lunedì 3 giugno 2013

La festa alla Repubblica

Quando qualche giorno fa il governo Letta (nipote) parlava di 18 mesi per le riforme, tutti noi pensavamo a come far ripartire l'economia e il lavoro.
Per il governo invece le priorità sono altre: abolizione del finanziamento pubblico ai partiti, ma solo dal 2017 e Repubblica Presidenziale.
Il 2 giugno, più che la festa della Repubblica, alla Repubblica stanno facendo la "festa". 

domenica 2 giugno 2013

Roberto Vacca - Riforma vitale ignorata e risparmi di centesimi!

L’Italia diventa povera perché non fa abbastanza ricerca. Si piange sulla disoccupazione che sale tragicamente, ma non si dice che l’occupazione è più alta ove i livelli di innovazione sono più elevati. La Commissione Europea pubblica i dati 2012 la classifica al 2012 dei 27 paesi dell’Unione in base al livello di innovazione raggiunto, espresso da un indice (compreso fra 0 e 1) funzione di 25 indicatori (lauree, ricerca scientifica, investimenti pubblici e privati in R&D, brevetti, etc.)
L’istogramma è molto simile a quello del 2012.
In verde: 4 leader (Svezia, Germania, Danimarca, Finlandia) - in celeste,: 10 innovatori di seconda classe, in giallo 9 innovatori moderati e in arancione; 4 innovatori modesti. La Svezia sta a 0,75. La media dei 27 Paesi sta a 0,53. L'Italia sta fra gli innovatori moderati a 0,42 – come l’anno scorso al 15°  posto su 27  - dopo Estonia, Slovenia, Cipro – tutti sotto la media.
In Italia gli investimenti pubblici in ricerca e sviluppo sono lo 0,53 (nel 2011 erano 0,54) del PIL (0,71 della media europea) e quelli privati sono lo 0,68 (nel 2011 erano 0,71 %) del PIL (0,54 della media europea). Questo divario dura da 30 anni. Non è solo questione di investimenti, ma di cultura media. La percentuale della popolazione che ha completato l’educazione terziaria è in Italia il 20,3%. La media europea è 34,6 %, Danimarca, Norvegia, Svezia e Finlandia 47%, Francia 43,4%, UK 45,8 %, Irlanda 49,4 %. A livello più basso dell’Italia c’è solo la Turchia.
L’Italia è, dunque, carente nei livelli di istruzione e negli investimenti in R&D particolarmente nel settore privato.
Diminuire gli investimenti e le spese (che creano lavoro), aumentare le imposte e i tassi di interesse – sono politiche di austerità inopportune: non favoriscono la ripresa e aggravano la depressione.

La tavola seguente mostra, insieme al livello di innovazione, il tasso di crescita relativo. Per l’Italia è poco meno del 3% - più basso di quello di Slovacchia, Malta e delle Repubbliche Baltiche.La tavola seguente mostra, insieme al livello di innovazione, il tasso di crescita relativo. Per l’Italia è poco meno del 3% - più basso di quello di Slovacchia, Malta e delle Repubbliche Baltiche.


In Italia mass media e dibattiti politici non menzionano questi dati. Sarebbe urgente la riforma vitale che portasse l’industria a triplicare gli investimenti in Ricerca e Sviluppo spinta a farlo dal Governo. Invece non se ne parla nemmeno. Si discute di riforme formali, come l’elezione diretta del Presidente della Repubblica. Si commentano con favore piccoli risparmi: un milione per aver reso sobria la parata del 2 Giugno e 500 milioni di finanziamenti pubblici ai partiti – da ridurre gradualmente [ma già il referendum del 1993 li aveva aboliti, per vederli tornare un anno dopo]. 
I 4 Paesi europei più innovatori (Svezia, Germania, Finlandia, Danimarca) hanno un PIL pro capite del 25% più alto del nostro e il loro PIL cresce ogni anno di 4 punti percentuali più del nostro. Se innovassimo come loro ogni anno il PIL crescerebbe di 60 miliardi di Euro, rispetto ai quali i risparmi citati – pure opportuni – appaiono trascurabili. Il baratro di cui parlava il Presidente della Confindustria, dipende non solo da imposte alte e da ritardi nei pagamenti della pubblica amministrazione, ma anche dalla critica e triste situazione che ho descritto. Smettiamo di scavare baratri.

venerdì 31 maggio 2013

Bella ciao...

