mercoledì 15 maggio 2013

Porci con le ali

"Tutti gli animali sono uguali... ma alcuni sono più uguali degli altri" è il settimo comandamento de "La fattoria degli animali", di George Orwell.
Il romanzo satirico fu scritto nel 1947, ma la sua allegoria si trascina, nella sua drammatica realtà, fino ai giorni nostri.
Ieri l'Ufficio di Presidenza della Camera, accogliendo una richiesta di Ivan Scalfarotto e Anna Paola Concia ha deciso, a maggioranza, che l'assistenza sanitaria integrativa dei deputati venga estesa ai conviventi dello stesso sesso.
Da ieri, la protezione del convivente more uxorio, cioè come se fosse un matrimonio, con la polizza medica obbligatoria, sarà una prassi esclusiva dei Parlamentari, mentre per i comuni mortali questo non avviene.
E' uno dei soliti abietti e inaccettabili privilegi dei politici. 
La casta è sempre la casta e, mai come ora, vien da dire che, nella casta, son tutti bravi a fare i finocchi col culo degli altri.

lunedì 13 maggio 2013

Mi taglio una mano...

Mi taglio una mano se nella trasmissione di questa mattina non si parla del negro picconatore.
Mi taglio una mano se il solito esponente leghista non comincia farneticare sulla mancanza di sicurezza a Milano e sul ministro per l'Integrazione, Cécile Kyenge.
Mi taglio una mano se Cécile Kyenge ha capito quanto il nuovo governo abbia strumentalizzato il suo ruolo al colore della sua pelle.
Mi taglio una mano se qualcuno trova una relazione tra il negro picconatore e pallido stolker che sabato mattina a Lido di Camaiore inseguiva, brandendo un'ascia, l’ex compagna fino alla stazione dei carabinieri, dove la donna aveva cercato rifugio, dopo averla braccata a bordo della sua auto.
Mi taglio una mano se qualcuno mi spiega perché il negro è a San Vittore e il bianco in ospedale psichiatrico.

domenica 12 maggio 2013

Lettino analitico

Ieri pomeriggio, il premier Enrico Letta è intervento all’Assemblea del Partito democratico in cui è stato eletto segretario Guglielmo Epifani. 
Dopo l'augurio di circostanza al nuovo leader del partito, il presidente del Consiglio afferma: «Questo governo che non è quello per il quale io ho lottato e quindi non è il mio governo ideale e nemmeno il mio presidente del consiglio ideale».
Se non ci crede neanche lui, cominciamo bene...

venerdì 10 maggio 2013

C'era una volta...

Parlare ancora delle vicende giudiziarie di Berlusconi è eccitante quanto un Tavor.
Una delle favolette che ci vengono propinate costantemente dagli esponenti del PDL, è quella che l’evasione fiscale per cui è stato condannato Berlusconi sarebbe per una cifra irrisoria.
Sembra incredibile che un gruppo che paga 580 milioni di euro di tasse ne evada 7.
In realtà l’inchiesta partì per 368 milioni di dollari di evasione, poi prescrizioni e leggi “ad personam” hanno limato la cifra fino a quella che oggi ci viene propinata.
Il problema più che economico è morale, se questa cifra viene evasa da un singolo cittadino è un fatto grave, ma se chi si macchia di questo reato è esponente politico che ottiene il 28% dei voti degli elettori, è inaccettabile.
Domani il PDL manifesterà a Brescia, per fortuna pioverà.

martedì 7 maggio 2013

Morto il Re. Viva il reuccio!

Probabilmente l'Italia resta l'unico, tra i paesi Occidentali, in cui, il solo piede di porco che riesce a separare un politico dalla propria poltrona, è la morte.
I governanti nostrani, ieri sono tutti entrati in lutto: Andreotti era la quint’essenza di quel distorto modo di fare politica, che loro elevano a modello di statista.
C'è chi parla di luci ed ombre, in verità Andreotti è riuscito a passare indenne tra gli spettri peggiori degli anni della repubblica.
Zampettando tra mafia, e terrorismo, tra stragismo di stato e rapporti coi servizi segreti internazionali, l'unica sua vera abilità era quella di uscirne sempre pulito senza mai schizzarsi.
Andreotti è stato il padre di quel macchiavellismo melenso e zuccheroso teso a perpetuare il proprio interesse sempre in maniera indiretta e senza mai guardare in faccia a nessuno.
E’ quel modo di governare che noi abbiamo definito "democristiano", un nipotino del quale abbiamo tutt'ora al governo.
Morto il Re, viva il reuccio!

venerdì 3 maggio 2013

Braccia rubate all'agricoltura

Giuro che quando l'ho saputo credevo fosse solo una battuta di Maurizio Crozza.
Invece Renzo Bossi, "il trota" del Senatur, l'ha fatto veramente.
Dopo la sua breve e burrascosa parentesi da consigliere regionale, aveva detto: «Ricomincio da militante semplice. Fra dieci anni ne avrò 33 e più esperienza, si vedrà. Voglio continuare a studiare, trovarmi un lavoro e costruire il mio futuro. Muratore o agricoltore, per stare un po' all'aria aperta, non fa differenza».
Detto fatto: Renzo ha aperto un'azienda agricola, su un terreno comprato dalla madre Manuela.
Ora lontano da telecamere e giornalisti, si sveglia presto per raccogliere frutti di bosco e dare da mangiare ad  asini e capre.
Onore al merito, tra i politici ci sono troppe braccia rubate all'agricoltura, per una volta ogni tanto l'agricoltura viene risarcita.