mercoledì 27 febbraio 2013

Maroni al nord!

Com'è giusto che sia Maroni, appena eletto presidente della Regione Lombardia, dedica la propria vittoria a Capo della Polizia Antonio Manganelli.
E' passato giusto un anno da quando il ministro della Pubblica amministrazione Filippo Patroni Griffi ci ha fatto sapere che lo stipendio più alto tra i dirigenti della Pubblica Amministrazione era proprio quello di Manganelli, che ammonta a 621.253,75 euro, annui.
Il neo governatore di una regione, come la Lombardia, che si distingue per la qualità della propria sanità, oltre che per gli incredibili stipendi dei propri amministratori, in un momento così tragico per la vita del Capo della Polizia, non poteva non dedicare un ricordo all'amministratore che più si distinse in entrambe i sensi.
Le elezioni sono dietro l'angolo ma continua inarrestabile la distanza siderale tra i politici tradizionali e la vita della gente.
Qualcuno afferma di non avere avuto abbastanza occhi e orecchie per comprendere l'indignazione popolare che ha portato lo storico risultato del movimento di Grillo.
Gli elettori hanno smesso di parlare e hanno cominciato a scriverlo. 
Sulla scheda elettorale.
Cominceranno a capirlo ora? 

martedì 26 febbraio 2013

Uscimmo fuori a riveder le stelle

Finalmente come Dante "uscimmo fuori a riveder le stelle".
Finita la campagna elettorale, terminati gli scrutini, nella pastoia post voto, sembrano non esserci vincitori ne vinti.
Una sola cosa è certa: le stelle, quelle vere, le hanno viste i partiti tradizionali.
Nessuno di loro si aspettava il risultato del movimento di Grillo, eppure le piazze traboccanti di gente erano lì, bastava scendere dalle auto blu o uscire dai salotti televisivi ed andare ai suoi comizi.
Il Movimento 5 Stelle, voto più, voto meno è il primo partito d'Italia. Sembrava una boutade, abituati a vent'anni di illusorie promesse, non ci credeva nessuno.
Un elettore su quattro non è andato a votare, un'altro ha votato per Grillo.
Il 50% degli italiani, non crede più a questa politica, ma soprattutto non crede più a questi politici.
Toccherà tener botta per altri 6/7 mesi e poi si tornerà a votare.
...e ricomincerà la giostra!

sabato 23 febbraio 2013

Chiusura della campagna elettorale

Se non ci fossero ancora abbastanza prove della distanza siderale tra politica e cittadini, ve ne fornisco un'altra fresca-fresca appena sfornata.
Ieri sera, chiusura della campagna elettorale ddl PDL qui a Trezzo sull'Adda.
L'avvenimento non è avvenuto in piazza, ma in oscuro bar di periferia, alla presenza di poco più di 50/60 persone. 
Ad andare aventi così, la prossima volta chiuderanno la campagna elettorale nel salotto di casa mia.
Guest star della serata due bei formigoniani di Ferro, fuoriclasse della politica: l'assessore regionale Alessandro Colucci e il nientepopodimenochè Vicepresidente della Camera dei deputati Maurizio Lupi.
La mia attenzione non cade sul ritrito bla-bla-bla dei candidati ma sul parcheggio in cui sostano le auto blu dei candidati: due meravigliosi SUV BMW, con tanto di autista, transenne, auto di scorta con 4 carabinieri e due vigili della polizia locale.
Siamo alle solite, la loro campagna elettorale pagata coi soldi nostri.
Come diceva l'indimenticabile Ricucci: "...fare il frocio col culo degli altri!"

venerdì 22 febbraio 2013

C'è posta per Tre!