Questo 2013 si sta portando via l'anima migliore di Milano e, forse anche un po', l'anima di questo stesso paese.
Dopo la perdita, alla fine di marzo, di Enzo Jannacci, un paio di giorni fa se n'è andata Franca Rame.
In questi giorni sono stati moltissimi i ricordi di Franca, del suo impegno per gli ultimi, delle sue battaglie per la dignità delle donne, del suo amore per il teatro con il compagno di sempre Dario Fo.
Francamente troppi per aggiungere anche il mio.
Non sono mancate, ovviamente, neanche le polemiche.
Infangare i morti è facile, come sparare sull'ambulanza: questi non possono rispondere.
Franca diceva sempre: "Dio c'è ed è comunista"
Due utopie al prezzo di una vita.

giovedì 30 maggio 2013

Il "Povero Piero" (*)

Notizia non recentissima ma sempre curiosa.
Un cittadino trezzese, dopo aver vissuto per diversi anni in un alloggio messo a disposizione dal Comune, era finalmente riuscito a vedersi assegnata una casa dell’ALER e da poco vi si era trasferito con la sua famiglia. 
Purtroppo per lui, l'assegnazione era stata ottenuta con una falsa dichiarazione e di conseguenza ne aveva perso il diritto. 
L’uomo, preso dallo sconforto si è presentato presso gli Uffici dei Servizi Sociali del Comune minacciando di darsi fuoco se non gli avessero trovato un lavoro. L’Assistente sociale, ha cercato di rincuorarlo assicurandogli che al momento alcuna intimazione di sfratto e in caso si sarebbe valutato il da farsi. Non è evidentemente bastato perché, lo scorso 2 aprile, l'uomo si è presentato presso gli uffici del Municipio, munito di una bottiglia di benzina e ha tentato di darsi fuoco in mezzo alla gente. Solo l’intervento tempestivo del Comandante della Polizia Locale, Sara Bosatelli, chiamata dalla Responsabile dei Servizi Sociali, ha impedito all’uomo di azionare l’accendino che aveva in mano. 
L’uomo, ricoverato presso l’Ospedale di Vimercate, è stato denunciato a piede libero per resistenza a Pubblico Ufficiale e violazione dell’art. 6 della Legge 895 del 2/10/1967 sull’uso e trasporto di reagenti chimici e materiali esplodenti. 
Che non si dica che gli Enti Locali restano insensibili e impotenti di fronte ai bisogni dei cittadini, tra reparto psichiatrico e galera, per qualche mese abbiamo risolto anche il problema dell'alloggio di questo poverocristo!

(*) Il "Povero Piero" è una manifestazione della tradizione culturale dell'antichità carnevalesca di Trezzo sull'Adda. Il "Povero Piero" è un anonimo "fantoccio", rappresentante un fattore o un potente proprietario terriero, che per le sue malefatte e i suoi soprusi veniva, nel corso di una rivolta contadina, dapprima sbeffeggiato e deriso e quindi simbolicamente messo al rogo. 

mercoledì 29 maggio 2013

Tutti al mare!

Lunedì sera, alla fine degli spogli elettorali, s'è sentito un sospiro di sollievo fuoriuscire, come un tifone, dalle gole dei nostri politici. Lo stesso pensiero è quello che appare sui giornali di ieri:
Pallone sgonfiato; Crolla Grillo; Grillo arretra; Lo tsunami travolge Grillo; Grillo non salta più
Ragazzi, ce l'eravamo davvero vista brutta, un Movimento a 5 stelle era davvero troppo pericoloso: questi, balle a parte, i compensi se li erano abbassati davvero e avevano addirittura restituito 42 milioni di rimborsi elettorali!
Dai e dai, il governo Letta (zio & nipote), incassa il premio per la fede profusa contro ogni speranza, come a Lourdes.
Il movimento di Grillo fuori da tutti i ballottaggi e l'asfittica conferma del governo delle larghissime intese, fanno anche dimenticare il crollo dell'affluenza elettorale.
Quasi un cittadino su due preferisce disertare le urne e andare al mare anche con la pioggia.
Allarme in Libia e Tunisia per la segnalazione di decine di gommoni e pescherecci carichi di italiani che abbandonano il suolo patrio e chiedono asilo politico in Africa.

lunedì 27 maggio 2013

Chiedetelo a noi!

Continua incessante l'emorragia di voti alle elezioni.
Sembra che nei comuni interessati alle amministrative di questo weekend , non si sia raggiunto neanche il 50% di affluenza.
I cittadini hanno smacchiato il "gattopardo", quello di Tomasi di Lampedusa.
Se almeno prima ci davano l'impressione che cambiasse tutto per non cambiare nulla, adesso non cambia davvero nulla, e allora è inutile perder tempo per andare a votare.
Degno di nota il referendum consultivo, proposto a Bologna, a favore della scuola pubblica, laica senza finanziamenti alle scuole paritarie e confessionali che, solo nel capoluogo emiliano, cubano un milione di euro di danaro pubblico.
Interessante il risultato: tra i cittadini votanti il 60% s'è espresso contro il finanziamento alle scuole private.
Ancora più interessante è la composizione degli schieramenti in gioco: da una parte il "grillino" Rodotà e i comunisti di SEL dall'altra tutti gli altri, dai PD con e senza elle, Prodi, Lega e le immancabili nomenclature ecclesiastiche.
Da una parte i cittadini, dall'altra le caste arcobaleno.
Sarebbe interessante se un referendum analogo fosse fatto anche Lombardia dove i finanziamenti alle scuole confessionali è di quasi 280 milioni, proprio in questo periodo in cui non c'è nessun canale televisivo che ci risparmia gli spottoni della chiesa cattolica con il martellante "Chiedilo a loro".
Chiedetelo a noi, appunto!