martedì 13 ottobre 2009

Mohamed Game


Se si entra nel sito di milano.azinet. it e si digita: Mohamed Game il risultato rende un'impresa edile, impianti elettrici, citofonia, allarmi, automazioni.
C'è anche il numero di un cellulare.
Mohamed Game è il libico attentatore della Caserma Perrucchetti di Milano.
Ma Mohamed Game, fino a due anni fa, era uno stimato imprenditore, un esperto elettricista con una solida impresa edile di 45 persone. Vestiva all'occidentale, i vicini di casa ne parlano come di una persona "normale": una moglie, due figli. 
Poi qualcosa è andato storto, i pagamenti non arrivavano e i debitori hanno iniziato a farsi sentire.
Forse non sapremo mai se la situazione economica dell'uomo potrebbe averlo spinto al gesto di ieri mattina ma di sicuro lascia intendere che la situazione della famiglia non era affatto rosea.
Un fatto è certo: le disavventure economiche avevano riavvicinato Game alla religione islamica, poi qualcosa ha fatto clik e oggi Mohamed è piantonato in ospedale senza una mano e un pezzo di faccia.
Tutto questo nei telegiornali di ieri non c'era.
C'erano invece le illazioni sui contatti con il centro islamico di viale Jenner, con il terrorismo internazionale, con al qaeda.
A nessuno è venuto il dubbio che ci sono anche persone che compiono gesti eclatanti magari per la mancanza di un lavoro o per la disperazione di una vita difficile.
Pericolosi terroristi si aggirano per l'Italia.
Alcuni protestano per giorni sui tetti delle fabbriche, altri si danno fuoco come i bonzi.

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