giovedì 15 aprile 2010

Tutti in Gallera

Questa mattina in studio Giulio Gallera (quello in basso nella foto), assessore PDL al Comune di Milano e 1° dei non eletti nella propria circoscrizione alle ultime regionali.
Il Gallera appoggia la barbarie dei bambini di genitori morosi tenuti a digiuno dalle amministrazioni leghiste.

Mando una mail di alleggerimento:
"In merito a quello che sta accadendo tra giunte leghiste e morosi delle mense scolastiche sembra che ormai si stia perdendo il senso del valore delle cose.
Capisco che per Gallera, 1° dei trombati del PDL nella propria circoscrizione alle ultime regionali, la scuola pubblica sia un male necessario di cui è necessario contenere il danno. Ma vorrei porre una riflessione molto semplice.
I Comuni hanno decine di modi di "costringere" al pagamento i morosi, dai solleciti, alle cartelle esattoriali, dai pignoramenti fino alla revoca della patria potestà o all'affido.
Tutto questo senza toccare la dignità dei minori e l'art. 3 della costituzione.
Quanto è stato fatto è al solito strumentale e populista. E'la ritrita contrapposizione tra "poveri" che pagano e "poveri" che non pagano a cui si aggiungono i "poveri" che ne parlano.
"

Roberto Villani legge la mail, omettendo la parte relativa al "trombamento".
Mando una seconda mail chiarificante:

"Ciao Roberto, scusa son rimasto indietro ma "Roberto Villani" è diventato una marca di un edulcorante?
Credo che "trombato" si possa dire anche in TV.
Forse è il termine "trombante" ad essere meno fine.
Nel caso specifico, ad esempio:
Gallera è assessore cimiteriale al Comune di Milano amico della prima ora del povero Milko Pennisi morto (politicamente) per le sigarette.
In altre parole Gallera = Trombante con tendenze necrofile, amico di trombante trombato da un trombo di inchiesta.
Il nostro trombante con tendenze necrofile, amico di trombante trombato da un trombo di inchiesta, è stato trombato alle ultime elezioni amministrative.
Capisco che in mezzo a tutto queto trombare sembra di essere in un troiaio, ma consolati l'unica cosa che non cambia mai è il culo.
Il nostro, o almeno il mio.
...ma questo si che, secondo me, in TV non lo si può dire
"

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