mercoledì 30 gennaio 2013

Rerum Vecchiarum

Questa mattina Aria Pulita ci ha portato alcuni volti nuovi della politica.
Gente alla prima esperienza, volti della società civile.
Che siano alla prima esperienza si vede, che facciano parte della società civile, un po' meno.
Colpisce la Dr.ssa Maria Teresa Baldini, ex giocatrice di basket e chirurgo estetico, candidata (...e trombata) con la Lega Nord a sindaco di Forte dei Marmi.
Il "Michael Jordan de noantri", in gonnella, ci riprova ad un anno di distanza, al consiglio regionale lombardo, seconda in lista dopo "Bobo-75%-Maroni".
L'ultima volta alla Baldini non andò proprio benissimo, a Forte dei Marmi, raccolse 115 voti, probabilmente meno dei suoi amici su facebook, ma adesso seconda in lista a Milano le sue chances sono maggiori.
A fianco della "plastica" Baldini, siede Silvano Martinotti.
Martinotti è l'imitazione di un politico vecchio stampo, e come i politici vecchio stampo racconta storielle che capisce solo lui, infatti non ride nessuno.
Silvano Martinotti, novarese, è candidato in Regione Lombardia con il PDL.
Marinotti è presidente dell'associazione cattolica "Rerum Novarum"
Ho trovato sulla rete un video della convention del MIR, il movimento di Gianpiero Samorì, costola del PDL, del novembre scorso in cui Martinotti si scappella davanti a Stefania Craxi,  figlia di cotanto babbo "Bottino".
Rerum Vecchiarum...

martedì 29 gennaio 2013

C'era una volta...

C'era una volta,
un capo tribù africano molto molto cattivo. 
Così cattivo che un gruppo di insigni statisti occidentali decisero di ucciderlo, per il bene dell'umanità.
Com'è o come non è, decisero di ucciderlo, abbattendo l'aereo su cui volava, con un razzo.
Peccato che il razzo andò a colpire un aereo di linea italiano, ammazzando un tot di persone che con l'africano cattivo non avevano niente a che fare.
Com'è o come non è, nessuno seppe mai come davvero andarono le cose, perchè uccidere uno, anche se tanto cattivo, non è proprio una bella cosa.
Passarono i giorni, i mesi e gli anni, poi un giudice "comunista" disse: "Moh basta, insigni statisti occidentali, l'avete fatto voi, almeno risarcite i danni!"
E'  una storia del secolo scorso persa tra le pagine dei giornali, tra banche ladre, elezioni, badanti, crisi e "copertine corte".
Il secolo scorso avrebbe avuto la prima pagina dei giornali, oggi un trafiletto a pagina 4, sepolto, come i passeggeri dell'aereo, sotto ad un mare di stronzate.   

lunedì 28 gennaio 2013

Berlussolini

A volte vien da domandarsi perché le idiozie di un ex primo ministro debbano riempire le prime pagine dei giornali.
E' accaduto, per l'ennesima volta, ieri con Berlusconi che, presente alla commemorazione della Giornata della Memoria, a Milano, prima di schiacciare un pisolino, ha affermato che, a parte le leggi razziali Mussolini fece delle buone leggi.
La capacità e il successo di un governo si valutano nel proprio complesso non in funzione di singoli aspetti.
Se Mussolini, da una lato, ha innovato il paese, introducendo alcuni diritti non secondari, non è marginale ricordare che questo è stato fatto con la pelle e il sangue di più di mezzo milione di italiani morti nella follia della seconda guerra mondiale.
Anche il ventennio berlusconiano ha portato rimarchevoli innovazioni sociali e civili, come il divieto di fumare nei locali pubblici e la patente a punti, ma nel suo insieme non mi sembra che stiamo vivendo proprio meglio di vent'anni fa! 

