mercoledì 4 marzo 2009

Pasticcio di maccheroni...

La "buvette" del senato italiano è l' elegante e spaziosa sala Marucelliana, con la volta a figurine e fregi in stucco chiaro, eseguiti nel 1931. Nella "buvette" si trova il bar: una grande boiserie scolpita con putti da un lato e un pregiato arazzo dei Medici dall'altro. La "buvette" è posta al piano nobile di palazzo Madama dov'è l'Aula. Il bar dei senatori ottenne gli onori della cronaca nel caldo 8 giugno 2007, quando il senatore Rocco Buttiglione, filosofo dell'Udc, e la senatrice Albertina Soliani, prodiana emiliana, anche a nome di un nutrito gruppo di parlamentari, scrivendo ai questori di Palazzo Madama, lamentavano l'assenza di gelati, invitandoli a provvedere in tal senso, al fine di "adeguare i servizi del Senato alle esigenze della normale vita quotidiana delle persone".

Ancora la "buvette", questa volta però quella della Camera, torna alla ribalta lo scorso mese di febbraio quando, dopo la segnalazione della Lega, è stato estromesso il burro francese, a favore di quello più autarchico "made in Italy".
Dopo questa importante vittoria, il leghista Maurizio Fugatti, affermava che così facendo s'è ristabilito un principio di reciprocità: "Per quanto riguarda le auto il governo di Sarkozy non si fa tanti problemi a finanziare esclusivamente le case automobilistiche francesi, in barba a quelle italiane".

E' di ieri la notizia che alla buvette del senato il listino prezzi, da lunedì, è stato ridotto del 20%.
Una porzione di pasticcio di maccheroni costa un euro e mezzo e un caffè 42 cent. Un pasto completo passa da poco più di 6 euro a 5,06 euro.
Neanche a dirlo, appena gli "stalinisti" del quotidiano "La repubblica" hanno pubblicato la notizia s'è scatenato il solito ignobile vespaio demagogico degli antipolitici.
A dirimere la questione, forte del suo ruolo istituzionale, ci pensa, meno di 24 ore dopo, il presidente del Senato Renato Schifani. "Alla buvette di Palazzo Madama tornano i vecchi prezzi" afferma il questore Benedetto Adragna, senatore del Pd "in risposta alle proteste che erano venute dopo la notizia del calo del 20% del listino prezzi delle consumazioni, diffusa da Repubblica. La differenza del 20% tra il prezzo stabilito dal nuovo gestore e il vecchio prezzo andrà in beneficenza. Il presidente Schifani, che non poteva rimanere assolutamente indifferente su tutto quello che stava accadendo rispetto alla questione dei costi alla buvette e al nuovo prezzario che, anche se calato di pochi centesimi, ha avuto un forte impatto all'esterno".

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