venerdì 8 novembre 2013

Doccia fredda!

Un fenomeno senza dubbio interessante è quello scoperto dall’equipe del prof. Luca Bernardo, direttore del reparto di pediatria dell’ospedale Fatebenefratelli di Milano. Otto ragazzine, adolescenti di età compresa tra i 14 e 16 anni, figlie di famiglie benestanti, si prostituiscono a scuola in cambio di oggetti.
Secondo il dossier le ragazzine vengono perlopiù da scuole private. «Abbiamo individuato per ora otto ragazze ma ci risulta che il fenomeno sia molto più esteso – spiega il prof. Luca Bernardo – Le chiamano ragazze-doccia perché così come ci si fa la doccia tutti i giorni, loro quotidianamente fanno sesso. I maschietti–clienti vengono scelti in base a ciò che possono dare in cambio alle ragazze. Durante le lezioni delle prime ore sui telefonini gira il menù con prestazioni, richieste e orari per gli appuntamenti nei bagni, dove avvengono i rapporti sessuali. Le ragazze offrono le loro prestazioni anche a più persone. Finora abbiamo accertato otto casi, sette di ragazze di “famiglia bene” del centro di Milano e una invece proveniente dalla periferia. Le scuole coinvolte nel “giro” sono prevalentemente istituti privati. Non posso pensare che in questi ambienti non girino anche soldi. Inoltre sembra che ora ci siano dei ragazzi, dai diciassette anni in su che fanno da procacciatori di clienti e il timore è che nel giro, già molto preoccupante, stiano entrando anche dei clienti adulti».
Singolare come questo fenomeno colpisca prevalentemente le scuole private, quelle in cui, secondo l'ex Presidente di Regione Lombardia, Roberto Formigoni, esiste maggiore libertà d'insegnamento, più etica e rettitudine morale.
Nota a margine, dal 2000, grazie al Governo D’Alema bis, con la legge 62/2000 i finanziamenti agli istituti paritari ammontano a circa 500 milioni di euro all'anno. 
I governi successivi, si son ben guardati da modificare la norma, non solo in odore di anticostituzionalità, ma soprattutto assolutamente inadeguata sotto il profilo qualitativo. Secondo l'OSCE (Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico), infatti, le performances  della scuola italiana "pendono, in grado statisticamente significativo, a favore delle scuole pubbliche", e - sempre per l'OSCE - anche il clima disciplinare nelle scuole pubbliche italiane è migliore.
Insomma mai come ora possiamo affermare, senza paura di smentite, che i soldi alle scuole private, vanno letteralmente a puttane!

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