giovedì 17 marzo 2011

Io non mi sento italiano (ma per fortuna o purtroppo lo sono...)




Straniero a casa mia, ecco come mi sento, oggi ricordando i 150 anni dell'unità d'Italia.
Tricolore, inno e ricorrenze a parte, credo ci sia poco da festeggiare.
L'imbarazzo di far parte di questa Italietta cede sempre più lo spazio alla vergogna.
Chi siamo davvero noi italiani?
Come scrive Giordano Bruno Guerri: "I nostri padri Latini avevano il senso dello Stato e lo spirito di popolo.
Gli italiani sono, per eccellenza, ostili allo Stato e pronti a divisioni di ogni genere.
I Romani erano concisi, razionali, buoni amministratori.
Gli italiani sono prolissi, lunatici e pessimi amministratori.
I Romani non erano artisti, con gli italiani lì accomuna soltanto la capacità letteraria.
Gli italiani fondarono la loro fortuna nel commercio, che i Romani detestavano.
I Romani furono gli inventori del diritto e della legge. Gli italiani sono maestri d'ampollosità giuridica."
Non voglio scadere nella retorica ma oggi mi vergogno della classe politica che governa questo paese, classe politica che, in parte, si vergogna di essere italiana.
Mi vergogno di questo governo presieduto dal Presidente del Consiglio più inquisito del mondo.
Mi vergogno della vacquità della nostra politica estera, forte coi deboli e debole coi forti.
Mi vergogno dell'economia da rapina cui siamo quotidianamente vittime e soggetti.
Insieme a Giorgio Gaber neanch'io mi sento italiano, ma purtroppo lo sono.

Nessun commento:

Posta un commento