"Caro amico ti scrivo..."
La buca delle lettere trabocca di bava.
Nell'ultima settimana ho dovuto attivare l'idropulitrice almeno un paio di volte.
Saliva verde, blu, rosa, arancione. Passano nottetempo e leccano avidamente la casella postale.
Più delle promozioni dei supermercati e degli avvisi dell'Agenzia delle Entrate, solo i politici.
Ho anche consumato il tasto "Canc" della testiera, grazie ai milioni di byte che mi spammano il computer.
In dispregio alla legge sulla "privacy" chiunque abbia il mio indirizzo di posta fisico o telematico si sente in diritto di dirmi come la pensa, di promettermi un materasso in lattice, un set di pentole, e che l'anno prossimo sarà tre volte Natale.
Un po' mi spiace, martedì la pacchia sarà finita, smetteremo di sognare la lotteria e il sogno diventerà un incubo.
Il loro!

giovedì 21 febbraio 2013

Occhio, malocchio, prezzemolo e finocchio

Ultimi scampoli di campagna elettorale: la paura fa 90!
Appena accendi un televisore dall'altra parte del video c'è qualcuno che vomita un insulto, una bestemmia o un ingiuria contro Beppe Grillo.
L'ansia dei politici, più delle proiezioni dei sondaggi, fanno capire quanto il Movimento 5 Stelle stia raccogliendo.
Il clima generale è quello della svendita per cessata attività.
Berlusconi non solo promette di restituire l'IMU ma, da bravo scolaretto, si porta avanti coi compiti, ed invia ai cittadini il modulo per il rimborso. Bossi, che in famiglia ne annovera parecchi, parla di colpo di genio.
La sinistra, come sempre, strizza un po' l'occhio alla "sfiga" e Bersani, per non sentirsi da meno, promette l'abolizione del ticket per le visite medico specialistiche.
Rigor Montis s'inventa di sana pianta, che il cancelliere tedesco non gradirebbe un governo di sinistra e Standard & Poor’s minaccia l'Italia con oscuri presagi di recessione.
Domenica andrò al seggio con una collana d'aglio, un ferro di cavallo in tasca, titillandomi selvaggiamente gli zebedei!

mercoledì 20 febbraio 2013

Arrendetevi!

Ieri sera non ho resistito e insieme ad altri 80 mila (...così almeno dicono gli organizzatori) sono andato in P.zza Duomo a Milano per sentire Beppe Grillo.
Tanta curiosità, la mia, per un personaggio che vedi e senti solo attraverso la rete.
Il colpo d'occhio era davvero impressionante per un "politico-noncandidato" che volutamente boicotta tutte le piazze televisive e si affida unicamente alla piazza.
Caustico, graffiante, a tratti irriverente, Grillo non perdona niente a nessuno, parla chiaro e restituisce una politica facile e non "facilona" come appare nei felpati talk show televisivi.
Grillo viene accusato di non avere programmi, dalla piazza e dai banchetti appare esattamente il contrario.
Le televisioni presenti sono quasi tutte straniere: greche, danesi, tedesche.
Sul palco appare anche il premio Nobel Dario Fo che raccoglie un'ovazione quando afferma: "Ribaltate tutto!"
Un bagno di folla rigenerante in questo periodo di torpore mentale assoluto.
I politici tradizionali sono angosciati.
Dal palco arriva un'appello: "Arrendetevi! Non vi faremo del male, vi faremo una carezza come ad un vecchio demente, ma portate i coglioni fuori da qui!

martedì 19 febbraio 2013

Galline vecchie

Come giusto che sia, gli ultimi scampoli di campagna elettorale alzano il livello dello scontro.
Tutti contro tutti: Berlusconi minaccia Maroni che lo abbraccia, Renzi sfotte Berlusconi e Rigor Montis, da bravo professore, bacchetta tutti.
Unico punto d'accordo è la santa alleanza contro Grillo, che questa sera sarà in P.zza Duomo a Milano.
Il Movimento a 5 Stelle fa paura davvero, altro che Giannino o Ingroia!
Per i gladiatori mediatici di professione, chi sceglie di stare fuori dal pollaio televisivo e non risponde alle domande dei giornalisti è una vera jattura.
Difficile combattere con chi si sottrae alla disfida e, per vincere, si affida direttamente ai cittadini, senza mediazioni escatologiche.
Disfida avvincente, anche per chi come me, da anni ha deciso di stare fuori dall'agone politico, guardando con disincantata ironia il trambusto della capponaia.

