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venerdì 1 febbraio 2013

Il giorno della Marmotta

"Il giorno della marmotta" é un film del 1993 interpretato da Bill Murray e Andie MacDowell.
La trama é semplice: un giornalista rimane intrappolato in un circolo temporale: ogni mattina, alle 06.00 in punto, viene svegliato dalla radio che trasmette sempre lo stesso brano musicale, la giornata trascorre inesorabilmente allo stesso modo della precedente e gli eventi si ripetono esattamente uguali ogni giorno.
Sembra un po' Aria Pulita, tutte le mattine sento sempre le stesse cose, i politici risoffiano sempre la stessa tiepida minestra e la cronaca si ripete sempre uguale.  
Anch'io come Arianna Censi, da grande, avrei voluto fare l'attore.
Io però, probabilmente, sono più fortunato: il film lo vivo realmente, lei lo interpreta soltanto.

venerdì 10 giugno 2011

Il filo di Arianna

Arianna Censi, bontà sua, continua a mutuare la storia di Mister B. grande imprenditore, grande politico e grande comunicatore.
La sinistra italiana è farcita di mitologia come un'ode omerica.
Giuliano Ferrara: un grande giornalista.
Vittorio Sgarbi: un grande critico d'arte.
Giulio Tremonti: un grande economista.
Sergio Marchionne: un grande capitano d'azienda.
Non capisco se a farli parlare così è il complesso di inferiorità o la sottile invidia. Probabilmente entrambe.
Abbiamo perso il senso delle parole.
In un paese in cui "puttana" si dice "escort" tutto diventa più esotico e digeribile.
Allora un imbonitore da fiera diventa un grande comunicatore, un mistificatore un grande giornalista e il padrone delle ferriere un capitano d'azienda.
L'italiano, una volta ogni tanto, sembra essere più sveglio di chi lo governa e, se da una parte scarica chi l'ha coglionato fino a ieri dall'altra punisce i candidati predigeriti di questa pseudo sinistra, di gatti di marmo.
Arianna, nonostante il nome, sarebbe opportuno che uscissi dal labirinto del Minotauro!

venerdì 8 ottobre 2010

Thè times

Leggera la trasmissione di questa mattina.
Sembra di essere in pasticceria alle 5 del pomeriggio: le amiche si trovano per il thè.
"Hai visto...?"
"Hai sentito...?"
"Che vergogna!"
Ragazze la prossima puntata la facciamo a casa mia.
Io ci metto la location e la nonna, la Censi porta i pasticcini, la Moioli il "Rosolio" e la Moratti, Simona vi accompagna tutte in macchina.
Un allegro gineceo di chiacchere e pettegolezzi.
Nell'attesa, buon fine settimana a tutte, e non dimenticate i cappellini con la veletta!!

Alla lettura della mail, la Censi s'incazza come una tarantolata, dicendo che se volevo sembrare ironico non ci sono riuscito: ok, ok se la Censi non vuole portare i pasticcini basta dirlo, metto io pure quelli, mica deve fare una filippica sulla donne che cambiano il mondo davanti al thè del pomeriggio.
Preciso, però, che io non voglio sembrarlo, io sono davvero ironico.
Quella che fa parte della categoria dei pagliacci è lei.

giovedì 24 settembre 2009

George e Mildred

Questa mattina sono ospiti in trasmissione Arianna Censi (PD - Trombata alla Provincia di Milano alle ultime elezioni amministrative) e Giancarlo Pagliarini (Ex senatore, autotrombatosi dalla Lega nord nel 2003 - ritrombato con "La Destra" alle politiche del 2008).

Censi e Pagliarini sembrano i George e Mildred della fortunata serie televisiva: sempre insieme ma divisi su tutto. Chiedo a loro:

Se un padrone di casa affitta in nero agli extracomunitari devono giustamente sequestrargli l'immobile, ad un imprenditore che da del lavoro "a nero" che cosa gli dovrebbero sequestrare?

A proposito dello "Scudo Fiscale", Censi e Pagliarini parlano degli imprenditori seri.
Facciamo un esempio di un imprenditore serissimo: Gianni Agnelli tanto serio che gli furono attributati i funerali di stato nel 2003. Tanto serio che la FIAT beneficiò di sovvenzioni, aiuti di stato, casse integrazioni, agevolazioni, che probabilmente più di lei solo la "cassa del mezzogiorno". Ora si scopre il "Tesoro dell'Avvocato" oculatamente occultato all'estero. Che pena proporreste?

I due non rispondono nel merito ma ricominciano a bisticciare...

giovedì 9 ottobre 2008

Pica Della Mirandola

Sarà pur vero che bisogna cercare di non essere faziosi e ideologizzati come dice l'assessore Arianna Censi (Consigliere delegato alle Politiche di genere della Provincia di Milano - PD), tuttavia mi sembra inequivocabile che se esiste il lavoro a nero è perchè qualcuno lo offre, o lo impone. Non è mai capitato di sentire di operai che vanno dal proprio padrone pretendendo di lavorare a nero.
Così come non mi è mai sembrato di vedere troppi imprenditori che si fanno scrupoli ad impiegare manodopera extracomunitaria legalmente immigrata o meno.
Senza essere Carlo Marx, è risaputo che da sempre, è l'economia che governa la politica e non viceversa.
La classe imprenditoriale detta le propria condizioni e la politica esegue.
Il lavoro a nero, così come l'immigrazione clandestina, c'è perchè qualcuno lo vuole.
Non sembra però che faccia poi così comodo ai lavoratori, sopratutto a quelli italiani.
Tuttavia oggi imprenditori e lavoratori votano la stassa fazione politica, e in tutta onestà questo mi sembra un poco inquietante.