La Finanziaria 2008 del vituperatissimo governo Prodi, quello delle 104 poltrone, stabiliva che il numero complessivo dei membri dei futuri governi: ministri, ministri senza portafoglio, viceministri e sottosegretari, non poteva essere superiore a 60.
L'ultima tornata di ringraziamenti ha portato il numero degli affiliati al governo a 64 ma ce ne sono in arrivo altri 14.
Di fatto siamo già fuori legge, ma non è uno scandalo per nessuno.
Sembra di rivedere "Pirati dei Caraibi" con Mister B. che, nella parte di Barbarossa, afferma: "Il codice non è un vero regolamento, più che altro è una sorta di traccia... Benvenuti a bordo!"
martedì 10 maggio 2011
domenica 8 maggio 2011
Petizione per la reintroduzione della schiavitù
Partì, qualche tempo fa, come scherzo tra amici.
Una battuta fulminante per smuovere le coscienze intorpidite da una serata uggiosa, un esercizio di provocazione: "Perchè non reintroduciamo la schiavitù?"
Ne parlò ironicamente anche Franz Jung nel 1932 affermando che: "Sarebbe probabilmente preferibile la ormai mitica condizione della schiavitú a questa realtà di sfruttamento subdolo ed impersonale"
E' un fatto oggettivo: oggi esistono strati di popolazione riconosciuti unicamente e semplicemente come esseri umani e non come cittadini.
Uomini e donne che non hanno vita sociale, non nel senso che non hanno amici, ma nel senso che non sono parte della società, invisibili senza impegno sociale o esistenza giuridica.
Possono lavorare, ma non possono avere un contratto, possono ricevere soldi, ma non possono avere un salario.
Se non vengono pagati, possono lamentarsi, ma non possono denunciare il datore di lavoro.
Possono essere imprigionati, picchiati, taglieggiati ma non possono fare causa per aggressione.
Possono essere uccisi, ma se l'omicida riesce a nascondere l’accaduto ha buone possibilità di cavarsela, dal momento che difficilmente ci saranno indagini.
In questi casi il pensiero potrebbe correre direttamente ai clandestini che quotidianamente arrivano coi barconi sulle spiagge di Lampedusa, ma se ci fermiamo a riflettere questi sono solo la punta dell'iceberg.
Pensionati, precari ma anche lavoratori "normali" come tutti noi si trovano quotidianamente nelle situazioni sopra descritte.
Tutti noi possiamo cadere in mano alla giustizia, non accedere al credito per non aver onorato una bolletta o vederci la casa ipotecata per non aver pagato una multa.
Vista la situazione, la schiavitù costituirebbe un miglioramento, non un peggioramento della situazione.
Da un lato l’abolizione della schiavitù sarebbe stata una buona idea se la società avesse potuto fare a meno degli schiavi. Dall'altro la mancanza di una condizione di schiavitù reale ci pone nella condizione quotidiana che cadere in una schiavitù viruale, vittime di abusi e malvessazioni.
Meglio esistere come schiavi che non esistere.
Il proprietario, per tutelare l’investimento, si prenderà cura dello schiavo, e pretenderà un cospicuo risarcimento in caso quest'ultimo fosse ferito o ucciso.
Lo schiavo può possedere soltanto pochi beni personali, ma almeno questi pochi beni saranno garantiti e protetti dalla legge oltre che dal suo padrone.
La libertà di uno schiavo è poca, ma è comunque superiore a quella di cui, di fatto, possiamo godere quotidianamente.
In linea generale chiunque vive o voglia trasferirsi nel nostro paese può proporsi come schiavo e, se trova un acquirente interessato, potrà, rinunciando ai propri diritti civili, trasferirsi da lui, indipendentemente da residenza, permessi di soggiorno o quote di immigrazione, tutti oneri che riguardano i cittadini, non gli schiavi.
Una battuta fulminante per smuovere le coscienze intorpidite da una serata uggiosa, un esercizio di provocazione: "Perchè non reintroduciamo la schiavitù?"
Ne parlò ironicamente anche Franz Jung nel 1932 affermando che: "Sarebbe probabilmente preferibile la ormai mitica condizione della schiavitú a questa realtà di sfruttamento subdolo ed impersonale"
E' un fatto oggettivo: oggi esistono strati di popolazione riconosciuti unicamente e semplicemente come esseri umani e non come cittadini.
