mercoledì 30 dicembre 2009

Non ti scordar di me

A dieci anni dalla morte, il sindaco di Milano, Letizia Moratti, ha deciso di intitolare una via o un giardino a Bettino Craxi. Lo fara' intorno al 19 gennaio, quando il presidente della Repubblica ricordera' il leader socialista al Senato. L'iniziativa e' destinata a creare aspre polemiche, che cominciarono durante la gestione di Albertini. Letizia Moratti ne ha gia' parlato con la famiglia e i tecnici comunali della Toponomastica sono gia' al lavoro: hanno individuato quattro o cinque aree, le piu' vicine possibili al centro". Si legge sul Corriere della Sera. Nomi barrati. Sotto tiro. Nomi a cui si aggiungono sempre se e sempre ma. Combattuti da una parte politica e dall'altra. Ma questa volta Milano vuole giocare la partita fino in fondo. La storia dell'intitolazione di una targa o di una via a Craxi nella 'sua' Milano arriva da lontano. Costellata da polemiche durissime. Di passi in avanti e di marce indietro. Tante le lettere che la figlia Stefania ha scritto all'ex sindaco, Gabriele Albertini chiedendo che la citta' ricordasse suo padre. La prima nel 2002. L'ultimo intervento nel 2008 quando si rivolse direttamente alla Moratti con la richiesta di 'una grande via o in alternativa di un parco dove giocano i bimbi'. In mezzo, contestazioni durissime. Come quando si arrivo' a un soffio dall'apporre una targa sul portone dell'ufficio di Craxi in piazza Duomo 19. Dopo il via libera della giunta di centrodestra arrivo' la sonora bocciatura del Consiglio comunale. Non se ne fece niente. Conseguenza anche delle parole scolpite nel marmo dall'ex pool di Mani Pulite: 'Va bene una targa a Craxi - aveva detto Antonio Di Pietro- Basta che si aggiungano le cariche che aveva quando era in vita: politico e latitante'. 'Non mi meraviglio piu' di niente - era stato il commento di Gerardo D'Ambrosio - E' perfettamente coerente con la politica del centrodestra delegittimare Mani Pulite. E guarda caso: la targa a Craxi non si mette in un posto qualunque, ma sotto l'ufficio dove venivano ricevute le tangenti'. Senza contare che anche la Lega si mise di traverso: 'Ero rimasto che le targhe si mettevano per gli eroi, per chi dava qualcosa al Paese non per chi prendeva qualcosa' era stato il commento di Matteo Salvini. Ci ha provato anche Vittorio Sgarbi nel suo mandato di assessore alla Cultura. Mise il nome di Craxi in un pacchetto di nuove vie milanesi. Altra bufera. Con la Moratti a fare da pompiere. 'I nomi devono essere condivisi. Penso anche che per le personalita' politiche l'attesa di dieci anni dalla morte sia corretta'. Il 19 gennaio 2010 sono dieci anni esatti dalla morte di Craxi".

Rainews24

martedì 29 dicembre 2009

Edmond Dantes

Già la scorsa settimana il gip Andrea Ghinetti aveva deciso che Piergianni Prosperini avrebbe passato il Natale (e non solo) in carcere. Ora, col deposito delle motivazioni di quella decisione, si capisce anche perché. «Le spiegazioni di Prosperini? Non sono credibili». La versione dell’assessore, dunque, non ha convinto «Appare difficile - osserva Ghinetti - credere che per i 230 mila euro si sia trattato dell’esecuzione di una promessa di spontaneo riconoscimento a Prosperini», così come l’assessore aveva spiegato in occasione dell’interrogatorio di garanzia. Insomma, per il giudice si tratta di una vera e propria «mazzetta».
Tuttavia chi lo ha incontrato racconta di un Prosperini apparentemente sereno e convinto di uscire a testa alta da questa brutta storia. L’ex componente della giunta Formigoni è detenuto in una cella singola, dotata di un televisore che non guarda quasi mai, dedicandosi soprattutto alla lettura. Ieri stava ultimando «Il Conte di Montecristo» di Dumas e una grammatica russa. Prosperini gira in cella in tuta e non si lamenta del rancio del carcere che considera «decente e abbondante».

