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lunedì 4 novembre 2013

Poker di donne!

Qualcuno, mesi fa, ci raccontava che un governo di sole donne avrebbe salvato questo paese, quasi che essere femmina sia, da sola, una garanzia di serietà, correttezza e capacità amministrativa.
Quanto accaduto in questi mesi prova l’esatto contrario.
Apre le danze il viceministro Biancofiore (pdl) che a maggio, appena insediata, non perde occasione di sparare qualche bordata sugli omosessuali con il risultato che le vengono ritirate le deleghe.
Il mese dopo è stato il turno dell'olimpionica Josefa Idem (pd) che, dimentica di pagare l'IMU della casa-palestra, esce dall'esecutivo con la stessa velocità con cui è entrata.
Peccato, in questo caso solo medaglia d'argento...
A luglio scoppia il caso legato all'espulsione dall'Italia della moglie e della figlia del dissidente kazako Mukhtar Ablyazov.
A fronte delle richieste di dimissioni il Ministro degli Esteri, Emma Bonino (pd), prima afferma di non averne saputo nulla, poi, che, a questo punto, le dimissioni sarebbero state un gesto inutile.
Di questi giorni, dopo la lunga pausa estiva, la tegola sul Ministro Cancellieri (indipendente).
E' vero, come recita, l'adagio le donne sono gli angeli del focolare e non vanno a troie.
Altrettanto vero che con questo modo di fare politica non si differenziano molto dai colleghi maschi e a puttane ci stanno mandando l'immagine del paese.

domenica 28 aprile 2013

Tutti insieme... mortalmente

Era il 1983 quando, il direttore de "il Manifesto", Luigi Pintor, scrisse un celebre articolo titolato "Non moriremo democristiani".
Preveggenza: dieci anni dopo, è cominciato il ventennio berlusconiano.
Questo nostro paese è vecchio, più dentro che fuori. 
Fedeli al motto latino: "in medio stat virtus", non esiste una destra e una sinistra, la rincorsa è al centro.
Sembra un'esercitazione semantica: la destra rimanda a catastrofi belliche, meglio chiamarla moderatamente centro-destra, la sinistra foriera di analoghe catastrofi post belliche, è cattocomunisticamente centrosinistra.
Il nuovo governo è il figlio di questo binzantinismo. Un merletto di finissima diplomazia.
Tutti inseme appassionatamente al centro, a partire dal primo ministro, così consanguineo con il mentore dello schieramento opposto.
La spartizione dei ministeri, neanche a dirlo, è degna del democristiano manuale Cencelli, la formula algebrico-deterministica di ripartizione in base al peso elettorale di ogni singolo partito o corrente politica.
Berlusconi ci ha insegnato che giovani e donne "at-tirano" e allora mettiamone un terzo.
Come un Circo non sarebbe tale se non avesse l'uomo forzuto e la donna barbuta, il ministro dell'Integrazione, è di origine congolese, per "par condicio" geografica, il ministro dello sport è un tedesco pluri campione olimpico, entrambe donne, entrambe senza portafoglio.
Emma Bonino andrebbe pure bene è stata candidata sia col centro destra che col centro sinistra e votata anche come Presidente della Repubblica dal movimento di Grillo, ma è troppo anticlericale, meglio metterla all'estero.
I ministeri col portafoglio di peso sono tutti in mano a politici seri e riconoscibili di PDL e PD meno L e adesso comincia la spartizione dei sottosegretariati.
A Palazzo Chigi si brinda, in piazza si spara.
Grillo, prevedeva che Barabba sarebbe resuscitato, e aveva ancora ragione lui...  

domenica 14 marzo 2010

Ammucchiate

Sabato 13 marzo 2010.
A roma manifestazione di opposizione al governo per la difesa delle regole.
Luigi Bersani, Emma Bonino, Antonio Di Pietro, Nichi Vendola, Bobo Craxi, tutti insieme appassionatamente.
Almeno 200 mila persone, secondo gli organizzatori, 25 mila per la questura.
Berlusconi definisce la manifestazione un'ammucchiata stravagante e grottesca.
E se lo dice lui che di ammucchiate è un esperto ci sarà ben da credergli.
Anche Umberto Bossi, da Padova, ha commentato la manifestazione con cui oggi il centrosinistra ha protestato contro il dl salva-liste: "Duecentomila persone a Roma? Noi abbiamo fatto alcune manifestazioni con molta piu' gente".
Il senatur non riesce proprio a trattenersi oltre ad avercelo sempre più duro ce l'ha anche più lungo.