Ad una settimana dal ballottaggio, la politica milanese è più che mai fuori  controllo.
Nessuna speranza di abbassare i toni, in questo clima da tutti contro  tutti.
La voglia di sangue è elevata e c'è chi è disposto anche a simulare una  rissa per placare la sete della folla.
Purtroppo per noi, nella stragrande maggioranza delle volte, ci si limita  solo alla violenza verbale.
Pisapia sembra il classico cane in chiesa, chiunque passa si sente in  dovere di assestargli un calcio o di rivolgergli un insulto.
Nell'ipermercato della destra invece, si trovano le offerte migliori: la  Bricchetto se vince aboliisce ecopass e rimborsa le multe, Bossi porta due  ministeri a Milano, Berlusconi apre a tutti il condominio-harem  dell'Olgettina.
I voti ormai si rastrellano casa per casa: in questo periodo le promesse si  sprecano, dalla casa, al lavoro, finanche alla vita eterna.
"Un politico che non fa promesse è come una puttana che non fa marchette"  scriveva Roberto Gervaso, e la nostra classe politica va fortissimo in tutte due  i settori.
 

 
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