Il precursore fu il verde sceriffo trevisano Giancarlo Gentilini che nel 1997, fece levare e panchine nei pressi della stazione ferroviaria, divenute, a suo dire «bivacco» di extracomunitari. Poi è arrivata Padova e anche Trieste.
Ora provvedimento analogo del primo cittadino, verde pure lui, di Trezzo sull'Adda, il leghista Danilo Villa.
Anche in questo caso uno snodo del trasporto pubblico: il capolinea degli autobus di via Biffi.
L'extracomunitario irregolare, spacciatore di droga e malvivente è stanziale e vive in prossimità dei terminal del servizio pubblico.
Che le panchine possano servire anche agli indigeni più o meno giovani soprattutto il prossimità del capolinea di un mezzo pubblico, è un problema che non sfiora il sindaco trezzese: la panchina è legata all'extracomunitario come il pesce all'acqua, ne consegue che se togli la prima sparisce anche il secondo.
La sicurezza in salsa verde non è una questione di mettere più vigilanza, ma di avere meno panchine.
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