venerdì 28 febbraio 2014

Benvenuto?!

Il governo Renzi è il sessantatreesimo governo della Repubblica Italiana, il secondo della XVII Legislatura, in carica a partire dal 22 febbraio 2014.
Nella migliore tradizione duecentesca fiorentina, i guelfi bianchi e i guelfi neri del PD si dividono il potere del paese dopo la cacciata dei ghibellini del PDL.
Dopo il Calendimaggio romano che ha portato all'omicio politico di Enrico Letta, il nero pupazzo fiorentino, con mascherata cortesia, riconferma gran parte dell'esecutivo e si riavvicina all'odiato nemico Berlusconi e insieme a lui disegna la nuova riforma elettorale.
Bastava conoscere la storia per capire come sarebbe andata a finire.
Nuovo governo, grande fiducia e grandi aspettative, ma vecchi sistemi: la benzina aumenta di 0.32 cent al litro e il Consiglio dei ministri autorizza i Comuni a ritoccare al rialzo le aliquote Tasi fino allo 0,8 per mille.
Come si dice: chi ben comincia...

martedì 11 febbraio 2014

Croci, crociati e crocefissi

Non so bene, perché sto scrivendo questo post, è probabile che la vicinanza con la data di ricorrenza della giornata di commemorazione delle vittime delle Foibe e dell'esodo Giuliano-Dalmata, stia tirando fuori il peggio di me. 
In questi giorni gira sui social network la foto di Norma Cossetto associata a quella di Carlo Giuliani. Al di là della stupida strumentalizzazione dell'immagine, la didascalia mette in evidenza come della prima si ricordi solo il martirio e l'oblio, del secondo il fatto che, nell'ottobre 2006 il gruppo di Rifondazione Comunista al Senato della Repubblica decise di intitolare a Carlo Giuliani la sede del proprio ufficio di presidenza. 
Le semplificazioni non mi sono mai piaciute, quelle sulla pelle delle gente meno delle altre. 
Qualcuno ieri sera mi ricordava che "la verità ci renderà liberi" (Giov. 8,32). Dobbiamo avere il coraggio della verità. E' il coraggio che mi porta a dire che non c'è nulla di eroico nel mettere a ferro e fuoco una città o attaccare le forze dell'ordine. 
Carlo Giuliani è un delinquente, con tutte le attenuanti della sua giovane età e della sua distorta sete di giustizia, ma pur sempre un delinquente, morto nell'adempimento del suo credo. 
Norma Cossetto è una martire, senza dubbio, ma anche in questo caso, per il coraggio della verità non posso dimenticare che Norma era apertamente fascista come il padre, Giuseppe Cossetto, dirigente locale del Partito Nazionale Fascista, segretario politico del Fascio locale, commissario governativo delle Casse Rurali e podestà di Visinada (Croazia). 
Solo i più sprovveduti non sanno cos'è successo in Slovenia, Croazia e Dalmazia tra il 1941 e il 1943. 
Solo i peggiori ipocriti fanno finta di non sapere dei genocidi perpetrati nei confronti della popolazione civile, delle decine di campi di sterminio italiani, dei 20.000 morti perpetrati dal Generale Mario Roatta e dall'esercito occupante fascista. 
Migliaia i civili falciati dai plotoni di esecuzione italiani, dalla Slovenia alla "Provincia del Carnaro", dalla Dalmazia fino alle Bocche di Cattaro e Montenegro senza aver subito alcun processo, ma in seguito a semplici ordini di generali dell'esercito, di governatori o di federali e commissari fascisti. Italiani "brava gente", parenti diretti di quelli che all'inizio del secolo scorso "gasavano" i libici, i somali, gli eritrei e gli etiopi. 
La violenza è inaccettabile, sempre e comunque, da qualsiasi parte venga, qualsiasi sia la "bandierina" appuntata sulla giacchetta. 
Due settimane fa, suscitò un certo scalpore la partecipazione di Alessandro Di Battista alla trasmissione: "Le Invasioni Barbariche". 
Ci furono strascichi e polemiche circa il credo fascista del padre di Di Battista, ma, ai più, è sfuggito il passato da catechista del deputato pentastellato e della sua lunga permanenza in sudamerica. 
Quello che in America Latina è stato perpetrato sotto l'egida della croce è un orrore infinito che fa sembrare i regimi totalitari del secolo scorso una ragazzata. 
Era una croce e la bandiera spagnola quella che Cristoforo Colombo piantò sulla terra americana come segno di conquista materiale e spirituale in nome della Spagna e della Chiesa Cattolica. 
In meno di 400 anni, genocidi, malattie e fame sterminarono due terzi degli indios, milioni di persone e civiltà millenarie, tutto in nome del Vangelo e poco importa se oggi il "santo" Papa Francesco I - Jorge Mario Bergoglio arriva proprio da lì. 
Qualora non l'avesse già fatto, invito Alessandro Di Battista, nel suo prossimo viaggio in America Latina a scendere dall'aereo e a chiedere umilmente scusa. Scusa per il suo credo violento e delinquente. 
La guerra è merda, la sopraffazione di un uomo su un altro uomo è merda, sempre e comunque, qualunque motivazione, colore o religione abbia.

