Non abbiamo neanche cominciato a festeggiare l'anniversario per l'unità d'Italia e la fine dell'odioso potere temporale della chiesa che un altro sacco di letame viene lanciato contro il principio di laicità della nostra nazione.
Lo scorso 18 marzo, la Grande Chambre dell'Unione Europea, cioè il secondo grado dell'organo giurisdizionale, ha ribaltato, con un’ampia maggioranza di 15 a 2, la precedente decisione del 2009, riconoscendo, che l’esposizione del Crocifisso nelle aule scolastiche non è di per sé lesiva dei diritti dei cittadini.
Come se non bastasse le sentenze della Grande Chambre, in base all'art. 44 della CEDU (Convenzione Europea dei Diritti dell'Uomo), sono definitive e dunque inappellabili.
Non si sono fatti attendere i soddisfatti commenti della nostra classe politica.
Divisi praticamente su tutto, destra e sinistra ritrovano unità e coesione solo sotto la bandiera vaticana baciando il bordo di una tonaca.
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