giovedì 25 luglio 2013

La notizia che non c'è

Il Consiglio Regionale Lombardo ha bocciato, con voto bipartisan di Pdl, Pd, Lega, Lista Ambrosoli e Lista Maroni, la proposta di Movimento 5 Stelle di istituire un fondo per il microcredito.
Il Movimento, in accordo con gli uffici della Giunta, avrebbe così destinato le risorse decurtate dallo stipendio dei consiglieri del gruppo.
Il fondo, avrebbe consentito l'accesso trasparente a piccole e medie imprese al microcredito.
I Consiglieri del Movimento 5 Stelle, riducendosi lo stipendio, hanno già accantonato più di 200 mila euro.
PD e PDL a chiacchiere divisi su tutto appaiono uniti ed allineati quando si parla di soldi.
Nel corso della discussione i consiglieri di maggioranza e opposizione hanno parlato di “elemosina” alle imprese.
Carità per carità, meglio è che il danaro è pubblico, sottratto alle casse regionali, continui ad affluire nel fondo di sostentamento dei partiti piuttosto che in quello delle aziende.

martedì 23 luglio 2013

Kabobo bianco

Cardano al Campo è un comune del varesotto aggrappato come una zecca all'aeroporto della Malpensa.
Ieri è morta Laura Prati, il sindaco di Cardano, sparata, insieme al vicesindaco, una ventina di giorni fa da Giuseppe Pegoraro, un attempato vigile urbano, vicecomandante della stazione dei vigili urbani.
L’uomo, tempo fa, era stato accusato e processato per truffa. 
Insieme ad alcuni colleghi, avrebbe escogitato un metodo per lavorare a giorni alterni: a turno un collega timbrava il cartellino per tutti gli altri, per questo motivo venne sospeso dal servizio.
Nei primi giorni di luglio, in mezz'oretta di ordinaria follia, mise a ferro e fuoco il paese, molotov, fucile a pompa, pistole e decine di proiettili.
S'è così consumata la vendetta del Kabobo bianco.
Un Kabobo evoluto che ha sostituito il piccone col fucile.

venerdì 19 luglio 2013

F-35, spreco criminale: è un insulto all’Italia che agonizza

Ogni famiglia, soprattutto in questo momento di grave crisi economica, sa benissimo che per far quadrare il bilancio familiare si deve dare spazio alle priorità e tagliare le cose superflue e non necessarie. Se una cosa superflua una famiglia non può permettersela, la si elimina, perché le priorità sono altre. È uno dei principi basilari che ogni genitore conosce benissimo. Principio che governo ed esponenti della maggioranza trasversale, sotto l’egida del presidente della Repubblica, sembrano non conoscere. In questo momento di gravissima crisi economica, mentre moltissimi piccoli artigiani e piccoli commercianti sono sommersi di tasse e non riescono a far fronte alle pretese dello Stato, il governo e la maggioranza Pd, Pdl e “Scelta Civica” pensano di usare decine di miliardi di euro di soldi pubblici per acquistare inutili, difettosi e superflui aerei da guerra. Ma le priorità, come tutti sanno, sono altre. Qualsiasi buon padre di famiglia, trovandosi al governo del paese, avrebbe applicato il principio delle priorità e lo avrebbe fatto perché ama la sua famiglia.
Qualsiasi madre, dovendo governare il paese, avrebbe capito subito che le priorità sono bene altre. Lo avrebbero fatto non per fare un dispetto al figlio Il controverso cacciabombardiere F-35 che pretende il giocattolo difettoso e inutile, ma perché sanno benissimo che mangiare, garantirgli un’istruzione e delle cure mediche, in una sanità sempre più privata, sono le priorità. Ogni buon genitore che amministra una famiglia sa che comprare un giocattolo costoso e difettoso solo per far arricchire un venditore straniero di armi, non è la priorità. Ogni buon padre avrebbe messo al centro il bene della famiglia; ogni madre avrebbe avuto a cuore il futuro del figlio. Ogni persona di buon senso e in buona fede avrebbe optato per la salvaguardia della famiglia e non del venditore estero. Questo non sembra farlo il governo. Spendere 13 miliardi di euro (ma la cifra è destinata a salire sino a 15/20 miliardi) frutto delle tasse dei cittadini, del sacrificio di milioni di pensionati e lavoratori, frutto dell’asfissiante pressione fiscali su piccole e medie imprese è semplicemente folle. Significa non avere a cuore il bene della famiglia, significa non rispettare la nazione nel nome della quale si dice di governare.
Stiamo parlando di uno dei più grandi sprechi di soldi pubblici della storia repubblicana. Con quei soldi si può detassare il lavoro, dare respiro alle piccole e medie imprese, far sentire ai piccoli commercianti che lo Stato è con loro. Non regalare quei soldi alle multinazionali delle armi, tra le quali anche la Finmeccanica (partner di Lockheed-Martin attraverso la controllata Alenia Aermacchi) significherebbe avere risorse per creare 150.000 posti di lavoro per giovani, diminuire le tasse, migliorare il servizio sanitario nazionale e aumentare le pensioni. Ci dicono che si creeranno posti di lavoro. Pensare di investire 15/20 miliardi di euro per 2.000 posti di lavoro è semplicemente una presa in giro. Con gli stessi soldi, infatti, si possono aprire 3.000 asili nido: pensate a quanti posti di lavoro si creerebbero e all’utilità che ogni asilo avrebbe. Una madre o un padre di famiglia non avrebbe dubbi su cosa scegliere. Ma un padre e una madre di Napolitanofamiglia non hanno interessi celati, se non quello di amare e proteggere la famiglia e dare un futuro ai propri bambini.
Con gli stessi soldi si potrebbero costruire 10 milioni di pannelli solari: pensate a quanti posti di lavoro si potrebbero creare nell’energia pulita, oltre a dare un futuro meno inquinato alle future generazioni. Ogni buon genitore non avrebbe dubbi, ma il suo agire sarebbe dettato solo dall’amore per la famiglia e non da altri oscuri motivi. Con gli stessi soldi si potrebbe dare un assegno di disoccupazione a tutti i precari che hanno perso il lavoro. Anche in questo caso: chi avrebbe dubbi su come gestire i soldi pubblici? Chi, tra quelli che sono motivati da genuini e sani principi, avrebbe dubbi su quali siano le priorità del nostro paese ora? È criminale, chiedo scusa per la durezza ma nessun altro aggettivo rende meglio l’idea, regalare i nostri soldi per comprare aerei da guerra (difettosi). Ci sono priorità. E la disoccupazione, che ha raggiunto il picco massimo dal 1977, da quando la rilevazione statistica è stata inserita, è una di queste.
Tutti gli altri paesi, viste le difficoltà economiche, hanno pensato di rivedere il programma: l’Olanda ha avviato un’inchiesta parlamentare; la Danimarca e la Gran Bretagna decideranno solo dopo il 2015; la Turchia ha rinviato l’acquisto. Tutti ci ripensano, tranne l’Italia. Napolitano che presiede il Consiglio supremo di Difesa ha preteso che fosse il governo (dove c’è unanimità di vedute) a decidere sui caccia F-35, e non il Parlamento. Una decisione molto discutibile. Stefano Rodotà nutre fortissimi dubbi, Costituzione alla mano, sul tentativo di Napolitano di bloccare la discussione parlamentare, dove Sel, M5S e alcuni esponenti del Pd si dicono contrari all’acquisto, ricordando che siamo in una Repubblica parlamentare. Ma, ahimè, non è Rodotà il nostro presidente della Repubblica.

