sabato 8 settembre 2012

8 settembre

L'otto settembre 1943 fu una data storica per le nostra nazione.
Mirabile sintesi dell'italian style e paradigma del futuro.
L'Italia dopo 3 anni di guerra a fianco dell'alleato tedesco, cambia casacca: i vecchi nemici ora sono amici e viceversa.
La resa fu firmata dal Generale Castellano a Cassibile, in Sicilia, il 3 settembre 1943.
Eisenhower ne diede notizia da radio Algeri nel pomeriggio dell'8 settembre e un'ora dopo Badoglio lesse a radio Roma un suo comunicato.
I militari italiani restarono privi di ordini. Alcuni intrapresero azioni armate contro i tedeschi. Oltre mezzo milione di loro furono internati in Germania.
Il re Vittorio Emanuele con la famiglia e Badoglio fuggì in auto il 9 settembre e si imbarcò a Pescara sulla corvetta Baionetta: giunto a Brindisi, lesse alla radio un suo comunicato, in cui disse che parlava "da questo libero lembo di patria"
Il 9 settembre 1943 fu costituito il CLN, Comitato di Liberazione Nazionale.
Poco è cambiato: il "voltagabbana", la codardia dei nostri governanti come la loro atavica incapacità a gestire il bene comune, sono intrinseca parte della nostra italianità.
Nel giugno del 1946 il referendum destituì la monarchia, sembrava il preludio alla nascita di una nuova Repubblica di idea mazziniana.
A 69 anni di distanza,  all'alba della terza virtuale repubblica, ci accorgiamo che poco nulla è cambiato: sotto le bombe dei tedeschi e degli alleati, ci son sempre gli stessi.

mercoledì 5 settembre 2012

La fortuna è cieca...

Mi piacerebbe avere un dizionario etimologico dei cognomi, perchè se, come dicevano i latini "omen nomen", Minetti è un nome denso di interessanti prospettive.
Se ti chiami Minetti il mondo ti sorride!
Dalla carriera odontoiatrica a quella politica il passo è brevissimo, da quella artistica a quella sportiva ancora meno.
Ci sono persone a cui, indipendentemente da quello che fanno, va sempre tutto male.
Le Minetti invece, come il mitico re Mida, tramutano in oro qualunque cosa tocchino.
Di Nicole sappiamo tutti tutto, anche troppo.
Di Annalisa, un po' meno: dopo Miss Italia, il Festival di San Remo e una comparsata in un reality, ne avevamo perso un po' le tracce, almeno fino a ieri, quando è resuscitata alle Paralimpiadi londinesi arrivando terza nei 1500 mt e stabilendo il record del mondo nella sua categoria.
Le due Minetti sembrano il diavolo e l'acqua santa.
Tanto procamente perversa la prima, quanto in odore di santità, la seconda.
Entrambe campionesse.
Ognuna nella propria specialità.
Mai come ora sembra centrato il proverbio in cui la fortuna è cieca ma la sfiga ci vede benissimo!

martedì 4 settembre 2012

Carla, Clara e le altre...



Nel corso della trasmissione Aria Pulita in onda su 7 Gold in onda quest'oggi, arriva la telefonata in diretta di Clara, una donna di 50 anni, in mobilità da tre anni percepisce 600 euro al mese. 
Dice che il danaro della mobilità non le basta neppure per fare la spesa, per questo è costretta a rubare nei supermercati generi di prima necessità.
Una telefonata talmente perfetta da sembrare "finta".
Aria Pulita ha trovato il suo nuovo martire.
Perché Clara sia arrivata dov'è arrivata, non importa a nessuno, quanto gravi la sua depressione, la sindrome da menopausa o il fallimento del suo matrimonio sono "dettagli".
Basta prendere la linea e dichiarare tra le lacrime: "Rubo per fame...!", per meritarsi gli onori degli altari televisivi.
Clara ha la mia età.
Clara ha l'età di mia madre, quando morì mio padre e io, ancora bambino, l'accompagnavo, dopo cena, a fare le pulizie negli uffici, per sbarcare il lunario di una pensione di reversibilità che non bastava mai.
Mia madre non aveva il tempo di guardare Aria Pulita, men che meno di consumarsi le dita sulla testiera del telefono: all'ora in cui va in onda la trasmissione era già in giro a far la serva.
Chi ruba per fame davvero, non telefona, prima della dignità, è la bolletta del telefono, che glielo impedisce.
I pensionati a 500 euro, gli invalidi senza pensione di invalidità, e i giovani precari senza futuro sono messi ben peggio della peggior Clara.
Comunque si tranquillizzi la biondina, fino a quando condurrà "Aria Pulita", come cantava il bardo, troverà sempre: "un musico fallito, un pio, un teorete, un Bertoncelli o un prete a sparare cazzate!

