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martedì 8 aprile 2014

Pulp Fiction

Lunedì di questa settimana ricorreva il ventesimo anniversario dell'uscita nelle sale cinematografiche di "Pulp Fiction", l'indimenticabile film cult di Quentin Tarantino.
Impossibile non tornare a vederlo sul grande schermo.
Pulp Fiction, di fatto ha cambiato la storia degli ultimi vent'anni del cinema.
Film e televisione hanno pescato a piene mani nelle scene, nei dialoghi e nella inquadrature di Pulp Fiction.
Ballare il twist da quel momento senza passarsi, sensualmente, le mani aperte davanti agli occhi, non ha più senso, e come dimenticare il motto: "Hey, mi casa, su casa..."?
Saranno le origini italo americane del regista, ma bisogna registrare che anche la politica nazionale s'è fatta condizionare parecchio dal capolavoro di Tarantino.
I nostri politici, negli ultimi vent'anni, sono diventati sempre più fiction mentre la nostra vita sempre più pulp.
Jules Winnfield, il sicario "negro" del film, interpretato da Samuel L. Jackson, in chiusura del film, puntando la pistola sulla faccia dello sprovveduto rapinatore ripete a memoria il versetto biblico tratto dal libro di Ezechiele: "Il cammino dell'uomo timorato è minacciato da ogni parte dalle iniquità degli esseri egoisti e dalla tirannia degli uomini malvagi. Benedetto sia colui che nel nome della carità e della buona volontà, conduce i deboli attraverso la valle delle tenebre, perché egli è in realtà il pastore di suo fratello e il ricercatore dei figli smarriti. E la mia giustizia calerà con grandissima vendetta e furiosissimo sdegno su coloro che si proveranno ad ammorbare, e infine a distruggere i miei fratelli. E tu saprai che il mio nome è quello del Signore, quando farò calare la mia vendetta sopra di te!" e seguita: "Ora sono anni che dico questa cazzata e se la sentivi significava che eri fatto. Non mi sono mai chiesto cosa volesse dire, pensavo fosse una stronzata da poter dire a sangue freddo a un figlio di puttana prima di sparargli, ma oggi che ti vedo mi viene in mente una cosa.
Vedi ora penso, magari può voler dire che tu sei l'uomo malvagio e io sono l'uomo timorato e il signor 9mm qui, lui è il pastore che protegge il mio timorato sedere nella valle delle tenebre; o può voler dre che tu sei l'uomo timorato e io sono il pastore ed è il mondo ad essere malvagio ed egoista forse. Vorrei che fosse così, ma questa cosa non è la verità.
La verità è che tu sei il debole! Ed io sono la tirannia degli uomini malvagi!
Ma ci sto provando Ringo, ci sto provando con grande fatica a diventare il pastore!"
Uomini timorati, tirannia degli esseri malvagi e pastori.
Ma è la vita ad essere un film o viceversa?


venerdì 29 giugno 2012

Le Iene


In questi giorni ricorre il ventesimo anniversario dell'uscita nelle sale del primo film di Quentin Tarantino: "Le Iene"
La concomitanza con partita della Nazionale di calcio italiana mi sembrava un'ottima ragione per tornare al cinema a rivederlo.
All'uscita dalla sala, grazie ai clacson delle macchine, ho scoperto che esiste ancora uno straccio d'unità nazionale: due goal di Balotelli hanno fatto scomparire, come d'incanto, calcio scommesse, razzismo e violenza negli stadi.
Ma sembra che l'orgoglio italico contro l'alemanno invasore, ieri, non si sia limitato ai calciatori: anche Mario Monti pare abbia pestato i piedi all'Eurogruppo.
Vince la linea italiana: c'è accordo sullo scudo anti-spread.
Giorgio Napolitano non perde occasione per complimentarsi con tutti.
Oggi è il suo compleanno...
A ben guardare preferisco ancora il compleanno de "Le Iene".
Almeno quello resta un film.