martedì 7 maggio 2013

Morto il Re. Viva il reuccio!

Probabilmente l'Italia resta l'unico, tra i paesi Occidentali, in cui, il solo piede di porco che riesce a separare un politico dalla propria poltrona, è la morte.
I governanti nostrani, ieri sono tutti entrati in lutto: Andreotti era la quint’essenza di quel distorto modo di fare politica, che loro elevano a modello di statista.
C'è chi parla di luci ed ombre, in verità Andreotti è riuscito a passare indenne tra gli spettri peggiori degli anni della repubblica.
Zampettando tra mafia, e terrorismo, tra stragismo di stato e rapporti coi servizi segreti internazionali, l'unica sua vera abilità era quella di uscirne sempre pulito senza mai schizzarsi.
Andreotti è stato il padre di quel macchiavellismo melenso e zuccheroso teso a perpetuare il proprio interesse sempre in maniera indiretta e senza mai guardare in faccia a nessuno.
E’ quel modo di governare che noi abbiamo definito "democristiano", un nipotino del quale abbiamo tutt'ora al governo.
Morto il Re, viva il reuccio!

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