Uomini e donne che non hanno vita sociale, non nel senso che non hanno amici, ma nel senso che non sono parte della società, invisibili senza impegno sociale o esistenza giuridica.
Possono lavorare, ma non possono avere un contratto, possono ricevere soldi, ma non possono avere un salario.
Se non vengono pagati, possono lamentarsi, ma non possono denunciare il datore di lavoro.
Possono essere imprigionati, picchiati, taglieggiati ma non possono fare causa per aggressione.
Possono essere uccisi, ma se l'omicida riesce a nascondere l’accaduto ha buone possibilità di cavarsela, dal momento che difficilmente ci saranno indagini.
In questi casi il pensiero potrebbe correre direttamente ai clandestini che quotidianamente arrivano coi barconi sulle spiagge di Lampedusa, ma se ci fermiamo a riflettere questi sono solo la punta dell'iceberg.
Pensionati, precari ma anche lavoratori "normali" come tutti noi si trovano quotidianamente nelle situazioni sopra descritte.
Tutti noi possiamo cadere in mano alla giustizia, non accedere al credito per non aver onorato una bolletta o vederci la casa ipotecata per non aver pagato una multa.
Vista la situazione, la schiavitù costituirebbe un miglioramento, non un peggioramento della situazione.
Da un lato l’abolizione della schiavitù sarebbe stata una buona idea se la società avesse potuto fare a meno degli schiavi. Dall'altro la mancanza di una condizione di schiavitù reale ci pone nella condizione quotidiana che cadere in una schiavitù viruale, vittime di abusi e malvessazioni.
Meglio esistere come schiavi che non esistere.
Il proprietario, per tutelare l’investimento, si prenderà cura dello schiavo, e pretenderà un cospicuo risarcimento in caso quest'ultimo fosse ferito o ucciso.
Lo schiavo può possedere soltanto pochi beni personali, ma almeno questi pochi beni saranno garantiti e protetti dalla legge oltre che dal suo padrone.
La libertà di uno schiavo è poca, ma è comunque superiore a quella di cui, di fatto, possiamo godere quotidianamente.
In linea generale chiunque vive o voglia trasferirsi nel nostro paese può proporsi come schiavo e, se trova un acquirente interessato, potrà, rinunciando ai propri diritti civili, trasferirsi da lui, indipendentemente da residenza, permessi di soggiorno o quote di immigrazione, tutti oneri che riguardano i cittadini, non gli schiavi.
venerdì 6 maggio 2011
Moratti, Pisapia e gli altri
Mercoledì scorso, alle 7 di sera, in P.zza Duomo a Milano s'erano radunate 20.000 persone per sentire Beppe Grillo parlare di elezioni amministrative con il suo movimento "5 stelle".
La notizia, seppur incredibile in un momentro in cui i politici devono pagare i propri sostenitori per farli scendere in piazza, non ha trovato spazio sui giornali.
Alla faccia del rinnovamento della politica.
Aria Pulita che trova posto per tutti, anche per i poeti mammoni, non scova neanche uno strapuntino per un candidato del movimento di Grillo, ripegando sui "soliti affidabilissimi noti".
Per fortuna l'informazione, come al solito, arriva dalla rete.
E in rete troviamo un filmato in cui Letizia Moratti, per raccattare qualche voto dopo anni di shopping in via della Spiga, fa campagna elettorale in un mercato comunale insieme alla sua mamma e a due guardie del corpo. Nessuno se la fila, tranne i fotografi, ma lei dispensa saluti e sorrisi a tutti da politico consumato.
Anche l'avvocato Giuliano Pisapia non lesiana figure di palta, rivolgendosi a 4 pensionati di numero, in un giardinetto con un megafono per "affrontare il tema spinoso delle case popolari".
Forse sta mettendo all'asta l'appartamento della Baggina occupato dalla sua compagna.
La notizia, seppur incredibile in un momentro in cui i politici devono pagare i propri sostenitori per farli scendere in piazza, non ha trovato spazio sui giornali.
Alla faccia del rinnovamento della politica.
Aria Pulita che trova posto per tutti, anche per i poeti mammoni, non scova neanche uno strapuntino per un candidato del movimento di Grillo, ripegando sui "soliti affidabilissimi noti".
Per fortuna l'informazione, come al solito, arriva dalla rete.
E in rete troviamo un filmato in cui Letizia Moratti, per raccattare qualche voto dopo anni di shopping in via della Spiga, fa campagna elettorale in un mercato comunale insieme alla sua mamma e a due guardie del corpo. Nessuno se la fila, tranne i fotografi, ma lei dispensa saluti e sorrisi a tutti da politico consumato.