Massimo Ragnedda

martedì 16 luglio 2013

La fattoria degli animali

Ci sono settimane in cui sembra non accadere nulla, poi in pochi giorni ne succedono di ogni: come nello scorso week end.
Dalla fattoria degli animali di Calderoli, ai danni del fumo delle sigarette a Taranto, fino all'espulsione della famiglia del dissidente kazako Mukhtar Ablyazov.
A parte la zoofilia del vicepresidente del senato, sarebbe interessante scopire cosa, secondo il commissario straordinario dell'Ilva, Enrico Bondi, fumano a Taranto.
Risulta abbastanza incredibile, infatti, come un numero così elevato di tumori possa colpire un'oasi ecologica come quella pugliese in concorrenza diretta con i paradisi polinesiani.
Comunque sia, i benpensanti dovrebbero finalmente azzittirsi sul problema dell'immigrazione: la legge sui rimpatri funziona e viene applicata.
Due pericolosissime criminali, sono state catturate e rispedite a casa.
Gli affari legati al petrolio e al gas naturale su cui siede il Kazakistan sono solo un pretesto, quel che davvero conta è lo stato di diritto e l'applicazione della legge, due aspetti per cui il bel paese non ha rivali al mondo.


mercoledì 10 luglio 2013

Inceneriteli!

Comincio ad averne le tasche piene di Mr. Banana e dei suoi problemi giudiziari da barzelletta.
Vi prego, parliamo di cose serie, una volta ogni tanto.
Il Movimento 5 Stelle, quello che litiga sul rimborso degli scontrini fiscali, ha finito di litigare e in Regione ha fatto passare una mozione che blocca ampliamento degli inceneritori in Lombardia.
Coinvolti dal procedimento gli inceneritori di Desio, Cremona, Trezzo sull'Adda, Corteolona e Dalmine.
Il provvedimento prevede che il Piano Regionale di Gestione dei Rifiuti dia priorità alle politiche di riduzione, riuso e riciclo dei rifiuti, con incentivi ai Comuni che si distinguono per virtuosità nella raccolta differenziata.
Nota a margine per i politicastri abituati ai soliti neologismi truffaldini: la comunità europea sconsiglia l’utilizzo del termine “termovalorizzatore” perché il temine non solo non esiste ma sottintende una pratica virtuosa che non ha nulla di virtuoso. Inoltre dal 2020 all’interno della comunità europea non si potrà più ricorrere a questa tecnologia per lo smaltimento dei rifiuti.
Come abitante di Trezzo sull’Adda, i miei polmoni e quelli dei miei concittadini, ringraziano sentitamente.

lunedì 8 luglio 2013

Lepanto!

Il “papa pellegrino” è stata una piacevole costante degli ultimi 50 anni.
Cominciò Paolo VI, ma il recordman in questo senso fu indiscutibilmente il Papa Polacco, coi 104 viaggi effettuati durante il suo lunghissimo pontificato.
Oggi Papa Bergoglio effettua il suo primo, fuori dalla Diocesi Romana, a Lampedusa, meta insolita, ma assolutamente in linea con il personaggio e il suo credo. 
Interessante notare l'imbarazzo dei superstiti della nomenclatura leghista in questa circostanza.
Nel 2009 Roberto Ollio Calderoli e Umberto Stanlio Bossi sventolavano «la matrice della Lega, cristiana e cattolica». Erano gli anni in cui dal pratone di Pontida s'invocava a gran voce il bombardamento dei barconi  dei saraceni extracomunitari.
Papa Bergoglio spariglia le fila dei nuovi crociati e nella Lega c'è già chi pensa di andare ad allentare i dadi con cui hanno imbullonato i crocefissi della scuola di Adro.