martedì 3 novembre 2009

Indultiamo Biagi


Il suicidio in carcere di Diana Blefari Melazzi mi riporta alla mante due dolorosi momenti molto distanti tra loro: l'omicidio Bagi e l'indulto del 2006.
L'indulto, benedetto da Giovanni Paolo II e dal parlamento tutto, avrebbe dovuto alleggerire il sovraffollamento carcerario, in realtà servì solo a scarcerare Previti ed a evitare la galera a Consorte.

La situazione carceraria a due anni dall'indulto, infatti, tornò esattamente come prima: carceri sovraffollate, polizia penitenziaria insufficiente e un centinaio di suicidi ogni anno.
L'altro pensiero riguarda Marco Biagi.
Definire la legge Biagi una vera porcheria mette nella scomoda posizione di essere immediatamente bollato come fiancheggiatore delle neo-Brigate Rosse. Quello che non perdono a questi brigatisti è proprio questo: mi hanno tolto il gusto di essere incazzato.
Ogni volta che manifesto la mia rabbia qualcuno pensa che voglia difendere queste bravate.
Quello che non perdono a questi brigatisti è che hanno fatto di un juslavorista qualunque il maggior teorico del lavoro di sempre.
Precari e disoccupoati ringraziano sentitissimamente.

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