuparmi.
Infine ipotizza che io faccia colazione col Lambrusco...
Io? ...e lui??
giovedì 22 ottobre 2009
Ol gioedè l'è ol dé di macc'
A Bergamo dicono che il giovedì è il giorno dei matti, e forse hanno ragione.
Davvero non credo alle mia orecchie questa mattina.
La Sig.ra Carmela Rozza (pd) e Massimo Zanello (lega) che si scagliano contro un poverocristo che è uscito di galera grazie all'indulto.
Il poverocristo s'è trovato un posto di lavoro ma ora è a casa, insiene ad altri 83.000 lombardi, grazie alla crisi.
Per Zanello non doveva uscire di galera, per la Sig.ra Rozza il posto di lavoro doveva cercarso prima così in galera non ci sarebbe andato proprio.
"Oh, perdio, un delinquente deve fare il delinquente come si permette di reinserirsi e portare via il lavoro agli onesti?"
Per chi sia stato fatto il previti-indulto lo sanno anche i sassi ma per i nostri politici è sempre meglio alzare un po' di polverone nella speranza che ce ne dimentichiamo.
Venendo al caso del giorno la saga della famiglia Mastella è un nervo scoperto di sinistra e destra.
Il segno evidente che tra destra e sinistra non c'è differenza: mangiano nella stessa mangiatoia, si abbeverano allo stesso letamaio e trattano i cittadini con la stessa rivoltante supponenza.
Al posto di pontificare provate a chiedere scusa e andate a lavorare voi.
Se ci riuscite!
Davvero non credo alle mia orecchie questa mattina.
La Sig.ra Carmela Rozza (pd) e Massimo Zanello (lega) che si scagliano contro un poverocristo che è uscito di galera grazie all'indulto.
Il poverocristo s'è trovato un posto di lavoro ma ora è a casa, insiene ad altri 83.000 lombardi, grazie alla crisi.
Per Zanello non doveva uscire di galera, per la Sig.ra Rozza il posto di lavoro doveva cercarso prima così in galera non ci sarebbe andato proprio.
"Oh, perdio, un delinquente deve fare il delinquente come si permette di reinserirsi e portare via il lavoro agli onesti?"
Per chi sia stato fatto il previti-indulto lo sanno anche i sassi ma per i nostri politici è sempre meglio alzare un po' di polverone nella speranza che ce ne dimentichiamo.
Venendo al caso del giorno la saga della famiglia Mastella è un nervo scoperto di sinistra e destra.
Il segno evidente che tra destra e sinistra non c'è differenza: mangiano nella stessa mangiatoia, si abbeverano allo stesso letamaio e trattano i cittadini con la stessa rivoltante supponenza.
Al posto di pontificare provate a chiedere scusa e andate a lavorare voi.
Se ci riuscite!
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