sabato 1 settembre 2012

Addio Carlo Maria Martini

Con Carlo Maria Martini se ne va anche un pezzetto dei ricordi della mia giovinezza.
L'ex arcivescovo, gesuita è stato un esempio di quella chiesa aperta alle innovazioni del mondo moderno che oggi sembra definitivamente estinta.
Fu lui per primo a cominciare il dialogo con le maggiori confessioni non cristiane e ad istituire la Cattedra dei non credenti.
Martini espresse più volte una posizione di apertura anche verso il riconoscimento delle coppie omosessuali, criticando la posizione ufficiale espressa dalla Chiesa in merito alle unioni gay che le condanna in maniera categorica.
E' morto com'è vissuto: fedele fino in fondo alle cose in cui credeva.
Era nota da tempo, la sua posizione sull'accanimento terapeutico, ne era così convinto che questa è la strada che ha seguito.
Niente accanimento, dunque niente sondino, niente peg o alimentazione forzata, anche se da quindici giorni non poteva più deglutire per l'evoluzione terminale del morbo di Parkinson.
Non è un caso che queste posizioni abbiano incontrato le maggiori resistenze e i peggiori veleni proprio all'interno della fazione cattolica più intransigente culminata con la lettera riservata, del marzo 2011, di don Julián Carrón, attuale Presidente della Fraternità di Comunione e Liberazione, a mons. Giuseppe Bertello, nell’ambito delle consultazioni della Santa Sede che proponevano Angelo Scola quale nuovo vescovo della diocesi di Milano.
Le esequie saranno celebrate proprio da Angelo Scola, successivamente Carlo Maria Martini, sarà tumulato in Duomo sotto il Crocifisso di san Carlo Borromeo.
Gli ultimi scherzi beffardi del destino.
Dopo tanti anni, passerò in Duomo uno di questi giorni...

martedì 28 agosto 2012

La mamma del decretino è sempre incinta


Dovrebbe arrivare il prossimo 31 agosto in Consiglio dei ministri, un nuovo Decreto sanità, predisposto dal ministro della Salute Renato Balduzzi.
Finalmente qualcosa di nuovo: tasse e limitazioni per fumo, alcol e gioco d’azzardo.
Nel provvedimento sarebbe stata inserita anche una norma atta ad arginare il fenomeno del gioco d’azzardo: questa imporrebbe che slot machine e videopoker siano posizionati a una distanza di almeno 500 metri dalle scuole, dai centri giovanili ma anche dagli ospedali e dai luoghi di culto.
Insomma basta con le tombolate in parrocchia!
Non un cenno invece per Umberto Rapetto, ex colonnello della Guardia di Finanza, fondatore del Gat (Gruppo anti-crimine telematico).
Per cinque anni, Rapetto ha seguito tutti i componenti delle organizzazioni che gestivano il gioco d’azzardo in Italia senza pagare le imposte. 
Chiuso il dossier, Rapetto si è presentato in giudizio con migliaia di pagine di prove e conti precisi: le società dei videopoker sotto accusa devono allo Stato di 98 miliardi, 456 milioni, 756 mila euro.
La Corte dei Conti, preso atto della condanna penale della Cassazione, ha imposto agli imputati il pagamento di appena 2,5 miliardi di euro: uno sconto del 96,5%.
Per il colonnello Umberto Rapetto invece nessuna promozione. 
Costretto a dimettersi dalla Guardia di Finanza, perché faceva fin troppo bene il proprio mestiere, oggi è consulente strategico dell’amministratore delegato di Telecom Italia, Franco Bernabè.

lunedì 27 agosto 2012

Infortuni sul lavoro


Aveva suscitato una notevole indignazione il risarcimento di 1.936,80 euro riconosciuto alla famiglia di Matteo Armellini, l'operaio 31enne spiccicato dal crollo di un'infrastruttura, il 5 marzo scorso, mentre montava il palco per il concerto di Laura Pausini.
Meno indignazione ha sollevato, nei giorni scorsi la notizia del rimborso di 500.000 euro erogato da Fondiaria-SAI, a "parziale" compensazione del danno occorso al vicedirettore della RAI Gianfranco Comanducci, fratturatosi la clavicola dopo esser caduto dalla bicicletta.
Avvocato, 63 anni, tra i manager RAI più vicini al Cavaliere, Comanducci, nel maggio 2009, diventava vice direttore generale della televisione di Stato, con deleghe ai servizi di approvvigionamento, tra cui quelli assicurativi.
Quasi contemporanemente al premio bonificato, Fondiaria-SAI disdice unilateralmente il contratto con viale Mazzini. E il vicedirettore generale Comanducci, deve trovare una nuova assicurazione per garantire le dovute coperture ai dirigenti Rai.
Il giochino costa a viale Mazzini il 30% in più, perchè, visti i precedenti casi in stile Comanducci, la nuova compagnia aumenta il premio.
Aumento del costo che neanche a dirlo paghiamo noi.
Al solito: premiati coi soldi degli altri.