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lunedì 4 giugno 2012

Grana e grane


Questa mattina l'attenzione della trasmissione si puntualizza sul formaggio.
Il grana è qualche tempo al centro dell'attenzione politica, qualcuno l'aveva addirittura portato a prova, inconfutabile, dell'esistenza della Padania.
I nostri politici dimenticano, o forse omettono due particolari: quando parliamo di grana padano, o di parmigiano reggiano, parliamo di "grana vera" quella dei biglietti verdi, di enormi capitali economici.
Il grana e la grana ad esso collegato, sono proprietà delle banche, ne deriva che i rimborsi statali per le derrate alimentari rovinate dal terremoto non finiscono nelle tasche dei produttori del grana ma dei soliti banchieri, che devoti ringraziano.
Inoltre, per legge, tutti gli immobili presenti sul territorio italiano dovrebbero avere adeguata copertura assicurativa contro il rischio catastrofale.
I miliardi di danni di cui si ciancia in questi giorni, di fatto sono rimborsati dalle polizze assicurative, poco male quindi.
Le vere grane ricadono invece sugli operai spiccicati sotto i capannoni crollati.
Per loro non esistono polizze assicurative bastanti.
Un po' di peloso pietismo, per i malcapitati, è più che sufficiente.

giovedì 31 maggio 2012

2 giugno


Era il 1976 e facevo la 2° media.
La mattina del 7 maggio, quella dopo il terremoto del Friuli, entrando in classe trovammo tutti i banchi spostati il fondo alla classe, come se una mano invisibile li avesse fatti scivolare in un angolo.
Quell'immagine non mi uscirà mai più dalla testa.
In quel periodo il primo ministro era Aldo Moro, alla difesa Arnaldo Forlani, definito il ‘coniglio mannaro
L'11 maggio di quell'anno, Forlani diramava questa nota: «La parata militare del 2 giugno, quest'anno, non si svolgerà. La decisione è stata presa a seguito della grave sciagura del Friuli e per far sì che i militari e i mezzi di stanza al nord siano utilizzati per aiutare i terremotati anziché per sfilare a via dei Fori imperiali».
Di Forlani ricordo quell'impietosa immagine del 1993 quando, durante il processo Cusani, incalzatio da Di Pietro sul finanziamento illecito ai partiti, la saliva gli si raggrumava incorniciandogli di bianco gli angoli della bocca.
Oggi il CAF è solo un ricordo, Craxi è morto in esilio, Andreotti è in ospedale e Forlani lo trovate verso le 11 del mattino, sulle panchine del parco di San Bartolo nella sua Pesaro, a dar da mangiare ai piccioni, nel pomeriggio alla bocciofila del dopolavoro ferroviario.
Mai e poi mai avrei pensato di rimpiangere la prima Repubblica, l'orgogliosa dignità dei suoi indifendibili esponenti.
Quest'anno la parata del 2 giugno si terrà comunque.
Possibile che nelle panchine del parco di Pesaro, non ci sia un un posto anche per nonno Giorgio.

mercoledì 30 maggio 2012

Soldatini di piombo


La crisi economica aveva in qualche modo abbassato il numero quotidiano dei morti sul lavoro.
Per fortuna, un po' di terremoto, riporta il conteggio in pari.
Chi ancora aveva certezze sul primato morale dei governi di sinistra è stato servito: quattro scrolloni della terra hanno infranto il mito della rossa Emilia tutta legalità e controlli.
I capannoni si accartocciano e si sbriciolano lì come in Campania e in Abruzzo.
Sembra che lo stato non abbia il danaro non solo per la ricostruzione, ma neanche per la prima emergenza, tuttavia Napolitano non rinuncia alla parata del 2 giugno.
La rete insorge, ma bisogna davvero essere senza cuore per negare a Nonno Giorgio, qualche milioncino, per tornare bambino e giocare, per qualche ora, con soldatini, carri armati e aeroplanini.