sabato 26 gennaio 2013

Simultaneità

La piazza virtuale a volte è sorprendente.
Vien da domandarsi perché il caso, inafferabile e beffardo, continui a incaponirsi contro i soliti noti.
Sabato stavo guardando sul web l'ultima puntata di "Crozza nel paese delle meraviglie".
Mentre Maurizio Crozza comincia una parodia graffiante del segretario leghista Bobo "muppet" Maroni, in calce al video appare la pubblicità della Lega Nord.
Le meraviglie della simultaneità...

venerdì 25 gennaio 2013

Cromatismi

Nell'ultimo periodo seguo la trasmissione a volume bassissimo, quasi spento. 
Svegliarmi la mattina con urla isteriche, insulti e frasi senza senso non è il massimo.
L'ho provato per anni con la mia ex moglie. 
L'unico senso che mi è rimasto per valutare i vostri ospiti è la vista. 
La prima cosa che balza all'occhio in questo periodo, è la rivoluzione cromatica della lega.
Affrancati dal verde bandiera, gli esponenti politici padani, si sentono più liberi di dare sfogo a toni iridescenti. 
Questa mattina Angelo Ciocca si presenta in studio con un maglioncino rosa shocking rubato direttamente dall'armadio di mia figlia quando aveva sei anni. 
Anche a volume spento è inguardabile. 
Una vera abberrazione... cromatica naturalmente.

giovedì 24 gennaio 2013

Punti di vista

Il premier britannico David Cameron s'è detto "favorevole" di un referendum sulla permanenza del Regno Unito all'interno dell'Unione europea. 
Singolare paese l'Italia: se queste proposte arrivano da un riconosciuto statista inglese sono degne di credibilità, se lo dice Beppe Grillo sono una boiata "sfascista".

giovedì 17 gennaio 2013

Andreuccio da Perugia

Non so, se sia la cattiva stagione o il cattivo umore, ma da quando è ripartita, nel gennaio 2013, faccio davvero fatica a seguire la trasmissione.
Eppure sono uno stomaco di ferro!
Negli ultimi anni sono riuscito a digerire tutto, anche i sassi, come gli struzzi.
La presente campagna elettorale tuttavia mi risulta indigesta, mette la nausea.
La televisione è pervasa da Erinni urlanti che, alla ricerca di uno striminzito seggio in cui imbucarsi, vomitano populismo.
Cornucopie ricolme di promesse velenose.
Il teatrino della politica s'è trasformato nel boccaccesco "chiassetto", dove siam noi spettatori che facciamo la fine di Andreuccio da Perugia... 

venerdì 11 gennaio 2013

La forma e la sostanza

La puntata di Servizio Pubblico di questa settimana era attesa come l'evento televisivo della settimana.
Strade vuote e gente tappata in casa come per la partita della nazionale.
Derby un po' lunghetto, supplementari e rigori compresi.
Poca adrenalina, molto catenaccio.
Atleti in campo, in gran forma, risultato deludente.
Qualche fuori gioco, parecchi falli ma poche cattiverie.
Sembra un viaggio a ritroso nel tempo: a vent'anni di distanza la situazione è sempre più ingessata, senza nessuna prospettiva.
Più che persone nuove, mancano idee nuove.

giovedì 10 gennaio 2013

Il ventriloquo


Tempi durissimi per il centro-destra e per il redivivo Cavaliere.
Ultimo indicatore è Bruno Vespa
Il viscidissimo giornalista RAI, ieri sera, ha pesantemente sbeffeggiato Berlusconi in televisione con la gag del "ventriloquo".
Se anche l'ossequioso pennivendolo si permette d'irridere l'ex primo ministro, dandogli pubblicamente del "pataccaro",  la situazione appare francamente irrecuperabile.
Berlusconi stempera il clima stando al gioco e invitando il pubblico ad applaudire alla gag del ruffiano cronista, ma l'atmosfera resta gelida.
E questa sera il Cavaliere è ospite in diretta del duo Santoro-Travaglio... 