lunedì 28 dicembre 2009

Bufale

S'è rivelata una bufala la foto pubblicata dal sito web "Tmz" cui sarebbe ritratto John Fitzgerald Kennedy su uno yacht in compagnia di alcune donne nude. Il celebre sito di gossip aveva pubblicato la foto spacciandola per uno scatto rubato all'allora senatore JFK durante un periodo di vacanza nel Mediterraneo, nel 1956. Un'immagine che in brevissimo tempo ha fatto il giro del mondo. Ma la cui veridicità è stata altrettanto rapidamente smentita. La foto, difatti, è una una rielaborazione di uno scatto a colori del novembre 1967 del noto fotoreporter Antonello Zappadu. L'immagine in bianco e nero, che gli esperti chiamati in causa da Tmz avevano definito autentica, è in realtà un fotomontaggio. Ritratto sullo yacht in dolce compagnia non è John Fitzgerald Kennedy ma il leader del Partito dell'Amore: Silvio Berlusconi.
In esclusiva siamo in grado di proporre lo scatto originale immortalato nella baia davanti alla quale, ad anni di distanza, sorgerà Villa Certosa.

sabato 26 dicembre 2009

Attàccati al pallio

Nel mondo classico la follia era imprescindibilmente legata alla sfera sacra: il folle rappresentava la voce del divino, quindi da ascoltare per interpretare (Wikipedia).
Nell'ultimo mese per ben due volte il divino ha fatto sentire la sua voce.
In un modo o nell'altro bisognerà cominciare a cercare di capire quello che ci sta dicendo.

Preveggenza:
Nel 1994 Silvio Berlusconi con la sua casa Casa Editrice pubblica: "L'elogio della follia" di Erasmo da Rotterdam, curandone personalmente la prefazione. Berlusconi, amava regalarne copie ai suoi ospiti. Libro lucido, brillante, autoironico; la pazzia è considerata una forza creatrice: chi innova è tanto più originale quanto più la sua ispirazione è irrazionale.
Ecco... appunto!

venerdì 25 dicembre 2009

La croce non gli dà fastidio


Entro a Milano, piovviggina, semaforo rosso. Mi volto e noto sul muro una serie di manifesti.
"La croce non mi dà fastidio".
Neanche a me - penso.
In realtà mi infastidisce di più un politico corrotto, corruttore e ladro. Uno di quelli che predica bene ma razzola malissimo. Uno che tiene i conti all'estero e contemporaneamente blatera sui paradisi fiscali. Uno che si scaglia contro l'immoralità della vita privata dei politici e poi si accompagna con amiche extracomunitarie [russe] a cui fa finta di far fare lavori da hostess retribuiti dalla collettività con 1.000 euro al giorno.
Si decisamente questo genere di cose mi fa incazzare parecchio di più.

martedì 22 dicembre 2009

Maullu on the rocks

Come non dare ragione all'assessore Maullu: nevica, l'amministrazione è impreparata ad affrontare la situazione, ne consegue che la colpa è del cittadino che non monta le catene o le gomme da neve.
E' il secondo anno consecutivo che noi lombardi subiamo, tra le altre, anche l'incapacità delle amministrazioni a gestire il maltempo.
Chissà come mai faranno a sopravvivere a Stolccolma, a Berlino o a Chicago quando nevica?
Onore al merito, credo tuttavia che Maullu in fondo abbia ragione: la colpa è di noi cittadini.
La colpa di avervi messo lì a governare!
Speriamo di ricordarcene con il disgelo.

sabato 19 dicembre 2009

Milano, salto indietro nel tempo... E’ una guerra d’affari...


