Tutti i professionisti che operano in ambito assicurativo, come prevede il regolamento del Codice delle Assicurazioni Private, sono tenuti annualmente a produrre all'IVASS - Istituto per la Vigilanza sulle Assicurazioni, la documentazione relativa alla propria onorabilità.
Due semplicissimi documenti: il primo è l'estratto del Casellario Giudiziale rilasciato dal Tribunale – Procura della Repubblica – Ufficio Casellario Giudiziale, il secondo è l'estratto relativo ai Carichi Pendenti rilasciato da Tribunale – Procura della Repubblica – Ufficio Fallimentare.
I due documenti, in buona sostanza, tendono a garantire che il vostro assicuratore non sia un "delinquente".
So già che questo potrebbe sembrare ridicolo in un paese in cui da settimane si discute se un evasore fiscale condannato in via definitiva, nonché ex primo ministro, possa sedere ancora sugli scranni del senato, oppure se i rappresentanti, a qualsiasi livello, dei cittadini possano presentarsi ed essere eletti, ma tant'è. Il punto è un'altro.
Singolare, infatti, è come mai, con tutte le possibilità che la tecnologia mette oggi giorno a disposizione, un Ente Pubblico (IVASS) non proceda a questa ricognizione, presso un altro Ente Pubblico (Tribunale) in modo autonomo e diretto.
La spiegazione è più semplice: ogni certificato dev'essere "corredato" di ben due marche da bollo, la prima di 16 euro e la seconda di 3,54 euro. In buona sostanza, una ventina di euro per entrare in possesso della documentazione per poter lavorare.
A questa prima "gabella" vanno aggiunti i danari necessari per gli spostamenti. I documenti, infatti non possono comodamente essere inviati a casa, ma ritirati solo presso gli uffici del tribunale competente. A Milano all'interno di area C.
A conti fatti, una cinquantina di euro di spese vive ai quali aggiungere mezza giornata di lavoro perso tra metrò, autobus e l'immancabile coda in tribunale.
Quel che si dice: l'amministrazione al servizio del cittadino!
Nessun commento:
Posta un commento