lunedì 18 febbraio 2013

L'ombra del campanile

Febbrili e convulsi movimenti a meno di una settimana dal voto.
Ieri mattina qui, a Trezzo sull'Adda, gli immancabili banchetti dei partiti nelle adiacenze della Chiesa.
Sono uscito per verificare di persona, chi fosse più vicino all'ombra del campanile: poca gente e sostanziale parità.
Sempre ieri, Mario Monti, invitava Bersani e Berlusconi ad un confrontro televisivo, per cercare d'arginare la diffusione furiosa dell'antipolitica.
Mario Monti non è neanche sfiorato dal fatto che chi è furiosamente incazzato non è contro la politica, ma contro "questa" politica.
Mentre i salotti televisivi si svuotano nella narcolessi imperante, le piazze tornano a riempirsi nel fragoroso silenzio generale.
I candidati politici non hanno ancora la precisa percezione della tempesta che si sta abbattendo sulle loro teste.
O forse si...

domenica 17 febbraio 2013

Tariffa agevolata

Cortese Sig. Fabrizio Cecchetti,
mi rivolgo direttamente a lei perchè ieri nella mia casella di postale trovo la sua pubblicità elettorale.
Poco male, mio malgrado, la inserirò nella raccolta differenziata insieme a tutte le altre "promesse" tipiche del periodo.
Una sola nota: leggo che l'invio della "sua" campagna elettorale gode di una tariffa di spedizione "agevolata".
Frugo nella rete e scopro che la tariffa agevolata (€ 0,04) per la spedizione di invii di propaganda elettorale è fatta nel rispetto della legge 515/93, secondo quanto stabilito dall’articolo 13 quinquies della legge 27.12.2002, n° 284, di conversione del decreto legge 25.10.2002, n° 236, è applicabile anche alle prossime elezioni.
In altre parole se lei avesse voluto mandarmi una sua comunicazione avrebbe speso € 2,10.
Facendo un semplicissimo calcolo: lei spende € 0,04 e i rimanenti € 2,06 se li accolla, ob torto collo, la collettività.
In altre parole, non solo devo smaltire la sua immondizia, ma devo pure pagare per ricevere il pattume a casa.
Le ricordo che lei è in debito con me di € 2,06, che potrà comodamente restituirmi alla prima occasione.
Augurandole il miglior successo per la sua campagna elettorale, le porgo i miei peggiori saluti.  

venerdì 15 febbraio 2013

Sturmtruppen

Benedetto XVI sarà pure stanco morto, ma con le ultime forze rimaste, è riuscito a firmare il decreto di elezione del nuovo presidente dalla Banca Vaticana, il famigerato IOR.
Ettore Gotti Tedeschi che aveva retto lo IOR dal settembre 2009 fino allo scorso maggio era stato "defenestrato", ufficialmente, dal Vaticano a metà del 2012, "per non avere svolto varie funzioni di primaria importanza per il suo ufficio".
La realtà, al solito è un po' più complessa di come l'untuoso Vaticano la vuol fare apparire e il licenziamento sembrava essere l'epilogo della guerra felpata, combattuta con il controverso Segretario di Stato vaticano, Tarcisio Bertone, sull'operazione di salvataggio dell'ospedale San Raffaele, il cambio della legge antiriciclaggio, considerata uno dei punti fermi per spezzare la continuità col passato della banca e le esplicite riserve ad avallare il ridimensionamento dell'Aif: l'Autorità di informazione finanziaria vaticana.
Successore del banchiere italiano è il connazionale papesco Ernst Von Freyberg.
Von Freyberg, 55 anni, è membro del Sovrano Militare Ordine dei Cavalieri di Malta. 
Avvocato d'affari con autorevoli esperienze nel settore della finanza.
Cattolico praticante organizzatore dei pellegrinaggi a Lourdes, il neopresidente dello Ior è anche il presidente dei cantieri navali Blohm Voss Group di Amburgo, che costruiscono anche navi da guerra.
Sollecitato da alcuni giornalisti, che sottolineano il presunto paradosso tra i due ruoli, il portavoce vaticano, padre Federico Lombardi, ribatte serafico: "Dire che costruisce navi da guerra o che è un guerrafondaio non mi sembra onesto. Dire che è incoerente con la "Pacem in Terris" non mi sembra corretto. E' presidente di un cantiere che costruisce navi in tutto il mondo, poi quello che si mette sulle navi non dipende da chi le fa
La solita doppia morale cattolica: costruire armi non è peccato, dipende dall'uso che ne si fà