Peter Gomez - Il Fatto Quotidiano - 18/12/2009

"Almeno per le carte che conosco, l'arresto di Pier Gianni Prosperini non mi pare sufficientemente motivato”. Dice proprio così il presidente della regione Lombardia, Roberto Formigoni, quando gli chiedono del suo assessore al Turismo Prosperini, un tempo leghista e da molti anni di An, che da 12 ore si rigira tra le mani un'ordinanza di custodia cautelare in cui lo si accusa di corruzione, truffa e turbativa d'asta. La lettura delle 49 pagine offre il ritratto -ovviamente ancora da verificare - di un politico corrotto fino al midollo. Ci sono 230 mila euro che arrivano sui suoi conti svizzeri. C'è il suo fiduciario nel Canton Ticino che descrive le operazioni per mascherare la presunta mazzetta. Ci sono gli appunti per effettuare il bonifico trovati a casa di Raimondo Lagostena, il proprietario di Odeon Tv, che si è appena aggiudicato un appalto da 7 milioni e 200 mila euro per la promozione delle località turistiche lombarde.Un brutto quadro, cui bisogna aggiungere sette diverse società off shore dove sarebbero girati almeno altri 800 mila euro provenienti da un' intermediazione (ma secondo i pm è corruzione internazionale) per vendita di pescherecci al sanguinario dittatore marxista Isaias Afewerki. E pacchi di intercettazioni e dichiarazioni: lunghe chiacchierate da cui emerge con chiarezza come le mazzette e i soldi dei contribuenti venissero utilizzate per condizionare il consenso elettorale tramite le una serie di tv private. Telecity e Telelombardia, che negli anni precedenti avevano venduto a Prosperini decine di spazi autogestiti per le sue comunicazioni politiche, erano in credito con lui per duecentomila euro.

Un bel problema che vien risolto a spese dei lombardi. Gli uomini di Prosperini, ma in qualche caso lui   stesso, autorizzano le emittenti a gonfiare le fatture della campagna pubblicitaria regionale per il Bit 2008 (la fiera del turismo) in modo da coprire i debiti privati con soldi pubblici. “Una vicenda provata e circostanziata” scrive il giudice che non calca nemmeno troppo la mano quando, candido candido, uno dei responsabili di Telecity, racconta come funzionasse la libera informazione da quelle parti. La sua emittente non solo aveva garantito al politico gli “spazi autogestiti” a pagamento. Si era pure resa disponibile a dargli visibilità: “sia in veste istituzionale nei vari tg o nelle varie trasmissioni da noi mandate in onda”. Anche nelle radio, come è accaduto per esempio a Radio Reporter, si faceva lo stesso: l'editore garantiva all'assessore un'intervista alla settimana e dalla regione piovevano altri appalti. E allora perché Formigoni si espone così tanto? Perché persino il ministro della Difesa, Ignazio Larussa, scende in campo per dire: "Io di Prosperini ho, ho sempre avuto e avrò sempre fiducia"?

La sensazione   è quella che all'ombra della Madoninna ci si senta davanti alla punta di iceberg.Il caso Prosperini potrebbe essere tutt'altro che isolato. In questi mesi si sono moltiplicati i segnali che dimostrano come la capitale morale d'Italia sia a un passo dal ritornare quella del   1992. Diciassette anni dopo torna ad aleggiare gelido lo spettro di Mani Pulite. Nelle stanze della Regione non è un mistero per nessuno che sia partita la caccia a fortunati possessori degli orologi (dal valore di molte decine di migliaia di euro ciascuno, per un totale di 6,5 milioni) che il re delle bonifiche, Giuseppe Grossi, ancora in carcere per lo scandalo Zunino-Santa Giulia, ha regalato ai politici a lui più vicini. In giunta si trema poi per la sorte di due assessori: il brianzolo Massimo Ponzoni (Ambiente) e il suo collega varesotto, Massimo Buscemi (Reti e servizi di pubblica utilità). Nessuno dei due risulta indagato (Ponzoni è stato sentito come teste per dieci ore), ma è certo sconcertate scoprire che i due politici pidiellini conducevano affari per molti milioni di euro in società con Rosanna Garibodi, la moglie del potentissimo deputato Pdl, Giancarlo Abelli, finita in manette perché titolare di un conto a Montecarlo sul quale piovevano i soldi di Grossi. Il fatto che i tre, più l'ex assessore regionale all' Innovazione e Artigianato, Giorgio Pozzi, si   fossero ritrovati nelle medesime società immobiliari che costruivano palazzi nei nell'hinterland milanese, fa intuire come ormai a Milano la politica sia sempre più una lotta tra comitati di affari.

