martedì 16 agosto 2011

Ferragosto italiano


Gli appassionati della politica "ruspante" sanno che, nel mese d'agosto da Ponte di Legno, il Senatur offre uno specchio di "italianità" irrinunciabile analogo forse, solo al miglior Alberto Sordi. 
E' così che ieri, tra un "Padania Padania" e l'annuncio di una "grande sorpresa, cioè il TFR in busta paga", ecco Bossi, piegare come è riuscito "a salvare le pensioni".
Pensando "di non farcela", s'è rivolto al collega Renato Brunetta, che pare avesse appena ricevuto una telefonata da Bankitalia durante il Consiglio dei Ministri, dicendogli: "Nano di Venezia, non rompere i coglioni!".
Tuttavia l'Umberto spiega anche che "bisognava fare un po' di tagli altrimenti l'Europa stavolta ci uccideva", ma questa crisi "è stato un segnale inequivocabile che è arrivata la fine dell'Italia, questa è la verità". 
Umberto Bossi ammette che anche tra i leghisti c'è chi "ragiona come i terroni", pensando "che lo Stato debba dare qualcosa".
Chissà, forse, sviati da quella leggenda che vorrebbe servizi in cambio di tasse, ma Bossi ha un'altra idea, spiegando: "Lo Stato non ci deve dare niente, è sufficiente che ci dia la libertà e poi ce la facciamo con le nostre capacità". 
La Padania è pronta "ad arrivare", anche se "il Paese sta cambiando".
L'Italia avrebbe sbagliato ad adottare l'euro, perché con una "moneta forte penso che forse la Padania ce la può fare ma non il Sud. La Padania sarebbe la soluzione migliore, se ci fosse non ci sarebbe il problema".


"Pronto, pronto in chi parla?"
"Pronto, Mario Pio?"
"Sì, Mario Pio. Pronto in chi parla? Con chi parlo io?"

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