giovedì 31 maggio 2012
2 giugno
Era il 1976 e facevo la 2° media.
La mattina del 7 maggio, quella dopo il terremoto del Friuli, entrando in classe trovammo tutti i banchi spostati il fondo alla classe, come se una mano invisibile li avesse fatti scivolare in un angolo.
Quell'immagine non mi uscirà mai più dalla testa.
In quel periodo il primo ministro era Aldo Moro, alla difesa Arnaldo Forlani, definito il ‘coniglio mannaro’
L'11 maggio di quell'anno, Forlani diramava questa nota: «La parata militare del 2 giugno, quest'anno, non si svolgerà. La decisione è stata presa a seguito della grave sciagura del Friuli e per far sì che i militari e i mezzi di stanza al nord siano utilizzati per aiutare i terremotati anziché per sfilare a via dei Fori imperiali».
Di Forlani ricordo quell'impietosa immagine del 1993 quando, durante il processo Cusani, incalzatio da Di Pietro sul finanziamento illecito ai partiti, la saliva gli si raggrumava incorniciandogli di bianco gli angoli della bocca.
Oggi il CAF è solo un ricordo, Craxi è morto in esilio, Andreotti è in ospedale e Forlani lo trovate verso le 11 del mattino, sulle panchine del parco di San Bartolo nella sua Pesaro, a dar da mangiare ai piccioni, nel pomeriggio alla bocciofila del dopolavoro ferroviario.
Mai e poi mai avrei pensato di rimpiangere la prima Repubblica, l'orgogliosa dignità dei suoi indifendibili esponenti.
Quest'anno la parata del 2 giugno si terrà comunque.
Possibile che nelle panchine del parco di Pesaro, non ci sia un un posto anche per nonno Giorgio.
mercoledì 30 maggio 2012
Soldatini di piombo
La crisi economica aveva in qualche
modo abbassato il numero quotidiano dei morti sul lavoro.
Per fortuna, un po' di terremoto,
riporta il conteggio in pari.
Chi ancora aveva certezze sul primato morale dei governi di sinistra è stato servito: quattro scrolloni della terra hanno infranto il mito della rossa Emilia tutta legalità e controlli.
I capannoni si accartocciano e si sbriciolano lì come in Campania e in Abruzzo.
Chi ancora aveva certezze sul primato morale dei governi di sinistra è stato servito: quattro scrolloni della terra hanno infranto il mito della rossa Emilia tutta legalità e controlli.
I capannoni si accartocciano e si sbriciolano lì come in Campania e in Abruzzo.
Sembra che lo stato non abbia il danaro
non solo per la ricostruzione, ma neanche per la prima emergenza, tuttavia
Napolitano non rinuncia alla parata del 2 giugno.
La rete insorge, ma bisogna davvero
essere senza cuore per negare a Nonno Giorgio, qualche milioncino, per tornare bambino e giocare,
per qualche ora, con soldatini, carri armati e aeroplanini.
lunedì 28 maggio 2012
Maggiordomi
Come nei migliori romanzi gialli
l'assassino è sempre il maggiordomo.
L'infido fuguro ormai è relegato
esclusivamente nelle case dei regnanti.
In tempi di crisi ai prìncipi e ai
potenti del mondo rimangono solo le colf filippine.
Tutti gli altri s'arrangiano in
famiglia, ai più fortunati restano gli amici, ma anche in questo caso l'ombra
del tradimento è dietro l'angolo.
Ne sa qualcosa il governatore della
Lombardia Formigoni, tirato in ballo dal suo "amico", il consulente per la
sanità in regione, Pierangelo Daccò.
Dai verbali della magistratura uscirebbero cene in ristoranti a cinque stelle, tre Capodanni consecutivi alle Antille, dove Formigoni avrebbe alloggiato in ville da sogno "senza corrispondere alcuna quota", uno yacht ad uso esclusivo per varie estati, un cadeau che, da solo, varrebbe 144 mila euro. Formigoni grida al complotto, ma la morte politica sembra prossima.
Sulla lapide ci sarà scritto: "Niente fiori ma opere di bene..." I fiori che spariranno sono quelli delle sue camicie, delle opere resterà invece la Compagnia, quella di CL.
Dai verbali della magistratura uscirebbero cene in ristoranti a cinque stelle, tre Capodanni consecutivi alle Antille, dove Formigoni avrebbe alloggiato in ville da sogno "senza corrispondere alcuna quota", uno yacht ad uso esclusivo per varie estati, un cadeau che, da solo, varrebbe 144 mila euro. Formigoni grida al complotto, ma la morte politica sembra prossima.