Tutto però viene considerato normale, tutto (se non c'è reato) è regolare. Non per niente a Pavia, dove la Gariboldi era stata nominata assessore provinciale per motivi di famiglia, nessuno nella maggioranza di centro-destra si è stracciato le vesti quando sui giornali, prima dell'arresto,erano uscitele prime notizie sul conto estero, non dichiarato al fisco, di Lady Abelli. Come dire: ha solo evaso il fisco? E chi se ne frega. Adesso però tocca a Prosperini. "Il Baluardo della Cristianità, il Flagello dei Centri Sociali, il Condottiero del nord", come si definiva l'assessore, uomo simpatico e dalle maniere spicce, spesso chiamato   "boss" per telefono dai suoi più stretti collaboratori. Nei suoi interventi televisivi ad ogni ora del giorno e della notte,fino a un paio d'anni fa sempre in compagnia di Carla De Albertis (allora assessore a Milano e oggi finita sotto i riflettori dei pm per una consulenza da 240.000 euro), Prosperini chiedeva leggi durissime contro gli immigrati che vessavano "i poveri e onesti cittadini". E intanto si accompagnava con un'amica russa alla quale faceva avere lavori come hostess   nelle fiere della regione. Peccato che - almeno in un caso - la ragazza al lavoro non si presentasse. Tanto che la Guardia di Finanza la sente per telefono dire: "Come è andata al Bit?". "Bene", risponde lui ridendo, "dovresti saperlo no? Te lo avevo detto che non venivi". Il risultato è che la donna incassa mille euro alle spalle dei contribuenti ed è felice. Per Prosperini invece cominciano i problemi. Quando gli investigatori interrogano le sue amiche lui tenta d'incontrarle, un   po' per sapere che cosa hanno detto e un po', secondo i giudici, per inquinare le indagini. Ma in fondo per Prosperini queste sono bazzecole. I problemi veri sono altri. Il nodo di tutto è l' Eritrea. Gli italiani lì, a partire da una serie d'imprenditori amici di Paolo Berlusconi, hanno concluso molti affari. Spesso grazie a lui, i "baluardo della cristianità", considerato da regime marxista un vero e proprio ambasciatore. Per questo oggi a preoccuparsi sono in molti.
 

venerdì 18 dicembre 2009

Mi chiamo Evaristo, scusate se insisto...

L'arresto di Prosperini potrà pure essere doloroso, certo che se solo un parte delle accuse lette sul "Corriere della Sera" di ieri dovessero rivelarsi fondate, la "barcheta e il camel" dovrà prenderli lui per tornare a casa.
Fabio Meroni afferma di essere garantista, bontà sua.
Il suo partito un po' meno.
Meroni si rammarica per l'arresto la settimana prima di Natale.
Cosa davvero disdicevole!
Potremmo raccogliere delle firme per una legge d'iniziativa popolare: Legge Meroni, per la sospensione degli arresti in Lombardia. Vietato l'arresto da Santa Lucia all'Epifania. A Milan da Sant'Ambroes.

lunedì 14 dicembre 2009

Se non son matti non li vogliamo!

Scusate, sarà il tempo o l'età, ma faccio fatica a capire di cosa si parla questa mattina.
Dove sta la notizia?
Un matto tira una statuina e ne esce un caso nazionale?
Leggo: CAMPAGNA D'ODIO - TERRORISMO - ATTO INQUALIFICABILE.
Di cosa parliamo?
Qualcuno è in grado di mettere una priorità alle notizie e ridare valore alle cose.
Massimo Tartaglia, non è un terrorista, non è un anarchico-antagonista, non è un membro al al-qaeda è solo un matto in cura in un ospedale psichiatrico da 10 anni!
Quindi smettetela di paragonarlo a Fioravanti o a Moretti.

Quali saranno le prossime proposte di legge "ad personam" per la tutela del premier?
Revisione immediata della legge Basaglia?
Riapertura dei manicomi?
Soppressione fisica dei matti?