martedì 8 gennaio 2013

Saldi

Subito dopo le feste iniziano i saldi.
Anche in politica.
Dopo mesi di rigore siberiano scopriamo che la crisi é quasi passata, che le tasse si possono tagliare e che l'IMU resterà ai Comuni.
Tutte cose impensabili meno di un mese fà.
Un anno al governo del paese e la campagna elettorale bastano a trasformare anche un riconosciuto e serissimo docente universitario in un ammiccante politico con tanto di piume sul cappello e benda sull'occhio.
Offerte speciali anche in casa Lega-PDL.
Maroni svende quel che resta dell'anima verde padana al ruffiano di Arcore e promette che se sarà eletto Presidente della Regione tratterrà il 75% delle tasse in Lombardia.
Il bello è che hanno il coraggio di definire Beppe Grillo un comico!

mercoledì 2 gennaio 2013

Calendario Giano-Politically-Incorrect 2013


L'affidabilità non fa parte del genere umano, e questo non da ora, probabilmente da mai...
Vatti a fidare dei Maya... Testimoni di Geova ante litteram.
Probabilmente anche loro passavano la domenica mattina verso le 8 a suonare i campanelli alle case degli indios messicani, raccattando tutte le maledizioni del nuovo mondo.
In fondo, in fondo però un po' ci contavo che il mondo sarebbe finito il 21 dicembre scorso, almeno mi sarei risparmiato i parenti, le feste, ma soprattutto le liste civiche e le cazzabubbole pre-elettorali impastate di promesse e buonismo natalizio.
Se, come me, siete riusciti a sopravvivere a tutto questo, allora vi siete meritati il calendario Giano-Politically-Incorrect 2013, giunto ormai alla sua quarta edizione.
Quest'anno dedicato alle imminenti elezioni politiche e amministrative.
Riusciremo a sopravvivere anche a queste?

Per scaricare il calendario clicca [qui

martedì 1 gennaio 2013

Dieci anni senza Giorgio Gaber


Sono passati 10 anni dalla morte di Giorgio Gaber.
In questi giorni sono usciti un libro ed un CD per ricordarlo.
Il 4 gennaio di 10 anni fa andai ai funerali di Gaber. Voglio riproporre un mio ricordo personale di quel giorno, scritto di getto, la sera stessa.

