Le dimissioni del Pastore Tedesco, al secolo Benedetto XVI, sono piombate come un fulmine a ciel sereno in questo periodo di convulsa campagna elettorale.
Per un giorno le schermaglie politiche son passate in secondo piano per dar voce solo alle dimissioni del papa cattolico.
Un evento storico particolarissimo, l'ultimo caso analogo risale al 1294, ma il contesto politico era un po' diverso.
L'Italia politica, Vaticanocentrica da sempre, non poteva ignorare cotanto sconcerto.
Divisi su tutto i politici italiani trovano l'unico punto di coesione nella difesa del cattolicesimo inteso più come superstizione che come fede.
Dimentichi del vecchio detto popolare che afferma che morto un papa se ne fa un'altro, da destra a sinistra si sono levate alte grida di dolore.
Probabilmente i nostri politici nostrani sono stati presi in contropiede dal fatto che questo papa non è morto, è solo stanco morto.
La stanchezza non è contemplata dai nostri governanti, è un concetto alieno ed incomprensibile, sarà per questo che sono sempre gli stessi da decenni.
Anche dall’estero si è fatto riferimento alla decisione di Benedetto XVI.
Il cancelliere tedesco Angela Merkel non s'è espressa sull’ipotesi che il Pontefice possa ritornare nel proprio Paese d’origine.
Francois Hollande, dal canto suo, ha definito la decisione del Papa altamente rispettabile, la Republique saluta il papa, ma non farà altri commenti su qualcosa che appartiene innanzitutto alla Chiesa Cattolica.
I francesi il papa ad Avignone l'hanno avuto per sessant'anni e probabilmente ne sono ancora sconvolti.
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lunedì 11 febbraio 2013
mercoledì 7 dicembre 2011
Menenio Agrippa
I segni di discontinuità del nuovo supergoverno non sembrano un granchè.
L'impressione che la Merkel provava solo due settimane fa ora cominciamo a provarla pure noi.
SuperMario, ieri sera ospite dell'immracescibile Bruno Vespa, ricordava troppo da vicino il suo predecessore mentre propova un nuovo patto con gli italiani.
Un patto lacrime e sangue.
Le lacrime erano quelle del ministro Fornero, il sangue, manco a dirlo, il nostro.
Supermario afferma di essere stato frainteso, i giornali avevano scritto "rigore ed equità" ma lui aveva detto "rigore ed Equitalia".
Menenio Napolitano Agrippa dichiara che, per evitare la catasfrofe ognuno deve fare la propria parte, e, come l'antico romano paragona l'ordinamento sociale al corpo umano: "Se le braccia si rifiutassero di lavorare, lo stomaco non riceverebbe cibo. Se lo stomaco non ricevesse cibo, non lavorerebbe e non lavorando tutto il corpo, braccia comprese, deperirebbe per mancanza di nutrimento".
Paragone impeccabile, peccato che l'antico console e il vecchio presidente dimentichino che, nel corpo umano, il culo ha un ruolo determinante, ma non per questo meno doloroso.
L'impressione che la Merkel provava solo due settimane fa ora cominciamo a provarla pure noi.
SuperMario, ieri sera ospite dell'immracescibile Bruno Vespa, ricordava troppo da vicino il suo predecessore mentre propova un nuovo patto con gli italiani.
Un patto lacrime e sangue.
Le lacrime erano quelle del ministro Fornero, il sangue, manco a dirlo, il nostro.
Supermario afferma di essere stato frainteso, i giornali avevano scritto "rigore ed equità" ma lui aveva detto "rigore ed Equitalia".
Menenio Napolitano Agrippa dichiara che, per evitare la catasfrofe ognuno deve fare la propria parte, e, come l'antico romano paragona l'ordinamento sociale al corpo umano: "Se le braccia si rifiutassero di lavorare, lo stomaco non riceverebbe cibo. Se lo stomaco non ricevesse cibo, non lavorerebbe e non lavorando tutto il corpo, braccia comprese, deperirebbe per mancanza di nutrimento".
Paragone impeccabile, peccato che l'antico console e il vecchio presidente dimentichino che, nel corpo umano, il culo ha un ruolo determinante, ma non per questo meno doloroso.
venerdì 25 novembre 2011
Impressionismo
Com'è giusto che sia per un paese commissiariato, le proposte di riforma, il premier Monti, prima di esporle agli italiani le ha presentate ieri Strasburgo ai colleghi franco-tedeschi.
Angela Merkel definisce: impressionanti le misure presentate da superMario.
Sarebbe interessante capire se l'impressione della cancelliera tedesca è dovuta al prodigio o al raccapriccio.
Speriamo nel primo, ma temiamo notevolmente il secondo.
E un brivido gelato ci corre lungo la schiena.
L'ultima volta che ho sentito usare il termine impressionanti è quando un'amico mi descriveva la dimensione delle mani dell'urologo che stava per effettuargli la visita specialistica alla "prostata".
Per sua fortuna tutto bene, per noi speriamo altrettanto.
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