sabato 15 ottobre 2011

Petizione per la reintroduzione della schiavitù

L'altra sera al rientro a casa trovo nella casella della posta questo biglietto.
Se Ioana lavorasse 8 ore al giorno per 20 giorni al mese guadagnerebbe 50 euro al giorno e circa 1000 euro al mese.
Niente previdenza, niente assicurazione, niente ferie, nessun diritto...
Come le operaie di Barletta, ma siccome non siamo in Puglia, il prezzo della sua "cattività" è un po' più alto.
Pensavo di avviare una sottoscrizione per la reintroduzione della schiavitù.
Per Ioana ci sarebbero solo vantaggi.
Nell'antichità il padrone si prendeva cura del suo schiavo: l'aveva pagato.
Lo difendeva, lo curava, non lo faceva lavorare troppo o in modo troppo duro, lo vestiva e lo nutriva. Se lo schiavo si fosse ammalato o fosse morto il suo investimento sarebbe andato in fumo.
Ioana è peggio di una schiava, è una schiava senza padrone.
Tutti possono darle un calcio in culo. Se si ammala, o muore di fame è solo un problema suo.
Ioana forse è rumena, probabilmente non ha il fisico esplosivo per mirare ad entrare nella scuderia Tarantini o per essere invitata alle feste nelle ville brianzole.
Forse Ioana ha troppo pudore anche per prostituirsi lungo le provinciali.
Ioana sa solo spazzare le scale, ramazzare i pavimenti e lasciare messaggi nelle caselle delle poste. Messaggi in bottiglia in un mare di merda.

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