sabato 8 febbraio 2014

Roberto Vacca - Fotovoltaico: imminente energia dell’avvenire

Dopo i rapidi e notevoli aumenti del prezzo del petrolio a partire dagli anni Settanta, si associa quasi sempre a ogni considerazione su questioni energetiche la parola “crisi”. Continuano a essere citati disastri planetari visti come imminenti in base a dati incompleti e interpretati in modi erronei. Fra questi: il riscaldamento globale del pianeta attribuito al consumo eccessivo di carbone, petrolio e gas e l’esaurimento dei giacimenti petroliferi. L’avvenire del clima viene vaticinato usando modelli non validati, né validabili. La fine del petrolio è temuta da chi ignora che il livello delle riserve accertate continua a crescere, che l’origine dal petrolio non è biologica e che esistono giacimenti enormi a grande profondità.
Invece le tendenze attuali indicano che avremo energia abbondante, non inquinante, a basso prezzo. Assumerà importanza primaria il fotovoltaico. L’ ottimismo non è dovuto solo alla recente notevole crescita, ma al velocissimo aumento dei rendimenti che, in laboratorio, sono saliti molto oltre il 15% tipico delle celle di silicio cristallino che, appunto, trasformano in elettricità meno di un sesto dell’energia dei raggi solari. Il trend di questo progresso sembra avviato a continuare. I rendimenti di celle fotovoltaiche che concentrano la radiazione solare anche 100 volte, crescono rapidamente. Varie industrie e centri di ricerca [fra cui: le americane Spectrolab, Amonix, Solar Junction, la giapponese Sharp e l’università australiana del South Wales] hanno superato il rendimento del 44% con un costo che si stima possa scendere a poco più di 2 dollari per Watt installato (cui bisogna aggiungere i costi delle infrastrutture e dei convertitori da corrente continua in alternata).
In Germania e in Italia costruttori e utenti hanno installato molto fotovoltaico. Conveniva perché interessanti incentivi statali andavano a chi lo adottava. Le risorse per questi aiuti sono state ottenute aumentando le tariffe agli altri utenti. Quindi il prezzo del kiloWattora in Germania e in Italia è fra i più alti in Europa (vedi tabella in fondo), ma non ha una correlazione significativa con la produzione industriale, né con l’andamento dell’economia in generale.
Ora gli incentivi diminuiscono e la crescita del fotovoltaico rallenterà. Però è stato superata una soglia importante: in Italia la potenza degli impianti per la generazione di energia eolici e fotovoltaici (24.500 MegaWatt) è maggiore di quella installata degli impianti idroelettrici (18.200 MW). Questi possono essere messi in funzione a piacere – in qualsiasi momento – senza vincoli. Gli eolici non danno energia se non c’è vento e i fotovoltaici non ne danno se non c’è il sole. La produzione di energia eolica più solare nel 2012 è stata di 32.269 GigaWattora (GWh). Quella di energia idroelettrica è stata di 43.854 GWh. Al tasso di crescita attuale, il fotovoltaico supererà l’idroelettrico entro un paio d’anni.
L’energia solare è tanto abbondante che per soddisfare il fabbisogno mondiale, basterebbe trasformare in elettricità anche solo col rendimento dell’1% la radiazione solare che incide sui deserti. Perché, allora, non si risolvono tutti i problemi energetici sfruttando celle foto-voltaiche? Perchè le celle foto-voltaiche sono ancora costose e il loro rendimento è ancora basso. 
