sabato 1 settembre 2012

Addio Carlo Maria Martini

Con Carlo Maria Martini se ne va anche un pezzetto dei ricordi della mia giovinezza.
L'ex arcivescovo, gesuita è stato un esempio di quella chiesa aperta alle innovazioni del mondo moderno che oggi sembra definitivamente estinta.
Fu lui per primo a cominciare il dialogo con le maggiori confessioni non cristiane e ad istituire la Cattedra dei non credenti.
Martini espresse più volte una posizione di apertura anche verso il riconoscimento delle coppie omosessuali, criticando la posizione ufficiale espressa dalla Chiesa in merito alle unioni gay che le condanna in maniera categorica.
E' morto com'è vissuto: fedele fino in fondo alle cose in cui credeva.
Era nota da tempo, la sua posizione sull'accanimento terapeutico, ne era così convinto che questa è la strada che ha seguito.
Niente accanimento, dunque niente sondino, niente peg o alimentazione forzata, anche se da quindici giorni non poteva più deglutire per l'evoluzione terminale del morbo di Parkinson.
Non è un caso che queste posizioni abbiano incontrato le maggiori resistenze e i peggiori veleni proprio all'interno della fazione cattolica più intransigente culminata con la lettera riservata, del marzo 2011, di don Julián Carrón, attuale Presidente della Fraternità di Comunione e Liberazione, a mons. Giuseppe Bertello, nell’ambito delle consultazioni della Santa Sede che proponevano Angelo Scola quale nuovo vescovo della diocesi di Milano.
Le esequie saranno celebrate proprio da Angelo Scola, successivamente Carlo Maria Martini, sarà tumulato in Duomo sotto il Crocifisso di san Carlo Borromeo.
Gli ultimi scherzi beffardi del destino.
Dopo tanti anni, passerò in Duomo uno di questi giorni...

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