giovedì 14 febbraio 2013

La vita da cane

Giuseppe Gioachino Belli è uno dei più celebri poeti ottocenteschi di dialetto romanesco.
Mi sembra opportuno riportare, proprio in questi giorni in cui i media non smettono di parlare delle dimissioni del Papa, un suo sonetto, composto il 31 dicembre 1845, sulle insormontabili fatiche del Pontefice Romano. 

Ah sse chiam'ozzio er suo, brutte marmotte?
Nun fa mai gnente er Papa, eh? nun fa gnente?
Accussì ve pijassi un accidente
Come lui se strapazza e giorn'e notte.

Chi parla co Dio padr'onnipotente?

Chi assorve tanti fiji de mignotte?
Chi manna in giro l'indurgenze a bótte?
Chi va in carrozza a binidì la gente?

Chi je li conta li quadrini sui?

Chi l'ajuta a creà li cardinali?
Le gabbelle, pe dio, nu le fa lui?

Sortanto la fatica da facchino

Da strappà tutto l'anno momoriali
E buttalli a pezzetti in ner cestino!

mercoledì 13 febbraio 2013

Libera nos a malo

Le dimissioni del Pastore Tedesco continuano ad impazzare sulle pagine dei giornali e la politica nostrana si "zerbina" a pelle d'orso.
"Libera chiesa in libero stato" è un motto medievale ormai relegato ai banchi di scuola come l'Alighieri e il Boccaccio.
La chiesa cattolica s'è coperta, in questi due millenni, di crimini ignobili avvallando massacri di massa, dittature criminali e genocidi in ogni angolo del mondo, per non parlare della massoneria clericale dell'Opus Dei, delle inimmaginabili porcherie dello IOR o dei preti pedofili.
I nostri politici alzheimerizzati, non ricordano, non c'erano, al limite è accaduto a loro insaputa.
In onore al motto evengelico in cui gli ultimi sarebbero i primi, per mantenere lo status quo, continuano a far capolino da sotto alle sacre tonache.
A questo mondo LORO vorrebbero continuare ad essere i primi, NOI, neanche a dirlo, gli ultimi.
Almeno, fin che morte, non ci separi...

lunedì 11 febbraio 2013

Bye bye...

Le dimissioni del Pastore Tedesco, al secolo Benedetto XVI, sono piombate come un fulmine a ciel sereno in questo periodo di convulsa campagna elettorale.
Per un giorno le schermaglie politiche son passate in secondo piano per dar voce solo alle dimissioni del papa cattolico.
Un evento storico particolarissimo, l'ultimo caso analogo risale al 1294, ma il contesto politico era un po' diverso.
L'Italia politica, Vaticanocentrica da sempre, non poteva ignorare cotanto sconcerto.
Divisi su tutto i politici italiani trovano l'unico punto di coesione nella difesa del cattolicesimo inteso più come superstizione che come fede.
Dimentichi del vecchio detto popolare che afferma che morto un papa se ne fa un'altro, da destra a sinistra si sono levate alte grida di dolore.
Probabilmente i nostri politici nostrani sono stati presi in contropiede dal fatto che questo papa non è morto, è solo stanco morto.
La stanchezza non è contemplata dai nostri governanti, è un concetto alieno ed incomprensibile, sarà per questo che sono sempre gli stessi da decenni.
Anche dall’estero si è fatto riferimento alla decisione di Benedetto XVI.
Il cancelliere tedesco Angela Merkel non s'è espressa sull’ipotesi che il Pontefice possa ritornare nel proprio Paese d’origine.
Francois Hollande, dal canto suo, ha definito la decisione del Papa altamente rispettabile, la Republique saluta il papa, ma non farà altri commenti su qualcosa che appartiene innanzitutto alla Chiesa Cattolica.
I francesi il papa ad Avignone l'hanno avuto per sessant'anni e probabilmente ne sono ancora sconvolti.