Sulla lapide ci sarà scritto: "Niente fiori ma opere di bene..." I fiori che spariranno sono quelli delle sue camicie, delle opere resterà invece la Compagnia, quella di CL.
mercoledì 23 maggio 2012
Libro e moschetto, bonismo perfetto
Questa mattina il "bersagliere" Davide
Bonin nel commentare il risultato elettorale della Lega, ha rispolverato la
vecchia massima dei caduti di El Alamein: "Mancò la fortuna non il
valore"
A settant'anni di distanza l'ottusità
politica continua a mietere vittime.
Le uniche fortune e i veri valori,
che sono venuti alla luce sono diamanti e lingotti, quelli con cui i partiti
hanno monetizzato il finanziamento pubblico in questi anni.
Leccarsi le ferite incolpando la
cattiva sorte è figlia della stessa cecità che ha consegnato Parma ai
grillini.
Nel week end abbiamo avuto prove ben
più concrete di cosa significa mancanza di fortuna e prove di
valore.
Sono quelle di una sedicenne morta
mentre aspettava di entrare a scuola e quelle di sei operai schiantati dal
crollo del capannone dove lavoravano.
Ma per queste la politica sembra
rispolverare un'altra vecchia massima del ventennio: "Me Ne Frego!"
sabato 12 maggio 2012
Forchetta e coltello
Un insegnante precario di italiano di 48 anni, di Massa Lombarda, nel Ravennate, è stato arrestato per aver accoltellato un uomo a Sant'Agata sul Santerno.
L'insegnante è stato bloccato poco dopo aver aggredito con un coltello da cucina un cliente che stava uscendo da un negozio. La vittima è stata portata all'ospedale di Lugo in condizioni non gravi (la prognosi è di 10 giorni).
Agli agenti l'aggressore ha spiegato di essere disperato e senza soldi e che almeno in prigione avrebbe mangiato.
Davanti al giudice, l'insegnante ha chiesto scusa al passante ferito.
Ha sostenuto di amare la vita (almeno la sua...), per questo non si è suicidato come invece hanno fatto alcuni imprenditori di fronte alla crisi.
Quest'anno la sua unica fonte di reddito, una pensione, gli è stata abbassata a 450 euro: soldi che gli bastano solo per un paio di settimane. Così per mangiare non gli restava che il carcere.
mercoledì 9 maggio 2012
Harakiri e turtlèn
La crisi morde ai polpacci e non guarda
in faccia più a nessuno.
Aveva perso il lavoro meno di due anni
fa e s'è buttato da una finestra del settimo piano.
A naso sembrerebbe una di quelle 3/4
notizie a cui la cronaca c'ha abituato negli ultimi mesi: l'imprenditore, il
commerciante, l'operaio disperato...
E invece no, questa volta tocca ad un
politico.
Estromesso dal suo stesso partito dalla
gara per diventare sindaco di Bologna meno di due anni fa, a causa di un attacco
ischemico, era entrato in depressione e ieri sera s'è lanciato dalla
finestra.
Restare senza lavoro è un dramma, anche
per un politico, che magari non ha avuto il tempo di convertire rimborsi e
mazzette in oro e diamanti.
Il suicidio è molto gettonato
ultimamente.
Non si suicidano solo le persone ma
anche le aziende, e da lunedì scorso anche i partiti.
Un vero macello!
Woody Allen
Che bel clima da mezzogiorno e mezzo di
fuoco questa mattina!
I rappresentanti dei partiti continuano
a parlare, ma non ascoltano.
Nei paesi normali chi perde va a casa,
da noi c'è sempre un tempo supplementare,
C'é sempre una chiacchera da bar: un
fuori gioco non visto, un rigore non dato.
L'avvocato Giulio Gallera afferma che il responsabile unico della sconfitta elettorale del centro destra è la divisione.
Sembra un candido bimbetto: incapace di
cattivi pensieri.
L'idea che il vero motivo della
sconfitta sia stato il malaffare, le ruberie e l'incapacità palese di gestire la
cosa pubblica, non lo sfiora nemmeno.
Ieri sera ho rivisto al cinema
"Amore e guerra" il capolavoro di Woody Allen del 1975.
Il protagonista, condannato alla pena
capitale afferma: "Domattina alle sei saro' giustiziato per un crimine che non
ho commesso. Dovevo essere giustiziato alle cinque, ma ho un avvocato in
gamba."
Anche voi...
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