Il costo per installare 1 kiloWatt di potenza elettrica fotovoltaica è di 3.000 €. Quello per installare 1 kW idroelettrico o termoelettrico è poco più di 1.000 €. Alle nostre latitudini il sole trasmette a ogni m2 di superficie terrestre una potenza di circa 1.000 Watt. Le celle fotovoltaiche producono, quindi, circa 150 Watt/m2. Se coprono 1 km2 , producono 150 MegaWatt per 2.000 ore l’anno: cioè 300 GigaWattora. Gli impianti termoelettrici italiani hanno una potenza di 80 GigaWatt (equivalenti a 80 grandi centrali nucleari) e funzionano in media 2.700 ore l’anno producendo 220 TWh (TeraWattora = migliaia di GigaWattora). Sostituendoli col fotovoltaico, si risparmierebbero gas e carbone. La potenza richiesta sarebbe di 110 GW [80 GW x (2700/2000)] e l’area occupata (con rendimento attuale del 15%) di 730 km2  sarebbe (circa il 2,4 per mille di quella del Paese): ingombrante, ma non impensabile. L’impresa richiederebbe un investimento di 330 miliardi di € solo per i pannelli fotovoltaici a cui vanno aggiunte le infrastrutture e i sistemi per immagazzinare l’energia (prodotta quando c’è il sole e utilizzata anche quando non c’è). a questo scopo si possono usare batterie e si può pompare l’acqua dai bacini bassi ai laghi e a nuovi invasi a quote alte degli Appennini e delle Alpi. Abbiamo già oltre 7 GW di impianti di pompaggio; ne andrebbero costruiti altri e andrebbero riprogrammate le attività industriali e civili per ripartire la potenza nel tempo.
Destinando al pompaggio la metà della potenza fotovoltaica, cioè 55 GW, il costo delle centrali necessarie sarebbe di 55 miliardi di euro. Valutando in 2 ore/giorno il tempo in cui la potenza fotovoltaica va immagazzinata, l’energia prodotta richiederebbe in alternativa 110 GWh di batterie al litio con un investimento di 55 miliardi di €  [500 €/kWh] dello stesso ordine di quello per le centrali di pompaggio. Con batterie al sale (che paiono imminenti) l’investimento in batterie si ridurrebbe al 40%. Possiamo stimare, per ora. che l’investimento totale debba essere circa di: 400 miliardi di €: un sesto del PIL.
Se il rendimento del fotovoltaico arrivasse al 40%, l’area occupata sarebbe di 270 km2 (meno dell’1 per mille di quella del Paese) e si occuperebbero anche le aree liberate dagli impianti termoelettrici dismessi. Si può anche pensare, con maggior fantasia, a coprire la superficie dei bacini idroelettrici con zattere coperte da pannelli fotovoltaici. Ho fatto il conto sulle centrali abruzzesi di Provvidenza, S. Giacomo e Montoro (900 MW di potenza) alimentate dal lago di Campotosto (superficie di 10 km2). Con la tecnologia attuale, le celle sul lago produrrebbero 1,5 GW e con un rendimento del 40%, 4 GW – oltre 4 volte di più della potenza idroelettrica. 
Il rendimento massimo teorico è  n = 1–(T2/T1) = 1 – (293/6000) = 0,951, ove T2  è la temperatura ambiente (293°K = 20°C) e T1 (6000°K) è la temperatura della superficie solare. Il fisico inglese P.T. Landsberg  ha dimostrato nel 1977 che il rendimento massimo teorico è del 93,3 %.
L’iniziativa più urgente è investire in ricerca e sviluppo per realizzare celle fotovoltaiche con rendimenti crescenti – a costi accettabili. La Commissione Europea dovrebbe indire gare e arruolare le aziende europee hitech. I governi dei 27 Paesi dell’Unione dovrebbero appoggiare energicamente questa impresa raggiungibile e risolutiva.