Oggi ero ai funerali di Giorgio Gaber.
Non voglio però raccontare dell'enorme tristezza che mi stringeva il cuore.
Penso che il dolore sia personale e che ognuno di noi lo provi e lo viva in modo diverso e che difficilmente sia trasmissibile ad altri.
Voglio però raccontarvi del contorno.
Un contorno unico che probabilmente sarebbe piaciuto molto a Giorgio, che ne avrebbe tratto spunti notevoli per lavori futuri.
Per un attimo ho davvero pensato che fosse tutta una meravigliosa messa in scena e che Giorgio fosse nascosto tra la folla a godersi lo spettacolo.
Chiaravalle è un piccolo borgo contadino a 10 minuti dal centro di Milano.
Come si sia salvato dall'urbanizzazione selvaggia non si sa, ma tant'è.
Guardandolo, ricorda davvero la vecchia Milano del dopo guerra, con le case basse a ringhiera, le osterie dove i vecchi giocano a carte.
Un borgo composto da gente povera, come negli anni '60. 
Da sempre, a far compagnia ai contadini, storie di immigrazione e di immigrati; ieri del sud Italia oggi del sud del mondo.  
Il cimitero, un circolo dell'ARCI e l'Abbazia, più in là una comune di Punk.
Davanti all'Abbazia ci sono una decina di baracche, vecchie roulotte senza ruote e con i finestrini di cartone. 
Rom; qualche bambino e un paio di cani che abbaiano ai forestieri. Davanti alle baracche scorre un canale con l'acqua grigia e maleodorante.
Sono arrivato per tempo, ma la gente è già tantissima.
Dicono ci fossero 10.000 persone, l'unica via di comunicazione è completamente intasata.
Il traffico bloccato, auto parcheggiate dovunque rendono difficoltoso il passaggio anche alla gente a piedi
A fatica raggiungo il cortile davanti al sagrato dell'Abbazia.
Centinaia di persone anche lì.
Gente comune, media borghesia, jeans e pellicce, giovani e meno giovani.
Vicino a me tre attempate signore "messa in piega" e pelliccetta non si fanno scappare un Vip.
D'altra parte sarebbe impossibile ignorarli: macchinone, guardie del corpo, portaborse e tirapiedi.
Consumati teatranti che nonostante l'occasione non riescono a risparmiarci la loro ingombrante presenza.
Figure grottesche: mezzi uomini e mezzi telefonini cellulari.
I Carabinieri e i Vigili Urbani faticavano a contenere la gente.
Fa la sua comparsa anche la Polizia Regionale, belli biondi nelle loro nuove divise grigioverdi: un po' Guardia Forestale, un po' Guardia di Finanza.
L'Abbazia straborda di folla che tracima in un vai e vieni incessante.
Un paio di corone troneggiano davanti al portone d'ingresso, una è della provincia, l'altra del ministro ai beni culturali: Urbani.
I fiori delle corone vengono "rapinati" dalla folla che vuole portarsi a casa un "ricordo". 
La funzione religiosa scorre tranquilla, omelia breve ma poco trascinante.
Verso la fine della funzione cominciano a dileguarsi alcuni Vip.
Per primo esce  Gianni Morandi, che si defila da un'uscita secondaria.
Lo segue da lì a poco Adriano Celentano, costeggiando il muro di cinta del cortile. Non si capisce se voglia o non voglia farsi notare, tuttavia si dilegua tra sorrisi e cenni di saluto.
Lì, nel fondo del cortine scatta un breve applauso indirizzato al molleggiato. Pochi secondi ma la sensazione è comunque antipatica.
Da li a pochi istanti esce il presidente del consiglio.
A differenza dei suoi predecessori, Berlusconi, fende la folla. 
Lo intravedo in mezzo alle guardie del corpo, capelli radi ma perfetti e le solite due dita di cerone color "terra di Siena" impastano un volto di circostanza.
Scatta il solito applauso, ma dal fondo del cortile partono anche dei fischi.
Dopo la distribuzione eucaristica arriva la fine della funzione religiosa.
Segue un breve ricordo di un giornalista.
Parla della "religiosa" laicità di Giorgio, del suo matrimonio con Ombretta Colli, del ritiro in campagna.
Mentre ripercorre la sua vita, mi torna in mente un'intervista di un paio d'anni fa, in occasione del suo ultimo disco.
L'intervistatore chiedeva come il Gaber "politico", da sempre vicino ai temi sociali, avesse preso la candidatura della moglie nelle liste di Forza Italia. Ricordo la risata di Giorgio e come raccontasse degli sfottò degli amici, primo tra tutti Enzo Jannacci.
Terminata l'omelia laica, viene mandata una canzone dell'ultimo disco.
E' davvero un testamento morale molto toccante. Parla di bambini. Di futuro, ma anche di girotondi che cambiamo il mondo.
Profondo ma dissacrante come sempre.
Un applauso scrosciante accompagna l'uscita della bara coperta da un cuscino di rose bianche.
Alcuni piangono, commossi, molti toccano la bara nel suo tragitto verso il carro funebre.
Tra la folla si leva qualche pugno chiuso. 
Dopo qualche istante escono tutti.
Tra gli altri Enzo Jannacci. Qualcuno lo saluta: "Ciao Dottore!" 
E' detto col cuore.
Manca solo l'amico di sempre Dario Fo.
Giorgio ci ha lasciato così come ha vissuto: una vita, la sua, passata nella certezza del dubbio.