domenica 13 marzo 2011

Arigatò




Mi auguro che quanto accaduto alla centrale di Fukushima ponga la parola fine alle velleità nucleari italiane.
Da mesi, il solito gruppo di benpensanti, afferma che, avendo l'Italia centrali nucleari poste a 20 chilometri dal confine in caso di incidente nessuno può ritenersi al sicuro, tanto vale quindi dotarci anche noi dei trappoloni radioattivi.
Un po' come dire: visto che il cane del mio vicino caga sul marciapiede perchè non dovrei cominciare a defecare anch'io in mezzo alla strada?
Ai referendum sul nucleare del 1987 ho votato contro la produzione di energia nucleare in Italia e tutte le volte che si ripropongono questi eventi ringrazio dio della mia scelta e di quella dell'80% degli italiani.
Qualcuno si è fatto una vaga idea di cosa serebbe potuto accadere se il terremoto dell'Aquila avesse interessato una centrale nucleare?
In un paese in cui la prevenzone sismica è analoga a quella contro le mafie, per diventare tutti verdi luminescenti ci manca solo il nucleare.

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