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venerdì 17 febbraio 2012

Buon compleanno "Mani pulite"

Era il 17 febbraio 1992 quando ebbe inizio la stagione che ha cambiato la storia del nostro paese dopo il secondo dopo guerra. Proprio quel giorno, alle ore 17, veniva arrestato Mario Chiesa, presidente del Pio Albergo Trivulzio, che aveva appena intascato una tangente di 7 milioni di vecchie lire, una miseria. Nei due anni che seguirono, i leader e gli esponenti dei partiti furono chiamati nelle aule giudiziarie di Milano a svelare quel sistema di potere fatto di commistioni tra affari e politica, che aveva portato l'Italia sull'orlo della bancarotta. Ormai tutto questo è storia ma, a tanti anni di distanza, poco o niente è cambiato. Il sistema tangentizio si è migliorato, affinato. La politica ha depenalizzato reati, come il falso in bilancio, in modo da poter agire indisturbata.
La politica ha demonizzato la Magistratura, in un'azione sistematica e continua con la denigrazione e la dei giudici che venti anni fa individuarono il ladrocinio dei partiti.
Oggi i media hanno smesso di raccontare i fatti e la gente ha smesso di indignarsi.
Piercamillo Davigo, che vent'anni fa faceva parte del pool della Procura della Repubblica di Milano che iniziò le indagini, in una recente intervista affermava: "L'indignazione popolare è come l'eccitazione sessuale, difficile tenerla alta a lungo."
Difficile per tutti ma certo non per i sodomiti della politica.

martedì 18 ottobre 2011

Quer pasticciaccio brutto de via Merulana


Perché troppe persone sono sempre più convinte che non ci stanno raccontando "tutto" di quanto accaduto a Roma sabato scorso?
Saremo degli inguaribili sospettosi affetti da dietrologia, ma è quantomeno "strano" che solo in Italia, tra gli 82 paesi al mondo in cui hanno sfilato gli Indignati, la violenza ha oscurato gli obiettivi dei manifestanti pacifici.
Non è passato neanche un giorno e immediatamente s'è scoperto un gioco fin troppo palese.
Antonio Di Pietro, torna al vecchio amore "poliziesco" e propone la reintroduzione della legge Reale. Al Ministro dell'Interno "Bobo" Maroni non sembrava vero.
La sicurezza: quale migliore scusa per impedire alla gente di manifestare?
Immediatamente il sindaco di Roma Alemanno impedisce per un mese le manifestazioni a Roma.
Ma il Ministro dell'Interno si spinge ad ipotizzare una fideuossone per i manifestanti.
Indignati senza colore politico, senza lavoro, senza danaro e da domani anche pignorati e senza parola.

giovedì 28 ottobre 2010

Ancora Martirologio

Indentificati con incredibile rapidità i motivi e gli aggressori al portavoce del PDL, Capezzone.
E' lo stesso aggredito che ieri sera, alla trasmissione radiofonica "La Zanzara", svela il mistero: ''Di Pietro e Grillo sono seminatori di odio. Ecco il risultato. Ho il sospetto che sia stata un'aggressione politica".
E' normale. Quando si chiede uno stato più civile e politici onesti, si diventa immediatamente un pericoloso criminale.
Da domani chiamatemi Bin Laden!

giovedì 7 ottobre 2010

Il "gatto" revolution

Con l'aria che tira dovviamo cominciare a tenerci caro il gatto Davide Boni.
Ieri sera l'ho visto a Exit ospite di Ilaria D'Amico.
La sua ascesa nell'olimpo della politica ha preso lo slancio dello Space Shuttle sulla rampa di lancio coi motori accesi.
Il solito piglio cabarettistico, battute a go-go.
Appena l'argomento scivola su "carrocciopoli" diventa improvvisamente serio e propone uno dei suoi migliori must: "Un esponente del carroccio disonesto prima che del giudice deve aver paura di Umberto Bossi!"
Da un lato dello studio lo guardava Antonio di Pietro con un malcelato sorriso.
Probabilmente anche lui, come me, pensava alla tangente Enimont da 200 milioni che il senatur si intascò nei primi anni novanta.
In effetti, con un segretario così c'è proprio da cacarsi addosso!

domenica 14 marzo 2010

Ammucchiate

Sabato 13 marzo 2010.
A roma manifestazione di opposizione al governo per la difesa delle regole.
Luigi Bersani, Emma Bonino, Antonio Di Pietro, Nichi Vendola, Bobo Craxi, tutti insieme appassionatamente.
Almeno 200 mila persone, secondo gli organizzatori, 25 mila per la questura.
Berlusconi definisce la manifestazione un'ammucchiata stravagante e grottesca.
E se lo dice lui che di ammucchiate è un esperto ci sarà ben da credergli.
Anche Umberto Bossi, da Padova, ha commentato la manifestazione con cui oggi il centrosinistra ha protestato contro il dl salva-liste: "Duecentomila persone a Roma? Noi abbiamo fatto alcune manifestazioni con molta piu' gente".
Il senatur non riesce proprio a trattenersi oltre ad avercelo sempre più duro ce l'ha anche più lungo.

sabato 6 febbraio 2010

...perchè è un bravo ragazzo...

Cosa stia dietro alla campagna diffamatoria contro Di Pietro è così palese che riuscirebbe a  capirlo anche la casalinga di Voghera con un principio di Alzaimer.
Una prima tesi tenderebbe a provare che Di Pietro è stato pagato dalla CIA, in accordo con i servizi segreti deviati e  con la Mafia per iguaiare "Bottino" Craxi. Il motivo del rancore americano nei confronti del più grande statista dell'Italia repubblicana  nascerebbe nel 1985 con quella che lo contrappose al presidente americano "Ronnie" Regan, ricordata come la crisi di Sigonella.
Il risentimento americano s'incarnò, qualche anno dopo, in Antonio Di Pietro e nella stagione di Tangentopoli.
Riabilitare Craxi riabilita tutto quello che ha fatto e conseguentemente anche il caro amico Berlusconi.
Una seconda tesi, più strisciante, è quella secondo la quale tutta la politica è sporca e compromessa. Di Pietro a cena con Contrada è deviato e mafioso quanto lui, o forse di più.
E' necessario, in buona sostanza, far passare il concetto che non esiste polita pulita, disinteressata e al servizio della cosa pubblica.
Se anche Di Pietro è sporco allora son giustificati anche i farabutti al potere.

martedì 10 novembre 2009

Che c'azzecca??

Ieri ricorreva l'anniversario della caduta del muro di Berlino.
Mi sono addormentato con negli occhi qualche boccata di libertà e di europeismo.
Questa mattina mi sveglio con Boni che, in merito alla candidatura di Antonio di Pietro alla presidenza della  Regione Lombardia si chiede "...che c'azzecca Di Pietro con la Lombardia?"
Boni dimenta quel tempo, dopo la caduta del muro di Berlino, quando, all'inizio degli anni novanta, Di Pietro era l'eroe della Lega. Dimentica le fiaccolate leghiste intorno al Palazzo di Giustizia di Milano inneggianti agli eroi di Tangentopoli.
Probabilmente il principio di quest'amnesia si manifestò quando Di Pietro scoprì che il Senatur, paradigma del politico nuovo, pigliava le tangenti come i politici vecchi.L'idillio tra il magistrato-poliziotto e il partito duro e puro si ruppe allora, per sempre.