domenica 14 febbraio 2010

Don Camillo

Basta!
Adesso basta davvero!
E non se ne può più!
La politica ha i suoi costi, mica possiamo continuare ad ignorarli ed andare avanti per sempre facendo finta di niente!
Insomma qui, a Milano, è almeno dai tempi di Marietto Chiesa (che il signoreiddio lo presenvi per sempre in buona salute), che "politico" è sinonimo di "ladro".
Ma, mi domando, si può ancora lavorare in questo modo?
Un povero assessore, presidente della commissione Urbanistica di Palazzo Marino, uno pulito fin nel nome: Camillo Milko, bianco e candido come latte del suo nome, raggirato, imbrogliato e inguaiato da un imprenditore senza scrupoli, sicuramente comunistoide e dai cosacchi della finanza.
Per quale motivo? Vabbè, è stato pescato in flagranza di reato, con una mazzetta in mano da 5.000 euro. E allora? Vi sembra un motivo sufficiente? Pensate, erano talmente pochi che gli stavano in un pacchetto di sigarette!
Questo è mobbing, o qualcosa di simile. Un'intollerabile violenza, insomma. Proviamo ad immedesimarci nel povero Camillo che si rende disponibile nei confronti di un infame poverocristo per oliare un pochino i meccanismi della burocrazia, trattato come il cattivo ladrone sul Calvario.
Maltrattato anche dai vecchi amici: «Chiaramente siamo tutti sotto choc per la vicenda - premette il capogruppo azzurro Giulio Gallera, compagno di Pennisi fin dagli anni della militanza nelle giovanili del PLI -, ma anche determinati a dimostrare che si è trattato di un caso isolato»
Anche il sindaco Moratti, la lady-di-ferro-de-noantri, non fa sconti e chiede le dimissioni del povero Camillo: «Ho piena fiducia nella magistratura - afferma il sindaco di Milano Letizia Moratti - mi auguro che il consigliere Pennisi possa chiarire al più presto la sua posizione di fronte alla giustizia»
Signora Moratti io invece mi auguro che il PGT possa essere approvato velocemente, altrimenti se vuole dedicare strade e vie agli illustri figli della metropoli, tutto l'attuale stradario, non basterà più.

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