lunedì 27 settembre 2010

Chiarano

Chiarano è un piccolo paese di 3000 anime perso tra le campagne della bassa Trevigiana. Assolato da togliere il fiato d'estate quanto grigio e brumoso d'inverno.
A Chiarano la chiesa s'è "mangiata" il campanile.
A Chiarano vive un ramo della mia famiglia.
Sono legato affettivamente a questo paese perchè da bambino passavo qui tutte le vacanze estive tra i vigneti, le stalle e il fieno nei campi tagliato di fresco. Qui intorno riposano per sempre i miei "vecchi" e una buona parte delle persone che ho conosciuto e stimato.
Tre giorni fa il sindaco di Chiarano, il senatore leghista Giampaolo Vallardi, in merito all'Inno Nazionale, dichiara: «Suoniamolo, ma non cantiamolo, io proprio non ci riesco. Propongo una discussione in parlamento per modificarlo».
Penso che, tra l'economia a rotoli e un milione di posti di lavoro persi solo nell'ultimo anno, sia davvero opportuno che il parlamento spenda un po' di tempo dietro all'Inno Nazionale.
Mentre leggevo la notizia ho avuto un flash-back vividissimo: io e mio cugino Geremia che cantiamo a squarciagola "Fratelli d'Italia" lungo una strada ghiaiosa che ci riporta a casa, sotto un cielo azzurro di luglio.
Ormai saranno passati quasi 40 anni. La ghiaia non c'è più, la stada è stata asfaltata. Io e Geremia abbiamo figli grandi come lo eravamo noi a quel tempo. Chissà cosa cantano loro...

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