martedì 5 febbraio 2013

Il pollaio

Solita trasmissione "pollaio", anche questa mattina...
Svegliarsi e mettersi in moto per andare a lavorare diventa sempre più difficile.
Mi sembra di essere tornato con la mia ex moglie: strilli, 
urla e rinfacciamenti sin dal mattino presto.
Mi permetterei di proporrei agli sgradevoli ospiti, che si susseguono una mattina dopo l'altra, l'abolizione delle seguenti espressioni gergali pronunciate con più o meno veemenza:
- Io non ti ho interrotto!
- La colpa è tua!
- Adesso parlo io e tu intervieni dopo!
- Fammi parlare!
- Non dire bugie!
Personalmente mi sono separato anche per evitare questo stillicidio.
L'unica differenza è che, purtroppo, con la mia ex moglie non funzionava il "MUTE" del telecomando...

lunedì 4 febbraio 2013

Il bianchetto

A distanza di 4 anni dalla vendita agli imprenditori coraggiosi della CAI si ripropongono i "soliti" annosi problemi economici di Alitalia. Ancora una volta sull'orlo del fallimento.
La colpa come sempre è di altri.
Quanto accaduto sabato all'aeroporto di Fiumicino è paradigmatico di tutta la vicenda.
Un aereo che Alitalia dato in gestione ad una compagnia Romena, "cicca" un atterraggio ed esce di pista, un po' di contusi. Per fortuna niente di particolarmente grave.
L'aereo giace per tutta la notte ai bordi della pista dell'aeroporto, spiaggiato come una balena sul bagnasciuga.
La mattina dopo dall'aereo solo spariti i loghi e i colori della nostra compagnia di bandiera.
A fare compagnia al numero di matricola rimane solo la badierina romena. "Una prassi che seguono molte compagnie in casi simili. - assicura Alitalia - E anche di buon senso per evitare che si diffondano immagini negative dell'azienda".
La soluzione a tutti i nostri problemi l'avevamo sotto gli occhi e non ce n'eravamo mai accorti prima: il bianchetto!
Allo stesso modo gli imprenditori coraggiosi potrebbero sbianchettare i bilanci.
Ci sto pensando anch'io, al posto di lavare le mutande gli darò una bella mano di bianco!

venerdì 1 febbraio 2013

Il giorno della Marmotta

"Il giorno della marmotta" é un film del 1993 interpretato da Bill Murray e Andie MacDowell.
La trama é semplice: un giornalista rimane intrappolato in un circolo temporale: ogni mattina, alle 06.00 in punto, viene svegliato dalla radio che trasmette sempre lo stesso brano musicale, la giornata trascorre inesorabilmente allo stesso modo della precedente e gli eventi si ripetono esattamente uguali ogni giorno.
Sembra un po' Aria Pulita, tutte le mattine sento sempre le stesse cose, i politici risoffiano sempre la stessa tiepida minestra e la cronaca si ripete sempre uguale.  
Anch'io come Arianna Censi, da grande, avrei voluto fare l'attore.
Io però, probabilmente, sono più fortunato: il film lo vivo realmente, lei lo interpreta soltanto.