martedì 18 giugno 2013

Opus Gay

Tutto possiamo dire di papa Francesco, meno che gli manchi il coraggio e quel pizzico di follia tipico del continente da cui proviene.
Lunedì delle scorsa settimana, mentre nei notiziari televisivi impazzavano i risultati elettorali, fra le catastrofiche percentuali di affluenza e le debacle grillesche, s'è intrufolata una “notizietta” a dir poco esplosiva: parlando con chierici sudamericani, papa Bergoglio ha rivelato che in Vaticano “esiste una lobby gay”.
Papa Francesco, non ha detto che ci sono prelati dediti ad amori omosessuali, ma ha parlato di “lobby”, ovvero un centro di potere, una specie di omomassoneria.
Apriti cielo, o meglio chiuditi!
Il TG uno ne ha parlato solo il mercoledì successivo, tra le previsioni del tempo e le informazioni sul traffico.
Gli altri telegiornali, non ne hanno fatto cenno. Anche il portavoce vaticano ammette, ma non rilascia ulteriori dichiarazioni sull’argomento.
Più realisti del re.
Questo papa bizzarro, m'incuriosisce.
Lontano dai giochi di potere usa lo stesso fanciullesco disincanto parlando di IOR, carrierismo ecclesiastico, corruzione nella curia o vizi e lussi della nomenclatura.
Sbaglia però, chi pensa che Bergoglio sia uno sprovveduto, in fondo resta sempre un gesuita: a 4 mesi dall'elezione non è ancora andato a vivere nel Palazzo Apostolico Vaticano.
Buono si, ma mica scemo!

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