Anche l'avvocato Giuliano Pisapia non lesiana figure di palta, rivolgendosi a 4 pensionati di numero, in un giardinetto con un megafono per "affrontare il tema spinoso delle case popolari".
Forse sta mettendo all'asta l'appartamento della Baggina occupato dalla sua compagna.
mercoledì 4 maggio 2011
Matteo Salvini
Onore al merito: fossi io Matteo Salvini, questa mattina pur di non andare in video sarei partito per la Libia.
Ieri dopo la minaccia di far cadere il governo, la lega ha finalmente trovato "la quadra".
L'accordo tra B&B si chiama guerra a tempo.
Un po' come decidere di fare l'amore in 4 minuti, sperando in un'eiaculazione precoce: una sveltina insomma.
A proposito di politica ad uso e consumo dei gonzi, ieri il sito del Corriere della Sera pubblica un VIDEO in cui Matteo Salvini confessa: "I campi rom ci servono per fare campagna elettorale"!?
Dal video scopriamo che il nostro Salvini, attivissimo sui mercati rionali, è un po' più restio a fare comizi nelle zone dove ci saranno creati o confermati i campi rom.
Buono si, ma non tutto scemo!
Ieri dopo la minaccia di far cadere il governo, la lega ha finalmente trovato "la quadra".
L'accordo tra B&B si chiama guerra a tempo.
Un po' come decidere di fare l'amore in 4 minuti, sperando in un'eiaculazione precoce: una sveltina insomma.
A proposito di politica ad uso e consumo dei gonzi, ieri il sito del Corriere della Sera pubblica un VIDEO in cui Matteo Salvini confessa: "I campi rom ci servono per fare campagna elettorale"!?
Dal video scopriamo che il nostro Salvini, attivissimo sui mercati rionali, è un po' più restio a fare comizi nelle zone dove ci saranno creati o confermati i campi rom.
Buono si, ma non tutto scemo!
lunedì 2 maggio 2011
Obama's
Questa notte ho sentito il presidente degli USA annunciare l'uccisione di Bin Laden.
Barak Obama ha ripetuto in continuazione che è una vittoria di tutta l'america contro il terrorismo.
La distanza dai nostri politici autoctoni e sempre più imbarazzante anche nei particolari.
I nostri, appena le forze dell'ordine arrestano un qualsiasi guappo di quartiere, appongono il bollino della vittoria della propria amministrazione, come con le banane.
Il clima è quello dell'eterna lotta tra un governo di guardie e tutti gli altri, ladri.
O forse, anche, il contrario.
Barak Obama ha ripetuto in continuazione che è una vittoria di tutta l'america contro il terrorismo.
La distanza dai nostri politici autoctoni e sempre più imbarazzante anche nei particolari.
I nostri, appena le forze dell'ordine arrestano un qualsiasi guappo di quartiere, appongono il bollino della vittoria della propria amministrazione, come con le banane.
Il clima è quello dell'eterna lotta tra un governo di guardie e tutti gli altri, ladri.
O forse, anche, il contrario.
domenica 1 maggio 2011
Bufale blu
Che la guerra sia una vera merda non lo scopro io per primo, ma demonizzare l'avversario è certamente uno dei sistemi più utilizzati per giustificarla. I governi americani in quest'arte sono dei veri professionisti.
Alla fine degli anni '90 in Kosovo, si cominciarono a descrivere con dovizia di particolari le esecuzioni sommarie, le colonne di profughi bombardati dai caccia, gli stupri di massa contro le donne kosovare, i villaggi distrutti. A vent'anni di distanza moltissimo di quanto descritto in Kosovo è risultato essere il frutto di vere e proprie invenzioni giornalistiche.
Nel 1991 giornalisti affermati affermavano che nel Kuwait occupato i soldati iracheni al servizio di Saddam Hussein uccidevano i neonati nelle incubatrici.
Dieci anni dopo è il turno della bufala sulle armi di distruzione di massa di Saddam Hussein.
Meno di un mese fa la cazzata delle fosse comuni in Libia.
Il meccanismo emotivo prende il sopravvento e rende facile giustificare operazioni militari per proteggere le popolazioni che in realtà mirano solo ad interessi neocoloniali, per questo motivo è sempre meglio meditare prima di bere.
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