domenica 7 aprile 2013

Mangiare le idee

Gli spaghetti-western ci hanno insegnato che quando gli avvoltoi disegnano, coi loro voli, spirali nel cielo è la prova inconfutabile della presenza di qualche carogna da spolpare.
A poche ore dalla morte, il sindaco milanese Pisapia affermava che, al più presto, sarà dedicata non solo una via o una piazza a Enzo Janacci, ma soprattutto una scuola.
Giovedì scorso il neo "governatur" di Regione Lombardia, in chiusura del suo discorso programmatico, ha citato Giorgio Gaber: "Un grande lombardo - ha sottolineato - che ci ammoniva che le buone intenzioni da sole non bastano. Se potessi mangiare un'idea, cantava il poeta, avrei fatto la mia rivoluzione".
Ci sono voluti 10 anni perché la Lega scoprisse Giorgio Gaber, probabilmente la dirigenza verde stava valutando che fosse davvero morto e che non potesse replicare.
Singolare è anche la citazione: "mangiare" è ormai l'ossessione della politica.
Di concreto, da mangiare, c'è rimasto ben poco, cominciare con le idee potrebbe essere una valida alternativa.

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