Una nota di colore:
Nelle tasche del Tartaglia è stato trovato un crocefisso!
Boni vedi che succede a forza di difenderli?

mercoledì 9 dicembre 2009

Viola del pensiero


Un argomento che i politici non commentano allegramente è il popolo viola che sabato 5 dicembre è sceso in piazza.
Una manifestazione non organizzata dai partiti o dai sindacati, senza viaggi gratuiti, senza cestino con il panino.
Migliaia di persone, in prevelenza giovani, che s'è pagata il biglietto del treno ed è andata a Roma, senza sfasciare vetrine, senza incendiare auto o imbrattare i monumenti.
E' andata a Roma per dire BASTA!
Basta a questa politica e a come questi politici stanno devastando il nostro paese.
Intanto nostri eroi nicchiano.
Parlano di crocefissi sulle bandiere, di cardinali, di minareti.
Visti da lontano assomigliano sempre più all'orchestrina del Titanic che suonava mentre la nave affondava.
 
Personalemente sono molto fiero della mia sciarpa viola

venerdì 4 dicembre 2009

La bandiera tricolore sempre è stata la più bella noi vogliamo sempre quella per goder la libertà


Propostona dell'indefesso viceministro Castelli: “Dopo referendum svizzero, croce nella bandiera italiana”.
Ripensando alle parole del Senatur che invitava a "pulirsi il culo" col tricolore non mi sembra un'idea tutta da scartare.

giovedì 3 dicembre 2009

Persone normali

La pubblicazione degli emonumenti ai conduttori televisivi è la solita "brunettata".
A che serve?
Lo spettatore medio smetterà forse di guardare Porta a Porta o Simona Ventura?
Franco al telefono dice "...noi persone normali..."

NORMALI!?

Franco hai indiscutibilmente una visione particolare della normalità.
Le persone normali avrebbero questi politici?
Le persone normali avrebbero questi partiti?
Le persone normali avrebbero queste televisioni?
Fai un po' zapping partendo da questa trasmissione.
Togli l'audio, guarda solo le facce e chiediti se tu sei uguale a loro.
Franco, l'ammetto, io sono un anormale e se va avanti così finirò per
chiedere la pensione d'invalidità e l'accompagnamento.

mercoledì 2 dicembre 2009

Grasso (di porco) che cola...

Ancora moschee, minareti, croci, templi e ammennicoli religiosi vari di cui non frega nulla a nessuno.
Che Carlo Monguzzi (ex verde ora pd), smettesse gli abiti del buon parroco e ci parlasse dell'avviso di garanzia a Formigoni, Podestà e Moratti. Due battute anche sul suo intervento su RAI 3 dove parla di bonifiche e del "signor" Grossi sarebbero gradite.
In compenso Stefano Maullu (pdl) si dimostra il solito demagogo di guano!
Dopo il giorno in fonderia (sempre promesso e mai realizzato) arriva il mese di stipendio a "Pane Quotidiano".
Ma solo se in accoppiata con Stefano Zamponi, Capogruppo regionale di I.d.V. e davanti al notaio!!
Finalmente è caduta la maschera: la politica s'è trasformata da soluzione dei problemi di tutti, ad elemosina del satrapo locale nei confronti dei soli bisognosi.
Domanda per Lorenzo De Martini (Lega Nord), l'azzimato politico con l'olivetta: ma in onore all'auto-determinazione del popolo del campanile, perchè non rispedite Maullo nella meravigliosa isola natia?
Vada a fare l'assessore a Orgosolo o il sindaco a Lula.

martedì 1 dicembre 2009

Provaci ancora Sam


Ogni tanto anche la Sig.ra Maria Carmela Rozza (PD - Comune di Milano) ne azzecca una.
Io cittadino italiano, lombardo e padano fin dal 1300, ho fatto il cambio di residenza lo scorso mese.
Abito in un paese della Provincia di Milano governato da Lega e PDL
C'ho messo 15 giorni a recuperare i documenti richiesti!
Tra questi l'abitabilità dell'immobile e la revisione della caldaia condominiale!!
Interpellato sul motivo di cotanta produzione documentale, il sindaco leghista afferma che è effetto della legge Maroni dell'8 agosto scorso.
Faccio notare che qualche giorno prima il ministro Brunetta ha affermata che a breve sarà possibile fare il cambio di residenza dal PC di casa.
Il sindaco mi risponde che lui e Brunetta hanno obiettivi diversi.

Boni, t'è capì??

Boni scuole la testa in maniera assertiva: "...Ö capì..."

Si, ma cosa t'è capì, Boni?