giovedì 24 ottobre 2013

Storie di ordinaria immigrazione

Joele Leotta era un ragazzo di 19 anni di Nibionno nella provincia di Lecco.
Con l'amico, Alex Galbiati, come troppi dei nostri figli senza nessuna possibilità in patria, dieci giorni fà, erano andati in Inghilterra per imparare l’inglese e, per mantenersi, lavoravano in un ristorante.
Domenica scorsa, poco dopo le 23, nel loro alloggio in Lower Stone Street, a Madistone, nel Kent, sono stati massacrati di botte da otto ragazzi del posto, tra i 21 e i 25 anni. La banda ha sfondato la porta della loro camera, urlando: "Italiani di merda, ci rubate il lavoro!”.
Joele è morto di calci e pugni, Alex ha riportato lesioni al collo, alla testa e alla schiena: è ancora in ospedale ma sarebbe fuori pericolo.
I genitori di Joele sono venuti a conoscenza della notizia solo nel tardo pomeriggio di lunedì da un conoscente che lavorava coi ragazzi al ristorante e si sono subito recati in caserma, dove i carabinieri hanno provato a contattare la Farnesina che, al solito, non trattandosi di politici, militari, giornalisti o agenti dei servizi segreti, era all’oscuro di tutto.
Storie di ordinaria immigrazione, in un mondo in cui c'è sempre qualcuno più a sud.
Almeno Joele in Inghilterra non c'è arrivato con il barcone e non sarà seppellito in un oscuro cimitero siciliano.    

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