Inizio di settembre non
proprio fortunato per il ministro Cecilie Kyenge.
Solo qualche giorno fa, saliva
agli onori della cronaca per la vicenda della sorella Dora, rea secondo l'accusa, di aver aggredito una donna albanese con pugni e contumelie per il
parcheggio di una bicicletta.
Interessante notare come Dora
Kyenge, forse anche grazie all'influenza istituzionale della sorella, si sia
integrata perfettamente nello stile di vita e nel comportamento italico.
Non solo nel 2008, infatti,
si era rivolta alla politica (la
Lega Nord di Pesaro), perché l'aiutassero a prendere possesso
dell'alloggio di edilizia popolare che le era stato assegnato, all'epoca occupato
da una famiglia marocchina, ma sembra anche che nel recente episodio, abbia
proferito uno dei più noti refrain del Made in Italy: "...lei, non sa, chi sono io!"
Italian Style, non da meno, anche quello della sorella maggiore: Fabio Rainieri, esponente dei COBAS del
latte e segretario regionale della Lega Nord in Emilia, racconta di aver visto
il ministro al centro benessere della palestra Roman Sport Center di Villa
Borghese, accompagnata da ben due auto di scorta con tanto di lampeggiante sul
tetto.
Se alla Finocchiaro, la
scorta spinge il carrello della spesa, alla Kyenge porta gli asciugamani.
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