Oggi il sole s'è alzato opaco sopra il livido cielo milanese.
Fuori dalla stazione dell'Ortica, la nebbia accoglie le torme di operai in tuta blu che scendono dai treni con la "schiscetta" in una mano, la chiave inglese nell'altra e "l'Unità" piegata sotto al braccio.
La gigantografia di Elgels, Marx, Lenin e Pisapia troneggia sulla facciata di Palazzo Marino.
Un gruppo di writers dei centri sociali, nella notte, ha dipinto un'enorme falce e martello gialla su fondo rosso proprio sulla facciata della Villa Reale, che nel frattempo ha cancellato tutte le mostre in programma per far spazio ad una retrospettiva permanente sulla pittura sovietica degli anni '30
Poco più in la, in P.zza Fontana, dalle finestre dell'arcivescovado, don Camillo Fumagalli, giura di aver visto visto alcuni cosacchi col colbacco abbeverare i propri cavalli in al ritmo delle balalaike.
Nella zona, Montenapoleone, le commesse dei negozi d'alta moda sono possedute a forza da "barbudos" cubani ubriachi, con il kalashnikov sulle spalle.
Il casello della Milano-Venezia, fin dalle prime ore dell'alba, è intasato da migliaia di auto con roulotte, sembra il rientro dopo le vacanze estive, ma in realtà sono Rom provenienti dall'Est che si stanno accampando all'Idroscalo.
Giunge notizia che alcune cascine del lodigiano e del pavese, siano state prese d'assalto da orde di pirati islamici, che, al comando del feroce Saladino, stuprano donne e bambini e passano a fil di spada i vecchi.
Nella "chinatown" milanese hanno sostituito le auto con le biciclette e migliaia di cinesi con la stella rossa stampigliata sul cappellino grigio-verde pedalano tra via Canonica e Paolo Sarpi.
Tutto questo mentre gruppi di edili egiziani, hanno cominciato la costruzione del minareto in Piazza Castello, la prima parte della più grande moschea d'Europa: l'Ayapisapya.