Tabelle

Prezzo energia elettrica in alcuni Paesi europei (2012) - Fonte: EUROSTAT
Paese
€/kWh usi domestici
€/kWh usi industriali
Media EU27 0,197 0,118
Danimarca 0,297 0,099
Germania 0,268 0,130
Italia 0,230 0,199
Francia 0,145 0,079
Romania 0,108 0,014

Energia prodotta in Italia da fonti rinnovabili - Fonte: TERNA
Anno
Fotovoltaico GWh
Eolico GWh
Fotovolt + eolico GWh
Idroelettrico GWh
2007 39 4034 4073 38481
2008 193 4861 5054 47227
2009 676 6543 7219 53443
2010 1905 9127 11032 54407
2011 10795 9857 20652 47767
2012 18862 13407 32269 43854

giovedì 6 febbraio 2014

Piccole storie ignobili

Il Partito Democratico di Trezzo sull'Adda, attraverso una serie di manifesti, annuncia alla cittadinanza come, il 18 dicembre scorso, il Sindaco di Trezzo, Danilo Villa, a capo della giunta PDL-Lega, abbia comunicato che il revisore unico del bilancio comunale, il commercialista in profumo leghista Dr. Stefano Aldovisi, si sia dimesso dal suo incarico.
Motivo delle dimissioni è la contestazione, da parte della magistratura, di truffa aggravata ai danni dello stato nell'indagine che vede coinvolto Umberto Bossi e sua famiglia, denominata "The Family".
Il Sindaco Villa, nell'aprile del 2012, ebbe già modo di esprimere chiaramente il suo parere circa l'operato di Umberto Bossi: "Ha dato talmente tanto a tutti noi che sarei prontissimo a capire e perdonare se anche si fosse tenuto qualcosa per se" (sic!).
Ringraziando il PD trezzese per la preziosa segnalazione, vorrei solo ricordare che il Sindaco Roberto Milanesi (PD), predecessore dell'attuale, dovrà rispondere di abuso d'ufficio e corruzione nell'ambito dell'operazione denominata "Venti per Cento". Le Fiamme Gialle hanno scoperto l'esistenza di un cartello politico-economico che, oltre a elargire 165mila euro per finalita' corruttive, ha permesso a politici locali di conseguire un ingiusto vantaggio di 11 milioni. L'attenzione degli investigatori si è concentrata su una serie di progetti di riqualificazione urbanistica, che miravano a trasformare terreni agricoli in terreni edificabili.
Per nascondere l'evidente conflitto tra gli interessi personali e quelli della pubblica amministrazione i soggetti coinvolti si avvalevano dello schermo di società fiduciarie. Sono state denunciate per i reati di associazione a delinquere finalizzata alla commissione dei reati di abuso d'ufficio e corruzione, 10 persone, sette delle quali pubblici ufficiali.
Tra questi anche il vicesindaco (PRC) Luca Rodda, che acquistò, con giro sospetto, un appartamento nei giorni precedenti il voto sul piano industriale e l'assessore Tina Barzaghi (PD), accusata di aver avuto agevolazioni economiche per alcuni lavori di ristrutturazione della propria villetta. 
La maggior parte degli imputati ha scelto la via del patteggiamento.
Come si dice: il bue che da del cornuto all'asino!

sabato 1 febbraio 2014

Kabobo forever

Adam Kabobo, il ghanese che a maggio 2013, a Milano, ha ucciso tre passanti a colpi di piccone, deve rimanere in carcere. Lo ha deciso il Tribunale del Riesame di Milano, rigettando l'istanza della difesa di trasferimento in un ospedale psichiatrico giudiziario. Kabobo resterà a San Vittore nonostante la perizia medica indicasse che le sue condizioni di salute mentale fossero incompatibili con la prigione.
Si fosse chiamato Ligresti probabilmente oggi sarebbe a fare shopping in via della Spiga.
Qualcuno gli passi il numero di telefono della Cancellieri!